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La straordinaria attualità del pensiero di San Tommaso d'Aquino (1224-1274) ‏

La straordinaria attualità del pensiero di San Tommaso d'Aquino (1224-1274) ‏. Danilo Saccoccioni. Periodo storico particolare. Nascita e sviluppo delle università Nascita degli ordini mendicanti (francescani, domenicani) ‏ Confronto culturale con il mondo arabo

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La straordinaria attualità del pensiero di San Tommaso d'Aquino (1224-1274) ‏

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Presentation Transcript


  1. La straordinaria attualità del pensiero diSan Tommaso d'Aquino(1224-1274)‏ Danilo Saccoccioni

  2. Periodo storico particolare • Nascita e sviluppo delle università • Nascita degli ordini mendicanti (francescani, domenicani)‏ • Confronto culturale con il mondo arabo • Introduzione dell'aristotelismo nel mondo latino Vari fattori facilitavano la ricerca teoretica:

  3. Il pensiero di Tommaso d'Aquino sta sempre più tornando all'attenzione dei ricercatori in molteplici campi, dalla Fisica alla Matematica, alla Logica, alle Scienze cognitive, alle Scienze biologiche, oltre che in campo più strettamente epistemologico e filosofico

  4. Per dare un'idea, cercheremo innanzitutto di mostrare esempi tratti dalla ricerca attuale in alcuni campi (Fisica, Logica, Scienze cognitive, ecc...). Vedremo poi come e perché le soluzioni filosofiche elaborate da Tommaso siano risolutive, al contrario di quelle elaborate dal pensiero filosofico moderno e contemporaneo. Perché tutta questa attualità del pensiero di un uomo del Medioevo?

  5. Cominciamo a vedere qualche esempio partendo dalla Logica. Vediamo dunque alcuni risultati raggiunti dalla Logica contemporanea e poi vedremo la differenza, in quest'ambito, tra l'impostazione di Tommaso e quella dei filosofi moderni. In Logica...

  6. Partiamo da un esempio; che differenze ci sono tra queste tre espressioni linguistiche? 1) “Il gesso è bianco” 2) “Il gesso è bollente” 3) “Il gesso è tu” In Logica...

  7. Per rispondere in modo adeguato dobbiamo tenere distinti due ambiti fondamentali della Logica: SINTASSI: studia l'insieme delle regole grammaticali di un linguaggio SEMANTICA: studia le relazione che le espressioni linguistiche hanno con la realtà (o con l'ambito applicativo cui si riferiscono), in termini di verità o falsità In Logica...

  8. Tornando all'esempio del gesso... 1) “Il gesso è bianco”: è sintatticamente corretta e semanticamente vera 2) “Il gesso è bollente”: è sintatticamente corretta ma semanticamente falsa 3) “Il gesso è tu”: è sintatticamente errata, cioè è un'espressione che non rispetta la grammatica della lingua italiana In Logica...

  9. Chiarita, così, la differenza tra sintassi e semantica, possiamo porci questa domanda: Poiché è possibile scrivere una grammatica dell'Italiano in lingua italiana, ci chiediamo: è possibile analogamente scrivere una grammatica della Matematica in linguaggio matematico? In Logica...

  10. La risposta è NO (Teoremi di Gödel, 1931)‏ In effetti tale fatto può sembrare strano a prima vista, perché il pregiudizio comune è che il linguaggio matematico sia più potente rispetto al linguaggio ordinario che utilizziamo tutti i giorni. Ciò non è vero: il linguaggio ordinario è più potente e la sua potenza sta nella sua “ambiguità”, cioè nel fatto che la stessa parola può indicare un universo di significati, mentre non è così per i linguaggi rigorosi come quello della Matematica In Logica...

  11. Queste considerazioni si riassumono dicendo che: - il linguaggio ordinario è AUTOREFERENZIALE cioè è capace di descrivere se stesso, mentre: - i linguaggi rigorosi (formalizzati come quello matematico) NON sono AUTOREFERENZIALI In Logica...

  12. CONSEGUENZE PRINCIPALI di tale fatto: La mente umana, secondo i citati Teoremi di Gödel, è costretta a semantizzare, cioè a riconoscere ciò che c'è di VERO nelle cose (realismo filosofico). Nessun computer potrà mai essere dotato di autoreferenzialità alla maniera in cui lo è l'uomo, cioè controllando e dominando pienamente i suoi atti liberi indipendentemente dall'ambiente e costituendo i simboli logici in maniera di doppia riflessione intellettiva (prima e seconda intenzione di Tommaso). Tale riflessività è resa possibile, anzi attuata da “qualcosa” che sta “al di fuori” e che la tradizione ha sempre chiamato “anima spirituale”. In Logica...

  13. A questo punto possiamo dire le differenze fondamentali, su questi argomenti, tra l'impostazione di San Tommaso e quella della maggior parte dei filosofi moderni In Logica...

