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PANGEA

LA CULTURA DELLA TERRA. Circolo Didattico Fiuggi. PANGEA. MITI E LEGGENDE DELLA “ MADRE TERRA”. IL TEMPO. IL CIELO. LA FLORA. L’ACQUA. STARE AL MONDO. MITI E LEGGENDE DELLA “ MADRE TERRA”.  Mito dei FENICI. Mito dei MAYA

Antony
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  1. LA CULTURA DELLA TERRA Circolo Didattico Fiuggi PANGEA MITI E LEGGENDE DELLA “ MADRE TERRA” IL TEMPO IL CIELO LA FLORA L’ACQUA STARE AL MONDO

  2. MITI E LEGGENDE DELLA “ MADRE TERRA”  Mito dei FENICI Mito dei MAYA Mille e mille anni fa il mondo era vuoto. Non c’era alcun uomo, né un solo animale, né pietre, né erbe, né alberi; solo il cielo ed il mare esistevano. Tepeu e Gucumatz, il dio creatore e il dio formato-re, decisero di creare la terra e il sole. In un attimo dalla nebbia scaturirono montagne e boschi. Tepeu e Gucumatz crearono poi gli animali e ad ognuno di essi assegnarono una casa: chi viveva tra i cespugli, chi sugli alberi, chi nelle buche del terreno. Poi provarono a creare l’uomo. Lo fecero di fango, ma subito videro che non andava bene. L’uomo non aveva forza, cadeva giù molte è la testa non stava su. Allora i due dèi dissero: -Proviamo a scolpire l’uomo nel legno. I fantocci di legno assomigliavano all’uomo, ma non avevano anima e neppure cervello. Tepeu e Gucumatz erano sconsolati: la creazione dell’uomo era proprio difficile. Ma ecco avvicinarsi quattro animali:il gatto, il coyote, il pappagallo e il corvo, che portarono ai due creatori una pannocchia matura di mais. Tepeu e Gucumatz presero la pannocchia e macinarono i chicchi con una pietra. Poi impastarono la farina con l’acqua del mare e crearono i muscoli e la forza dell’uomo. Finalmente la loro opera era perfetta. L’uomo aveva anima e cervello e cantava lodi a Tepeu e Gucumatz, creatori del cielo e della terra. Mito dell’ANTICA CINA All’inizio déi tempi, c’era solo l’oscurità. Il mondoera un gigantesco uovo che conteneva il caos. Dentro l’uovo dormiva e cresceva il gigante Panku, che un giorno improvvisamente si svegliò e ruppe il guscio. Il contenuto più leggero salì in alto e formò il cielo; quello più pesante scese in basso e diventò la Terra. Per migliaia di anni Panku, temendo che i due elementi potessero riunirsi, li tenne separati spingendo in su il cielo con la testa e schiacciando la Terra con i piedi. Quando, soddisfatto del suo lavoro, Panku morì, il respiro si trasformò in vento, la voce in tuono, l’occhio sinstro divenne il Sole e il destro formò la Luna, mentre le sue braccia diventarono montagne, le sue vene sentieri e strade, i suoi capelli le stelle del cielo, la sua carne terreno per i campi e il suo sudore si trasformò in pioggia e rugiada. Così ilgigante Panku creò il mondo. Mito dei BABILONESI Una volta non c’erano né cielo né terra. Dèi capricciosi e draghi mostruosi abitavano l’universo vuoto e nero. Il più forte e generoso fra tutti gli dèi era Marduk, i guerriero. Un giorno Marduk incontrò sulla sua strada un drago dall’aspetto terribile. Il mostro sconosciuto aveva grandi ali piumate e scintillanti di metalli preziosi; dalle sue fauci spalancate e irte di denti usciva un ruggito sordo e minaccioso - Chi sei e che cosa vuoi da me?- chiese Marduk al mostro che gli sbarrava la strada. -  Il mio nome è Tiamat- rispose l’orribile bestiaccia – e voglio te, Marduk. Non riuscirai a vincere Tiamat, il drago degli abissi! Mardùk non rispose. In silenzio raccolse il suo coraggio per superare la terribile prova che lo attendeva. All’improvviso, il mostro spiccò un gran balzo verso Marduk, il quale non si fece sorprendere. Rapido, gli lanciò contro una rete di luce che fermò il mostro a mezz’aria impigliandolo fra mille sprazzi luminosi. Un ruggito assordante squarciò l’universo. Tiamat schiumava di rabbia tentando di liberarsi dalla rete di luce. Marduk sguainò la lunga spada e squarciò il mostro in due. Appese la schiena del mostro, che era maculata, in alto, perché diventasse il cielo con le stelle, e poggiò un piede sul ventre del mostro, che divenne la terra con i fiumi e gli oceani. Mito dell’ANTICA GRECIA All’inizio c’era il Caos, il grande abisso vuoto. Dal Caos emerse Eurìnome, la ballerina. Aveva tantissima voglia di danzare, ma nessuna superficie sulla