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PROGRAMMA TRIENNALE DI POLITICHE PUBBLICHE DI CONTRASTO ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE

PROGRAMMA TRIENNALE DI POLITICHE PUBBLICHE DI CONTRASTO ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE E ALLA POVERTÀ 2005-2010. Il programma è………. ….un sistema complesso e articolato di sperimentazioni che si dispiegano in un arco temporale sufficiente, che attribuisce un ruolo di governo

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PROGRAMMA TRIENNALE DI POLITICHE PUBBLICHE DI CONTRASTO ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE

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  1. PROGRAMMA TRIENNALE DI POLITICHE PUBBLICHE DI CONTRASTO ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE E ALLA POVERTÀ 2005-2010

  2. Il programma è……… ….un sistema complesso e articolato di sperimentazioni che si dispiegano in un arco temporale sufficiente, che attribuisce un ruolo di governo all’Ente Pubblico e che impegna risorse economiche e umane per prevenire e curare

  3. Il programma……. ………. promuove politiche pubbliche sperimentali ed innovative nei territori consortili della provincia per affrontare il fenomeno della vulnerabilità sociale. Nella gestione del Programma la Provincia svolge un ruolo di governance, ovvero ha la regia ed il monitoraggio del processo, analizza e valuta il prodotto, costruisce un sistema a rete tra i territori. L’organizzazione è per processi orizzontali in cui la formulazione e l’implementazione delle politiche pubbliche richiede ad una pluralità di soggetti di interagire tra loro

  4. VULNERABILITÀ SOCIALE?UN FENOMENO RELATIVAMENTE NUOVO • scarsità di mezzi per difendersi da un attacco improvviso; • condizione distinta dalla povertà, che si genera quando ad una preesistente situazione di fragilità si associano emergenze o eventi imprevedibili che destabilizzano il corso della vita e rischiano di portare l’individuo e la famiglia all’impoverimento; • può essere osservata e descritta focalizzando l’attenzione su una molteplicità di aspetti, ciascuno con una rilevanza specifica: dal mercato del lavoro a quello della casa, dalla condizione di salute alla fragilità familiare, dall’insufficienza del reddito all’intermittenza del lavoro, dal ridursi delle reti di protezione all’impoverimento delle proprie reti sociali.

  5. VULNERABILITÀLA SOCIETÀ DEL RISCHIO Anche senza considerare macrofenomeni come la globalizzazione, la crisi economica-finanziaria e quella ambientale, i rischi sia percepiti sia reali di compiere scelte sbagliate, di venir travolti da avvenimenti incontrollabili ha prodotto quella che viene definita come “la società del rischio”: il trasferimento del rischio dalla collettività all’individuo, solo di fronte alle infinite, forse illusorie, opportunità e solo di fronte agli assai più concreti rischi di fallimento.   La società contemporanea pare aver incorporato la precarietà come suo tratto strutturale e la vulnerabilità è dimensione interiorizzata costituente l’individuo: ciò significa che entrare e uscire da stati di bisogno, sperimentare la paura del futuro e la difficoltà di progettare la propria vita è divenuta esperienza diffusa e ricorrente nelle biografie.

  6. POVERTÀ/VULNERABILITÀUNA PROSPETTIVA DINAMICA In Italia la povertàè considerata come connotazione di un gruppo sociale sostanzialmente omogeneo, una condizione statica, spesso senza vie di uscita, determinata da una deriva sociale spesso irreversibile. Le differenze si misurano in termini di intensità della povertà – le povertà estreme, le povertà relative – piuttosto che in termini di tempo. Ben poco si conosce attorno alla durata della povertà ed agli eventi che possono concretamente contribuire al suo superamento. La povertà è considerata una condizione di vita nettamente distinta, chiaramente identificabile. La povertà non è inevitabilmente una condizione stabile, è anzi, più frequentemente, un’esperienza di vita breve che coinvolge famiglie solo in limitati periodi di tempo. .

