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L'alleanza tra la chiesa di Roma e il regno franco​

L'alleanza tra la chiesa di Roma e il regno francou200b

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L'alleanza tra la chiesa di Roma e il regno franco​

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Presentation Transcript


  1. L'alleanzatra la chiesa di Roma e ilregno franco Alice Di giuseppe, sarapelusi, margheritastarinieri 2°e

  2. L'inizio dell'iconoclastia Nella prima metà dell'VIII secolo d.c. il mondo cristiano fu attraversato da una contesa teologica a causa dell'imperatore bizantino Leone III che era contrario all'iconolatria, cioè il culto delle immagini che rappresentavano Cristo, la Madonna e i santi. Egli infatti ne proibì la diffusione all'interno di tutto l'Impero d'Oriente. Iniziò così l'iconoclastia.

  3. Cos'è l'iconoclastia L'iconoclastia o iconoclasmo è stato un movimento di carattere religioso sviluppatosi nell'impero bizantino intorno alla prima metà dell'VIII secolo. Questo termine venne poi usato più in generale per indicare altre forme di lotta contro il culto di immagini in altre epoche e religioni o correnti religiose. La base dottrinale di questo movimento fu l'affermazione che la venerazione di icone potesse sfociare in una forma di idolo per le persone. Questa convinzione portò non solo ad un confronto dottrinario, ma anche alla distruzione materiale di un gran numero di rappresentazioni religiose, compresi capolavori artistici.

  4. La cappella di Santa Barbara a Goreme Questo è un esempiodell'effettoche il movimento e la politicadell'iconoclastiaebberosull'arte sacra. Gliiconoclasticredevanoche le immaginiraffiguravano Gesù solo come uomo. In questa cappella vennero eliminate immaginidelladivinitàintroducendo uno stile decorativo  nuovo, inedito, dove non venivapiùrappresentatotuttociòchericonduceva ai cristiani e la loro fede.

  5. Il settimo concilio ecumenico Già nei secoli prima, c'erano stati conflitti per questioni di teologia dogmatica, che si sono accentuati nell'VII secolo. L'imperatore d'Oriente, che trattava anche le questioni religiose , impose il monotelitismo, cioè si riconosceva al Cristo la sola volontà divina e non anche quella umana. Il pontefice romano entrò in conflitto con lui e convocò un concilio ecumenico che riaffermò la doppia natura del Cristo. Questo fu il settimo concilio ecumenico di Nicea dove l'iconoclastia venne condannata. Questo scontro tra iconoclasti e i loro avversari arrivò ad una guerra civile. Prese posizione in questa lotta anche papa Gregorio II che la definì come eretica. La situazione si calmò solo nell' 842 quando l'iconoclastia venne definitivamente bandita.

  6. La minaccia dei Longobardi I progetti espansionistici dei Longobardi che volevano estendere il proprio dominio nell'Italia centrale furono aiutati dalla frattura tra la Chiesa di Roma e Costantinopoli. Il re Liutprando provò a sottomettere Spoleto e Benevento tramite l'isolamento di Roma, però il suo tentativo non portò risultati perché ci fu un'immediata reazione dei due ducati e anche l'opposizione delle truppe papali e dei bizantini. Tuttavia i Longobardi non si arresero e il Papa, sentì il bisogno di cercare nuovi alleati, per questo trovò i Franchi, guidati dalla nuova dinastia dei Pipinidi.

  7. I Pipinidi nel regno franco Tra il VII e VIII secolo i franchi, a causa delle lotte per il potere della dinastia merovingia che avevano portato alla nascita di nuovi quattro regni autonomi: Austrasia, Neustria, Aquitania e Borgogna, attraversarono un periodo di instabilità.  In questo arco di tempo l'autorità dei maggiordomi o maestri di palazzo crebbe e i più potenti furono i membri della famiglia dei Pipinidi. Pipino di Héristal invase, conquistò i regni di Neustria e Borgogna e morì nel 714. Il figlio poi, Carlo Martello sconfisse l'armata musulmana presso Poitiers, Francia Centrale nel 732. L'erede, Pipino il Breve consegnò l'ultimo dei Merovingi e diventò re nel 751. Lui possiede dalla sua parte l'aristocrazia franca e la Chiesa.

  8. L'alleanza tra la Chiesa e i Franchi Astolfo, il successore di Liutprando invase l'esarcato bizantino di Ravenna, conquistandone la capitale e il ducato di Spoleto per minacciare i romani da vicino.  Papa Stefano II decise di andare in Francia per rafforzare l'alleanza con i franchi. Lui consacrò nuovamente Pipino il Breve conferendo ai suoi figli la sacra unzione e il titolo di patrizi dei Romani. Il Papa diede a loro il compito di proteggere la Chiesa creando così l'alleanza fra la dinastia carolingia e la Chiesa cattolica. Infine la famiglia dei Pipinidi si occupò della riorganizzazione delle strutture ecclesiastiche sostenendo le missioni evangelizzatrici.

  9. L'arrivo di Pipino in Italia Il re longobardo Astolfo riprese la politica espansionistica, rievocò le donazioni in favore del clero e mostrò l'intenzione di prendere il Ducato Romano. Pipino dopo il fallimento della conciliazione tra Chiesa e longobardi scese in armi nella Penisola conquistando vari territori che donò al pontefice. Ciò permise a Papa Stefano di controllare la zona dell'Italia centrale. In questo periodo si formò una nuova realtà polico-territoriale, nominata Stato della Chiesa. L'unione tra i territori del Papa dell'esarcato e della Pentapoli incontrò l'opposizione dei Bizantini, per giustificare questo è stato realizzato un documento chiamato donazione di Costantino.

  10. Donazione di Costantino  La Donazione di Costantino è un documento costituito da un falso editto dell'imperatore Costantino I contenente concessioni alla Chiesa cattolica e utilizzato per giustificare la nascita del potere temporale dei pontefici. Questo documento  sostenne che l'imperatore stesso concesse a Papa Silvestro il primato sulle altre sedi vescovili, l'autorità politica e il diritto di trasmettere tali prerogative ai propri successori.

  11. Il re Carlo Il re longobardo Desiderio ebbe inizialmente buoni rapporti sia con i Franchi sia con il papato. Successivamente però invase i domini papali. Il re dei Franchi Carlo conquistò Pavia, capitale longobarda, una volta deposto Desiderio divenne anche re dei Longobardi. Il figlio di Desiderio trovò rifugio presso i Bizantini, il sovrano e la moglie furono deportati in Gallia così il dominio longobardo in Italia finì per sempre. 

  12. Il vincolo dei vassalli Il regno dei Franchi diventò l'entità politica più solida d'Europa per via dell'alleanza con la chiesa e la conquista dei territori Longobardi. I Pipinidi per amministrarlo concessero ai guerrieri dei lotti di terra in cambio della loro partecipazione alle battaglie. Si realizzò un vincolo che prese il nome di vassallaggio per evitare che i combattenti si rifiutassero. Il vassallaggio  consisteva in un accordo di servizi reciproci tra una persona politicamente ed economicamente meno influente e un'altra che sotto questi aspetti gli era superiore. 

  13. I vassalli Il cavaliere dunque diventò vassallo di un signore al quale si sottometteva per tutta la vita. Dopo la propria morte la terra tornava in mano al suo superiore libero di concederla a un nuovo ragazzo. Con il tempo però i vassalli acquisirono maggiore autonomia rispetto al potere centrale diventando così la causa della divisione del regno franco.  

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