quale poggiare i piedi. Per questa ragione decise di dividere il Cielo dal mare e cominciò a volteggiare sulle onde, fino a creare un vortice intorno al proprio corpo. Da questo vortice nacque Borea, il freddo vento del nord. Il vento divenne sempre più impetuoso. Eurìnome allora lo afferrò e lo strizzò come fosse uno straccio e lo trasformò in un serpente a cui dette il nome di Ofione. Dall’unione di Eurìnome e di Ofione nacque l’Uovo Universale. Ofione si arrotolò sette volte intorno al gigantesco Uovo, finché questo si schiuse. Dall’Uovo Universale uscirono tutte le meraviglie del creato. Eurinome e Ofione si stabilirono in una reggia sul Monte Olimpo. Ofione disse: -Spetta a me sedere sul trono, perché io sono il creatore dell’universo!Eurinome, furibonda, urlò: -Come osi, rettile? Senza di me non sarestistato nulla. Io devo sedermi sul trono e governare su tutto!- Vi fu una violenta lotta tra i due: Eurinome, con un calcio, fece cadere tutti i denti di Ofione. A contatto con la terra i denti del serpente si trasformarono in esseri umani, il primo dei quali si chiamò Pelasgo.  Mito degli INDIANI YAKIMA Mito degli EGIZI All’inizio c’erano solo le acque del caos, sovrastate dal buio e dal silenzio. Otto creature, con la testa di rana i maschi e di serpente le femmine, nuotavano nelle acque del caos, prima della creazione. Le creature poi si fusero, formando il Grande Uovo. Dopo un tempo lunghissimo, il guscio si ruppe ed apparve il Creatore, padre e madre di tutte le cose, fonte di ogni vita, il dio Sole. Le due metà del guscio separarono le acque del caos ed il Creatore le face diventare il mondo. Mentre giaceva nell’abisso delle acque, il Creatore si sentiva molto solo e voleva abitare con altri esseri il nuovo mondo. Così i pensieri del Creatore divennero gli dei e tutte le altre cose del mondo e le sue parole diedero vita alla terra. Mito degli INDIANI YAKIMA Agli inizi del mondo c’era solo acqua. Whee-me-me-owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua è poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma. Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, divenne duro e si trasformò in montagne. Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne.Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia.Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, ed anche radici e bacche. Con una palla di fango fece un uomo e gli disse di prendere i pesci nell’acqua, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste. Quando l’uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e a fare cesti con quelle. Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l’uomo portava. Mito degli EBREI In principio Dio creò il cielo e la terra. Il mondo era vuoto e deserto, le tenebre coprivano gli abissi e un vento impetuoso soffiava su tutte le acque. Dio disse: «Vi sia la luce». E apparve la luce. Dio vide che la luce era bella e separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce Giorno e le tenebre Notte. Dio disse: «La terra si copra di verde, produca piante e ogni genere di albero da frutta». E così avvenne. Dio disse: «Le acque producano animali che guizzano, nel cielo volino gli uccelli e la terra produca varie specie di animali». E così avvenne. Dio disse: «Facciamo l’uomo:sia simile a noi, sia la nostra immagine». Dio creò l’uomo simile a sé, lo creò a immagine di Dio, maschio e femmina li creò. Dio vide che tutto quello che aveva fatto era davvero molto bello. Il settimo giorno, terminata la sua opera, Dio si riposò. (La Bibbia GENESI 1-2) Mito dei FENICI All’inizio c’era solo un caos oscuro e ventoso. Questi ciechi venti si accavallarono uno sull’altro, formando una specie di nodo d’amore la cui natura era il desiderio. Durante un’eternità di tempo, Desiderio precipitò in un fango acquoso chiamato Mot. Questo fango generò esseri viventi, semplici creature senza coscienza di se stesse. Da loro nacquero, a loro volta, creature più complesse e così via. Queste creature contemplavano il cielo e videro che Mot era a forma di uovo e c’era il sole, la luna, le stelle ed i pianeti.  Mito degli EGIZI  Mito dell’ANTICA CINA  Mito dei MAYA  Mito dei BABILONESI  Mito dell’ANTICA GRECIA  Mito degli EBREI COMPLETA LA TABELLA SCRIVI IL TUO MITO SULL’ORIGINE DEL MONDO