  14. Come abbiamo visto, la Logica contemporanea conferma pienamente il realismo filosofico: l'uomo conosce l'essenza delle cose, cioè ciò che c'è di vero nelle cose. Tale era la posizione di Tommaso: “Ens autem essentia sunt que primo intellectu concipiuntur” (De ente et essentia)‏ In Logica... il realismo filosofico

  15. Al contrario, i filosofi moderni, a partire principalmente da Cartesio, rinnegarono questa posizione che definirono ingenua, e cominciarono a mettere in dubbio i presupposti logici di ogni discorso: rinnegarono cioè il cosiddetto “senso comune” (cioè se gli enti esistono realmente e/o se l'uomo può conoscerli nella loro natura). In Logica... il realismo filosofico

  16. La parola “spirito” si riferisce alle facoltà dell'uomo che, come abbiamo visto, hanno la proprietà di essere autoreferenziali: INTELLETTO E VOLONTA' In Logica... Spiritualità dell'anima

  17. Tommaso compie lunghissime e rigorose analisi per dimostrare come le operazioni cognitive e deliberative appartengano all'anima spirituale ed hanno come referente, ma NON COME ORGANO, il cervello: “C'è una qualche operazione tuttavia che ha bisogno del corpo non come strumento, ma soltanto come referente. Il pensare infatti non avviene attraverso un organo corporale, ma ha bisogno di un referente corporeo” (In de An., I, ii)‏ In Logica... Spiritualità dell'anima

  18. Abbiamo visto come la Logica contemporanea conferma pienamente tale posizione: infatti, quando l'uomo pensa costituendo simboli logici, non sta semplicemente elaborando informazioni (questo lo fa il cervello), ma sta compiendo una operazione semantica META-LOGICA, che un sistema fisico come il cervello non può compiere. Tuttavia l'anima è legata al corpo come forma sostanziale, quindi per operare ha bisogno comunque del corpo come referente... In Logica... Spiritualità dell'anima

  19. Poiché dunque le operazioni dell'anima sono indipendenti dal corpo anche se si riferiscono ad esso, ne consegue che l'anima ha l'essere per sé rispetto al corpo e può dunque sussistere anche dopo la morte, cioè dopo la separazione dal corpo.A questa verità ci si arriva, come abbiamo visto, per via razionale. La fede rivelata, inoltre, ci assicura altre due cose: L'anima separata dal corpo, non avendo più il suo referente naturale, ha bisogno che Dio le “fornisca” ciò che prima poteva astrarre da sola dal corpo, ovvero i concetti. La fede ci assicura che Dio opera in tal senso. Il corpo è destinato a risorgere come quello di Cristo al suo ritorno nella gloria In Logica... Spiritualità dell'anima

  20. I filosofi moderni neppure lontanamente sono arrivati a ciò. Anzi, l'aver abbandonato il realismo filosofico ha portato a due posizioni estreme entrambe contraddittorie e criticate già da Tommaso: Dualismo psicofisico (anima e corpo sono due sostanze separate)‏ Monismo psicofisico: l'anima è epifenomeno della materia In Tommaso l'anima è invece FORMA sussistente del corpo e senza di esso non è completa nella sua natura. Ciò coincide con l'insegnamento della Chiesa Cattolica. In Logica... Spiritualità dell'anima

  21. Le ultime scoperte della Fisica contemporanea richiedono la reintroduzione di quella che la filosofia classica chiamava CAUSA FORMALE Di cosa si tratta? In Fisica...

  22. Il grosso dilemma dei filosofi greci fu quello di giustificare il divenire degli enti fisici: come risolvere il problema di conciliare: l'assolutezza dell'essere con la contingenza degli enti fisici ? In Fisica...

  23. Come è noto, in Grecia sorsero varie scuole di pensiero che proposero diverse soluzioni al problema suddetto. Citiamo Parmenide, Eraclito, Democrito, Platone ecc... Tuttavia la soluzione “più” logicamente consistente fu quella di Aristotele, che per risolvere il problema del divenire utilizzò il principio di non contraddizione attraverso i concetti di potenza ed atto: Un ente passa dalla potenza all'atto attraverso un ente già in atto In Fisica... Ente in potenza rispetto alla nuova forma che verrà edotta Divenire dell'ente Ente in atto, stabilizzato da una nuova forma Azione causale Ente che funge da causa efficiente

  24. La soluzione prospettata da Aristotele è impeccabile proprio perché è un'applicazione metafisica del principio di non contraddizione. Tuttavia nel sistema aristotelico viene posto il Motore Immosso solo come causa finale: Dio non avrebbe creato la materia!! Il concetto di creazione fu elaborato da Tommaso dal suggerimento venutogli dal testo biblico. Per Tommaso la creazione è una relazione che TUTTI gli enti hanno con Dio. Anche questo concetto di creazione deriva da una applicazione del principio di non contraddizione. In Fisica...

  25. I filosofi moderni, a partire da Galileo e dallo sviluppo dell'Analisi Matematica, hanno completamente abbandonato il concetto di causa formale come ciò che intrinsecamente soggiace alla dinamica di un ente diveniente in quanto principio ordinatore. Perché questo abbandono ingiustificato? In Fisica...

