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RADIOCOMUNICAZIONI PROTEZIONE CIVILE

RADIOCOMUNICAZIONI PROTEZIONE CIVILE. Come funzionano e a cosa servono gli apparati in dotazione alla PROTEZIONE CIVILE. Radiocomunicazioni V.P.C.

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RADIOCOMUNICAZIONI PROTEZIONE CIVILE

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  1. RADIOCOMUNICAZIONIPROTEZIONECIVILE Come funzionano e a cosa servono gli apparati in dotazione alla PROTEZIONE CIVILE By La Civita M.

  2. Radiocomunicazioni V.P.C Una radiocomunicazione è una trasmissione di segnali tra due località mediante la trasmissione e la ricezione di onde elettromagnetiche. Queste onde si propagano velocemente (ca. 300.000 km/s nel vuoto) e non hanno bisogno di alcun supporto. Inoltre, la loro produzione e la loro ricezione è semplice e non richiede una grande quantità di energia. By La Civita M.

  3. Radiocomunicazioni V.P.C La propagazione della corrente elettrica in un filo produce, intorno al filo stesso, un campo elettromagnetico che possiede una certa quantità di energia. Facendo cambiare rapidamente la corrente nel filo, anche l'energia del campo varia e si propaga nello spazio un'onda elettromagnetica, che può essere rivelata da un ricevitore costituito da un altro filo nel quale scorra una corrente elettrica. By La Civita M.

  4. Radiocomunicazioni V.P.C Investito dall'onda prodotta dal primo filo, il campo elettromagnetico del ricevitore si modifica risentendo delle caratteristiche dell'onda trasmessa, cioè del segnale trasmesso.Se, invece dei fili elettrici, si utilizzano delle antenne poste in posizione elevata, collegate a strumenti in grado, rispettivamente, di produrre e misurare le variazioni del campo elettromagnetico, ecco che abbiamo realizzato un sistema di radiocomunicazioni. By La Civita M.

  5. Radiocomunicazioni V.P.C • stabilire comunicazioni radio fra due o più punti non é sempre facile o possibile. • inoltre una volta stabilita la comunicazione, non é detto che questa si mantenga nel tempo. By La Civita M.

  6. Radiocomunicazioni V.P.C • Le radiocomunicazioni o (comunicazioni radioelettriche) sono comunicazioni effettuate utilizzando “onde radio” come mezzo di collegamento tra due o più stazioni • Un sistema di radiocomunicazione è composto da una o più stazioni trasmittenti. By La Civita M.

  7. Radiocomunicazioni V.P.C Una o più stazioni riceventi provvedono a: • captare l’onda con un’antenna • a selezionarla fra tutte le altre presenti contemporaneamente • ad amplificarla e a demodularla, cioè ad estrarre dall’onda modulata l’informazione che essa trasportava per renderla praticamente utilizzabile. By La Civita M.

  8. Radiocomunicazioni V.P.C • LF (Low Frequency) onde lunghe 30-300 Khz 10- 1 Km • MF (Medium Frequency) onde medie 30-3000 Khz1000-100 Mt • HF (Hig Frequency) onde corte 3-300 Mhz100- 10 Mt • VHF (Very High Frequency)onde ultracorte30-300Mhz 10-1 Km • UHF (Ultra Frequency) microonde 300-3000 Mhz 100- 10 Cm • SHF (Super Frequency) microonde 30-30 Ghz10- 1 Cm • EHF (Extremely Frequency) microonde 30-300 Ghz 10-01 Cm • Nelle gamme VHF e UHF, la propagazione avviene per onda diretta e per onda riflessa. La prima è predominante nel caso di collegamento tra punti dove la retta congiungente tali punti sia sensibilmente discostata da ostruzioni del terreno, non intercettata da ostacoli By La Civita M.

