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Gli strumenti elettronici

Gli strumenti elettronici. L’oscilloscopio. I principi fisici. Emissione termoelettronica da parte del catodo; Accelerazione del fascio di elettroni mediante una d.d.p.; Deviazione della traiettoria da parte di un campo elettrico esterno;

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Presentation Transcript


  1. Gli strumenti elettronici

  2. L’oscilloscopio

  3. I principi fisici • Emissione termoelettronica da parte del catodo; • Accelerazione del fascio di elettroni mediante una d.d.p.; • Deviazione della traiettoria da parte di un campo elettrico esterno; • Assorbimento dell’energia cinetica da parte degli atomi dello schermo; • Emissione di radiazione e.m.;

  4. Il Tubo ed il Cannone elettronico Fascio di elettroni Asse x Asse y Cannone elettronico 7 8 6 5 2 1 3 4 schermo Alimentazione Cannone 1: Filam. Riscaldamento 4: Anodi di focalizzazione 7: Placche di deflessione verticale 2: Catodo 5: Anodo acceleratore 8: Anodo post-acceleratore 3: Griglia schermo 6: Placche di deflessione orizzontale

  5. Il Tubo ed il Cannone elettronico Fascio di elettroni Asse x Asse y Cannone elettronico 7 8 + 6 5 2 1 3 4 schermo Alimentazione Cannone 1: Filam. Riscaldamento 4: Anodi di focalizzazione 7: Placche di deflessione verticale 2: Catodo 5: Anodo acceleratore 8: Anodo post-acceleratore 3: Griglia schermo 6: Placche di deflessione orizzontale

  6. Il Tubo ed il Cannone elettronico Fascio di elettroni Asse x Asse y Cannone elettronico 7 8 6 5 2 1 3 4 + schermo Alimentazione Cannone 1: Filam. Riscaldamento 4: Anodi di focalizzazione 7: Placche di deflessione verticale 2: Catodo 5: Anodo acceleratore 8: Anodo post-acceleratore 3: Griglia schermo 6: Placche di deflessione orizzontale

  7. Vb-Va t La deviazione del fascio lungo l’asse dei tempi A B + VB-VA - Onda a dente di sega

  8. Rete ritardo Assi ampiezze (verticale) Placche di deflessione Attenuat. Amplific. Selet. 1-2 In 1 Schema di un oscilloscopio CRT Attenuat. Amplific. In 2 Ext. Asse dei tempi (orizzontale) Selettore Trigger Ingressi 1/2 c Alimentazione Alimentatore Cannone el. ac Amplific. Regol. Amplific. in dc Alimentatore Generat. d. sega Blank gnd

  9. Il pannello dell’oscilloscopio Continuo (con blocco di taratura) A scatti TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  10. La taratura 1: Rotazione della traccia 2: Contatto segnale di taratura TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  11. La taratura 1: Rotazione della traccia 2: Contatto segnale di taratura TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  12. L’alimentazione 1: LED 2: Interruttore di accensione 3: Contatto di massa TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  13. La regolazione dell’immagine 1: Intensità della traccia 2: Focalizzazione 3: Illuminazione reticolo TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  14. La regolazione dell’immagine 1: Intensità della traccia 2: Focalizzazione 3: Illuminazione reticolo TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  15. La regolazione dell’immagine 1: Intensità della traccia 2: Focalizzazione 3: Illuminazione reticolo TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  16. La regolazione dell’immagine 1: Intensità della traccia 2: Focalizzazione 3: Illuminazione reticolo TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  17. L’asse dei tempi 1: Ingrandimento 2: Separazione tracce 3: Taratura sec/cm 4: Posizione orizzontale TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  18. L’asse dei tempi 1: Ingrandimento 2: Separazione tracce 3: Taratura sec/cm 4: Posizione orizzontale TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  19. L’asse dei tempi 1: Ingrandimento 2: Separazione tracce 3: Taratura sec/cm 4: Posizione orizzontale TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  20. Il trigger 1: Livello di trigger 2: Modalità di trigger (auto . Norm –TV) 3: Accoppiamento (AC – HF – LF – DC) 4: Sorgente di segnale (CH1 – CH2 – CH3 – Linea) 5: Ingresso di trigger TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  21. Il trigger

  22. La visualizzazione 1: A 2: Alternato 3: B 4: X-Y 5: Modalità (CH1 – CH2 – ALT – CHOP ADD) TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  23. Il canale verticale 1 (X) 1: AC-DC 2: Massa 3: Taratura V/cm 4: Posizione verticale 5: Ingresso CH1 (X) TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  24. Il canale verticale 1 (X) 1: AC-DC 2: Massa 3: Taratura V/cm 4: Posizione verticale 5: Ingresso CH1 (X) TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  25. Il canale verticale 2 (Y) 1: Posizione verticale 2: Taratura V/cm 3: AC - DC 4: Massa 5: Ingresso CH2 (Y) TARATURA TRIGGER ALIMENTAZ. VISUALIZZ. REGOLAZ. CANALE 1 ASSE OR. CANALE 2

  26. Sonda Compensata

  27. Sonda Compensata

  28. Le misure con l’oscilloscopio Qualitative: Forma d’onda Disturbi e rumori misure Quantitative: Tensione – Tempo Fase e sfasamento Rapporto tra segnali

  29. Modalità di misura • Singolo o doppio canale: • Esame di segnali e loro confronto; • Somma: • Modulazione – maggiore sensibilità nei segnali in opposizione di fase; • Differenza (= inversione + somma): • Riduzione dei rumori – maggiore sensibilità nei segnali in fase; • x-y: • Fenomeni non associati direttamente al tempo.

