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PORTAIMPRONTE

PORTAIMPRONTE. La protesi mobile va costruita utilizzando un modello molto dettagliato. Per rilevare l’impronta relativa si deve quindi preparare un portaimpronte su misura, detto funzionale o individuale, che si realizza su un modello studio ottenuta da un’impronta in alginato. Agina Nura.

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PORTAIMPRONTE

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Presentation Transcript


  1. PORTAIMPRONTE La protesi mobile va costruita utilizzando un modello molto dettagliato. Per rilevare l’impronta relativa si deve quindi preparare un portaimpronte su misura, detto funzionale o individuale, che si realizza su un modello studio ottenuta da un’impronta in alginato. Agina Nura

  2. Miscelando 27-36ml di acqua e 100g di gesso si avvia un processo articolato chiamato reazione di presa. La miscelazione viene eseguita manualmente con una spatola, sino ad ottenere un preparato pastoso ed omogeneo. MISCELAZIONE ACQUA-GESSO

  3. Così facendo il gesso e l’acqua potrebbero cadere nel cassetto ed è quindi opportuno miscelare lontani da esso. MISCELAZIONE ERRATA

  4. Inizialmente, per la colatura del gesso viene utilizzato lo spatolino lecrown che serve per colare le parti più importanti del modello, ad esempio i denti, e una volta terminata la prima porzione si potrà continuare la colatura con la spatola. Per maggiore sicurezza si utilizza il vibratore che con un movimento oscillante farà salire tutte le bolle ed eviterà la loro formazione in zone anatomiche importanti. COLATURE GESSO

  5. Durante il tempo di presa il modello non deve mai essere toccato perché potrebbero formarsi delle crepe e a quel punto bisognerebbe ricominciare tutto da capo.

  6. Il periodo che intercorre tra la miscelazione con acqua e il completo indurimento del gesso è detto tempo di presa. È possibile diminuire quest’ultimo aggiungendo al gesso acqua calda, acqua ricavata dall’utilizzo della squadra modelli o cloruro di sodio. Al contrario, se utilizzati in dosi superiori, agiscono da ritardanti. TEMPO DI PRESA

  7. Allargando l’impronta e spingendone la parte inferiore verso l’esterno si estrae il modello, facendo comunque molta attenzione alle porzioni atomiche ovvero ai denti. ESTRAZIONE MODELLO

  8. Così facendo l’impronta potrebbe rompersi ESTRAZIONE DEL MODELLO IN MANIERA ERRATA

  9. Viene preso il modello e con la squadra-modelli viene tolto il gesso in eccesso in modo da dargli una forma adeguata e per poi lavorare senza alcun problema. SQUADRATURE DEL MODELLO

  10. Con una matita viene disegnato il fornice che serve per determinare la fine del portaimpronte. EVIDENZIAMENTO DEL FORNICE

  11. Dopo aver evidenziato il fornice si prosegue con la scaricatura del modello, nel senso che bisogna eliminare le zone di sottosquadro con della cera e questo serve per rimuovere senza fatica il nostro portaimpronte. SCARICAMENTO DEL MODELLO

  12. Ora si può passare alla preparazione della resine che verrà poi posizionata sul modello. Occorrono un misurino intero di polvere e 6 ml di liquido DOSI

  13. Per la formazione della resina occorre unire il liquido (monomero) e la polvere (polimero) in un recipiente in silicone (mortaio), mescolando fino ad ottenere la consistenza omogenea. FORMAZIONE DELLA RESINA

  14. Viene steso il composto su di un piano di legno precedentemente isolato con olio di vaselina in modo da evitare che la resina si attacchi. Per il modello superiore viene data una forma trapezioidale mentre per l’inferiore una forma a ferro di cavallo. STESURA DELLA RESINA

  15. Una volta data la forma desiderata si inizia a modellare la resina fino ad ottenere la tipica forma del modello. Dopo di che viene eliminata la resina in eccesso. MODELLAZIONE DEL PORTAIMPRONTE

  16. Viene presa una parte della resina avanza che serve per creare il manico, infine questo verrà posizionato sulla porzione anteriore del portaimpronte. Infine si farà polimerizzare senza toccare, per evitare che il materiale si deformi. MODELLAZIONE DEL MANICO

  17. FRESE Le frese vengono attaccate al micromotore, e servono per rifinire (ad esempio levare le scheggiature), il portaimpronte.

  18. RIFINIRE Una volta che il portaimpronte si è indurito, possiamo iniziare a rifinirlo in modo che quando dovrà essere posto il materiale da impronta su di esso si incastrerà e sarà più facile levare l’impronta dalla bocca del paziente.

  19. LUCIDATURA Per terminare il lavoro dobbiamo rendere il portaimpronte lucido. Prima dobbiamo passarlo nella pomice, che è un materiale che serve per eliminare i segni superficiale; dopo di che passeremo il sidol che lo renderà lucido. Ed ecco che il nostro portaimpronte è terminato.

  20. FINE

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