  26. Leggiamo un passo tolto dall'Ottica di Newton: “Derivare invece dai fenomeni due o tre principi generali del movimento, e spiegare come poi da essi, quali presupposti chiari ed evidenti, debbono seguire tutte le proprietà e le manifestazioni di tutte le cose materiali, sarebbe già un importante progresso anche se le cause di tali principi rimanessero a noi completamente sconosciute.” Insomma, i moderni cominciarono ad abbandonare il concetto di causa formale perché illusi dalle capacità predittive del nuovo metodo fisico-matematico In Fisica...

  27. ...ma dopo un po' più di un secolo dalla morte di Newton (1727), periodo infelicemente definito “Illuminismo”, tutto il castello creato da scienziati e filosofi dell'epoca per esaltare e divulgare meccanicismo e determinismo cominciò a crollare, prima con l'invenzione delle Geometrie non euclidee, poi con le nuove scoperte della Fisica. Vogliamo qui trattare solo un tema, quello dei cosiddetti “sistemi complessi”, dove si vede che, contrariamente alle aspettative dei filosofi moderni, l'impostazione meccanicistica è fallace: già Tommaso se ne era accorto molti secoli prima, come vedremo. In Fisica...

  28. Pseudo-ciclo dell'attrattore di Lorentz

  29. Un sistema complesso è un sistema impredicibile per principio: il sistema stesso “non sa” dove andrà a finire. Al contrario di quanto pensavano Newton e gli altri moderni, i sistemi in natura non si comportano in modo meccanicamente predicibile (es. Laplace). Ironia della sorte vuole che San Tommaso si accorse di questo fatto secoli prima pur senza conoscere la Fisica come noi oggi, ma con ragionamenti puramente metafisici, usando cioè il solito principio di non contraddizione (In Physicorum). In Fisica...

  30. Si capisce bene che, relativamente ad un sistema complesso, non bastano le due cause materiale ed efficiente al fine di predirne il comportamento, ma bisogna reintrodurre la causa formale-finale come principio ordinatore. Classici esempi di sistemi complessi sono i sistemi viventi... Poiché inoltre i sistemi complessi sono capaci di GENERARE INFORMAZIONE, si intuisce subito come la biologia teorica, impantanata nelle interpretazioni darwiniste, sia tutta da riscrivere... In Fisica...

  31. Nel darwinismo, come è noto, giocano un ruolo fondamentale i concetti di “caso” e di “selezione naturale”. Siamo tuttavia ancora in una impostazione meccanicistica dove, a ben vedere, il caso non ha il ruolo di COSTITUIRE LA NOVITA', ma solo di scegliere tra alternative GIA' PRECOSTITUITE TEORICAMENTE A PRIORI. Insomma un platonismo mascherato... In Biologia...

  32. Ripensando a cosa è un vivente, ovvero un sistema complesso capace di generare informazione, ovvero di generare la novità intrinsecamente e non per caso, si capisce come sia urgente rivisitare del tutto il concetto di “evoluzione”... che in Tommaso convive perfettamente con quello di “creazione”, tranne che per l'uomo, per il quale, a causa della sua anima spirituale, è necessario un atto creativo singolare. In Biologia...

  33. Come ulteriore esempio della straordinaria attualità del pensiero di San Tommaso, vogliamo accennare infine al problema della giustificazione degli assiomi di una teoria. Una teoria è una costruzione deduttiva, che segue delle regole logiche ben definite partendo da assiomi/postulati per dimostrare teoremi. Una teoria dotata di opportuna interpretazione può descrivere il comportamento fisico di un sistema. Ancora un po' di Logica...

  34. Ai giovani è nota la teoria della Geometria euclidea che si studia a scuola. Fino a pochi anni fa (ma anche oggi...), Fisici e Matematici non sapevano come giustificare gli assiomi di una teoria. Per molti, gli assiomi sarebbero ipotesi volontaristicamente introdotte senza alcun fondamento. Di qui, nel '900 molti scienziati cominciarono a dubitare perfino delle capacità della scienza di dire cose vere!!!! Ancora un po' di Logica...

  35. Anche in questo campo Tommaso trovò una geniale soluzione... che oggi possiamo chiamare induzione costitutiva degli assiomi. Si tratta di un procedimento logico INDUTTIVO che deriva dalla capacità dell'uomo di astrarre, e che permette anche di costituire assiomi delle teorie. I moderni neppure hanno sospettato di ciò, ingabbiati nel loro pregiudizio che solo il metodo dimostrativo sia logicamente coerente e capace di spiegare TUTTO!!! Ancora un po' di Logica...

  36. “Se un assennato ascolta un discorso intelligente, l'approverà e lo completerà; se l'ascolta un dissoluto, se ne dispiace e lo getta via dietro la schiena.” (Sir 21,15)‏ ...E pensiamo che San Tommaso abbia fatto discorsi intelligenti... Pillola di saggezza

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