  9. Radiocomunicazioni V.P.C • Le apparecchiature ricetrasmittenti in dotazione ai volontari dispongono di 69 canali LPD,e 8 canali PMR i quali vengono selezionati per mezzo di tasti numerici. • Canali in uso in Valle Peligna. • Ch .30 LPD V.P.C Sulmona • Ch .15 LPD P.CPratolaPeligna • Ch 20 LPD Croce Verde PratolaPeligna By La Civita M.

  10. Radiocomunicazioni V.P.C • FREQUENZE canali PMR FREQUENZE canali LPD Ch. Freq. Ch. Freq. Ch. Freq. Ch. Freq. 1 433.075 18 433.500 35 433.925 52 434350 2 433.100 19 433.525 36 433.950 53 434.375 3 433.125 20 433.550 37 433.975 54 434.400 4 433.150 21 433.575 38 434.000 55 434425 5 433.175 22 433.600 39 434.025 56 434.450 6 433.200 23 433.625 40 434.050 57 434.475 7 433.225 24 433.650 41 434.075 58 434.500 8 433.250 25 433.675 42 434.100 59 434.525 9 433.275 26 433.700 43 434.125 60 434550 10 433.300 27 433.725 44 434.150 61 434.575 11 433.325 28 433.750 45 434.175 62 434.600 12 433.350 29 433.775 46 434.200 63 434.625 13 433.375 30 433.800 47 434.225 64 434.650 14 433.400 31 433.825 48 434.250 65 434.675 15 433.425 32 433.850 49 434.275 66 434.700 16 433.450 33 433.875 50 434.300 67 434.725 17 433.475 34 433.900 51 434.325 68 434.750 • Ch Frequenza (MHz) • 1 446.00625 • 2 446.01875 • 3 446.03125 • 4 446.04375 • 5 446.05625 • 6 446.06875 • 7 446.08125 • 8 446.09375 By La Civita M.

  11. Radiocomunicazioni V.P.C • PMR • Il servizio PMR (Private Mobile Radio) 446 nasce dalle decisioni del CEPT (la conferenza delle amministrazioni delle poste e telecomunicazioni europee) che obbligano gli stati membri a: • riservare la banda di frequenze 446.0 - 446.1 MHz per il servizio PMR; • esentare le apparecchiature PMR 446 da licenze individuali; • permettere la libera circolazione ed uso delle apparecchiature PMR 446 conformi agli standard tecnici europei ETS 300 296. • In Italia l'uso ricade nel regime di "autorizzazione generale d'uso" (DPR 447/01, art. 5 e D.L. 15/9/2003 "Codice delle Comunicazioni elettroniche") e richiede il rilascio dell'autorizzazione e il versamento di un modesto canone annuo, pari a 12 euro, che è indipendente dal numero degli apparati posseduti. • Il PMR 446 è pensato principalmente per un uso professionale, dove occorre disporre di un semplice servizio radio per comunicare su brevi distanze (interno di edifici, cantieri, manifestazioni sportive, spettacoli, fiere, alberghi, installatori, etc.). • Perché un apparato PMR 446 sia a norma deve: • essere un dispositivo portatile (palmare); • usare esclusivamente la banda di frequenze 446.0 - 446.1 MHz; • funzionare solamente in fonia (FM); • avere un'antenna fissa e non sostituibile; • non superare i 500 mW ERP di potenza; • ed ovviamente essere compatibile con lo standard ETS 300 296.L'uso di microfoni esterni (compresi i tipi VOX), cuffie, auricolari, altoparlanti esterni, alimentatori a rete è liberamente permesso, purché il loro uso non cambi le caratteristiche d'omologazione della radio. • La banda di frequenze a disposizione è suddivisa in 8 canali simplex da 12.5 kHz, le cui frequenze sono state armonizzate per l'uso in tutta Europa By La Civita M.