  7. POVERTÀ/VULNERABILITÀUN FENOMENO FLUIDO L’analisi dinamica della povertà ha consentito di individuare non solo quanti sono i poveri e quali sono le aree sociali maggiormente coinvolte, ma anche lo sviluppo nel tempo dei processi di impoverimento o di superamento della crisi e quali processi determinano l’uscita o l’ingresso in questa condizione. Una pluralità di metodi e strumenti di ricerca – ricerche longitudinali, dati amministrativi che si riferiscono ad una pluralità di anni, storie di vita, biografie, analisi retrospettive – hanno saputo cogliere lo sviluppo nel tempo dei processi di impoverimento o di superamento della crisi e sono riusciti a rappresentare la fluidità del fenomeno.

  8. POVERTÀ/VULNERABILITÀUN FENOMENO FLUIDO La povertà, pensata più come processo che come condizione, apre la porta alla necessità di promuovere e garantire lo sviluppo di capacità personali sufficienti, per perseguire in modo autonomo progetti di vita orientati a fini ragionevolmente valoriali. La prospettiva diacronica consente di distinguere le situazioni croniche o ricorrenti, da altre più transitorie. Le prime in cui la reversibilità è compromessa o frequenti sono le lunghe ricadute in essa. Le seconde in cui il disagio materiale è provvisorio e non è in grado di intaccare le aspirazioni e le capacità di inserimento sociale.

  9. VULNERABILITÀ/POVERTÀPREVENIRE È MEGLIO La prospettiva dinamica suggerisce di focalizzare l’attenzione sulla messa in campo di interventi di prevenzione della condizione di povertà, ovvero sulla necessità di politiche universalistiche di sostegno del reddito e di prevenzione dello scivolamento nell’area della disaffiliazione. Quindi, insieme alle politiche curative orientate verso specifici gruppi e così come disegnato dalla legge quadro n. 328 del 2000, politiche proattive per attenuare gli ostacoli all’inclusione sociale. In questa prospettiva il welfare, anche a dimensione locale, è chiamato a svolgere una funzione promozionale e non solo riparativa.

  10. VULNERABILITÀ/POVERTÀLA CRISI Nel contesto italiano, caratterizzato negli ultimi decenni da un aggravamento delle disuguaglianze socio-economiche, la crisi, che colpisce in particolare i distretti industriali e la cui durata è difficilmente prevedibile, ha enormemente ampliato i rischi che molti individui e famiglie, in particolare quelle più giovani con figli minori e reddito precario, entrino in una situazione di emarginazione ed esclusione sociale per la mancanza di prospettive occupazionali. La crisi, nel peggioramento delle condizioni di vita, non ha cancellato la condizione di vulnerabilità -intesa come differenza tra cronicità o transitorietà dello stato di bisogno- ma ha reso se mai più urgente la messa in atto di politiche universalistiche di sostegno al reddito e di azioni di sostegno improntate alla promozione ed allo sviluppo di capacità personali e comunitarie ed alla valorizzazione del capitale umano.

  11. VULNERABILITÀ/POVERTÀLA CRISI Secondo il Rapporto 2009 su Povertà ed Esclusione sociale, curato da Caritas italiana e Fondazione Zancan, “La crisi attuale ha colpito pesantemente anche la “classe media”. Questo fenomeno inaspettato ci rende consapevoli che un problema più ampio può essere anche un’opportunità per tutti, per capirlo e affrontarlo come si deve, in modi più decisi e determinati di quelli che conosciamo. Mai come oggi le risposte ai poveri sono anche risposte ai problemi di tutti.”

  12. VULNERABILITÀ/POVERTÀDICONO DELLA CRISI Secondo l’Osservatorio per l’attuazione della legge 328/00: “Le politiche socio assistenziali fino ad oggi praticate, non hanno prodotto risultati significativi in termini redistributivi. I livelli di povertà sono rimasti sostanzialmente stabili colpendo sempre le medesime categorie. Gli ammortizzatori sociali che devono essere ampliati ed irrobustiti non sono in grado, da soli, di rispondere ad una situazione che allargherà la fascia di popolazione in condizione o a rischio di povertà.” Le Organizzazioni dell’Osservatorio ritengono che la crisi debba essere fronteggiata con una politica di investimenti non solo sul versante economico ma anche in quello sociale.

