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UNITÀ DI LAVORO su CITTADINANZA

UNITÀ DI LAVORO su CITTADINANZA. Scuola istituto comprensivo di Caraglio Classe V B PRIMARIA Docente Pasero Marisa. MAPPA CONCETTUALE. CITTADINANZA = Riconoscimento variabile nel tempo nello spazio di Solidarietà art. 2

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UNITÀ DI LAVORO su CITTADINANZA

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Presentation Transcript


  1. UNITÀ DI LAVORO su CITTADINANZA Scuola istituto comprensivo di CaraglioClasse V B PRIMARIA Docente Pasero Marisa

  2. MAPPA CONCETTUALE CITTADINANZA = Riconoscimento variabile nel tempo nello spazio di Solidarietà art. 2 Diritti e Doveri di Partecipazione Progresso art. 4 Elezione Rappresentanza basato su Nascita Residenza Contratto Corresponsabilità …………………………………………

  3. 1. A cosa ti fa pensare la parola “CITTADINANZA”? • - I cittadini insieme (Luca) • - La comunità, le persone che stanno insieme, che usano le idee (Stefano) • - Tanti cittadini che si aiutano anche se sono diversi (Sofia) • - L’unione delle persone di un continente (Roberto) • - Un gruppo di persone che si aiutano (Alessandro) • - Persone che, anche se diverse, si aiutano (Alice) • - Persone unite (Antonio) • - Unione di cittadini (Francesco) • - Sono dei cittadini che accolgono anche persone diverse (Debora) • - Persone che sono diverse, ma si aiutano (Diletta) • - Un insieme di persone che si vogliono bene, che decidono delle cose insieme. (Martina) • - Persone che collaborano senza litigare (Gabriele) • - Persone che si aiutano tra loro (Federico) • - Persone che contribuiscono allo sviluppo di un gruppo (Simone) • - Cittadini che, anche se provengono da luoghi diversi, si aiutano e collaborano (Giulia) • - Tanti cittadini insieme che costruiscono cose (Antonio) • - Persone che non giudicano (Alice) • - Persone che non giudicano il comportamento degli altri (Simone) • - Persone che non abbandonano chi è in difficoltà (Stefano)

  4. Alla prima domanda “A cosa ti fa pensare la parola CITTADINANZA?” gli allievi associano il termine all’insieme o unione dei cittadini, al fatto che le persone stanno insieme e formano un gruppo, una comunità in cui ci si aiuta, non si litiga, ci si vuole bene, si decidono insieme le cose, si contribuisce allo sviluppo del gruppo, non ci si giudica a vicenda. Alcuni allievi precisano che tale comunità è aperta all’altro, al diverso e un allievo parla di unione delle persone di un continente.

  5. 2) Chi è per te un CITTADINO? • - Un cittadino è una persona che vive con me (Michele) • - È una persona che ti vuole bene e ti aiuta (Giulia) • - Persona che fa parte di una comunità e contribuisce allo sviluppo della città aiutando le persone in difficoltà (Roberto) • - Chi aiuta una città (Antonio) • - Una persona che aiuta gli altri e aiuta anche la città nel suo sviluppo (Alessandro) • - Persona che contribuisce allo sviluppo della città senza litigi (Alice) • - Le persone che lavorano per aiutare le persone più sfortunate ( Anna) • - Persone tutte diverse che si aiutano e vivono insieme (Luca) • - Tutte le persone che vivono nel nostro paese, anche se provengono da altri posti (Sofia) • - Persone che aiutano gli altri e il proprio paese (Arianna V.) • - Persone oneste che si aiutano e non lasciano nessuno in difficoltà (Stefano) • - Una persona che contribuisce allo sviluppo del paese e collabora con gli altri (Debora) • - Tante persone che aiutano anche chi proviene da altri paesi (Benedetta) • - È una persona gentile con gli altri (Francesco) • - Una persona che aiuta gli altri nei momenti di difficoltà (Diletta) • - Persona che non giudica le differenze degli altri (Arianna G.) • - Persona che, anche se non ti conosce, ti aiuta a vivere con tranquillità (Giulio) • - Persona che sa accogliere (Alice) • - Persona che aiuta altre persone (Martina) • - È una persona che lavora per il mantenimento e lo sviluppo della città (Simone

  6. Alla seconda domanda “Chi è per te un CITTADINO?”le risposte degli allievi evidenziano come caratteristica dell’essere cittadino una serie di virtù: il cittadino è chi aiuta gli altri; è una persona onesta, gentile, accogliente; è chi non giudica gli altri, vuole bene, contribuisce allo sviluppo della città. • Un allieva precisa che il cittadino è chi vive in un certo paese, anche se proviene da altri posti; un altro afferma che è cittadino chi lavora.