  12. Radiocomunicazioni V.P.C • LPD • Le radio LPD (Low PowerDevice) non sono apparecchiature radioamatoriali e si possono usare liberamente, senza alcuna formalità burocratica o tassa da pagare. Gli apparati, che devono essere omologati (potenza massima 10 mW, antenna fissa e non sostituibile, modulazione in FM), utilizzano la banda di frequenze 433-435 MHz. Chi usa un LPD deve fare attenzione a non provocare interferenze ai servizi prioritari, cioè i radioamatori nel segmento 433-434 MHz ed altri utilizzatori nel segmento 434-435 MHz. • È proprio per questa condivisione di frequenze (433-434 MHz) che elenchiamo qui di seguito i canali LPD, anche se non è chiaro fino a che punto un radioamatore possa liberamente collegarsi con persone che usano gli LPD, utilizzando i propri apparati radioamatoriali. Infatti chiunque (compresi i radioamatori) può comprare ed utilizzare un apparato LPD omologato, ma i regolamenti e le leggi che disciplinano l'attività radioamatoriale in Italia sono piuttosto contraddittori (Le radiocomunicazioni devono effettuarsi con altre stazioni di radioamatore italiane od estere debitamente autorizzate ... Le apparecchiature radioelettriche impiegate nelle stazioni di radioamatore [omissis] devono comunque essere utilizzate nel rispetto delle norme di esercizio ...). By La Civita M.

  13. Radiocomunicazioni V.P.C • Le antenne sono dispositivi in grado di convertire (o, con termine tecnico, trasdurre) il campo elettromagnetico che captano in un segnale elettrico, oppure viceversa di irradiare, sotto forma di campo elettromagnetico, il segnale elettrico con il quale vengono alimentate. Esse sono quindi quei dispositivi che rendono possibili le Radiocomunicazioni ovvero le comunicazioni a distanza non cablate che sfruttano come mezzo trasmissivo il mezzo radio. Il loro utilizzo è diffuso quindi nei Ponti Radio, nelle Stazioni radio base di telefonia mobile, nonché nelle infrastrutture di Radiodiffusione. Che cosa è un ANTENNA , a cosa serve ? By La Civita M.

  14. Radiocomunicazioni V.P.C • Origine del termine "antenna" • La parola "antenna" che oggi usiamo così comunemente proviene dai primi esperimenti di Guglielmo Marconi. Deriva infatti dalla stessa parola marinaresca che indica il lungo palo, trasverso rispetto all'albero, che sostiene in alto la vela quadra o latina.L'estensione dal significato originale è dovuta allo stesso Marconi (il cui padre desiderava per lui una carriera in Marina) quando osservò che, appendendo uno dei due terminali dell'oscillatore (all'epoca un cubo o una sfera di ferro stagnato) su un alto palo (appunto una "antenna"), i segnali trasmessi (e ricevuti) potevano coprire distanze molto maggiori. Iniziò così, in contrapposizione al "terminale a terra", a indicare quello in alto come "(terminale) antenna".... By La Civita M.

  15. Radiocomunicazioni V.P.C • Principi fisici • Le antenne si basano sul principio fisico dell'irradiazione e della ricezione elettromagnetica ovvero della trasduzione elettrica/elettromagnetica e viceversa: correnti elettriche variabili nel tempo che scorrono su un conduttore irradiano onde elettromagnetiche alla stessa frequenza ovvero generano un segnale elettromagnetico; viceversa un'onda elettromagnetica che incide su un conduttore produce una corrente elettrica variabile nel tempo sul conduttore stesso ovvero generano un segnale elettrico. Questa trasduzione consente di sfruttare le antenne nelle applicazioni di radiocomunicazioni. • Un principio fondamentale dell'elettromagnetismo, detto principio di reciprocità, garantisce inoltre che qualsiasi antenna possa indifferentemente funzionare sia come antenna trasmittente che come antenna ricevente (se connesso rispettivamente ad un trasmettitore e ad un ricevitore). • Sebbene in linea teorica qualunque oggetto elettricamente conduttore possa comportarsi da antenna (sia in trasmissione se elettricamente alimentato che in ricezione), il fenomeno di trasduzione proprio dell'antenna è 'rilevante' solo per forme e dimensioni ben precise dell'oggetto irradiante: le caratteristiche geometriche di un'antenna ne definiscono caratteristiche e prestazioni e conseguentemente destinazione d'uso (trasmissione o ricezione), a sua volta dipendente dalla particolare applicazione di Radiocomunicazione desiderata. Questo dà conto della grande varietà di antenne che la tecnologia consente di realizzare: così un'antenna omnidirezionale per onde medie sarà costruttivamente del tutto differente da un'antenna direttiva per microonde. • Il tipo più semplice di antenna è detto dipolo: è una coppia di fili rettilinei, e la sua forma semplice rende semplice anche la relativa trattazione matematica. Inoltre, proprio perché semplice e facile da costruire viene usato spesso come termine di paragone per tutti gli altri tipi di antenne. By La Civita M.

