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GRUPPO BANCA POPOLARE DI SONDRIO

GRUPPO BANCA POPOLARE DI SONDRIO. Cornelia Chincarini Martina Adami Sonja Pigneter. POPOLARE DI NOME E DI FATTI. La Banca Popolare di Sondrio, fondata nel 1871, è una delle prime banche popolari italiane ispirate al movimento popolare cooperativo del credito. Modello di banca del territorio.

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GRUPPO BANCA POPOLARE DI SONDRIO

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Presentation Transcript


  1. GRUPPO BANCA POPOLARE DI SONDRIO Cornelia Chincarini Martina Adami Sonja Pigneter

  2. POPOLARE DI NOME E DI FATTI La Banca Popolare di Sondrio, fondata nel 1871, è una delle prime banche popolari italiane ispirate al movimento popolare cooperativo del credito. Modello di banca del territorio Responsabilità nell’essere parte integrante della comunità locale Volontà di contribuire allo sviluppo economico e sociale locale Attaccamento ai valori del lavoro e del risparmio “Promuovere e tutelare il risparmio significa non tradire le aspettative di chi ci affida i propri averi, operando con trasparenza e nel rispetto delle indicazioni di ciascuno in tema di scelta degli strumenti, propensione al rischio, durata degli investimenti. Solo così si mantiene e si fa crescere la fiducia, un bene tanto impalpabile quanto importante per qualsiasi azienda, l’essenza stessa del lavoro di banca”

  3. (segue) • Grazie alla graduale estensione dell’attività e della presenza territoriale, ha assunto nel tempo una dimensione regionale con possibilità operative estese a tutto il territorio nazionale, pur mantenendo un forte legame con la zona di origine • Inizia la propria attività con due sportelli (a Sondrio e a Morbegno) per passare a 18 entro il 1970. Oggi (dicembre 2008) conta su una rete territoriale di 262 filiali presenti nella seguenti regioni: Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Liguria • Presta alla propria clientela (principalmente imprese di piccole medie dimensioni, in prevalenza localizzate in Lombardia, e famiglie) servizi in grado di soddisfare qualsiasi esigenza bancaria, finanziaria e assicurativa • Conta sulla presenza di 158.013 Soci, in larga parte anche clienti • Il capitale sociale è circa di 925 milioni di euro

  4. CRESCITA DELLA BANCA IN SINTESI

  5. Gruppo Banca Popolare di Sondrio Il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio risulta così composto: Capogruppo: Banca Popolare di Sondrio (s.c.p.a.) – Sondrio; Società del gruppo: Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA – Lugano CH La rete territoriale del Gruppo bancario si componeva a fine 2008 di 282 filiali. Società partecipate: Si ricorda che le partecipazioni, complessivamente intese, hanno scopo funzionale e carattere di stabilità al fine di garantire una struttura aziendale snella: si avvale di società prodotto, principalmente espressione delle popolari, capaci – per professionalità, indipendenza e volumi – di competere sul mercato. Di seguito sono esposte le partecipazioni consolidate integralmente e con il metodo del patrimonio netto.

  6. Partecipazioni consolidate integralmente Partecipazioni consolidate * partecipata da Sinergia Secondaria s.r.l. Partecipazioni consolidate con il metodo del patrimonio netto * partecipata da Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA

  7. Dati patrimoniali Il patrimonio netto consolidato, al netto dell’utile di esercizio, è salito al 31 dicembre 2008 a 1.546,860 milioni (+ 2,35%). Di seguito i rapporti tra il patrimonio, al netto dell’utile d’esercizio, e le principali voci di bilancio: - patrimonio/raccolta diretta da clientela: 8,44% rispetto 10,18% del 2007 - patrimonio/crediti verso clientela: 9,57% rispetto 11,39% del 2007 - patrimonio/attività finanziarie: 38,76% rispetto 40,91% del 2007 - patrimonio/totale attivo: 7,09% rispetto7,98% del 2007 Dati economici Anche se l’esercizio in esame è stato caratterizzato dal progressivo accentuarsi della crisi finanziaria ed economica, segnando decrementi in termini reddituali, il bilancio consolidato 2008 ha registrato un utile di € 43,6 milioni. RISULTATI CONSOLIDATI IN SINTESI

