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Progetto Kaleidos 2

Istituto comprensivo F Ciusa – Cagliari Classi IB – II E. Progetto Kaleidos 2. Alla ricerca del “senso” perduto La riscoperta dei profumi di piante e arbusti della macchia mediterranea.

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Progetto Kaleidos 2

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Presentation Transcript


  1. Istituto comprensivo F Ciusa – Cagliari Classi IB – II E Progetto Kaleidos 2 Alla ricerca del “senso” perdutoLa riscoperta dei profumi di piante e arbusti della macchia mediterranea Realizzazione di un percorso pedonale di tipo olfattivo sensoriale che offre a tutti i cittadini la riscoperta di sensazioni dimenticate all’interno di un’area panoramica ma attualmente degradata che si intende trasformare in area di pregio per giovani e adulti

  2. Progetto Kaleidos 2 Le regioni transfrontaliere del progetto Liguria Toscana Corsica Sardegna

  3. Sardegna Cagliari

  4. Area prescelta a Cagliari: Monte San Michele

  5. Notizie generali sull’area Si tratta di una area del colle San Michele, uno dei sette colli della città di Cagliari, compresa tra le due sedi della nostra scuola Sede via koch Sede via Meilogu

  6. In cima al colle si trova il monumento più importante del quartiere: il castello di San Michele Foto tratta da: petrone.splinder.com

  7. Nello spazio interno del castello si sono adoperate, nell’ultimo restauro,strutture leggere in acciaio e policarbonato. Oggi il castello ospita numerosi capolavori di noti pittori, tra cui Picasso, diventando un’importante meta turistica della nostra città.

  8. Attorno al castello si estende il parco di San Michele da cui si può ammirare il panorama dell’intera città e dove noi ragazzi trascorriamo giornate piacevoli in mezzo alla natura. Immagini tratte da www.comune.cagliari.it

  9. L’area Kaleidos E’ una piccola collina estesa circa un ettaro e mezzo . Ha la forma di un quadrilatero irregolare e la parte più alta si trova al centro della zona, estendendosi per tutta la sua lunghezza. Versante est Sommità della collina

  10. E’ delimitata in due lati da una recinzione arrugginita, poi dal Parco di S.Michele e infine da un muro di confine del Seminario Arcivescovile.

  11. E’ una zona molto panoramica: si vede la città a 360°!

  12. In alcune zone in terreno è sassoso e sabbioso e vi crescono soltanto alcune specie erbacee

  13. Poche piante della Macchia Mediterranea: la Thymelaea,l’Euforbia,l’Atriplex,l’Asfodelo…. Aggiungere Immagini euforbia… Euforbia Thymalea

  14. In ognuno dei due versanti è presente una prateria di sparto. Questa pianta è molto importante perché con le sue radici impedisce il dilavamento.

  15. Tra le specie animali abbiamo incontrato insetti,farfalle, lucertole e lumachine, coleotteri…

  16. Ci sono tre fortini militari costruiti durante la II guerra mondiale importanti per la nostra memoria storica.

  17. Che cosa possiamo fare? Brain storming: • Ripulire • Aprire almeno due zone di accesso • Mettere illuminazione e sorveglianza • Collocare in cima un belvedere munito di cannocchiali e strumenti astronomici. • Fare un percorso Hebert • Fare la pista orienteering • Mettere una ruota panoramica • Collocare diverse panchine, tavoli pic-nic e cestini per i rifiuti. • Creare una zona bar-gelateria • Pannelli solari • Campo da minigolf • Campo da guerra simulata • Mettere piante della macchia mediterranea • Fare un prolungamento del Parco Comunale del Colle di San Michele

  18. Come scegliere, democraticamente le migliori idee?... • In base alle dimensioni dello spazio a disposizione • Cercando soluzioni che valorizzino di più possibile il paesaggio • Trovando soluzioni originali ecosostenibili • Proponendo soluzioni adatte soprattutto a noi ragazzi • Ipotizzando qualcosa di realmente fattibile, magari non ancora presenti in città

  19. E dopo tanta fatica, grazie ai nostri cervelloni, ecco il superprogetto!!

  20. Più esattamente….. • Dopo aver ripulito l’area, si creerà un sentiero in pietra naturale che collegherà le due sedi della scuola. Il percorso, piantumato con specie arboree diventerà un percorso sensoriale-olfattivo che consentirà di annusare e ammirare le specie della macchia mediterranea. • Il percorso, accessibile da un ingresso per versante del Colle, delimitato da una staccionata in legno ed un corrimano, illuminato adeguatamente, sarà completato da panchine, leggii in legno sui quali leggere le informazioni sulle piante presenti. • Sul muro di cinta dell’adiacente Seminario Arcivescovile “Parraguez” saranno realizzati dei muralesraffiguranti un bel bosco di lecci. • Nella parte alta dell’area prescelta verrà realizzato un belvedere munito di cannocchiali e panchine, un percorso “Hebert” con dieci ostacoli in cui potremo realizzare delle gare per le due sedi. • Nei due versanti si tracceranno dei sentieri e si pianteranno tipiche della macchia mediterranea.