  13. VULNERABILITÀ/POVERTÀI NUMERI DELLA CRISI Secondo rapporto Istat per il 2008 in Italia: sono 8 milioni e 78 mila poveri, concentrati soprattutto al Sud, sono persone costrette a spendere il minimo indispensabile per sopravvivere, corrispondono al 13,6% della popolazione; di questi, 2 milioni e 893 mila italiani pari al 4,9% della popolazione, non possono permettersi neppure i beni ed i servizi essenziali. l'80,9% di famiglie non ha problemi di povertà, esiste un 4% che appena sta al di sopra della soglia di povertà e che per una sola spesa imprevista, rischia il tracollo, cioè 4 famiglie su 100 rischiano di scendere sotto la linea di povertà relativa che l'Istat attesta su 999,67 euro di spesa per due persone; un altro 3,9% di famiglie che presenta valori di spesa superiori per un valore da 1 a 10% rispetto alla linea standard può considerarsi a rischio. Le famiglie considerate sicuramente povere corrispondono al 5,2% del totale, mentre quelle considerate “appena povere” sono il 6,1% (il 3,4% è molto vicino alla soglia).

  14. VULNERABILITÀ/POVERTÀI NUMERI DELLA CRISI Nel 2008 è cresciuta l'incidenza della povertà rispetto all’anno precedente: • delle famiglie composte da quattro persone, passando dal 14,2% al 16,7%, e con 5 o più persone (dal 22,4% al 25,9%) • per le coppie con due figli (dal 14% al 16,2%) in particolare se questi sono minori (dal 15,5% al 17,8 %). • per i nuclei di monogenitoriali (13,9%), con a capo una persona in cerca di occupazione (dal 27,5% al 33,9%), • per nuclei con componenti occupati (dal 8,7% al 9,7%) • per nuclei con a capo un lavoratore in proprio (dal 7,9% all'11,2% • tra le famiglie con a capo una persona occupata, le condizioni peggiori si osservano tra gli operai o assimilati.

  15. VULNERABILITÀ/POVERTÀI NUMERI DELLA CRISI I GIOVANI Nel rapporto 2008-2009, la Commissione di Indagine sull’Esclusione Sociale rileva che l’incidenza della povertà tra i giovani con elevato titolo di studio è raddoppiata nell’ultimo decennio passando dal 3,3% al 6,4% e nell’80% dei casi riguarda coloro che vivono in famiglia: poiché non si tratta di casi di indigenza, ma di difficoltà economica e di aspettative frustrate si parla di povertà relativa. La povertà assoluta peggiora anche in altre categorie come quelle delle classi di età intermedie: fra i 35-44 anni si è passati dal 10,9% del 2005 al 12,1% del 2008; fra i 45-54 anni, da 9,1 % a 10,7%; e nella classe dei giovani fino a 34 anni, dal 9,2% del 2007 al 10,4% del 2008.

  16. VULNERABILITÀ/POVERTÀI NUMERI DELLA CRISI LA SALUTE La crisi economica colpisce anche la salute: infatti, secondo i dati dell’ultimo rapporto del Censis e del Monitor del Forum per la Ricerca Biomedica, quasi un italiano su 5 pari al 18% nel 2009 ha rinunciato per problemi economici alle prestazioni sanitarie, soprattutto visite specialistiche e cure odontoiatriche. Le cifre indicano che le prestazioni mediche meno urgenti vengono rinviate e il 21% degli intervistati ha anche ridotto l'acquisto di farmaci in fascia C: più del 23% dei 45-64enni, il 23,4% nel Mezzogiorno, il 28% dei residenti nelle grandi città, quasi il 29% dei meno istruiti.

  17. VULNERABILITÀ/POVERTÀI NUMERI DELLA CRISI IL LAVORO Il lavoro non garantisce di per sé l’uscita dalla povertà, vista l’incidenza dei consumi incomprimibili: è la situazione dei cosiddetti “working poor”, ossia di famiglie povere nonostante uno o più componenti lavorino; sono il 9,6% (+0,3% nel 2008 rispetto al 2007). La percentuale sale al 14,5% in caso di operai ed addirittura al 20,7% al sud.