  7. 3. Chi non è un CITTADINO? Come mai? • Quelli che rubano e ammazzano. Perché sono crudeli (Alessandro) • Le persone che fanno la guerra e non rispettano le leggi; quelli che pensano solo ad arricchirsi. Perché sono dei grandi egoisti e vogliono tutto per sé. (Roberto) • I maleducati che inquino, perché non rispettano le leggi e le altre persone (Sofia) • Quelli che picchiano la gente e sporcano il mondo (Antonio) • Persone egoiste che non aiutano gli altri (Diletta) • Quelli che non rispettano la legge (Luca) • Gli egoisti che non aiutano gli altri perché pensano che tutto giri intorno a loro (Martina) • Le persone disoneste che vogliono avere tutto e tutti (Anna) • Le persone che non sanno apprezzare il lavoro degli altri perché sono egoisti (Debora) • Le persone che pensano solo per sé stesse • o e non pensano agli altri perché non gliene • importa (Arianna V.) • È una persona egoista e scroccona perché pensa solo a se stesso (Gabriele) • È una persona che fa del male agli altri perché vuole solo potere e ricchezza (Simone) • Le persone che non rispettano gli altri e non li aiutano perché credono di avere sempre ragione (Giulia) • Le persone che non rispettano la natura e rovinano il mondo perché sono maleducati e menefreghisti (Arianna G.) • Persone che non contribuiscono allo sviluppo della città (Alice) • Uno che disprezza la comunità, uno spilorcio, uno che odia le leggi, perché in passato ha avuto dei torti o ha dovuto pagare per gli altri (Stefano) • Chi non vuole lavorare e va a rubare perché è un pelandrone (Michele)

  8. Alla terza domanda “Chi NON è un CITTADINO? Come mai?” in sintonia con quanto già affermato non sono cittadini i soggetti non virtuosi, quindi coloro che sono disonesti, cattivi, ladri, pelandroni, egoisti, violenti, scrocconi, non disponibili ad aiutare gli altri. Nella categoria del non cittadino legata a comportamenti scorretti c’è anche chi inquina la natura, chi non rispetta le leggi e chi cerca solo ricchezza e potere.

  9. 4. Come si diventa CITTADINI? • Compiendo buone azioni che fanno bene allo sviluppo della città (Roberto) • Aver un buon rapporto con gli altri (Debora) • Rispettando la gente, conoscendo altre persone che ti aiutano e conoscendo meglio il paese (Martina) • Aiutando gli altri per contribuire allo sviluppo della città (Diletta) • Imparando a lavorare, rispettando le leggi e anche a rispettare le persone (Michele) • Quando si fanno delle cose buone per tutto il paese e non si deve più rubare né fare i maleducati (Antonio) • Quando non si sporca più l’ambiente e si aiutano le altre persone (Benedetta) • Quando fai delle buone azioni e sei gentile con gli altri (Luca) • Quando si rispettano le leggi, non si picchia e non si è maleducati (Sofia) • Entrano nella comunità, facendo conoscenza con le nuove persone (Anna) • Andando a scuola, trovando un lavoro e formando una famiglia (Stefano) • Alleandosi e facendo conoscenza con tutto il paese (Arianna V.) • Rispettando le leggi e aiutando gli altri, così che ti ripagano con una buona azione (Giulia) • Rispettando le regole, la natura e le persone (Alessandro) • Aiutando le persone in difficoltà e rispettando le regole (Simone) • Quando si compiono buone azioni e non si fanno atti vandalici o azioni che potrebbero intralciare lo sviluppo della città (Gabriele) • Essendo educati con la gente (Alice)

  10. Alla quarta domanda “Come si diventa CITTADINI?”l’acquisizione dello status di cittadino deriva da una serie di comportamenti corretti come: compiere buone azioni; aiutare gli altri; non sporcare l’ambiente; non commettere azioni illegali quali furti o atti vandalici e di violenza.; rispettare le leggi; andare a scuola ; cercare di conoscere e fare alleanze con gli altri; trovare un lavoro; agire educatamente.

