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Breve storia della divulgazione scientifica in Italia

Breve storia della divulgazione scientifica in Italia. Cenni di storia del giornalismo. Il dopoguerra Mancanza di autonomia dei quotidiani Mercato ristretto Vaste sacche di analfabetismo Logica di schieramento pi ù che di imparzialità Protagonista: il rotocalco illustrato di massa

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Breve storia della divulgazione scientifica in Italia

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Presentation Transcript


  1. Breve storiadella divulgazionescientifica in Italia

  2. Cenni di storia del giornalismo • Il dopoguerra • Mancanza di autonomia dei quotidiani • Mercato ristretto • Vaste sacche di analfabetismo • Logica di schieramento più che di imparzialità • Protagonista: il rotocalco illustrato di massa • Gli Anni Settanta • Scolarizzazione di massa, quindi ampliamento della base dei lettori • Quotidiani: 1 copia ogni 11 abitanti • Pochi quotidiani realmente popolari • Testate autorevoli e quotidiani locali

  3. 5 agosto 1981: la Legge sull’Editoria • Rimborsi sulla carta • Facilitazioni per gli investimenti tecnologici • Conseguenza: si riduce il numero degli editori puri, mentre nuovi soggetti si fanno strada nell'editoria • Conseguenza: la libertà giornalistica viene condizionata • Conseguenza: diminuisce il pluralismo giornalistico (114 quotidiani nel 1885, solo 79 nel 1989)

  4. Gli Anni Ottanta • 7 milioni di copie di quotidiani al giorno • Aumenta l'influenza della pubblicità sulle abitudini delle persone • Nascono testate con un target specializzato e mirato… quindi con scopi più pubblicitari che informativi • Guadagnano visibilità i temi scientifici grazie alle riviste specializzate

  5. La settimanalizzazione • La televisione ha accelerato i tempi di comunicazione della notizia • Ai quotidiani rimanel'approfondimento • Conseguenza: i quotidianihanno messo in crisi iperiodici • Conseguenza: grazie apubblicazioni aggiunte,i quotidiani si inseriscononel settore dei periodici… …eppure il calo prosegue

  6. La crisi moderna • La comunicazione digitale (Internet) democratizza la diffusione delle informazioni • Il pubblico si abitua a ricevere gratis l'informazione • I costi di distribuzione crollano, ma……rimangono i costi di produzione • La crisi economica riduce l'afflusso pubblicitario (fino al 40 per cento!) • La situazione di TUTTI i giornali si aggrava: molte testate sono sull'orlo del fallimento • Nessuno ha ancora trovato un modello vincente per il business del futuro

  7. Le origini della divulgazione • Le tradizioni esoterica ed essoterica • La dicotomia fra comunicazione specialistica e comunicazione divulgativa è sempre esistita • Il XVIII secolo • Un pubblico paradigmatico: le donne • Il XIX secolo • La grande diffusione della divulgazione scientifica • Il positivismo e la fiducia nelle "sorti meravigliose e progressive"

  8. Il XX secolo • L’esplosione della scienza e della sua divulgazione • La crisi della fiducia

  9. Dalle prime esperienzealla situazione attuale • La separazione fra le due culture • Charles Snow (1959) • L'eredità crociana • La supremazia della cultura umanistica su quella scientifica • Le prime testate scientifiche • La situazione attuale • Molte testate specialistiche • Spazi scientifici anche in testate generaliste

  10. Un confine molto discutibile • Che cosa è davvero divulgazione scientifica? • Temi scientifici si trovano su testate con una specializzazione diversa • Testate scientifiche ospitano temi borderline • Gli altri giornalismi specialistici • Economia, sport, gastronomia ricevono più attenzione e più spazio della scienza • La scienza non gode di simpatie in ambito giornalistico • Un caso particolare: la medicina • Per quali motivi la medicina trova più spazio dell'astrofisica?

  11. L’importanza delladivulgazione scientifica • La scienza non è una forma di conoscenzaarcana destinata a pochi eletti • I decisori devono avere conoscenze scientifiche • La scienza è essenziale per la società • Sono i cittadini che finanziano la ricerca • C’è il pericolo di una “deriva versol’irrazionale”

  12. “È da suicidi creare una società dipendente dallascienza e dalla tecnologia ma nella qualechiunque abbia difficoltà ad acquisireinformazioni sulla scienza e sulla tecnologia.” (C. Sagan)

  13. Il giornalista scientifico:il passato • Il redattore generico che si improvvisaspecialista • Lo scienziato che si dedica alla divulgazione • Queste due figure professionali erano adeguate alle necessità comunicative nel passato e lo sono in parte nel presente, ma in futuro…

  14. Il giornalista scientifico:il futuro • I pregi e i difetti dello “scienziato puro” • È sempre ineccepibile nei contenuti • Ha una prosa piatta, fredda, arida, tecnica • Scrive più pensando ai colleghi che al proprio target reale • I pregi e i difetti del “giornalista puro” • È efficace, perché conosce le tecniche di cattura dell'attenzione • Non ha una competenza scientifica, quindi rischia di commettere errori

  15. Il “terzo uomo” • La nuova generazione di giornalisti scientifici • Sa leggere un articolo specialistico (ma non scriverlo, come uno scienziato), e nel contempo… • …sa scrivere un articolo divulgativo avvincente (cosa che lo scienziato non sa fare)

  16. Lo scienziato divulgatore: “Chandra è un osservatorio astronomico nei raggi X che ieri è stato inviato inorbita dalla NASA. Il suo scopo è l’esplorazione del cielo a lunghezze d’ondaal di fuori dell’intervallo visibile all’occhio umano. (…)” Il giornalista generico: “Vogliono fare la radiografia all’Universo. Ieri la loro «lastra» è stataimmessa in orbita intorno alla Terra: si chiama Chandra, ed è un Osservatoriodella NASA che opera nei raggi X. (…)” Il giornalista scientifico: “L’occhio non basta. Certo è sufficiente per un quadro o per un film. Ma gliastronomi non si accontentano. La loro opera d’arte, l’universo intero,vogliono scrutarla in tutte le lunghezze d’onda. Comprese quelle non visibiliagli occhi umani. Ora potranno farlo anche nei raggi X, grazie a Chandra, unnuovo Osservatorio della NASA messo in orbita ieri. (…)”

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