  18. VULNERABILITÀIN SINTESI Secondo i sociologici le tipologie maggiormente vulnerabili risultano essere: • le famiglie con figli e un solo reddito; • famiglie composte da un single anziano; • adulti single in posizione occupazionale stabile; • adulti single in posizione occupazionale instabile; • famiglie monogenitoriali (un genitore e figli in età minore); • famiglie composte da stranieri provenienti da paesi a forte pressione migratorie con figli in età minore.

  19. VULNERABILITÀIN SINTESI Su queste tipologie di famiglie si innestano tre ulteriori situazioni problematiche: • la precarizzazione del lavoro; • la non autosufficienza in ampie fasce della popolazione (non solo quella anziana); • i movimenti migratori dal sud Italia e dal sud del mondo.” (Ranci)

  20. POVERTÀ/VULNERABILITÀLE POLITICHE Di fronte alle trasformazioni economiche e sociali in atto, le politiche risultano essere ancora troppo concentrate sulle situazioni di disagio estremo e di conclamata esclusione sociale. L’implicazione per qualsiasi politica sociale che aspiri ad essere efficace ed a concorrere al mantenimento di una certa coesione sociale non può che essere affrontare queste problematiche ed operare per offrire ai cittadini approcci nuovi e nuove risposte. Le policies devono prendere in considerazione anche quelle situazioni “a rischio” non riconducibili all’esclusione, ma neppure del tutto -o in modo sufficiente- al riparo dalla possibilità di scivolare nella povertà. Situazioni appunto vulnerabili, esposte a possibilità di spiazzamenti difficilmente compensabili e sostenibili

  21. IL PROGRAMMANUOVE FORME DEL WELFARE LOCALE La Provincia di Torino, con il Programma Fragili Orizzonti, ha voluto affrontare questi temi proponendo a Comuni ed agli Enti gestori delle funzioni socioassitenziali un repertorio di azioni innovative per sperimentare nuove forme di welfare locale destinate ai quei cittadini solitamente non raggiunti da misure ordinarie di sostegno. Nell’individuazione dei territori di sperimentazione la Provincia ha privilegiato l’ambito di programmazione rappresentato dai Piani di Zona locali per valorizzarne le priorità e progettualità sulla vulnerabilità sociale. Il referente territoriale è il gruppo di lavoro costituito nel seno dell’Ufficio di Piano. In questo modo non è il singolo Comune, ma tutto il territorio consortile ad essere coinvolto dalla sperimentazione e i fruitori possono esserne tutti i cittadini residente

  22. Il Programma Il Programma di contrasto alla vulnerabilità sociale, deliberato nel 2005 dal Consiglio Provinciale, si è sviluppato, in un’ottica di politiche integrate interassessorili ed interisituzionali, con due linee di azione distinte: la prima, di di ricerca per la progettazione, sui temi del lavoro, della casa e della salute, si è conclusa nel 2008; la seconda, di azioni rivolte ai cittadini attraverso i Comuni ed i Consorzi socioassistenziali, è tuttora operativa in alcuni territori della provincia.

  23. FRAGILI ORIZZONTILE AZIONI Progettazione di interventi con gruppi di lavoro interistituzionali e indagini propedeutiche all’intervento su lavoro, casa, salute Politiche del lavoro: il gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato alcuni settori della Provincia (Servizio Solidarietà Sociale, Servizio Pari Opportunità, Servizio Politiche del Lavoro, Servizio Agricoltura e Servizio Pianificazione Sviluppo Sostenibile), del Comune di Torino e di Ivrea, della cooperazione sociale, finalizzato alla rilevazione delle opportunità di lavoro per fasce di popolazione vulnerabile ed alla promozione di azioni per l’occupazione in nuovi ambiti lavorativi legati all’ambiente ed all’agricoltura, ha concluso i suoi lavori con la pubblicazione e diffusione di un opuscolo, la “Rubrica delle opportunità”, che cataloga i servizi per il lavoro nei vari territori. Il gruppo di lavoro, inoltre, ha elaborato in un documento le proposte per “l’Inserimento al lavoro di persone vulnerabili nell'ambito della gestione dei rifiuti”