  3. LO GNOMONE Gli "antichi" disponevano di buoni strumenti per la misura del tempo anche in ambienti interni: Di giorno computavano le ore con uno gnomone, cioè di un’asta inclinata la cui ombra, proiettata su un piano orizzontale o verticale, consentiva di stabilire la posizione del sole e quindi l’ora del giorno. IL TEMPO MISURARE IL TEMPO IL CALENDARIO EBRAICO In questo calendario l'anno può essere comune (se composto di 12 mesi lunari per un totale di 353, 354 o 355 giorni, a seconda che sia difettivo, regolare o abbondante) oppure embolismico (se composto di 13 mesi lunari per un totale di 383, 384 o 385 giorni).Dodici anni comuni (il 1°, 2°, 4°, 5°, 7°, 9°, 10°, 12°, 13°, 15°, 16°, 18°) intercalati con sette anni embolismici (il 3°, 6°, 8°, 11°, 14°, 17°, 19°) formano un ciclo diciannovennale che si ripete continuamente (ciclo di Metone), poiché equivale a diciannove anni solari. Perciò questo calendario si definisce lunisolare. I mesi del calendario ebraico sono: Tishri, Heshvan, Kislev, Tevet, Shevat, Adar, Nisan, Iyar, Sivan, Tammuz, Av, Elul. Gli anni embolismici hanno 13 mesi, raddoppiando il mese di Adar. I mesi hanno una durata di 29 o 30 giorni, generalmente (ma non sempre) in modo alternativo (29-30-29 ecc.). L'inizio del giorno ebraico si ha al tramonto del sole, convenzionalmente (ai fini dei calcoli del calendario) alle ore 18, ora di Gerusalemme. Ogni ora è suddivisa in 1080 parti. Gli Ebrei contano gli anni a partire dalla prima luna nuova dell'anno della creazione del mondo secondo la Bibbia. Questo momento corrisponde a 5 ore e 204 parti dopo le ore 18 (quindi poco prima di mezzanotte) del 6 ottobre 3761 a.C., secondo il calendario giuliano. Questo giorno è il giorno 1 del mese Tishri. Da questo giorno parte il calcolo dei mesi e degli anni, secondo il ciclo di 19 descritto sopra, composto da anni comuni ed embolismici. Il CALENDARIO LUNARE CINESE La Repubblica popolare cinese adotta ufficialmente il calendario gregoriano; d'altra parte, il calendario giuliano era già conosciuto e utilizzato in Cina fin dai tempi di Marco Polo.Tuttavia, accanto al calendario gregoriano, continua ad essere osservato, soprattutto per le festività, l'antico calendario lunare cinese. Si tratta, in realtà, di un calendario lunisolare e si presenta simile, per molti aspetti, al calendario ebraico. Anche il calendario cinese prevede, infatti, anni comuni, composti da 12 mesi e da 353, 354 o 355 giorni, e anni embolismici, composti da 13 mesi e da 383, 384 o 385 giorni. L'inizio di ogni mese avviene ad ogni fase di luna nuova, considerata tale dai cinesi nel momento della congiunzione della Luna col Sole, ovvero quando la Luna è completamente invisibile. Nel calendario cinese gli anni sono contati seguendo un ciclo di 60 anni. Ad ogni anno viene assegnato un nome composto da due parti: una radice celeste e un ramo terrestre. Le parole che costituiscono la prima parte del nome sono dieci, e non sono traducibili: jia, yi, bing, ding, wu, ji, geng, xin, ren, gui. Le parole che costituiscono la seconda parte, quella terrestre, sono le seguenti dodici: zi (topo), chou (bue), yin (tigre), mao (coniglio), chen (drago), si (serpente), wu (cavallo), wei (pecora), shen (scimmia), you (gallo), xu (cane), hai (maiale).  La MERIDIANA  Lo GNOMONE Il CALENDARIO CELTICO Anche i Celti utilizzavano un calendario per quantificare e orientarsi nel tempo, e osservavano nel cielo notturno la levata delle stelle all’alba. Registravano le notti passate da un dato evento e non i giorni come facciamo noi. L’anno si componeva fondamentalmente di due stagioni la stagione dei mesi neri (inverno) e quella dei mesi luminosi (l'estate).Duravano rispettivamente 186,19 giorni (estate/primavera) e 179,06 giorni (inverno/autunno) ed erano calcolate tramite la posizione di due particolari stelle rosse (ben visibili), e mai co-presenti: Aldebaran (della costellazione del Toro) era visibile solo nelle notti d'inverno, e Antares (della costellazione dello Scorpione) solo nelle notti d'estate. L’anno iniziava, nei mesi neri d'inverno, con il SAMHAIN, una festa della durata di tre notti, a cui seguivano, in ordine cronologico lungo l’anno celtico, le feste di IMBOLC, BELTANE e LUGHNASA. Le feste corrispondevano ciascuna alla celebrazione di una ben determinata divinità con solstizi ed equinozi intermedi. LA MERIDIANA Gli antichi durante il giorno si regolavano sull’osservazione del movimento del sole. I sacerdoti dell’Egitto e della Mesopotamia determinavano infatti il mezzogiorno quando l’ombra d’un bastone fissato verticalmente sul terreno aveva la minima lunghezza (meridiana). Ben presto poi gli uomini si accorsero che le ombre a mezzogiorno indicavano tutte la stessa direzione, NORD-SUD, e che questa era la stessa in tutti giorni dell'anno. In base a queste osservazioni costruirono delle colonne di pietra, in genere vicino ai templi, che fornivano con la loro ombra l’istante del mezzogiorno e la direzione NORD-SUD. “ L'orologio rappresenta un altro importante esempio del rapporto, della dialettica fra natura e cultura, che l'uomo, i sistemi sociali hanno costituito. L'invenzione dell'orologio è una di quelle grandi invenzioni umane e sociali che sono rimaste anonime, ma che hanno cambiato veramente il corso della storia, il corso della vita sociale. Quest'invenzione anonima […] ha dato vita alla grande storia dell'orologio meccanico, che dura sette secoli e che arriva fino a noi. Gli orologi meccanici si producono ancora oggi, anche se negli ultimi decenni sono stati soppiantati dall'orologio al quarzo e dai segnatempo al quarzo e quindi dagli orologi atomici al cesio, caratterizzati da una precisione assolutamente al di fuori della nostra capacità di comprensione. L'orologio è uno strumento che sicuramente rappresenta una creazione, quindi un intervento artificiale dell'uomo sul tempo, ma che è interessante proprio perché separa o almeno tende a separare il tempo concreto, il tempo della vita quotidiana, il tempo che governa, attraverso l'alternanza di giorno e notte, la vita dell'uomo, da quello che è un tempo astratto, un tempo che diviene sempre più il tempo quantitativo, il tempo ormai separato dalla vita dell'uomo e dalle scansioni della sua vita quotidiana, un tempo che diventa sempre di più una costruzione umana e sociale"[…]. Giovanni Gasparini CLESSIDRA AD ACQUA Con meridiane e gnomoni si poteva misurare il tempo di giorno. Ma come quantificavano il tempo se mancava il sole? Di notte si usavano le clessidre ad acqua. In generale consistevano in un vaso, in ceramica, con una serie di segni disposti sulla parete interna a intervalli crescenti, e un forellino sul fondo. Veniva posto in un recipiente più grande e pieno d’acqua, e in questo affondava lentamente. Il livello di liquido, raggiungendo i segni, indicava quanto tempo era trascorso.  La CLESSIDRA AD ACQUA Il CALENDARIO MAYA I Maya (seguiti dagli altri popoli antichi dell'America centrale, quali gli Aztechi e i Toltechi) misuravano il tempo mediante tre calendari: accanto al calendario religioso, chiamato Tzolkin, e a quello civile, chiamato Haab, utilizzavano infatti un sistema per il conteggio nel lungo periodo. LO TZOLKIN Questo calendario si limitava a dare un nome a ogni giorno, creandolo dalla combinazione di un numero (da 1 a 13) con un nome (da un elenco di 20), a sua volta abbinato al numero del giorno (kin) del calendario per il computo degli anni. L'HAAB Era il calendario civile, come si è detto, ed era formato da 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 5 giorni detti Uayeb, per un totale di 365 giorni. I giorni di ogni mese erano numerati da 0 a 19; i cinque giorni Uayeb erano considerati particolarmente sfortunati.  L’ OROLOGIO IL CALENDARIO  CENNI STORICI  Il CALENDARIO EBRAICO  Il CALENDARIO LUNARE CINESE  Il CALENDARIO MAYA  Il CALENDARIO CELTICO

