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NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI, FEDERICO RUPI, DAVIDE SERRAU.

NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI, FEDERICO RUPI, DAVIDE SERRAU. IL NUOVO SCENARIO NORMATIVO PER L’INQUINAMENTO ACUSTICO DA RUMORE AEREO E LE SUE RIPERCUSSIONI SULL’EFFICIENZA DEGLI AEROPORTI. Case study: Aeroporto Marconi di Bologna.

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  1. NICOLA GUALANDI, LUCA MANTECCHINI, FEDERICO RUPI, DAVIDE SERRAU. IL NUOVO SCENARIO NORMATIVO PER L’INQUINAMENTO ACUSTICO DA RUMORE AEREO E LE SUE RIPERCUSSIONI SULL’EFFICIENZA DEGLI AEROPORTI Case study: Aeroporto Marconi di Bologna Confronto dell’estensione delle superfici interessate da un determinato livello sonoro, calcolate in Lva e Lden, la cui frontiera è determinata dalle isofone generate dal traffico verificatosi durante il mese di agosto 2005. L’analisi mette in luce come, a parità di condizioni al contorno, la distanza da fine pista, lungo una direzione di decollo, che individua il limite della superficie interessata da un certo livello sonoro, sia maggiore del 60% con l’utilizzo dell’indicatore Lden, rispetto a Lva. Relazione Lva – Lden L’analisi dei dati rilevati relativa al mese di agosto 2005 mostra una relazione lineare statisticamente significativa fra gli ’indicatori Lva e Lden. Si può affermare che, a parità di condizioni di traffico e di condizioni esterne, ricorrendo all’indicatore Lden, il medesimo territorio risulta interessato da un livello sonoro superiore di circa 2 decibel, rispetto all’indicatore Lva. L’analisi dei dati mensili di traffico, ripartiti per fascia oraria, mostra come l’introduzione della fascia evening e l’ampliamento della fascia night determini un sensibile aumento percentuale dei movimenti che vengono sottoposti a “peso”. Si nota inoltre una netta tendenza, nei mesi estivi, ad un aumento dei voli night a scapito dei voli evening. Questo fenomeno comporta un sensibile aumento del livello sonoro calcolato, a parità di ogni altra condizione. Relazione livello sonoro notturno e movimenti notturni E’ interessante osservare l’andamento logaritmico della relazione tra livello sonoro notturno e numero di movimenti notturni, che mostra come l’aggiunta di un volo determina un sensibile aumento del livello sonoro notturno in misura più marcata nel caso in cui il numero di voli sia limitato. Nel caso in cui l’aggiunta di un volo avvenga in condizione di maggiore presenza di voli notturni, l’effetto prodotto risulta invece sensibilmente inferiore. Difficoltà intrinseca per le società aeroportuali di fronte al problema della riduzione dell’inquinamento acustico mediante l’utilizzo dei primi due punti proposti. La pianificazione operativa intesa quale strumento per la gestione del rumore è già impiegata in molti scali europei. Tuttavia essa non garantisce la compatibilità ambientale nel caso di uno scenario di aumento di traffico a lungo termine. Di conseguenza la riduzione del numero di movimenti si configura come un provvedimento estremamente probabile in caso di superamento dei limiti. Normativa 30/2002CE DL 17/01/2005 n° 13 “Istituzione di norme e procedure per l’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti della Comunità”. • Approccio bilanciato • Riduzione rumore alla sorgente; • Pianificazione territoriale; • Pianificazione operativa; • Riduzione numero dei movimenti Elaborazione dati eseguita in collaborazione con l’ing. Davide Serrau dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna

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