  24. FRAGILI ORIZZONTILE AZIONI Politiche abitative: il gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato alcuni settori della Provincia (Servizio Solidarietà Sociale, Servizio Pari Opportunità e Servizio Pianificazione Territoriale), dell’ATC, della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di altri Comuni che hanno aderito al Programma, finalizzato a rilevare il fabbisogno abitativo e diffondere alcune esperienze significative di social housing, ha concluso il suo lavoro. La Provincia ha dato vita all’Osservatorio sul fabbisogno abitativo e si è diffusa in alcuni territori provinciali l’attività di facilitazione dell’incontro domanda/offerta abitativa sull’esempio della torinese Agenzia sociale per la casa Lo.Ca.Re.

  25. FRAGILI ORIZZONTILE AZIONI Politiche per la salute: dedicato al tema del rapporto tra fragilità clinica e vulnerabilità sociale; l’indagine svolta in partenariato con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale-FIMMG e con l’Osservatorio dell’Asl To3 della Regione Piemonte si è conclusa. La ricerca/indagine ha coinvolto i territori delle Asl ex 3 e 4 di Torino, l’Asl ex 8 e l’Asl ex 10, sono stati analizzati i questionari somministrati a più di 1000 pazienti, attraverso il coinvolgimento di 100 medici di base.

  26. FRAGILI ORIZZONTILE AZIONI Nel convegno “La malattia che impoverisce, la povertà che fa ammalare”sono stati presentati i risultati della ricerca: è stata verificata l’applicabilità, nel contesto dell’ambulatorio del medico di base, di uno strumento di rilevazione delle diverse dimensioni della vulnerabilità/fragilità clinica, sociale, di reti utilizzando scale validate in ambito sanitario e sociologico; è stato studiato l’impatto della vulnerabilità sociale sull’accesso e sulla continuità dei percorsi socio-sanitari rilevanti per la salute e l’impatto della malattia nell’innescare percorsi di vulnerabilità sociale; è stato verificata l’utilità di un canale di comunicazione tra medico di base, in veste di sensore precoce, e operatore sociale per la segnalazione di stati di vulnerabilità/fragilità.

  27. FRAGILI ORIZZONTILE AZIONIRivolte ai cittadini attraverso la progettazione locale. SOSTEGNO AL CREDITO ED AL RISPARMIO: • MICROCREDITO INDIVIDUALE • ASSET BUILDING SOSTEGNO AL CONSUMO: • GRUPPI D’ACQUISTO COLLETTIVO • RETE ALIMENTARE SOCIALE • LAST MINUTE MARKET • IL CARRELLO DELLA SPESA • CARTA AMICA

  28. SOSTEGNO AL CREDITOMICROCREDITO INDIVIDUALE Dà la possibilità a persone normalmente non bancabili di ottenere un prestito; sostituisce alle garanzie fidejussorie garanzie morali da parte del debitore e da parte della rete sociale. Presta fino ad un massimo di 5.000 euro con un tasso di interesse del 4,5%, restituibili in 36 mesi e con un periodo di pre-ammortamento fino a 6 mesi. L’azione è operativa nei territori consortili di Pinerolo, Chieri, Rivoli, Grugliasco, Orbassano, Ivrea, Cuorgnè, Pianezza e Moncalieri. La Provincia ha istituito un Fondo di Garanzia di 450.000 euro che genera prestiti sino a 900.000 euro.