  8. IL RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

  9. Rischio di credito nel gruppo bancario La Capogruppo assicura che a livello di gruppo: siano adottate politiche creditizie uniformi vengano fissati criteri omogenei di valutazione e monitoraggio del rischio Lo SCOPO della politica creditizia della banca è quello di sostenere le economie locali di insediamento attraverso la concessione di risorse finanziarie a coloro che perseguono un fine meritevole e soddisfano adeguati criteri di affidabilità

  10. L’attività creditizia è fondata su: canoni di sana e prudente gestione corretta remunerazione del rischio una condotta operativa corretta ed efficiente AL FINE DI consentire l’instaurazione di un rapporto con le controparti affidatarie basato sulla reciproca fiducia e sulla trasparenza (segue)

  11. Politiche di gestione del rischio di credito Fasi del processo creditizio: pianificazione delle politiche creditizie istruttoria erogazione revisione periodica monitoraggio gestione dei crediti «deteriorati»

  12. Sistemi di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito Il rischio di credito è monitorato mediante l’utilizzo di modelli di rating specificatamente sviluppati dalla banca Questi permettono di: assegnare un rating a ciascuna controparte stimare la probabilità di insolvenza (PD, Probability of Default), rappresentativa della probabilità che il prenditore divenga insolvente entro un anno Il rating dipende esclusivamente dalle caratteristiche della controparte e risulta perciò indipendente da eventuali garanzie acquisite

  13. (segue) Le valutazioni di rating sono prodotte da modelli statistici e sono caratterizzate da una suddivisione in: 13 classi, relative alle controparti «in bonis» 1 classe relativa alle controparti insolventi La 1° classe identifica una controparte a rischio minimo, mentre la 13° evidenzia il rischio massimo, superato solamente dallo stato di insolvenza

  14. (segue) I sistemi di rating appena descritti sono affiancati da altri due importanti fattori di rischio: il tasso di perdita in caso di insolvenza (LGD, Loss Given Default) l’esposizione stimata al momento dell’insolvenza (EAD, Exposure at Default) Le stime derivano anch’esse da modelli interni (operativi a partire da inizio 2006) e, contrariamente alla probabilità di insolvenza, sono fortemente influenzate da: presenza e tipologia delle garanzie acquisite forme tecniche mediante le quali viene erogato il credito I valori di PD, LGD, EAD consentono anche la determinazione della Perdita Attesa, la quale: rappresenta una stima della presumibile perdita associata all’esposizione creditizia costituisce, in quanto elemento di costo, supporto nella determinazione degli accantonamenti prudenziali

  15. (segue) Parallelamente alle valutazioni ottenute dai modelli interni vengono raccolti i giudizi assegnati da agenzie internazionali di rating. Se presenti, essi vengono tenuti nella dovuta considerazione nei processi di valutazione del merito creditizio Avuto riguardo alle esposizioni con controparti bancarie, italiane o estere, l’Istituto utilizza a fini valutativi, laddove disponibili, i rating emessi da primarie agenzie. In mancanza, si avvale di un rating interno, ottenuto attraverso l’elaborazione di un modello semplificato

  16. (segue) La Capogruppo, svolgendo la propria funzione di coordinamento, prescrive alla controllata svizzera l’adozione delle medesime modalità di controllo descritte in precedenza La controllata dispone di un proprio sistema di rating applicato ai finanziamenti alla clientela: quest’ultimo non si avvale di metodologie statistiche (inapplicabili a causa degli scarsi dati storici a disposizione), ma è fondato esclusivamente sul giudizio soggettivo-discrezionale espresso dagli addetti del settore L’approccio metodologico adottato prevede la raccolta di: definiti indicatori informazioni di carattere finanziario, andamentale e qualitativo L’esame congiunto di tali elementi consente di giungere all’assegnazione di un giudizio di rating Tale metodologia è stata oggetto di analisi da parte della società di revisione esterna, che l’ha ritenuta adeguata in rapporto alle dimensioni, alla complessità e alla rischiosità dell’attività svolta

