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Dai problemi alle azioni: interventi basati sul bisogno e sull’evidenza

Promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno. I risultati di 15 anni di impegno ed un Piano d’azione per il Futuro Firenze 21-22 Novembre 2005. Progetto “Allattamento al seno” - Gruppo di lavoro multidisciplinare “PUERPERIO”.

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Dai problemi alle azioni: interventi basati sul bisogno e sull’evidenza

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  1. Promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno. I risultati di 15 anni di impegno ed un Piano d’azione per il FuturoFirenze 21-22 Novembre 2005 Progetto “Allattamento al seno” - Gruppo di lavoro multidisciplinare “PUERPERIO” Dai problemi alle azioni: interventi basati sul bisogno e sull’evidenza

  2. La criticità principale e quelle secondarie buona evidenza sui vantaggi a breve e lungo termine dell’allattamento al seno insoddisfacenti tassi di allattamento al seno nei primi mesi di vita ipotesi di criticità secondarie

  3. insufficiente capacità di individuare le raccomandazioni necessarie a determinare il cambiamento nel proprio contesto insufficiente attenzione ai processi di implementazione La criticità principale e quelle secondarie buona evidenza sui vantaggi a breve e lungo termine dell’allattamento al seno insoddisfacenti tassi di allattamento al seno nei primi mesi di vita ipotesi di criticità secondarie

  4. il cambiamento richiede “una rottura o un salto logico” ..se messe in pratica le raccomandazioni determinano una rottura delle regole del sistema, per sua natura omeostatico è prigioniero delle regole del sistema non vede le regole del sistema si tende a raccomandare “ciò che si dovrebbe fare” senza misurarsi sul ciò che “è possibile fare” Watzlavick P. Change: sulla formazione e soluzione dei problemi. Roma Astrolabio-Ubaldini Editore 1974

  5. il nostro percorso. . . sistemi complessi e causalità selezione e stesura delle raccomandazioni dalla selezione delle raccomandazioni alla definizione del piano di implementazione

  6. promozione, sostegno e tutela dell’allattamento al seno necessitano di modelli di analisi ed azioni di intervento propri deisistemi complessi analisi della causalità non può limitarsi alla identificazione di una singola causa necessaria e sufficiente DEVE ESSERE CONCETTUALIZZATA E DESCRITTA IN TERMINI DI PIÙ FATTORI CAUSALI

  7. SOGGETTIVITÀ RISPETTO A GRAVIDANZA E PARTO • AIUTO NELL’ACCUDIRE IL BAMBINO • SUPPORTO DI FAMI LIARI O AMICI • AUTONOMIA NEL GESTIRE IL BAMBINO • CONDIZIONI CLINICHE • PATOLOGIA MATERNA CHE PUÒ INTERFERIRE CON L’ALLATTAMENTO MADRE NEONATO • ATTEGGIAMENTO CULTURALE • CONDIZIONI SOCIO-DEMOGRAFICHE ALLATTAMENTO AL SENO • PREGRESSE ESPERIENZE DI ALLATTAMENTO AL SENO ED ESITI DELLE STESSE ? SERVIZI • UTILIZZO ROOMING-IN • ASSISTENZA NELL’ALLATTAMENTO • GRUPPI DI AIUTO • OFFERTA DI CAMPIONI DI FORMULA • CARATTERISTICHE DELL’INFORMAZIONE • ISCRIZIONE AL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA • UTILIZZO DEI SERVIZI PEDIATRICI • POSSIBILITÀ DI SUPPORTO A DOMICILIO • FREQUENZA CORSI DI PREP. AL PARTO • CONTINUITÀ CURE

  8. possibili scenari di interruzione allattamento al seno Il limite della maggior parte delle rilevazioni è quello di “fotografare” la situazione a 60-90 gg. di vita. Cosa è successo nel frattempo? I scenario:basso tasso di inizio II scenario:interruzione precoce III scenario:interruzione “tardiva”

  9. diversi scenari … diversi reti causali I scenario:basso tasso di inizio dell’allattamento al seno