  4. Il Sole appartiene ad un sistema stellare formato da circa 200 miliardi di stelle, che prende il nome di Galassia. Si può affermare che Sole deve essere allo stato aeriforme nella parte esterna; procedendo verso l'interno i gas devono essere sottoposti a pressioni sempre crescenti, cosicché essi si avvicinerebbero allo stato liquido. Nulla si conosce sul nucleo solare, perciò le indagini si limitano alla fotosfera, che è la parte luminosa a noi visibile e all'atmosfera che la circonda e che può essere esaminata durante le eclissi, quando cioè la Luna copre la massima parte del disco solare e perciò l'atmosfera non è più abbagliata dalla fotosfera. Concludendo, la struttura solare si può schematizzare così: - nucleo - fotosfera (con macchie e facole) - atmosfera (stato di inversione, cromosfera, corona solare). Queste tre immagini vi possono…illuminare! corona solare cromosfera protuberanza IL CIELO Le stelle sono enormi globi di gas, soprattutto idrogeno, nel cui nucleo si svolgono reazioni nucleari. Tali reazioni trasformano idrogeno in elio convertendo una frazione della massa dell'idrogeno in energia. Il Sole, per esempio, trasforma in energia circa 4milioni di tonnellate di materia ogni secondo producendo la luce e il calore che mantiene la vita sulla Terra. La nostra stella, nonostante questa grande perdita di materia, è diminuita solo del tre per cento della sua massa da quando nacque, 5 miliardi di anni fa, e continuerà a splendere per altrettanto tempo. Le altre stelle, se sono più pesanti vivono di meno, mentre quelle meno massicce possono vivere anche centinaia di miliardi di anni. Il motivo è che una stella si mantiene in equilibrio grazie alla pressione della radiazione emessa dal nucleo, cosicché una stella grande, poiché grava sul proprio nucleo con una massa enorme, richiede una combustione molto frenetica delle proprie risorse nucleari, mentre una stella piccola può restare in equilibrio bruciando il proprio idrogeno con molta parsimonia. Quando una stella termina le riserve di combustibile nucleare va incontro ad una fase di “gigante rossa”: il suo nucleo collassa per bruciare elio in carbonio mentre gli strati esterni si espandono raffreddandosi ed emettono quindi una luce rossa. In questa situazione una stella si mantiene per poco tempo: terminato l'elio, o si spegne definitivamente liberandosi degli strati esterni e lasciando scoperto il nucleo rovente ma privo di vita, oppure procede nell'evoluzione fino a diventare una supernova, cioè disintegrandosi con un'immane esplosione. Le stelle che esplodono come supernove lasciano un microscopico nucleo ultradenso che si chiama "stella di neutroni", oppure possono ulteriormente collassare per diventare dei "buchi neri". La nostra galassia contiene100 miliardi di stelle ed ha nubi di gas capaci di produrne altrettante. LA LETTERATURA Romeo e GiuliettaSilenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù?È l'oriente, e Giulietta è il sole.Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna,malata già e pallida di penaperché tu, sua ancella, di tanto la superi in bellezza.Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa.Il suo manto di vestale è già di un verde smorto,e soltanto i pazzi lo indosano. Gettalo via.È la mia donna; oh, è il mio amore!se soltanto sapesse di esserlo.Parla, pure non dice nulla. Come accade?Parlano i suoi occhi; le risponderò.No, sono troppo audace; non parla a me;ma due stelle tra le più lucenti del cielo,dovendo assentarsi, implorano i suoi occhidi scintillare nelle loro sfere fino a che non ritornino.E se davvero i suoi occhi fossero in cielo, e le stelle nel suo viso?Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stellecome fa di una torcia la luce del giorno; i suoi occhi in cielofluirebbero per l'aereo spazio così luminosiche gli uccelli canterebbero, credendo finita la notte.- William Shakespeare - La formazione del Sistema Solare risale a 4,55 miliardi di anni fa; i pianeti si sono condensati nello stesso materiale da cui è nato il Sole e contemporaneamente ad esso, non da materia già trasformata dai processi nucleari che avvengono dentro la nostra stella. I pianeti sono fratelli e non figli del Sole. La densità dei corpi planetari decresce sensibilmente ma mano che ci si allontana dal Sole, mentre le dimensioni e le masse aumentano. Questo andamento regolare suggerisce di suddividere i pianeti in due famiglie: - i pianeti terrestri (o interni) - i pianeti giganti (o esterni). I pianeti terresti (Mercurio, Venere, Terra, Marte) sono i più vicini al Sole e si caratterizzano per piccole dimensioni, piccola massa, alta denistà, scarsità di satelliti e totale assenza di anelli; la superficie è solida e l'atmosfera può essere sia molto densa, come su Venere, che molto tenue come su Marte e Mercurio. I pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) si trovano a grande distanza dal Sole, sono corpi di taglia notevole ma di bassa denistà, costituiti soprattutto di idrogeno ed elio. Non hanno una superficie solida, ma un'atmosfera molto estesa che in profondità sviluppa formidabili pressioni. Probabilmente al centro v'è un piccolo nucleo roccioso. Sono accompagnati da molti satelliti e tutti sono circondati da un sistsema di anelli. Resta fuori da questa classificazione il solo Plutone, che è il pianeta più lontano dal Sole, piccolo e poco denso. Si pensa che Plutone debba aver avuto un'origine diversa da quella dei pianeti "regolari". GUARDA L’IMMAGINE “Dalla Terra alla Luna” di Jules Verne Nel 1865 il mondo intero viene colto da grande eccitazione di fronte ad un esperimento scientifico mai tentato in precedenza. I membri del Club del Cannone, un circolo di artiglieri formatosi a Baltimora dopo la fine della Guerra di Secessione, hanno concepito l’idea di mettersi in comunicazione con la luna, spedendoci sopra un enorme missile.Mentre si sta già costruendo nello stato americano della Florida la base di lancio, una novità balza subito agli onori della cronaca mondiale, bloccando il progetto: un intrepido avventuriero francese, Michel Ardan, vola fino in America per prender parte all’esperimento lunare in qualità di passeggero del missile.Non solo la proposta di Ardan è salutata con entusiasmo dall’opinione pubblica, costringendo i membri del Club del Cannone ad accettare la sua presenza sul missile, ma Ardan stesso riesce a far riconciliare Barbicane con il suo storico nemico, il Capitano Nicholl e li persuade entrambi a partecipare assieme a lui al viaggio verso la Luna.Alla fine tutto è pronto e nel giorno stabilito, all’ora prefissata, alla presenza di una straordinaria folla di spettatori, l’avventura ha inizio. Il missile decolla portando per la prima volta nello spazio tre esseri umani lanciati verso la loro destinazione: la Luna.  La POESIA Ciaula scopre la luna di L. PIRANDELLO La novella Ciaula scopre la luna fa parte della raccolta “Dal naso al cielo”, uscita nel 1925. L'ambiente è quello della solfatara siciliana, dove ci sono pesanti condizioni di sfruttamento dei lavoratori. Non è comunque questo aspetto sociale a interessare Pirandello, ma i drammi intimi e incomunicabili del personaggio Ciaula. Ciaula è un diverso, un povero scemo senza età, preso in giro da tutti e sfruttato come una bestia dai superiori, che si trova perfettamente a suo agio nella cava, non conoscendo altri ambienti al di fuori, abituato quindi a muoversi nel buio come un animale notturno, estraneo al mondo, di cui forse non sospetta neppure l'esistenza. Ma una sera viene anche per Ciaula un momento decisivo: costretto a lavorare fino a tardi nella cava per trasportare del materiale all'esterno, Ciaula, uscendo timoroso dalla buca sotto un peso esagerato, si trova per la prima volta, lui abituato a vivere nell'oscurità delle viscere della terra, solo nella notte dinanzi a… LEGGI UN PASSO • La Luna è un satellite naturale della Terra. Fin dall'antichità si è cercato di misurarne la distanza dal nostro pianeta. Il primo ad aver ottenuto una stima, discretamente precisa, di tale distanza fu Ipparco nel 140 a.c. che la stimò servendosi delle eclissi lunari. La distanza effettiva della Luna dalla Terra in media è di 384.400 km, cioè circa 60.28 volte il raggio terrestre. La Luna ha un raggio di 1738 km, circa un quarto di quello terrestre. E’ dotata di tre movimenti principali: • rotazione intorno al proprio asse • rivoluzione intorno alla Terra • traslazione con la Terra intorno al Sole • I primi due movimenti sono contemporanei ed avvengono da Ovest ad Est in un periodo di circa 27g 7h 43m 11.5s (mese sidereo); per tale ragione si dice che noi vediamo sempre lo stesso emisfero lunare. • GUARDA LA CARTA “SELENOGRAFICA”  Il ROMANZO  La NOVELLA LA SCIENZA  Il SOLE  La LUNA  Le STELLE  I PIANETI