  17. Tecniche di mitigazione del rischio di credito Al fine di attenuare il rischio creditizio vengono acquisite le garanzie tipiche dell’attività bancaria Garanzie reali: 60% - immobili - strumenti finanziari Garanzie personali: Crediti di firma (in prevalenza fideiussioni) rilasciati da privati e da società produttive il cui merito creditizio, oggetto di specifiche valutazioni, è ritenuto congruo Nelle fasi di acquisizione, valutazione, controllo e realizzo delle garanzie, sono adottate configurazioni strutturali e di processo atte ad assicurarne, nel tempo, l’opponibilità a terzi e la piena escutibilità in caso di inadempienza del debitore: il Servizio Ispettorato, struttura centralizzata separata da quelle che erogano e revisionano il credito, tramite controlli periodici, si assicura che le attività vengano gestite correttamente e prudenzialmente.

  18. Attività finanziarie deteriorate Il presidio del rischio di credito viene perseguito in tutte le fasi gestionali che caratterizzano la relazione fiduciaria e, in particolare, attraverso un’efficace azione di sorveglianza e monitoraggio volta a formulare valutazioni tempestive all’insorgere di eventuali anomalie. Servizio Controllo crediti e incagliate: Perviene mensilmente alla costituzione di un indice sintetico di rischio per le posizioni affidate. Qualora vengano registrati segnali di tensione, si provvede, sulla base della gravità degli stessi, a porle sotto osservazione oppure a classificarle tre le partite “deteriorate” I crediti possono quindi distinguersi in Crediti deteriorati Crediti per i quali ricorrono segnali di tensione particolarmente gravi che possono essere distinti in: - sofferenze - incagli - ristrutturati - scaduti Crediti in bonis Crediti per i quali non si individuano evidenze oggettive di perdita

  19. La gestione dei crediti deteriorati La gestione dei crediti deteriorati comporta l’assunzione di interventi coerenti con la gravità della situazione al fine di ricondurli alla normalità oppure, in caso di impossibilità, di mettere in atto adeguate procedure di recupero. Più in dettaglio, in presenza di posizioni: - a sofferenza: vengono attuate le opportune procedure di recupero dei crediti, mediante piani di rientro e/o delle proposte di transazioni bonarie finalizzate alla definitiva chiusura dei rapporti; - incagliate: entro un congruo periodo di tempo, vengono ripristinate le originarie condizioni di affidabilità e di economicità dei rapporti oppure, valutata l’impossibilità di tale soluzione, viene predisposto quanto necessario per il passaggio delle posizioni a sofferenza; - ristrutturate: viene verificato nel continuo il puntuale rispetto delle condizioni pattuite e, una volta trascorso almeno il lasso temporale previsto da normativa e accertato l’avvenuto recupero delle condizioni di piena solvibilità, viene formalizzato il rientro in bonis del cliente. Limite: alla prima inadempienza da parte del debitore, viene predisposto il passaggio a incaglio o a sofferenza; - scadute: viene monitorata l’evoluzione e vengono attuati tempestivi interventi per ricondurle alla normalità, altrimenti, se è accertato un effettivo stato di insolvenza si provvede al passaggio a incaglio o a sofferenza.

  20. (segue) • Le rettifiche di valore sono apportate nel pieno rispetto della normativa e secondo principi di assoluta prudenza • Ad ogni chiusura di bilancio i crediti sono sottoposti ad “impairment test” per verificare l’eventuale presenza di perdite di valore dipendenti dal deterioramento della solvibilità dei debitori ( la perdita di valore sui singoli crediti si ragguaglia alla differenza negativa tra il loro valore recuperabile e il loro costo ammortizzato) • I crediti deteriorati sono oggetto di una valutazione analitica • I crediti in bonis sono soggetti a valutazione collettiva. A tali crediti, aggregati per classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, vengono applicati i tassi di perdita stimati su base storico statistica ed espressi dalla probabilità di insolvenza della controparte (PD) e dal tasso di perdita in caso di insolvenza del credito (LGD).