  10. il nostro percorso. . . sistemi complessi e reti causali selezione e stesura delle raccomandazioni dalla selezione delle raccomandazioni alla definizione del piano di implementazione

  11. per ogni singolo fattore causale …. .. la revisione delle prove di efficacia

  12. selezione raccomandazioni: revisione sistematica revisione sistematica i 10 passi sull’allattamento (OMS) Raccomandazioni per l'assistenza alla madre in puerperio e al neonato 3 linee guida International Lactation Consultant Association (ILCA). 1999 Association of Women's Health, Obstetric and Neonatal Nurses (AWHONN). 2000 Agence Nationale d'Accréditation et d'Évaluation en Santé (ANAES). 2002 aggiornamento dal 2001 (revisioni sistematiche, metanalisi, RCT, articoli primari di rilevante importanza)

  13. … e stesura delle raccomandazioni .. adattamento della raccomandazione

  14. il nostro percorso. . . sistemi complessi e reti causali selezione e stesura delle raccomandazioni dalla selezione delle raccomandazioni alla definizione del piano di implementazione

  15. il nostro percorso. . . per ogni singola raccomandazione individuare il fattore di ostacolo l’azione potenzialmente efficace per la sua rimozione lo (gli)strumento(i) Potenzialmente efficace(i) per la sua attuazione

  16. …dall’identificazione dei fattori di ostacolo a processi di implementazione ... professionisti e madri possono “non essere convinti” della necessità di introdurre un cambiamento fattori motivazionali l’implementazione delle raccomandazioni richiede competenze professionali che attualmente non .. fattori attitudinali la popolazione nel nostro contesto differisce da quella per cui è stata formulata la raccomandazione fattori “clinici” l’attuale organizzazione del lavoro rende difficile la praticabilità della raccomandazione fattori organizzativi fattori gestionali esistono vincoli strutturali che rendono difficilmente praticabile la raccomandazione .. cosa può rendere difficile il “cambiamento”

  17. Il manuale www.saperidoc.it/str_ques_12.html

  18. www.saperidoc.it/str_5.html

  19. il primo passo… 3.1 Primo passo: costruire il gruppo multidisciplinare La costruzione del gruppo multidisciplinare rappresenta la condizione preliminare necessaria per utilizzare il manuale Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 33-6

  20. il primo passo Autori: Paola DALLACASA (coordinatore) - pediatra neonatologa - Azienda USL Forlì Dante BARONCIANI - pediatra neonatologo - Azienda USL Modena Laura BORGHESI - pediatra - Azienda USL Forlì Silvana BORSARI - ostetrico ginecologo - Serv. Ass. Distr. Regione Emilia-Romagna Giovanna BUSSOLATI - pediatra neonatologo - Azienda OSP Parma Paola CARLINI - ostetrica - Azienda USL Rimini Elena CASTELLI - funzionario - Serv. Ass. Distr. Regione Emilia-Romagna Claudio CHIOSSI - pediatra - Azienda USL Modena Marna CORZANI - assistente sanitaria - Azienda USL Forlì Chiara CUOGHI - pediatra - Azienda USL Ferrara Daniela DANIELE - ostetrica - Azienda USL Rimini Carla DAZZANI - ostetrica - Serv. Ass. Distr. Regione Emilia-Romagna Massimo FARNETI - pediatra - Azienda USL Cesena Paola LENZI - assistente sanitaria - Azienda USL Bologna Luciana NICOLI - pediatra - Azienda USL Bologna Cristina PAGLIANI - ostetrica - Azienda USL Modena Nicola ROMEO - pediatra neonatologo - Azienda USL Rimini Maria Dirce VEZZANI - ostetrico ginecologo - Azienda USL Modena Alessandro VOLTA - pediatra neonatologo - Azienda USL Reggio Emilia collaboratori e revisori esterni …. Luciana Ballini, Vittorio Basevi, Nicola Magrini