  29. SOSTEGNO AL CREDITOMICROCREDITO INDIVIDUALE Partner di progetto: Banca Popolare Etica che partecipa ai tavoli di lavoro territoriali, compie l’istruttoria bancaria, eroga il prestito, accompagna i beneficiari nel corso della restituzione, ne monitora l’andamento e cura la formazione degli operatori che accolgono le domande. Partner territoriale: sono i partecipanti ai tavoli di lavoro costituiti nell’ambito degli Uffici di Piano di Zona cui partecipano una pluralità di attori istituzionali e del Terzo Settore. Variano a seconda dei territori, in alcuni casi un Comune è capofila dell’azione. Il tavolo di lavoro locale definisce i requisiti di accesso e la finalizzazioni dell’azione, che organizza le modalità e i flussi

  30. SOSTEGNO AL RISPARMIOASSET BUILDING“RISPARMIA E RADDOPPI!” È la costruzione di un patrimonio personale come opportunità per fronteggiare imprevisti. È caratterizzata da una forte valenza formativa ed insiste sulla capacità progettuali delle persone, sollecita la progettualità individuale e rafforza il senso di autoefficacia e autostima. Sotto il profilo culturale sollecita comportamenti di autoregolazione e riflessivi sul consumo. Offre l’opportunità di realizzare un risparmio finalizzato ad un progetto significativo. La somma risparmiata viene integrata, fino ad un massimo di 1.500 euro, da una di pari importo erogata a fondo perduto dalla Provincia.

  31. SOSTEGNO AL RISPARMIOASSET BUILDING“RISPARMIA E RADDOPPI!” Partner di progetto: Banca Popolare Etica che partecipa ai tavoli di lavoro territoriali, accompagna il progetto con incontri individuali e collettivi con i beneficiari, monitora l’andamento dell’azione. La Fondazione Responsabilità eroga l’integrazione al termine del percorso di risparmio. Partner territoriali: sono i partecipanti ai tavoli di lavoro costituiti nell’ambito degli Uffici di Piano di Zona cui partecipano una pluralità di attori istituzionali e del Terzo Settore. Variano a seconda dei territori, in alcuni casi un Comune è capofila dell’azione. È il gruppo di lavoro che definisce i requisiti di accesso e la finalizzazione dell’azione e le modalità operative e informative.

  32. SOSTEGNO AL CONSUMO GRUPPI D’ACQUISTO COLLETTIVO – GAC“Collettivo è meglio!” Il progetto prevede la promozione e gestione di gruppi d’acquisto a prezzi contenuti di prodotti alimentari, biologici e non, di qualità secondo la prassi della filiera corta, del rapporto con produttori locali, il cosiddetto Km. 0, nella dimensione di un’attività socializzante. Finalità dell’azione è operare sul versante relazionale e sociale della vulnerabilità contribuendo a dar vita e sostenere reti di comunitarie. La Provincia è partner di Movimento Consumatori nei progetti finanziati dalla Regione “Mio Bio” e “Insieme con” destinati a sviluppare i legami e gli scambi tra i partecipanti ai gruppi e i produttori agricoli e a promuovere, nell’ambito della responsabilità sociale di impresa, la pratica dell’acquisto in gruppo.

  33. SOSTEGNO AL CONSUMO GRUPPI D’ACQUISTO COLLETTIVO – GAC“Collettivo è meglio!” Partner di progetto: Movimento Consumatori di Torino che opera de centrale degli acquisti, verifica la qualità dei prodotti, gestisce le attività inerenti gli acquisti e la distribuzione attraverso propri “facilitatori” che accompagnano ogni gruppo e svolgono compiti logistici, di relazione e di attivazione dei partecipanti. Partner territoriali: sono i partecipanti ai tavoli di lavoro costituiti nell’ambito degli Uffici di Piano di Zona cui partecipano una pluralità di attori istituzionali e del Terzo Settore. Variano a seconda dei territori, in alcuni casi un Comune è capofila dell’azione. L’azione è inserita nel Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilità.

  34. SOSTEGNO AL CONSUMORETE ALIMENTARE SOCIALE L’azione prevede la raccolta della merce invenduta ma ancora perfettamente edibile presso il Centro Agro Alimentare di Torino – CAAT e la sua successiva distribuzione ad associazioni caritative del territorio provinciale. Partner di progetto: Banco Alimentare Piemonte assicura la raccolta e distribuzione della merce, il Caat partecipa attivamente ospitando l’azione e monitarandola, l’Asl To 3 garantisce il rispetto dei criteri igienico-sanitari. Al tavolo di lavoro ha partecipato il Servizio agricoltura ed il Servizio Ambiente. L’azione è inserita nel Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilità.