  5. LA FLORA CONCORSO “IL MIGLIOR MENU” NEI PRATI NEI BOSCHI QUALI Percorso di Educazione Alimentare BUONE DA MANGIARE QUANDO PERCORRI LA STRADA DEL SAPERE I SAPORI clicca sui numeri 8 7 6 5 4 3 1 2

  6. IL FIUME Il fiume ora scorre tranquillamente attraverso la pianura, formando ampie anse sotto il sole estivo. Sui suoi argini crescono filari di alberi, soprattutto salici e ontani, che amano la vicinanza dell’acqua. Vicino alle rive, dove l’acqua è poco profonda e la corrente è più debole, si trovano graminacee come le glicerie e le scagliole, ma anche ninfee. La vegetazione delle sponde offre rifugio a un gran numero di uccelli e di mammiferi. Nell’acqua i pesci depongono le uova tra le piante acquatiche, che rappresentano anche un nascondiglio per il temibile luccio, un predatore sempre in agguato. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. L’ESTUARIO In prossimità del mare, il fiume si allarga notevolmente. È giunto all’estuario, che separa il fiume dal mare. Due volte al giorno la marea crescente fa mescolare l’acqua salata con l’acqua dolce. Con la bassa marea emergono vaste superfici melmose, che attirano numerosi uccelli, la cui popolazione aumenta considerevolmente nel periodo invernale. Le specie che si riproducono nelle regioni dell’estremo nord vengono infatti a svernare a latitudini più clementi. Il cibo non manca: lungo gli estuari abbondano vermi, molluschi e crostacei e la zostera, una pianta di cui molti uccelli sono ghiotti. I pesci che vivono nell’acqua salmastra appartengono a specie che si adattano indifferentemente sia all’acqua dolce che all’acqua salata. Nella zona in cui queste si incontrano e si mescolano vive la passera di mare. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. IL LAGO L’acqua del nostro fiume confluisce nel lago. Le origini dei laghi sono molto varie. I laghi possono essere naturali, quando sono dovuti a corrugamenti e a fratture della crosta terrestre, o al riempimento di antichi crateri vulcanici e di grandi conche scavate dai ghiacciai durante l’ultima era glaciale. Ma possono anche essere artificiali: l’uomo li ha creati volontariamente, erigendo dighe per regolare la portata d’acqua o per alimentare le centrali idroelettriche, oppure involontariamente, scoprendo le falde freatiche durante l’estrazione di sabbia o ghiaia dalle cave. Fauna e flora possono variare molto, a seconda delle dimensioni e del tipo di lago: per esempio quello di montagna, con acque fredde e ben ossigenate, o quello di pianura, le cui caratteristiche assomigliano a quelle di uno stagno. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. IL FIUMICELLO Lasciati dietro di sé i pendii montani, il nostro corso d’acqua è diventato un po’ più tranquillo. Le sue acque limpide continuano però a scorrere rapide in un letto pietroso e sabbioso. Il fiumicello segue ora un corsosinuoso attraverso i prati, come se stesse cercando la sua strada. Vi nuotano trote e altre varietà di pesci che hanno bisogno di acque fresche e ben ossigenate. Sul fondo crescono alcune piante acquatiche in grado di resistere alla forza della corrente. Sulle rive prospera una flora variopinta. È la stagione delle iris gialle. I castori hanno costruito una diga fatta di tronchi d’albero e rami. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. L’ACQUA LA SORGENTE Molti corsi d’acqua nascono in montagna, dove le sorgenti sono numerose. In primavera, con il disgelo, la neve caduta durante l’inverno comincia a sciogliersi. Lungo i pendii saturi d’acqua si formano allora ruscelli che vanno a ingrossare i torrenti che discendono in cascate verso valle. Queste acque che scorrono lungo un letto sassoso sono fredde e impetuose, poco favorevoli allo sviluppo di una fauna e di una flora acquatiche. Ciononostante alcune alghe e insetti riescono a prosperare nelle pozze stagnanti. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. IL MARE Il nostro corso d’acqua, nato in montagna, non ha mai smesso di crescere durante il suo percorso, che ora conclude perdendosi nel mare. L’acqua che è evaporata dalla superficie degli oceani e che è ricaduta sotto forma di pioggia ha concluso il suo ciclo. Contrariamente alle acque tranquille dell’estuario, l’acqua del mare è in perpetuo movimento. Alcuni trampolieri corrono sulla spiaggia alla ricerca dei piccoli organismi trasportati dal moto ritmico delle onde. Numerose anatre tuffatrici si riuniscono sulla superficie del mare, da dove scompaiono improvvisamente immergendosi a capofitto alla ricerca di cibo. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. LO STAGNO Poco lontano dal nostro fiume tranquillo si trova un piccolo specchio d’acqua: è uno stagno. Gli stagni possono essere di origine naturale: essi si formano quando l’acqua non riesce ad infiltrarsi in un suolo impermeabile. Ma molti sono artificiali e sono stati creati dall’uomo fin dal Medioevo come riserve di pesca. Più piccolo e meno profondo di un lago, lo stagno costituisce un ambiente ricco di flora e di fauna. Molte specie di uccelli nidificano nei fitti canneti per proteggersi dai predatori. Le piante acquatiche che prosperano nello stagno e le numerose specie di insetti, larve e molluschi che esso ospita garantiscono cibo abbondante a pesci e uccelli. Con l’aiuto di un dizionario o dell’enciclopedia, cerca il significato delle parole in grassetto. Naviga sul lungo quadro e clicca qui per chiudere le caselle di testo. chiudi