  11. 5. Cosa fa un CITTADINO? • Aiuta la comunità (Luca) • Aiuta le persone in difficoltà e quelle che hanno male (Sofia) • Aderisce allo sviluppo della città (Gabriele) • Rispetta le regole e contribuisce allo sviluppo della comunità (Alessandro) • Lavora per mantenere e sviluppare la città (Simone) • Accogliere le persone nuove (Alice) • Rispetta le regole della comunità e aiuta le persone in difficoltà (Roberto) • Aiuta le persone in modo gentile (Diletta) • Rispetta le leggi e non inquina l’ambiente (Antonio) • Aiuta i malati e dà dei soldi ai poveri per le medicine (Benedetta) • Aiuta a tenere puliti gli spazi pubblici, i parchi giochi e le piazze e usa i servizi pubblici (Martina) • Aiuta i giovani e i vecchi in difficoltà (Francesco) • Lavora per le persone malate e povere (Anna) • Cerca di salvaguardare il verde della città (Giulia) • Dà soldi in più a chi lavora sodo

  12. Alla quinta domanda “Cosa fa un CITTADINO?” gli allievi rispondono citando una serie di azione corrette: aiuta le persone in difficoltà; rispetta le regole; lavora per sviluppare la città; accoglie le persone nuove; aiuta malati e vecchi; dà i soldi ai poveri; tiene puliti gli spazi pubblici; contribuisce allo sviluppo della città.

  13. 6.Cosa non può fare un CITTADINO? • Non può rubare, picchiare altra gente (Michele) • Non può maltrattare la gente del proprio paese (Arianna V.) • Non può giudicare le persone diverse da lui (Arianna G.) • Non può violare le leggi e non può uccidere (Alessandro) • Non può sporcare l’ambiente e maltrattare le persone (Roberto) • Non può inquinare né sporcare i luoghi pubblici (Martina) • Non può intralciare la legge e non può fare atti vandalici (Gabriele) • Non può distruggere gli ambienti naturali della comunità (Diletta) • Non può vendere armi e non può spacciare droghe (Anna) • Non può derubare gli altri e non può fare dei danni ai luoghi pubblici nemmeno a quelli privati (Antonio) • Non può non far lavorare le persone straniere (Alice) • Non deve danneggiare l’ambiente per fare in modo che si conservi nel tempo (Simone) • Non può cominciare e continuare guerre (Sofia) • Non può intralciare lo sviluppo della città (Luca) • Non può picchiare gli animali né cacciarli (Antonio) • Non può vendere armi né altre cose illegalmente (Stefano) • Non deve infrangere le regole ed essere egoista con le persone che sono in difficoltà (Giulia) • Non deve disprezzare le persone straniere (Luca) • E neanche chi ha dei problemi (Gabriele)

  14. Alla sesta domanda “Cosa non può fare un CITTADINO?”le azioni proibite sono: rubare; picchiare, maltrattare la gente; giudicare le persone straniere; sporcare l’ambiente; intralciare la legge; fare atti vandalici; vendere armi e spacciare droghe; non far lavorare persone straniere; fare le guerre; disprezzare le persone straniere o chi ha dei problemi.

  15. 7. Quando si cessa di essere CITTADINI? • Quando si muore (Michele) • Quando si torna all’estero e non si torna più (Antonio) • Quando non si rispettano più le regole della comminuti e si compiono degli atti vandalici (Roberto) • Quando non si rispetta più la natura e si disprezzano le persone della comunità (Alessandro) • Quando si sporca la città (Luca) • Quando si inizia a odiare la gente e a disprezzare le leggi (Stefano) • Quando infrangi le regole e vai in prigione (Giulia) • Quando non rispetti l’ambiente e maltratti gli altri cittadini (Simone) • Quando evadi di prigione e fai uso di stupefacenti illegali (Arianna G.) • Quando non si rispetta la religione degli altri (Alice) • Quando si inquina la natura (Debora) • Quando non fai entrare nel tuo paese i cittadini di un altro continente (Arianna V.)