  21. il secondo passo… 3.2 Secondo passo: definire le criticità specifiche del proprio contesto Definire priorità e criticità specifiche del proprio contesto attraverso la raccolta di dati quantitativi e qualitativi. Nel sito SaPeRIDoc (htt//www.saperidoc.it) sono disponibili gli strumenti (questionari, database,) per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati. Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 33-6

  22. www.saperidoc.it/str_5.html

  23. nascita 5-9 gg studio di coorte 37-47 gg 60-70 gg 10% nati 90-100 gg 120-130 gg 150-160 gg rilevazione criticità per singolo punto nascita raccolta dati al ricovero e follow-up telefonico definizione scenario prevalente

  24. questionario strutturato per i professionisti ospedalieri questionario strutturato per i professionisti servizi distrettuali possibile la rilevazione se esistono gruppi già strutturati (associazioni, mutuo aiuto, ..) in caso contrario vi è la necessità di significative risorse .. non ci sono solo i dati quantitativi cosa pensano i professionisti ? cosa pensano le donne ?

  25. il terzo passo… 3. 3 Terzo passo: selezionare le raccomandazioni per produrre il cambiamento • Sulla base delle criticità individuate: • analizzare le reti causali • identificare i fattori causali associati a criticità • valutare le prove di efficacia a supporto • selezionare le raccomandazioni Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 33-6

  26. il quarto passo… 3.4 Quarto passo: l’integrazione in sede locale delle griglie di implementazione Accedere al sito SaPeRiDoc e scaricare sul proprio computer il software Prima, contenente le griglie di implementazione relative alla raccomandazione selezionata. Accettare, rifiutare o modificare sia i fattori di ostacolo che le azioni e gli strumenti proposti nelle griglie, per definire un piano di implementazione specifico per il proprio contesto. Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 33-6

  27. www.saperidoc.it/str_5.html

  28. 3. Selezionare le raccomandazioni www.saperidoc.it/str_ques_13.html

  29. il quinto passo… 3.5 Quinto passo:la definizione del piano di implementazione e la sua valutazione Nel sito SaPeRIDoc accedere alla Sintesi degli strumenti emersi dall’analisi delle griglie di implementazione. Definire i contenuti e la modalità di utilizzo dei singoli strumenti identificati nell’eleborazione delle griglie di implementazione. Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 33-6

  30. quali fattori di ostacolo, delle diverse raccomandazioni, permette di affrontare quali contenuti specifici lo caratterizzano quali modalità per la sua adozione eventuale revisione delle prove di efficacia il quinto passo scrittura del piano di implementazione locale strumento

  31. Progetto “Allattamento al seno” - Gruppo di lavoro multidisciplinare “PUERPERIO” LA SINTESI DELLE VARIE ESPERIENZE DI APPLICAZIONE DELLLA METODOLOGIA INSERITE NEL SITO WEB DEL CeVEAS ARCHIVIO DI DOCUMENTAZIONE

  32. Progetto “Allattamento al seno” - Gruppo di lavoro multidisciplinare “PUERPERIO” ??? Buon lavoro…….

  33. alcuni principi e .. un limite ogni fattore di ostacolo proposto deve essere preso in considerazione. Si può discutere del suo peso non della sua esistenza. i fattori di ostacolo motivazionali possono (soprattutto se espressi dalla maggioranza) richiedere interventi di rimozione di ordine organizzativo e gestionale. i fattori di ostacolo che non ci vengono in mente… La necessità di sviluppare la ricerca per un metodo semplice che ci aiuti ad individuarli, .. per il momento un osservatore esterno?

  34. la svolta per ogni singola raccomandazione per ogni singolo fattore di ostacolo individuare l’azione e gli strumenti che possono facilitarne il superamento

  35. Progetto “Allattamento al seno” - Gruppo di lavoro multidisciplinare “PUERPERIO”

  36. la criticità... insoddisfacenti tassi di allattamento al seno nei primi mesi di vita

  37. il quarto passo

  38. costruire un libro di esercizi svolti .. per ogni singola raccomandazione

  39. Il primo passo… Dallacasa P et al. Allattamento al seno. 2005. p. 27-32

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