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Espressioni non verbali

Espressioni non verbali. ESPRESSIONE DI PIACERE

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Espressioni non verbali

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Presentation Transcript


  1. Espressioni non verbali ESPRESSIONE DI PIACERE Indicano che l’interlocutore è ben disposto nei nostri confronti e ci percepisce come gradevoli. Gesti tipici sono: sorridere o comunque distendere il volto, umettarsi le labbra o unirle e protenderle verso l’altro in una sorta di bacio metaforico, sorseggiare una bevanda in risposta ad uno stimolo, avvicinare un oggetto a sé mentre si interagisce con l’altro. ESPRESSIONE DI ACCOGLIMENTO E APERTURA Questi atti ci informano che il nostro interlocutore è ben disposto nei nostri confronti, per usare una metafora ciò vuol dire che il “semaforo è verde” cioè possiamo entrare in rapporto emotivo con lui.

  2. Espressioni non verbali ESPRESSIONI DI CONTROLLO DELLA COMUNICAZIONE Sono segnali di apprezzamento o rifiuto: il corrucciare il naso o strofinarlo o grattarlo in genere indica che l’argomento e/o la persona con la quale si interagisce non sono graditi. Invece sfiorarsi la bocca, umettare le labbra con la lingua indicano un atteggiamento favorevole verso gli argomenti trattati e che si stanno provando piacevoli sensazioni. ESPRESSIONI DI SOFFERENZA Indicano che il nostro interlocutore sta soffrendo a causa dell’argomento toccato. Per esempio, sfiorando la zona lacrimale degli occhi, oppure passarsi le mani sul volto coprendosi gli occhi o passarsi le dita o il palmo delle mani più volte tra i capelli o addirittura tirarli. ESPRESSIONE DI INSOFFERENZA Sono segnali che l’argomento trattato crea disagio all’interlocutore. In genere, precedono altri segnali che indicano chiusura verso gli altri. Sono atti che hanno un significato simbolico e metaforicamente indicano che si vuole allontanare l’interlocutore, perché si è a disagio. Per esempio, togliersi di dosso un capello o spolverarsi quando in realtà non v’è nulla da togliere, oppure spostare lateralmente qualcosa dalla propria visuale, come un bicchiere sul tavolo o scostare del pane o delle briciole; agitarsi sulla sedia, spostare lo sguardo dall’interlocutore.

  3. Espressioni non verbali ESPRESSIONE DI SBARRAMENTO In questa categoria, rientrano i gesti che comunicano disagio nella comunicazione e che avvertono il rischio di “chiusura” da parte dell’interlocutore se si dovesse continuare a trattare l’argomento. Sono segni tipici: il mettere la mano davanti alla bocca, incrociare le braccia, incrociare le gambe in modo da formare un quadrato (cioè mettendo una gamba orizzontalmente sopra l’altra) e frapponendo una barriera fra se stessi e gli altri. ESPRESSIONI DI CHIUSURA In genere, questi atti o gesti vengono attuati dopo aver ripetutamente manifestato i segnali precedentemente descritti. Indicano che il nostro interlocutore ha messo il “semaforo rosso,” cioè non ci vuole far passare oltre la mera presenza fisica, cioè che non vuole entrare in contatto emotivo con noi. Fra questi atti, rientrano: l’elusione dello sguardo di chi ci sta parlando, la frapposizione di una barriera fra sé e l’interlocutore (allontanarsi oltre alla distanza normale di colloquio, mettere le braccia conserte o protese, accavallare le gambe e allontanarsi dall’altro). ESPRESSIONI DI RIGETTO Questi atti indicano che si è superata la misura di tolleranza di chi è in relazione con noi; in questi casi si è entrati in un “territorio” che l’interlocutore reputa come un’invasione e per questo ci rifiuta. Gesti tipici sono: passarsi le dita della mano intorno alle estremità della bocca come per asportare residui di cibo, strofinarsi le narici con il dito indice teso, ritrarre il busto se si è seduti.

  4. Espressioni non verbali ESPRESSIONI DI AGGRESSIVITÀ REPRESSA Vi sono alcuni gesti che ci possono dare la percezione che in quel momento il nostro interlocutore sta reprimendo impulsi aggressivi. Sono gesti di questo tipo: la respirazione superficiale lieve (respiri corti e poco profondi), la tensione della muscolatura, l’inibizione del movimento. Possiamo notare nell’interlocutore, questi segni, osservando se il respiro è profondo e calmo o al contrario superficiale e accentuato, se la muscolatura della mascella è rilassata o contratta, se le mani sono serrate o aperte. L’inibizione del movimento lo si può notare, osservando se il nostro interlocutore tiene le mani sotto la gamba, le mani giunte tra le gambe, o le mani sotto le ascelle. ESPRESSIONI DI COMPETIZIONE E SFIDA In questo caso, l’interlocutore sceglie il conflitto competitivo, la sfida con l’altro. Sono gesti tipici: alzare le maniche della giacca o della camicia, divaricare le gambe con le mani sui fianchi, irrigidire i muscoli del volto e del corpo. ESPRESSIONI DI AGGRESSIVITÀ APERTA Aggressività significa letteralmente “andare verso…”, cioè andare nella direzione di qualcuno o qualcosa per colpirlo. Sono gesti di questo tipo: il percuotere i denti con le unghie, tenere l’indice puntato verso l’interlocutore in modo accusatorio, porre una mano su un fianco e allungare l’altra verso chi parla, tenere le mani in tasca, tenere i pollici nella cintura con le mani penzoloni sui pantaloni, sedersi su una poltrona e mettere le mani dietro la nuca con le gambe protratte in avanti.

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