  21. Il versante est dovrebbe trasformarsi da così…….

  22. …………..a così!!

  23. La parte più alta dovrebbe diventare da così…

  24. …a così! percorso Herbert

  25. percorso sensoriale • Il sentiero sarà delimitato da una staccionata in legno e lungo il percorso si potranno vedere e annusare le essenze della macchia mediterranea. • Vicino alle piante saranno posizionati leggii in legno con le schede di seguito riportate. • Panchine in legno disseminate lungo il percorso. • Illuminazione e musica soft in filodiffusione

  26. Nei leggii lungo il percorso sensoriale, potremo posizionare le schede con immagini e curiosità sulle piante prescelte

  27. LE NOSTRE PIANTE PREFERITE DELLA MACCHIA MEDITERRANEA ROSMARINO • Nome scientifico: Rosmarinus officinalis • Nome sardo: Zipiri • Il Rosmarino è impiegato nell’uso alimentare perché conferisce alle carni un inconfondibile sapore. • Se ne ricavano – fra l’altro – un olio essenziale ed un miele pregiato.

  28. ALLORO • Nome scientifico: Laurus nobilis • Nome sardo: Laueru • L’Alloro, considerato il simbolo del sapere e della gloria, veniva adoperato per incoronare poeti ed eroi. • Ritenuto, anticamente, valido “parafulmine”, era consuetudine piantarlo vicino alle case.

  29. CORBEZZOLO • Nome scientifico: Arbutus unedo • Nome sardo: Olioni • Il Corbezzolo simboleggia l’ospitalità e si usava piantarlo negli ingressi in segno di benvenuto. • Dai frutti si producono marmellate e liquori.

  30. MIRTO • Nome scientifico: Myrtus communis • Nome sardo: Murta • Il Mirto simboleggia, fra gli Ebrei, la bellezza e la pace, ma per i Sardi è indispensabile per insaporire carni e preparare liquori.

  31. GINESTRA • Nome scientifico: Spartium junceum • Nome sardo: Tiria • I rami contengono in abbondanza fibre che venivano usate in passato quale materia tessile per cordame, sacchi, vestiti e altri manufatti.

  32. LENTISCHIO • Nome scientifico: Pistacia lentiscus • Nome sardo: Modditzi • Il Lentischio è ottimo come combustibile e le sue ceneri sono impiegate nella produzione di saponi e fertilizzanti. • Dalla resina si ottengono gomme da masticare e fissativi per dentiere.

  33. FILLIREA • Nome scientifico: Phillyrea • Nome sardo: Arrideli • La corteccia della Fillirea era adoperata per tingere di giallo la lana ed altri tessuti. • Molto usata per abbellire giardini e viali.

  34. GINEPRO COCCOLONE • Nome scientifico: Juniperus oxicedrus • Nome sardo: Zinnibiri • Legno compatto di grandissima durata, può resistere fino a 500 anni. • Ha proprietà antisettiche e diuretiche.

  35. TIMO • Nome scientifico: Tymus serpillum • Nome sardo: Armidda • E’ diffuso sui pendii aridi e ventosi della Sardegna. • Nella medicina popolare sarda il timo veniva raccolto durante il periodo estivo ed utilizzato come sedativo • È utilizzato come condimento, aromatizzante dei cibi, arrosti, formaggi, sanguinaccio, olive confettate.

  36. LAVANDA • Nome scientifico: Lavandula stoechas • Nome sardo: Abiòi • Fin dall'antichità la lavanda veniva usata in Sardegna: in Gallura per bruciare le setole del maiale da ingrasso alla sua uccisione e in altre zone veniva pestata fresca in olio d'oliva per essere poi utilizzata come cicatrizzante e anche contro il morso degli insetti. • È molto utilizzata a livello industriale per la profumazione di saponi e di altri prodotti cosmetici.

  37. Conclusioni • Abbiamo individuato un luogo meraviglioso vicino alla nostra scuola ma purtroppo in condizione di abbandono e degrado. • Ci siamo chiesti cosa mai avremmo potuto fare noi giovani cittadini per cambiare questa situazione. • Abbiamo così cominciato a raccogliere, divertendoci, idee, anche le più stravaganti o strane … • Dopo tante discussioni abbiamo scelto l’idea che ci sembrava più nuova e originale. • Così tutti insieme abbiamo concluso che, comunque vada, l’esperienza è stata per noi significativa ed entusiasmante in quanto protagonisti di una progettazione che potrebbe cambiare radicalmente il volto del nostro quartiere.

  38. Hanno partecipato: Classe I B – sede via Meilogu Classe II E – sede via Koch Dirigente: Giancarlo Della Corte Docenti: • Alessandra Cannas • Salvatore Cau • Cristina Ledda • Lucio Marras • Rosalba Praxiolu

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