  16. Alla settima domanda “Quando si cessa di essere CITTADINI?”le cause della perdita di cittadinanza sono: la morte; lo spostamento di residenza all’estero; il mancato rispetto della natura e delle leggi; una condanna al carcere; il reato di spaccio di stupefacenti; il mancato rispetto della religione altrui; il respingimento degli immigrati.

  17. Commento alla Conversazione Clinica Il termine cittadinanza richiama negli allievi il concetto di unione, di comunità che da un lato mette in evidenza il legame che unisce il cittadino ad un contesto sociale e politico di appartenenza, ma dall’altro denota la necessità di far riflettere sulla vera natura della parola che indica uno status giuridico riconosciuto dal diritto positivo a chi è considerato “appartenente allo stato”. Da tale status discendono specifici diritti e doveri, riconosciuti e imposti dall'autorità, la quale provvede, attraverso la propria legislazione, a stabilire particolari diritti e doveri spettanti al cittadino come tale. In tal modo l’argomento va spostato dal piano prettamente astratto a quello della norma. I concetti spontanei degli allievi delineano infatti un’ immagine ideale del cittadino, a cui si richiedono qualità come l’onestà, la compassione, l’altruismo, la bontà che possono essere importanti per influenzare una cultura sociale e per la costruzione di eventuali criteri morali che possono ispirare in futuro il legislatore, ma fino a quando essi non sono tradotti in norme non hanno la possibilità di definire lo status di cittadino la cui attribuzione ha natura giuridica. Una conversazione che metta in luce, attraverso una serie di esempi, la questione di come oggi tanti soggetti restano cittadini anche senza avere gli attributi richiesti dai ragazzi potrebbe aiutarli a scandagliare il tema. Partendo dalle risposte degli allievi si può inoltre chiedere loro di fare una sorta di classificazione in cui separare certe azioni puramente morali da altre: questo esercizio potrebbe far capire loro- partendo dalla loro stessa matrice cognitiva – la differenza tra l’essere buono e il mancato rispetto per chi professa una religione diversa.

  18. Quindi il compito va nella direzione di comprendere quali sono oggi i diritti e i doveri richiesti ad un cittadino con particolare riferimento alla Costituzione italiana che cita tra i doveri quello di votare, di pagare le tasse, di andare a scuola per il minore, di rispettare la libertà di religione e di pensiero degli altri, di difendere la patria, di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi ( Il titolo IV della Costituzione,articoli 48-54 /Rapporti politici). Una discussione su tali obblighi permette di capire come le richieste possono cambiare nel tempo e nello spazio fino a riflettere sull’istanza emersa dai ragazzi che elencano tra i doveri anche quello del rispetto della natura, in una nuova sensibilità attenta alla minaccia ambientale che potrebbe in futuro rientrare nella normativa relativa al cittadino. Alla definizione dei “modi di acquisto” della cittadinanza, vale a dire delle condizioni giuridiche in base a cui un soggetto può essere definito cittadino, qualche allievo accenna alla questione che essa spetta a chi vive in un certo luogo: anche qui occorre partire da loro per allargare la riflessione e apprendimento che mostri le varie modalità di acquisizione della cittadinanza legate a nascita, filiazione, adozione, matrimonio, residenza; criteri questi da analizzare facendo riferimento alla legislazione di altri stati e proiettando la questione in un prossimo futuro in cui il termine di cittadinanza deve coniugarsi con un concetto di patria che si va sempre più allargando in termini europei e mondiali come evidenziano sia il progetto “cittadini senza frontiere”, sia la condanna verso i respingimenti degli immigrati da parte dei ragazzi.

  19. Matrice cognitiva (ciò che sanno) • il cittadino deve rispettare la religione degli altri • il cittadino delle rispettare le leggi • la cittadinanza si perde con la morte. Compito di apprendimento (ciò che non sanno) • la cittadinanza è uno status giuridico • il diritti e i doveri civili sono fissati dal diritto positivo • le condizione di acquisizione di cittadinanza spetta al diritto positivo • le norme cambiano nel tempo e nello spazio

  20. RETE CONCETTUALE CITTADINANZA è STATUS GIURIDICO che determina diritti/doveri criteri di acquisizione variabili nel tempo e nello spazio

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