  21. IL RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

  22. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (VALORI DI BILANCIO)

  23. Distribuzione delle attività finanziarie deteriorate per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (VALORI LORDI E NETTI) * Valori comprensivi delle voci 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita, 4. Crediti verso le banche, 6.Attiivitàfinanziarie valutate a fair value, 7. Attività finanziarie in corso di dismissione, 8. Derivati di copertura (qui non riportate perché non presentano attività deteriorate al loro interno)

  24. (segue) Nella voce Rettifiche di valore da deterioramento sono presenti rettifiche relative ad obbligazioni emesse da alcune società del gruppo Lehman Brothers, dichiarato insolvente, per un valore nominale di 27,5 milioni, che sono state svalutate a conto economico per 23,666 milioni, di cui 3,108 milioni riferiti a titoli detenuti sino a scadenza

  25. Esposizioni per cassa1 verso la clientela:dai valori lordi ai valori netti 1 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibilità per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione.

  26. Esposizioni per cassa verso la clientela : dinamica delle esposizioni deteriorate lorde 514.512

  27. Esposizioni per cassa verso la clientela:dinamica delle rettifiche di valore complessive 182.665 Rettifiche di valore

  28. CREDITI VERSO LA CLIENTELA – analisi delle singole attività deteriorate (valori netti) In termini di qualità del credito: - le sofferenze nette, depurate delle svalutazioni: circa 111milioni + 32,14%rispetto 2007 0,69%del totale crediti verso clientela, contro il 0,63% del 2007 + 4,80% rispetto 2007 - i crediti incagliati: circa 88 milioni 0,54%del totale crediti verso clientela, contro 0,63% del 2007

  29. (segue) - crediti scadutida oltre 180 gg.: circa 126 milioni + 55,09% rispetto 2007 (sintomo della maggiore difficoltà di alcune controparti a far fronte ai propri impegni) Di seguito si riporta la composizione per emittenti/debitori dei crediti verso clienti

  30. ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE * I dati 2007 sono resi omogenei per raffrontarli con 2008 riclassificando nella sottovoce “attività deteriorate” titoli che nello scorso esercizio erano stati esposti in altra categoria. Le attività deteriorate qui presenti sono costituite da obbligazioni emesse in buona parte da Lehman Brothers, oltre, seppur in via residuale, a obbligazioni della Repubblica Argentina e da società del gruppo Cirio

  31. ATTIVITA’ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA Le attività deteriorate sono costituite da un’obbligazione emessa da società del gruppo Lehman Brothers

  32. ADEGUATEZZA PATRIMONIALE Con riferimento al 31 dicembre 2008, il rischio di credito registra un importo ponderato pari a € 16.413milioni, che comporta un assorbimento patrimoniale in termini percentuali, al lordo dell’ aggiustamento per rapporti infragruppo, pari al 94,15%

  33. In sintesi Dall’analisi del bilancio consolidato del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio emerge che: il rischio di credito nel 2008 è aumentato rispetto all’anno precedente circa del 20% la parte più consistente di attività deteriorate si trova nella voce Crediti verso la clientela(€ 329.329 migliaia) aumentate quasi del 31% rispetto al 2007 non sono invece presenti attività deteriorate all’interno della voce Crediti verso banche tra le attività finanziarie risultano essere esposte al rischio di credito solo le voci Attività finanziarie detenute per la negoziazione e Attività finanziarie detenute fino a scadenza anche se per importi poco consistenti (riconducibili a obbligazioni di Lehman Brothers, dichiarato insolvente) I dati, anche se in crescita, evidenziano la capacità di sorvegliare adeguatamente sui vari profili di rischio. Ciò anche grazie ad una rete di filiali fortemente radicata sul territorio e quindi in grado di seguire in prima persona le controparti affidate e le dinamiche economiche locali.

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