  7. STARE AL MONDO In questa pagina troverete tre link che vi introdurranno ad altrettanti scenari giocosi, utili ad apprendere la difficile arte dello stare al mondo. Si tratta di una sorta di viaggio in tre tappe, accompagnate dal motto: IMPARARE NEL TEMPO, CAMMINANDO & PEDALANDO, A ORECCHIE APERTE. 1 NEL TEMPO • In questa sezione sono state raccolte alcune schede strutturate, in formato pdf, che potranno essere stampate e utilizzate in classe come mezzo divulgativo dei contenuti di educazione stradale e come spunto per la costruzione di un gioco-quiz di verifica degli apprendimenti (magari di tipo multimediale, da aggiungere a queste pagine). Consigliamo inoltre di visitare il sito www.pianetino.it , a cui diciamo grazie per i contributi didattici offerti. • Di seguito riportiamo gli obiettivi specifici di apprendimento per l'educazione stradale previsti dalla riforma (dalla prima alla quinta classe). • CONOSCENZE:La tipologia della segnaletica stradale, con particolare attenzione a quella relativa al pedone e al ciclista.- Analisi del Codice Stradale: funzione delle norme e delle regole, i diritti/doveri del pedone e del ciclista.- La tipologia di strade (carrozzabile, pista ciclabile, passaggio pedonale...) e relativi usi corretti. • ABILITA’:- Descrivere in forma orale e scritta un percorso proprio o altrui e rappresentarlo cartograficamente. • - Eseguire correttamente, a piedi e in bicicletta, un percorso stradale in situazione reale o simulata. • - Nel proprio ambiente di vita individuare i luoghi pericolosi per il pedone o il ciclista, che richiedono comportamenti particolarmente attenti. • - Mantenere comportamenti corretti in qualità di: A) pedone; B) ciclista; C) passeggero su veicoli privati o pubblici. • Segnalare a chi di dovere situazioni di pericolo che si creano per la strada. • CLICCA SU “CAMMINARE IN CITTA’” O SU “PEDALARE IN CITTA’” Questo laboratorio si pone come una opportunità di coniugare attività relative ad un percorso di musica, educazione ambientale e tecnologia/informatica. Le attività del linguaggio sonoro e dei suoi codici nascono all’interno di contesti vicini all’esperienza diretta del bambino e si proiettano, con l’ausilio delle tecnologie, su altre aree dell’apprendimento: ludica, espressiva, verbale, logica e matematica.Più precisamente qui vengono integrare le attività di percezione, comprensione e classificazione dei suoni, costruendo un “gioco” multimediale utile al rinforzo e alla verifica delle competenze acquisite.  Obiettivi:Obiettivo del laboratorio è quello di costruire un oggetto multimediale che si ponga come rinforzo e verifica delle competenze acquisite relative ad un percorso  di studio dei suoni, di ricerca sul web dei files sonori, di procedure informatiche relative all’uso di POWER POINT. CLICCA SU “IL GIOCO DEI SUONI” Questa attività affronta il tema della famiglia e dell'infanzia secondo una prospettiva storica, ricostruendo le trasformazioni avvenute tra passato e presente. Obiettivi: Introdurre la categoria di genere nell’insegnamento della storia con particolare riferimento al tema della famiglia e dell’infanzia Sensibilizzare gli alunni sui diritti dei bambini, sulla persistenza di forme di discriminazione e di sfruttamento nel mondo contemporaneo Progettare e sperimentare in classe un percorso didattico sul tema dell’infanzia tra passato e presente OSA di riferimento: Conoscenze: I concetti di diritto/dovere, libertà responsabile identità, pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidarietàAbilità: Identificare situazioni attuali di pace/guerra, sviluppo/regressione, cooperazione/individualismo, rispetto/violazione dei diritti umani. CLICCA SU “BAMBINI DI IERI E DI OGGI” BAMBINI DI IERI E DI OGGI 2 CAMMINANDO & PEDALANDO CAMMINARE IN CITTA’ PEDALARE IN CITTA’ 3 A ORECCHIE APERTE IL GIOCO DEI SUONI

  8. Ricetta per scrivere un mito Per scrivere un mito, come quelli dei popoli antichi, bisogna spiegare: 1.      cosa c’era all’inizio 2.      chi è e come si chiama il dio creatore 3.      dove vive e qual è l’origine del creatore 4.      cosa crea 5.      qual è il mezzo della creazione CHE COS’È UN MITO È il racconto delle gesta degli dèi e degli eroi leggendari, con cui si spiegano simbolicamente l’origine del mondo, dell’umanità, di un popolo, oppure la scoperta di arti e fenomeni... come il fuoco. Ora prova a scrivere nella casella di testo sottostante il tuo mito sull’origine della TERRA e dell’UMANITÀ. indietro

  9. COMPLETA LA TABELLA DI RAFFRONTO DEI MITI SCRIVI GLI ELEMENTI COMUNI AI DIVERSI MITI indietro

  10. da “Ciàula scopre la Luna”di L. Pirandello Curvo, quasi toccando con la fronte lo scalino che gli stava sopra, e su la cui lubricità la lumierina vacillante rifletteva appena un fioco lume sanguigno, egli veniva su, su, su, dal ventre della montagna, senza piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d’una deliziosa chiarità d’argento. Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiarìa cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato. Possibile? Restò- appena sbucato all’aperto- sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d’argento. Grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna. Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva. Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna… C’era la Luna! La Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore. indietro

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  13. LA FLORA STORIA Ai tempi di Enrico VIII essere "in carne" e amare la buona tavola era segno di opulenza e potere. E non è un caso che, proprio in questo periodo, si sviluppi una vera e propria Cultura della Tavola. Basti pensare all'uso della forchetta individuale che comincia a diffondersi, tra i nobili, proprio a partire dal Rinascimento in Italia, e nei secoli successivi in Europa. In casa è facile aprire il frigorifero e trovare qualcosa di appetitoso e fresco; al supermercato è un piacere raccogliere nel carrello confezioni golose fatte scoprire dalla pubblicità; è bello sgranocchiare qualcosa quando si legge, si sta davanti alla tv o ci si annoia. E poi, se la testa si è stancata molto a scuola, si fa riposare tutto il corpo; meglio sdraiarsi in poltrona e accendere la tv, non scendere a giocare ma accendere la play station. Attenzione, però! Il corpo ha bisogno di equilibrio fra "entrate" e "uscite" di energia; una parte di energia serve per vivere, una parte per le attività fisiche; se ci si muove poco non servono molte calorie; quando si mangia troppo e ci si muove poco, le "entrate" si trasformano in peso superfluo. 1 Chissà se il Re Enrico VIII da piccolo giocava poco... Provate a completare l'elenco dei giochi e dei movimenti che avrebbe dovuto svolgere, oltre ad amare tanto la buona tavola. Che cosa, forse, faceva? 1. Non si alzava mai dal trono. 2. Non andava mai a cavallo ma solo in carrozza. 3. Non andava a scuola a piedi. 4. Non scendeva a giocare a pallone in cortile. 5. Rimaneva sempre in classe, anziché andare in palestra con la maestra.