  30. Modalita XY Figure di Lissajoux Un esempio di funzionamento xy e quello in cui i rappresenta un segnale sinusoidale in funzione di un altro segnale sinusoidale. A seconda del rapporto tra le due frequenze e della differenza di fase, e possibile ottenere degli oscillogrammi che vengono Chiamati figure di Lissajoux. Da queste si possono determinare le relazioni di fase e di frequenza tra grandezze sinusoidali. figure di Lissajoux per diversi rapporti di frequenze e differenze di fase

  31. Misure di sfasamento Premessa Prima di procedere alla valutazione dello sfasamento, verificare che entrambe tracce siano perfettamente centrate rispetto ali asse di riferimento orizzontale. Si applica ad un canale il segnale d'ingresso al filtro; in particolare, si sceglie CH1, che costituirà la fase di riferimento. Si porta poi il selettore d'ingresso del canale 1 dalla posizione GND alla DC e, mediante il posizionatore orizzontale (che è unico per entrambe le tracce), si centra la stessa sullo schermo. Al secondo ingresso si applica il segnale d'uscita del filtro. Nel momento in cui il selettore d'ingresso verrà posto nella posizione DC, apparirà sullo scher­mo la traccia d'uscita, che si presenta sfasata rispetto a quella d'ingresso (in anticipo) ed attenuata (prevedibilmente, di ) Calco da impiegare per il calcolo dello sfasamento Indicando con n il numero di divisioni compreso tra il passaggio attraverso lo 0 dei due segnali (Fig.b) e con N il numero di divisioni corrispondenti ad un periodo, lo sfasamento, espresso in gradi, può essere ricavato dalla seguente proporzione: 360° : N = φ : n dove: 360° è l'angolo corrispondente ad un periodo; φ è l'angolo di fase Incognito;

  32. Misure di sfasamento dalla precedente si ha: Nel caso In esame, risulta: N = 10 div . , n ≈ 1,2 div., per cui φ≈ 43° teoricoφ ≈ 45° ; soluzione accettabile, tenuto conto delle imprecisioni di lettura, anche l'attenuazione può essere verificata, in quanto le due ampiezze sono: Vi = 3,4 x 5 = 17 V (picco-picco) Vu = 2,4 x 5 = 12 V (picco-picco) Eseguendo il rapporto: Accettabile rispetto il valore teorico:

  33. Misure di sfasamento • Apparecchiature Usate • Trasformatore 220/6 V. • Oscilloscopio a doppia traccia, con cavetti normali. • Filtro realizzato con i componenti precedenti. • Procedimento. • Regolazione del pannello: • si selezionano entrambi i canali con MODE CHOP; . • si mettono i selettori di entrambi i canali in posizione GND; • l'attenuatore V/div. di entrambi i canali viene messo nella posizione 5 V/divcon il regolatore nella posizione CAL; • trigger in condizione AUTO; • SLOPE +; • sorgente di trigger CH1; • regolatore della base dei tempi nella posizione 2 msec/div.; • si portano entrambe le tracce nella posizione centrale (sovrapposte), mediante i regolatori di posizione verticale. • si sceglie il valore commerciale R = 6,8 KΩ. • Fig. • Schema per la misura • Forme d'onda sullo schérmo; si può notare che la tensione Vu è in anticipo di fase rispetto a Vi asse x: 2 msec/div; asse y1, ed y2; 5 V/div

  34. Il multimetro digitale

  35. Vin IN Comp. 1 Gen. Clock Gen. Rampa AND Contatore binario Vr Comp. 2 Display Schema del voltmetro digitale

  36. Vin IN Comp. 1 Gen. Clock clock Gen. Rampa AND Contatore binario Vr V Comp. 2 Display Vr Vin t0 t AND & Contatore 1 0 Comparatore 1 1 0 Comparatore 2 Misura di una tensione continua Stati logici

  37. Misura di una tensione variabile V campionatura Vin t Δt = tempo di conversione Δt

  38. out in in Risposta teorica Risposta reale D/A in out Gli errori in uno strumento digitale 1 out Diverso comportamento dei dispositivi di conversione presenti

  39. Gli errori in uno strumento digitale 2 5 picchi 4 picchi L’istante d’inizio del conteggio degli impulsi di clock può determinare errori di lettura (in genere ± 1 cifra)

  40. Gli errori in uno strumento digitale 3 Comportamento teorico Comportamento reale - in + out C s/h Sample-hold (memoria analogica) La grandezza campionata sta lentamente diminuendo durante la conversione. Questo può causare errori di codifica anche gravi. Es: se la tensione passa dal valore 8 (in binario 1000) a 7 (in binario 0111) quando è già avvenuta la codifica del primo bit (msb) ma non degli altri tre, il risultato potrebbe essere addirittura 15 (in binario 1111) con un errore del 100%!!!

  41. Misure col multimetro • Tensione (ca/cc) • Corrente • Resistenza • Capacità • Frequenza • Stato logico • Guadagno (Transistor)

  42. Layout del multimetro

  43. Caratteristiche e precisione

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