  16. Radiocomunicazioni V.P.C Formula Sulla Lunghezza Antenna La lunghezza dell'antenna della ricevente non e' critica come quella dellatrasmittente, ma se e' calcolata giusta il tutto funziona decisamente meglio. Per calcolare la lunghezza d'onda basta eseguire una semplice divisione:300000/frequenza in MhzE troviamo la lunghezza d'onda INTERA per la nostra frequenza espressa in metri.Certamente lunghezze da quattro/otto metri non sono proponibili, e allorapossiamo usare un'antenna da 1/4 o 1/8 d'onda, ottenendo comunque buonirisultati.(come fanno i costruttori) By La Civita M.

  17. Radiocomunicazioni V.P.C ecco la formula corretta e affidabile 300000 / Frequenza(MHz es. 40695 ch.53) / 8 = lunghezza antenna in metriEcco uno specchietto delle lunghezze per le varie frequenzeFreq.(MHz) Lungh Onda 1/2 1/4 1/872.000 4.17 2.08 1.04 0.5240.000 7.50 3.75 2.88 0.9435.000 8.57 4.29 2.14 1.0727.000 11.11 5.56 2.78 1.39 By La Civita M.

  18. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  19. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  20. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  21. Radiocomunicazioni V.P.C IL CAVO COASSIALE • Il cavo coassiale ha al suo centro un singolo conduttore di rame (detto anima). Un dielettrico (generalmente in polietilene o PTFE) garantisce l'isolamento tra il centro del conduttore ed uno schermo di metallo intrecciato (maglia). Lo schermo di metallo aiuta a bloccare le interferenze. Il segnale viaggia come campo elettromagnetico tra l'anima e la maglia ad una velocità v che è una frazione di quella luce nel vuoto e pari c/n. • Il cavo coassiale, simile al cavo che trasporta i segnali radio e TV su lunghe distanze, fu adattato alla comunicazione di dati digitali. I dati digitali sono molto più suscettibili rispetto ai dati analogici al rumore e alle distorsioni di segnale che vengono introdotte quando i segnali viaggiano su grandi distanze. I cavi coassiali vengono prodotti in diverse tipologie, in funzione della frequenza e della potenza del segnale trasportato; i valori di impedenza sono due: 50 ohm, utilizzato per le trasmissioni digitali (come le prime versioni di Ethernet) o radioamatoriali, nonché per segnali standard nel campo degli strumenti di misura elettronici, e 75 ohm, utilizzato per le trasmissioni analogiche per la televisione e le connessioni Internet via cavo. By La Civita M.

  22. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  23. Radiocomunicazioni V.P.C SWR (ros) • In una linea di trasmissione, il VSWR (Voltage Standing WaveRatio) è un parametro che indica il rapporto tra i valori di tensione massima e minima di un pattern d'onda stazionaria. Il VSWR è un valore speciale del SWR, che è conosciuto in italiano anche come ROS (Rapporto di Onda Stazionaria). • Il VSWR è una misura del disaccoppiamento di impedenza tra la linea di trasmissione ed il suo carico. Maggiore è il VSWR, maggiore sarà la discrepanza. Il valore minimo del VSWR (cioè la condizione per cui le impedenze della linea di trasmissione e del carico sono perfettamente accoppiate) è pari a 1. dove Γ è il coefficiente di riflessione By La Civita M.