  14. LA FLORA POPOLI La cultura araba ha fornito un apporto decisivo al modello alimentare occidentale: dal Medio Oriente e dall'Africa sono giunte in Europa, già dal Medioevo, nuove piante come la canna da zucchero, gli agrumi, le melanzane, gli spinaci e il riso. Anche l'uso della pasta secca è arrivato in Sicilia tramite gli scambi commerciali. Da non dimenticare le spezie. Ci furono epoche in cui in Occidente le spezie venivano utilizzate quanto il sale, poi sono state trascurate. Le spezie sono sostanze odorose di origine vegetale e contengono oli essenziali, dall'odore intenso. La cucina contiene ed esprime la cultura di chi la pratica, è depositaria delle tradizioni e dell'identità di un gruppo; assaggiare le pietanze di altri popoli può essere il primo modo per entrare in contatto con culture diverse. Studiando la storia si scopre che le identità culturali si modificano e si ridefiniscono nel tempo, adattandosi a situazioni nuove determinate dal contatto tra culture diverse. Il confronto con l'altro consente non solo di misurare, ma di creare la propria diversità. 2 Suddividetevi in due gruppi.Il primo individui i cibi mangiati in casa più frequentemente e ne faccia un elenco; ne porterà a scuola gli ingredienti crudi non deperibili e immagini di quelli deperibili.Il secondo gruppo farà una ricerca dei piatti conosciuti della cucina araba, portando a scuola gli ingredienti crudi non deperibili e immagini di quelli deperibili.Il tutto sarà finalizzato ad individuare differenze di colori, profumi e sapori. Cibo e Religioni Trova le risposte 1.Che cosa c'è dietro il divieto per musulmani ed ebrei di consumare il maiale: motivi religiosi, una questione igienico-sanitaria, ragioni economiche? 2.Da dove deriva il rispetto indù per i bovini: dalla crescita demografica o dalla religione delle Grandi Madri? 3.Quale fu il Papa che proibì di mangiare carne di cavallo? 4.Perché gli indù d'alta casta non consumano carote? 5.Quale corrente ebraica ammette lo storione nel menu, e quale invece no?..

  15. LA FLORA STORIA E ARTE Provate a individuare tutte le verdure e i frutti rappresentati nel quadro, fate un elenco di quelli che mangiate più volentieri e confrontatelo tra voi. Cristoforo Colombo, con la scoperta del "Nuovo Mondo" avvenuta nel 1492, aprì le porte ad una vera e propria rivoluzione alimentare, offrendo all'Europa tanti prodotti ancora sconosciuti. Dall'America giunsero il mais, il pomodoro, il fagiolo, la patata, i peperoni, le zucche e il cacao. Nei due secoli successivi, lentamente ma progressivamente variò l'alimentazione di tutti i ceti sociali, dai più poveri (che mangiavano solo pane, erbe e zuppe) a quelli più agiati e agli aristocratici.Famosi i banchetti della corte di Luigi XIV che incrementò l'utilizzo delle verdure, anche quelle poco conosciute come gli asparagi e i piselli. Sempre il re Sole introdusse la moda della frutta coltivata, nei frutteti di Versailles, vicino a Parigi.. 3 • Si narra che quando giunsero le patate dall'America gli Europei provarono a mangiarne le foglie, non le radici (ossia i tuberi) che erano tutt'altro che buone, anzi, velenose. • Ora immaginate che questo scambio avvenga anche per altri frutti e verdure, mangiando il fiore anziché il frutto, o la radice anziché le foglie. • Preparate alcune scenette e spot che pubblicizzano la bontà di questi prodotti "nuovi e strani". Le scenografie potranno derivare da quadri famosi di nature morte, a cui applicare fumetti, didascalie, ecc. Dunque buona ricerca e buon lavoro.

  16. LA FLORA MOVIMENTO Fino al 1300 lo zucchero era considerato un alimento dietetico, destinato a produrre bevande digestive o che riscaldavano "lo stomaco" durante l'inverno; solo nel 1400 scoppia il "boom zuccheriero" in tutta Europa e lo zucchero diventa alimento alla moda, riservato ai pochi che se lo potevano permettere. Prima era importato dal Mediterraneo orientale; nel 1400, però, si inizia a produrlo direttamente. Veniva utilizzato per il condimento di altri alimenti, soprattutto per determinare il gusto agrodolce nelle carni arrosto. Nel 1700 l'aumento della disponibilità di zucchero di canna si accompagnò alla lavorazione industriale dello zucchero di barbabietola; si ridusse così il prezzo.Da quel momento i dolci cessarono di essere un privilegio degli aristocratici. Si diffuse la biscotteria secca e il biscotto divenne un genere di uso quotidiano.In Italia la capitale della pasticceria fu Torino, in particolare nei campi della confetteria e della cioccolateria. 4 Esercizi da eseguire in classe:per l'equilibrio:disseminate sul pavimento tra i banchi i vostri zainetti e, reggendo con entrambe le mani i libri più pesanti, saltellate per 5 volte sul piede sinistro, poi 5 sul piede destro e così alternando fate uno o più giri della classe;per gli addominali:stando seduti al vostro posto, stendete in fuori, di lato, le gambe, appoggiatevi sopra gli zainetti strapieni e innalzate e abbassate le gambe per 10 volte; per i glutei:salite lentamente le scale della scuola, appoggiando solo le punte dei piedi il più possibile sullo spigolo dei gradini e spingete con energia verso l'alto; ridiscendete sempre lentamente appoggiando bene i talloni. Trovate, con una ricerca di gruppo, altri esercizi da fare a casa, in cortile e in palestra, sfogliando riviste varie.Si comporrà così un catalogo di esercizi, utile per tutti.

  17. LA FLORA POPOLI Nel suo secondo viaggio Colombo portò nel "Nuovo Mondo", l'America, piante e animali europei per consentire ai suoi uomini una dieta simile a quella di casa. Alla fine del 1800 e nei primi anni del 1900 un'imponente immigrazione segnò la nascita della cucina americana, ricca di carni, perché c'erano buoni pascoli e ricca di frutta e verdura, perché in alcune regioni i terreni erano fertilissimi. È bene ricordare che questi nuovi coloni erano fuggiti dalla fame e dalla miseria dei paesi d'origine.Le ricchezze del paese consentirono rapidi progressi scientifici e tecnologici anche nell'agricoltura; le grandi distanze tra città e le elevate produzioni spinsero a trovare soluzioni sempre più innovative per la conservazione degli alimenti. In un paese dove si può trovare ogni tipo di genere alimentare, sia vegetale che animale, si è però affermato il fast food che significa pasto veloce. Nel 1954 Ray Kroc diventò distributore esclusivo di un macchinario chiamato multimixer, un frullatore multiuso. Quando venne a sapere che un locale della California aveva ben otto dei suoi frullatori e sfornava in grande velocità hamburger per gli abitanti del luogo e per i viaggiatori, ebbe un'idea: aprire una serie di ristoranti uguali in luoghi diversi; nacque la prima grande catena di fast food, oggi presente in tutto il mondo. Purtroppo negli ultimi dieci anni si susseguono allarmi: questi stili di vita e di alimentazione possono portare all'obesità e favorire alcune malattie. 5 • La classe si trasforma per un giorno in fast food. • Individuate gli elementi che vi piacciono di più in un fast food (cibo, ambiente, gicattoli in regalo…). • A casa preparatevi un panino stile fast food: ci potete mettere dentro quello che volete e sbizzarrirvi per provare sapori diversi. • C . Scelta la giornata e organizzato l'ambiente a scuola, così come vi piace, ognuno porterà in classe il panino inventato e, dopo averlo presentato agli altri, verificata la qualità, lo... divorerà. Vincerà ovviamente chi avrà preparato il panino anti obesità!

