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LA RIFORMA ISTITUZIONALE DELL’UE E IL PROCESSO COSTITUZIONALE

LA RIFORMA ISTITUZIONALE DELL’UE E IL PROCESSO COSTITUZIONALE. CORSO BETA Gorizia, 17 – 19 Ottobre 2005. La scelta del metodo costituzionale. Le novità del processo di riforma dell’UE: la convenzione per una Costituzione europea

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LA RIFORMA ISTITUZIONALE DELL’UE E IL PROCESSO COSTITUZIONALE

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Presentation Transcript


  1. LA RIFORMA ISTITUZIONALE DELL’UE E IL PROCESSO COSTITUZIONALE CORSO BETA Gorizia, 17 – 19 Ottobre 2005

  2. La scelta del metodo costituzionale • Le novità del processo di riforma dell’UE: la convenzione per una Costituzione europea • Lo scenario attuale: dal fallimento dei negoziati del Consiglio europeo di dicembre 2003 al rilancio della Costituzione con la firma di Roma ... al fallimento dei referendum

  3. PROCESSO DI RIFORMA • Il metodo tradizionale: la CIG • Atto Unico Europeo, Maastricht, Amsterdam, Nizza • La Convenzione • Nuovo assetto Europa del futuro (a 25 membri) • Consiglio di Laeken (dic. 2001): lancio della convenzione

  4. LE CONFERENZE INTERGOVERNATIVE • La CIG è il negoziato tra i governi degli Stati membri per apportare modifiche ai Trattati. Ha lo scopo di “stabilire di comune accordo le modifiche”. • Ai lavori preparatori delle CIG hanno tradizionalmente preso parte: capi di Governo e Stato, rappresentante della Commissione, osservatori del Parlamento europeo. • Adottano le decisioni finali: i capi di Stato e di governo nel corso di un Consiglio europeo.

  5. DALL’ATTO UNICO EUROPEO AL TRATTATO DI NIZZA 1. Prima CIG: l’Atto Unico europeo(28 febbraio 1986): • Cambiamenti per la realizzazione del mercato unico entro il 1° gennaio 1993 2. Seconda e Terza CIG: il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) • La svolta del processo di integrazione 3. Quarta CIG: il Trattato di Amsterdam (ottobre 1997) • Trattato dei cittadini e base giuridica per le “cooperazioni rafforzate” 4. Quinta CIG: il Trattato di Nizza (febbraio 2001) • La Dichiarazione sul futuro dell’Europa: volontà o deboli intenti?

  6. LA NOVITÀ DELLA CONVENZIONE • Il Consiglio europeo di Laeken (dicembre 2001) convoca la Convenzione per elaborare la proposta di Costituzione europea • Nuovo metodo di riforma: preparazione della CIG attraverso un organo aperto alla partecipazione di cittadini e soggetti esterni alle istituzioni dell’Unione • Per la prima volta si ha un “processo costituzionale” dal basso: riorganizzazione dei Trattati in una Costituzione • Presentazione della bozza di Costituzione al Consiglio Europeo di Salonicco (giugno 2003): a breve distanza dalla firma del trattato di adesione dei 10 nuovi membri

  7. I 105 MEMBRI DELLA CONVENZIONE • Composizione della Convenzione • 105 membri • Il Presidente (Giscard d'Estaing) e due Vice-Presidenti (Amato e Dehaene) • 28 rappresentanti di governo dei  15 e dei 13 candidati • 56 parlamentari nazionali (due per stato; Dini e Follini per l’Italia) • 16 deputati europei (italiani: Tajani e Muscardini) • 2 Commissari (Barnier e Vitorino) • 13 osservatori • 6 Comitato delle Regioni (tra cui Claudio Martini, Pres. Toscana) • 3 Comitato economico e sociale europeo • 3 partners sociali europei (tra cui Emilio Gabaglio, Seg. Gen. CES)il mediatore europeo

  8. QUALI RIFORME… • Una migliore articolazione e definizione delle competenze • La semplificazione degli strumenti dell’Unione : distinzione tra funzioni legislative e esecutive, riduzione del numero di strumenti legislativi, maggiore ricorso alla legislazione quadro. • Maggiore democrazia, trasparenza e efficacia : modalità di formazione della Commissione  (nomina del Presidente e dei membri) ; poteri e elezione del PE, ruolo del Consiglio, equilibrio istituzionale con i parlamenti nazionali, revisione del processo decisionale. • La via verso una Costituzione europea : semplificazione dei Trattati e della struttura in 3 pilastri, statuto della Carta dei diritti fondamentali, adozione di un testo costituzionale. 