  24. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  25. Radiocomunicazioni V.P.C Stazione radio portatile Apparato Radio portatile In dotazione ai V.P.C. Sulmona By La Civita M.

  26. Radiocomunicazioni V.P.C Apparato Radio veicolare In dotazione sul fuoristrada By La Civita M.

  27. Radiocomunicazioni V.P.C Ad integrazione e/o sostituzione del normale traffico a voce, con le seguenti funzioni principali: • 1) Accensione apparato radio • 2) Controllo antenna (l’antenna va smontata ogni volta che il fuoristrada rientra in garage9 • 3) Riconoscimento immediato e certo di tutte le stazioni che operano sulla maglia. By La Civita M.

  28. Radiocomunicazioni V.P.C • 4) Verifica automatica dello stato di funzionamento dell’apparato radio chiamato • 5) Invio brevi msg codificati alla propria sede o ad altre stazioni • 5) Azionamento di sistemi di ricerca persone By La Civita M.

  29. Radiocomunicazioni V.P.C • OPERATORE : Attenzione alla sala operativa della Protezione Civile di Sulmona, dalla squadra BETA , PASSO. • SALA RADIO : Avanti squadra BETA dalla sala operativa, PASSO • OPERATORE: Qui squadra BETA , ci stiamo recando presso il punto di raccolta numero 1,2, ecc.. , PASSO • SALA RADIO : Ricevuto, PASSO • OPERATORE: Sala operativa dalla mobile, PASSO (attendere la risposta dalla sala radio e poi parlare), siamo giunti al punto di raccolta numero 1,2,ecc , mi dite come mi ricevete, PASSO? • SALA RADIO : Qui sala operativa alla squadra BETA , vi ascoltiamo forte e chiaro ( dovete dare voi un giudizio oppure leggere l’indicatore posto sulla radio) , PASSO (la sala radio provvederà a registrare la vostra chiamata ,ora, posizione,eventuali soccorsi, ecc,) • OPERATORE : Qui squadra BETA anche noi vi riceviamo (dare sempre un indicazione esatta), PASSO • SALA RADIO: Qui sala operativa rimaniamo in ascolto per eventuali comunicazioni, PASSO • Raccomandazioni per tutti: • 1 parlare uno alla volta ed aspettare sempre almeno 2 secondi • 2 le comunicazioni dovranno essere solo di carattere di emergenza, e non di svago es, andiamo a prendere un caffe’ parlare di calcio ecc ecc. By La Civita M.

  30. Radiocomunicazioni V.P.C • Vi siete mai chiesti cosa sono queste lettere presenti in tutti gli apparati elettrici? VOLT (V) AMPERE (A) WATT (W) Il voltè l'unità di misura derivata SI del potenziale elettrico e della differenza di potenziale. Ha questo nome in onore di Alessandro Volta, che nel 1800 inventò la pila voltaica, la prima batteriachimica. Il simbolo del volt è V. SI = Sistema Internazionale By La Civita M.

  31. Radiocomunicazioni V.P.C • L'ampere(simbolo: A, talvolta informalmente abbreviato con amp) è l'unità base SI usata per misurare l'intensità della corrente elettrica. Essendo una delle sette unità fondamentali del SI, tutte le altre unità elettromagnetiche sono derivate da essa. • L'ampere prende il nome da André-Marie Ampère, uno dei principali fisici che studiò l'elettromagnetismo. By La Civita M.

  32. Radiocomunicazioni V.P.C • Il watt(simbolo: W) è l'unità di misura della potenza del Sistema Internazionale. • Un watt equivale a 1 joule al secondo (1 J/s) o, in unità elettriche, 1 voltampere (1 V · A, vedi sotto per l'uso in elettrotecnica).Il watt prende il nome da James Watt per il suo contributo nello sviluppo della macchina a vapore. • . Il watt, una misura di potenza, non va confuso con il wattora che è una misura di energia. Quest'ultima corrisponde alla potenza di un watt fornita per un'ora, quindi 3600 joule. Non appartiene al SI, in quanto contiene la misura del tempo in ore, ed è comunemente utilizzata per la tariffazione dell'energia stessa. • Quindi una lampadina che assorbe 100 W, in due ore consuma 200 Wh (720000 J). By La Civita M.