  18. LA FLORA STORIA L'alimentazione degli antichi romani era basata essenzialmente sui cereali (grano, farro, orzo, avena, segale) e sulle verdure (allora conosciute), perché l'agricoltura era molto praticata ed evoluta, caratterizzata da una grande produzione di olio e vino. Si mangiava poca carne e la più utilizzata era quella degli ovini; il pesce si trovava solo nelle zone costiere. Nelle famiglie più agiate si consumava il pasto sdraiati sul triclinium, un letto da tavola, normalmente a tre posti. In media si avevano tre letti da tre posti intorno ad una grande tavola. Le sale da pranzo delle case dei ricchi erano così grandi che era possibile allestirvi tavoli e letti per cento persone. Il più famoso libro di ricette romane è del ricco gourmet Apicio, il "De re coquinaria", 25 a.C., ancor oggi utilizzato per riprodurre piatti particolari. 6 Create un reperto archeologico: -Un gruppo di archeologi, scavando a Pompei, ritrova l'insegna del primo fast food della storia: ci sono ancora le tracce di un gruppo di giovanissimi che pubblicizzano un prodotto "mediterraneo".- Munitevi di tutto il materiale in stile ART ATTACK e costruite un’antica insegna per ristorante, o fast food, o trattoria…

  19. LA FLORA POPOLI La cucina ebraica è sempre stata una cucina "migrante", alle prese col problema di conservare la propria identità misurandola con quelle altrui. Nasce dall'incontro dei cibi, rispettosi delle usanze relegiose, con il gusto e le tradizioni gastronomiche dell'ambiente circostante. " Ma non basta per me, seppur mi spinge al cuscussù la nostalgia sognante di carovane, che procedan lente per le vie d'Oriente vagando fra 'l Sinai sacro e la Sfinge. A me non basta l'Oriente caro, onde in età lontana la mia gente migrata è qui in Toscana; e il comune sapor del cuscussù quasi mi sembra amaro se non v'aggiungo in più un aroma gentil ch'io mi preparo.Io preparo il diletto rosmarino, ch'è fiorentino e cresce sul mio colle, sul mio poggetto; onde sentor d'Etruria io colgo nel sapore dei deserti." (Angiolo Orvieto, 1869 - 1967, poeta e critico letterario fiorentino, " Ode al cuscussù") 7 Ci sono dei cibi che in casa vostra vengono consumati solo in alcune occasioni dell'anno? . Chiedete anche se c'erano dei cibi che i vostri nonni non consumavano perché erano vietati. . Chiedete i perché e provate a confrontare le risposte in classe. . Siete in grado di comporre un "verdurario" di classe, ove ciascuno inserisca la scheda grafica (radici, foglie, fiore, frutto) della verdura preferita o odiata? Ricordatevi di considerare anche le erbe aromatiche.

  20. LA FLORA Indovina, indovinello 8 Tutti sono capaci di aprirlo, ma nessuno di chiuderlo. Cos'è? L'uovo Qual è il frutto che fa paura ai pesci? La pesca! Sono tondetta, color di caffé, vivo in un riccio, mi trovo in montagna, mi chiamo... Castagna Sono bianco, sono nero, scaccio all’uomo ogni pensiero; dove arrivo faccio festa, ma fo ben girar la testa. Vino Ho il cappellino e un gambo lungo, cresco nei boschi, mi chiamo … Fungo Son talor fresca sorgente, son ruscello e son torrente, sono mare, lago, fonte, passo pure sotto il ponte. A formar le nubi in cielo Salgo come un lieve velo; dentro i fiori mi nascondo, nella terra mi sprofondo. Sono ghiaccio e bianca neve, son ristoro a chi mi beve; sono pioggia chiacchierina; sai chi sono? Su, indovina. (T. Stagni) Acqua Sono una palla con buccia dorata, nell’aranceto, dolce, son nata. Col mio succo disseto e ristoro, pei bimbi tutti sono un tesoro. Arancia

  21. CONCORSO “IL MIGLIOR MENU” LA FLORA La più antica e costante delle abitudini dell'uomo è quella di interrompere le sue attività per mangiare; altrettanto antica e costante è l'abitudine di invitare a pranzo i propri amici, per stare insieme, scherzare, conoscersi, esprimere rispetto e omaggio. Per queste occasioni, da quelle domenicali a quelle solenni degli incontri tra potenti, i banchetti più importanti sono stati sempre raccontati; dal 1800 compare il menu, cioè quel cartoncino di varie dimensioni, più o meno decorato, con l'elenco completo delle portate nell'ordine in cui sono servite, i vini che le accompagnano, la data e il luogo del pranzo, l'occasione da ricordare. La sera dell'8 marzo 1931 a Torino venne inaugurata la Taverna del Santopalato con un menu futurista. Conoscete i pittori ed i poeti futuristi? Marinetti scrisse il Manifesto della cucina futurista, nel quale sosteneva l'abolizione della pastasciutta (?!!). Urban Dubois ed Emile Bernard, chef di cucina dell'imperatore di Germania Guglielmo I, indicano nel loro famosissimo libro "La cuisine classique" che un menu deve essere di dimensioni non esagerate, stampato o scritto a mano, non eccentrico né eccessivamente ricercato, elegante e soprattutto privo di errori. Anche grandi artisti hanno realizzato menu trasformandoli in vere opere d'arte (Chagall, Dalì, Guttuso, Toulouse-Lautrec, Picasso, Utrillo)... AAA Inventate un originale menu per un incontro tra amici, basandovi sui consigli della buona alimentazione e precisando le porzioni e i grammi relativi.Per decorarlo, sfogliate le riviste delle ultime settimane, ritagliate le pubblicità di alimenti, incollate del cibo…. Elaborate una composizione artistica e inviatela alla commissione. Per gli assaggi vi aspettiamo alla golosa ricreazione

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