  35. SOSTEGNO AL CONSUMOLAST MINUTE MARKET Il Comune di Settimo da un lato, il Consorzio In.Rete dall’altro, hanno progettato e organizzato, insieme ad associazioni e cooperative locali, la raccolta di merce invenduta in collaborazione con esercizi commerciali della grande e media distribuzione. La merce così raccolta viene distribuita alla popolazione in stato di bisogno. L’azione è inserita nel Piano Strategico Provinciale per la Sostenibilità.

  36. SOSTEGNO AL CONSUMOAZIONI CONCLUSE Carta Amica: con un intesa che ha coinvolto Provincia e Ascom, Codè-Crai, Auchan, Associazione del commercio, del turismo e dei servizi della Provincia di Torino, la Carta amica è una tessera anonima che garantisce al possessore uno sconto per acquisti di alimentari e per le consumazioni. Il progetto è terminato. Il carrello della spesa: con un’intesa tra Provincia e Novacoop è stata sperimentato l’iniziativa con la quale i consumatori possono acquistare a prezzo contenuto un insieme di prodotti per confezionare un pasto per quattro persone. Il progetto è terminato.

  37. SOSTEGNO AL CONSUMOALTREAZIONI Responsabilità Sociale di Impresa: sul problema del carovita, sono state siglate due distinte intese con Coop da un lato, e Crai dall’altro e con CGIL-CISL-UIL di Torino, valido in tutti i punti vendita del territorio provinciale: Coop si è impegnata a mettere in vendita un tipo pane al prezzo di 1 euro al kg ed un insieme di prodotti a prezzo scontato alle casse; Crai ha definito un gruppo di 5 prodotti a prezzo bloccato per 6 mesi ed uno sconto del 25% a tutti i pensionati. Responsabilità Sociale di Impresa: la Giunta Provinciale ha deliberato uno schema di intesa con le organizzazioni delle imprese agricole, le associazioni di tutela dei consumatori, alcune organizzazioni sindacali, per favorire la diffusione dei mercati dei contadini e i commerci con i gruppi d’acquisto a prezzi contenuti.

  38. LO STATO DELL’ARTE Microcredito individuale CONSORZI SEDE DI SPERIMENTAZIONE: Ivrea, Orbassano, Chieri, Rivoli, Grugliasco, Cuorgnè, Pianezza, Pinerolo, Moncalieri CONTATTI: N. 375 FINANZIAMENTI: n. 129 TOTALE EROGATO: 391.270 € ESCUSSI: n. 22 pari a 50.793 FASCE REDDITUALI: 6.000/25.000 € (salvo diversa valutazione dei Servizi Sociali)

  39. LO STATO DELL’ARTE Microcredito individuale • più del 50% dei richiedenti è uomo • più del 50% delle erogazioni è rivolto a donne • 46% i richiedenti compresi nella fascia di età 36 ai 50 anni • 33% di età superiore ai 50 anni coprono • 21% i giovani fino a 35 anni • 66% sono i nuclei familiari -almeno da due persone- richiedenti • 11% sono le richieste provengono da stranieri • 13 % sono gli erogati a stranieri

  40. LO STATO DELL’ARTE Microcredito individuale La finalizzazione della richiesta di prestito è: • 52% per coprire debiti pregressi, soprattutto affitti e utenze domestiche • 14% per motivi connessi alla casa • 10% per spese connesse all’auto • 4% per spese connesse alla salute • 4% per spese connesse all’istruzione • 16% per motivi disparati Nonostante obiettivo iniziale dell’azione fosse supportare spese di tipo progettuale o imprevisto, di fatto prevalgono le situazioni già “vulnerate” a dimostrazione dell’efficacia dell’azione e nel contempo dell’intensità dei bisogni dei vulnerabili non raccolti dai Servizi Sociali