  33. Radiocomunicazioni V.P.C • In elettrotecnica si utilizzano comunemente anche il VA (voltampere) e il VAR (voltampere reattivo) come unità di misura rispettivamente della potenza apparente e della potenza reattiva. Dimensionalmente equivalenti al watt, il loro uso è giustificato dal fatto che indicano grandezze che generalmente non possono essere sommate direttamente. • Alcuni dei multipli e sottomultipli più utilizzati del watt: • milliwatt (mW) = 10-3 W = 0,001 W • watt = 100 W = 1 W • chilowatt (kW) = 103 W = 1000 W • megawatt (MW) = 106 W = 1 000 000 W • gigawatt (GW) = 109 W = 1 000 000000 W • terawatt (TW) = 1012 W = 1 000 000000000 W By La Civita M.

  34. Radiocomunicazioni V.P.C • La LEGGE DI OHM • Possiamo affermare che in un circuito elettrico se la differenza di potenziale applicata tra due suoi punti è uguale ad 1 volt e la resistenza parziale del tratto compreso tra questi due punti è di 1 Ohm in questo tratto circola la corrente di 1 ampere. • La legge di Ohm stabilisce in maniera molto semplice le relazioni esistenti tra le seguenti tre grandezze elettriche: tensione ( V ), Corrente ( I ) e resistenza (R) • Questa legge e stata enunciata dal famoso fisico tedesco George Simon Ohm ed è sicuramente la più importante fra quelle relative all'elettricità. By La Civita M.

  35. Radiocomunicazioni V.P.C E’ indispensabile che per ogni apparato radio sia facilmente visibile il relativo codice di identificazione. Il codice dovrà essere ben visibile nelle vicinanze dell’apparato stesso nel caso di stazioni fisse e mobili ( in queste ultime il codice deve essere posto vicino al microfono, se questo è fissato al cruscotto anteriore) e, nel caso di stazioni portatili, fissato con adesivi al corpo dell’apparato e dell’eventuale custodia. Per le stazioni mobili, il codice completo dovrà apparire anche all’esterno del veicolo. By La Civita M.

  36. Radiocomunicazioni V.P.C I segnali che sono emessi dalle stazioni radio in gamma VHF si propagano nello spazio seguendo dei percorsi rettilinei, per questo la portata del collegamento viene limitata, di norma , in maniera drastica sia dagli ostacoli sia dalla curvatura terrestre. Infatti, la portata massima teorica del collegamento fra due stazioni situate in terreno pianeggiante, dipende essenzialmente dalla quota delle rispettive antenne. By La Civita M.

  37. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  38. Radiocomunicazioni V.P.C La portata utile del collegamento radio diretto sul terreno sgombro pianeggiante risulta in media di: 25 Km per le stazioni fisse, 15 Km per le stazioni veicolari e meno di 5 Km per le stazioni portatili. La distanza può variare leggermente, in funzione delle condizioni atmosferiche esistenti nella zona in cui si sviluppa il collegamento, ed anche della consistenza del terreno. Sul mare, ad esempio, si ha un certo aumento della portata. By La Civita M.

  39. Radiocomunicazioni V.P.C Nelle città si possono avere forti variazioni di segnale anche fra punti situati a brevi distanze. Il fenomeno è dovuto alla presenza di costruzioni in cemento che riflettono in vario modo i segnali radio, i quali raggiungono l'antenna ricevente (Rx) con fase diversa. By La Civita M.

  40. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  41. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  42. Radiocomunicazioni V.P.C • I collegamenti nelle zone urbane o industriali, possono risultare difficoltosi per la presenza di disturbi radioelettrici a larga banda di natura impulsiva, generati • dagli autoveicoli, • dalle macchine utensili, • dalle lampade fluorescenti, che, per la loro natura sono distribuiti uniformemente su tutti i canali, ed in genere provocano un “mascheramento” dei segnali più deboli. By La Civita M.