  9. …A PARTIRE DAL CONTESTO ATTUALE Uno schema che resta Commissione Comitato delle Regioni: poteri consultivi Consiglio Parlamento europeo Il controllo:la Corte di Giustizia vigila sull’applicazione del diritto comunitario Atto • Il triangolo istituzionale: • la Commissione propone • il Consiglio e il Parlamento esercitano il potere legislativo

  10. LA BOZZA DI COSTITUZIONE EUROPEA PREAMBOLO PARTE I Architettura costituzionale PARTE II Carta dei Diritti fondamentali PARTE III Le politiche e il funzionamento dell’Unione PARTE IV Disposizioni generali e finali 5 PROTOCOLLI ALLEGATI Tra cui il Protocollo sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità

  11. VERSO LA COSTITUZIONALIZZAZIONE DELL’UNIONE (I) • Le riforme più significative • Lancio del processo di costituzionalizzazione dell’Unione • Chiarificazione del sistema: legge e legge-quadro (v. riduzione strumenti legislativi) • Inclusione Carta dei Diritti Fondamentali • Avanzamento dell’integrazione (v. settori quali lo spazio di libertà, sicurezza e giustiziae, parzialmente, la politica estera e di sicurezza comunecon un Ministro responsabile) • Punti deboli: • Persistenza complessità sistema istituzionale (es. Pres. Consiglio europeo e doppio statuto Commissari) • Voto all’unanimità ancora in circa 50 basi giuridiche

  12. VERSO LA COSTITUZIONALIZZAZIONE DELL’UNIONE (II) • I principi della struttura costituzionale • Fusione dell’Unione e della Comunità europea, con unica personalità giuridica nel quadro della Costituzione • Fusione dei 3 pilastri • Diritti fondamentali: effetti giuridici vincolanti della Carta • Principi fondamentali regolatori dei rapporti tra l’Unione e gli Stati (attribuzione competenze, cooperazione leale, supremazia diritto dell’Unione)

  13. ALLA VIGILIA DEL CONSIGLIO EUROPEO DI DICEMBRE • No ad una Costituzione “al ribasso” • L’eredità di Nizza: il sistema di voto al Consiglio • Spagna e Polonia avvantaggiate nel voto ponderato • Riaffiora la questione dell’Europa a due velocità • Cooperazione rafforzata, gruppo di stati “pionieri” avanza

  14. UN PROBLEMA SOTTO I RIFLETTORI: IL SISTEMA DI VOTO • Il voto secondo Nizza: “voto ponderato” • Maggioranza dei voti (a partire dal 2004, 232 voti su 321) • Metà o due terzi degli stati • 62% del totale della popolazione dell'Unione • Il voto secondo la Convenzione • Formula della "doppia maggioranza" a partire dal 2009 : 50% dei paesi e 60% della popolazione

  15. CONSIGLIO EUROPEO DI DICEMBRE: il mancato accordo • VETI INCROCIATI SUL SISTEMA DI VOTO • Spagna: no alle ipotesi di 65% o 62% anziché 60% della popolazione; • Polonia: no all'entrata in vigore del nuovo sistema a partire dal 2009 • Francia: no ad unrinvio al 2014 • Germania: no a qualsiasi mantenimento del sistema di Nizza. • AL DI LA’ DEL CONFLITTO SUL SISTEMA DI VOTO • Prevalere degli interessi degli stati • No ad una “Costituzione al ribasso” o si ad una “integrazione al ribasso”? • Ipotesi di cooperazioni rafforzate al di fuori del quadro istituzionale dell’Unione

  16. CONCLUSIONE ? Una pausa di riflessione! • La crisi dopo i referendum in Francia e Olanda • Le cause: - scarsa comunicazione - dibattiti pre referendum centrati su questioni nazionali • Il Consiglio europeo decide Piano D:democracy, dialogue and debate 1) gli altri stati possono continuare a ratificare2) pausa di riflessione 1 anno 3) rilanciare dibattitti in tutti paesi membri

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