  41. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi” CONSORZI SEDE DI SPERIMENTAZIONE: Ivrea, Orbassano, Chieri, Rivoli, Grugliasco, Cuorgnè, Pianezza, Pinerolo RISORSE: 240.000 € BENEFICIARI: N. 160 di cui N. 115 EROGATI pari a 120.000€ FASCE DI REDDITO: 6.000/25.000 €

  42. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” Ogni territorio ha definito sia propri requisiti per l’accesso sia proprie finalità ammesse al risparmio: • più del 50% delle persone coinvolte presenta un ISEE compreso tra i 10.000 e i15.000. • l’80% dei beneficiari ha un ISEE compreso tra i 10.000 e i 20.000 euro • l'8% dei nuclei si attesta con un ISEE inferiore ai 10.000 euro

  43. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” • il livello di istruzione è medio alto, infatti più della metà delle persone è in possesso di un diploma o di una qualifica di scuola superiore, a cui si aggiunge un 20% che è in possesso anche di una laurea. L'11% dispone solo della licenza elementare • all'interno dei 66 nuclei coinvolti, tre riguardano nuclei stranieri -ghanese, rumeno e argentino- mentre due nuclei presentano una costituzione mista, in cui, in entrambi i casi, la donna è di nazionalità francese.

  44. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” • più del 50% ha un lavoro, per lo più da impiegato • una persona su 10 invece è si ritirata dal lavoro • il 5% sono persone inabili al lavoro • il 20% sono studenti • il 70% dei nuclei abita in case di proprietà, • il 15 % affitta da privato, il 9% da ente pubblico • il 6% dispone di una soluzione abitativa differente

  45. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” Tipologie individuate dai territori: • 56% famiglie con figli piccoli • 21% giovani nella fascia di età 18- 25 anni • 19% adulti per cure odontoprotesiche presso ASL • 4% donne iscritte al Centro per l’Impiego

  46. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” La finalità del risparmio è strettamente correlata alle tipologie individuate: • il 27% per spese per la casa • il 24% per libretto di risparmio • il 23% per auto e patente • il 21% dei giovani ha finalità relative alla formazione • il 21% ha finalizzato a spese per la salute, di cui il 19% per cure odontoprotesiche • il 9% per progetti vari

  47. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” Quota risparmiata: • 2000 euro n. persone 1 • 1500 euro n. persone 44 • 1000/1500 euro n. persone 1 • 500/1000 euro n. persone 7 • 150/500 euro n. persone 14 • una persona non ha concluso il progetto, pur avendo risparmiato, a causa di un imprevisto familiare

  48. LO STATO DELL’ARTEAsset building“Risparmia e raddoppi!” Rapporti con le Banche/ propensione al risparmio • il 83%, 55 beneficiari su 66 ha un conto corrente indipendentemente dalla sperimentazione; senza conto corrente sono giovani o anziani • il 44% , 29 su 66, ha in corso una forma di risparmio, dalla liquidità sul conto, a un libretto già aperto o a un piano di accumulo • il 17%, 11 persone su 66, ha prestiti in corso

  49. LO STATO DELL’ARTEGruppi d’acquisto collettivo-GAC“Collettivo è meglio!” Sono attivi 12 GAC per un totale di 1.140 iscritti a: Torino, Circoscrizione V, via Giachino Torino, Circoscrizione VI, via Ghedini, Torino, Ospedale s. Giovanni Vecchio Ospedale Chieri Piossasco Pinerolo Piscina Rivoli Grugliasco Ivrea Nichelino Venaria

  50. LO STATO DELL’ARTEGruppi d’acquisto collettivo-GAC“Collettivo è meglio!” • il listino dei GAC è costituito da circa 150 referenze di prodotti biologici e, in collaborazione con Coldiretti, di prodotti da agricoltura a lotta integrata • i prezzi, competitivi se paragonati ai loro omologhi del circuito convenzionale, non sono cresciuti al passo con l’inflazione costituendo un discreto argine contro l’incremento della spesa familiare • i principi che ispirano i GAC sono quelli della filiera corta, quindi di uno stretto rapporto con i produttori locali, del consumo responsabile e della responsabilità ambientale

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