  43. Radiocomunicazioni V.P.C STAZIONI RADIO RIPETITRICI L'effettiva possibilità di stabilire un collegamento diretto fra le stazioni fisse, mobili e portatili è condizionata dalla curvatura terrestre, dalla conformazione orografica della zona ed anche dalla presenza dei disturbi radioelettrici. By La Civita M.

  44. Radiocomunicazioni V.P.C Esempio di collegamento tra due stazioni fisse (Tx = Rx con antenna alta 36 m.) La portata teorica approssimata risulta di 42,8 Km By La Civita M.

  45. Radiocomunicazioni V.P.C Per incrementare il raggio d'azione delle stazioni radio si impiegano le stazioni radio ripetitrici, che, se ubicate in posizione elevata, possono ricevere, amplificare e ritrasmettere segnali provenienti da stazioni lontane. By La Civita M.

  46. Radiocomunicazioni V.P.C By La Civita M.

  47. By La Civita M.

  48. TABELLA ALFABETO FONETICO (SPELLING) • CIFRA NATO PRONUNCIA ITALIANO • 1 A ALFA al fa ANCONA • 2 B BRAVO bra vo BOLOGNA • 3 C CHARLIE cia li o ciar li COMO • 4 D DELTA del ta DOMODOSSOLA • 5 E ECO ek o EMPOLI • 6 F FOXTROT fox strott FIRENZE • 7 G GOLF golf GENOVA • 8 H HÔTEL ho tel HOTEL • 9 I INDIA in dia IMOLA • 0 J JULIET giù li ett JESOLO • K KILO ki lo KURSAAL o KILO • L LIMA li ma LIVORNO • M MIKE ma ik MILANO • N NOVEMBER no vem ber NAPOLI • O OSCAR osscar OTRANTO • P PAPA pah pah PALERMO • Q QUEBEC ke'bek QUARTO • R ROMEO ro mi o ROMA • S SIERRA si errah SAVONA • T TANGO tan go TORINO • U UNIFORM iuniform UDINE • V VICTOR vic tar VENEZIA • W WHISKY uiss chi WASHINGTON • X X-RAY ecs re ICS o XANTIA • Y YANKEE ian chi YORK • Z ZULU zu lu ZARA • Note : 1 Qualsiasi trasmissione di cifre o di segni (virgola, barra, interrogativo, ecc. ) è • preceduta o seguita dalle parole “in cifra” o “in segno” • 2 Le sillabe in grassetto sono accentate. By La Civita M.

  49. CODICE “Q” Radiocomunicazioni V.P.C • Del codice Q composto da circa 200 codici; normalmente nelle comunicazioni relative alle • emergenze radio, si utilizzano solamente le abbreviazioni sotto riportate, dandole un’unica • definizione, in fonia. • QRA Nominativo della stazione • QRB Distanza tra le due stazioni • QRG La vostra frequenza esatta è:... • QRK Comprensibilità della modulazione • QRM Sono disturbato • QRN Sono disturbato da interferenze • QRT Sospensione della trasmissione • QRX Richiamerò alle ore:... • QRZ Siete chiamati da:... • QSA Forza del segnale • QSL Accuso ricevuta della trasmissione • QSO Comunicazione diretta • QSP Ritrasmissione del messaggio • QSY Passaggio ad altra frequenza • QSX In ascolto radio • QTC Messaggio destinato a:... • QTH Posizione o località • QTR Ora esatta • QUA Trasmissione notizie. By La Civita M.

  50. Radiocomunicazioni V.P.C Tutte le stazioni radio fisse, mobili e portatili che si trovano dentro l'area di copertura del ponte radio possono comunicare tra loro, e formano una maglia. La rete nazionale di radio telecomunicazione della Protezione Civile Italiana risulta composta da maglie provinciali o interprovinciali operanti di norma tramite stazioni radio ripetitrici. By La Civita M.

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