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UMTS: ostacoli giuridici all’innovazione tecnologica

UMTS: ostacoli giuridici all’innovazione tecnologica. Telecomunicazioni mobili

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UMTS: ostacoli giuridici all’innovazione tecnologica

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Presentation Transcript


  1. UMTS: ostacoli giuridici all’innovazione tecnologica

  2. Telecomunicazioni mobili • l’installazione, l’esercizio e la fornitura di rete di telecomunicazioni, nonché la prestazione dei servizi ad essa relativi accessibili al pubblico, rappresentano attività di preminente interesse generale (art.2 del D.P.R. 318 del 1997); • gli impianti installati dai gestori per le predette attività rivestono il carattere di opere di pubblica utilità(art.231 del cod. postale e D.P.R. 156 del 1973); • il possesso di licenza governativa per la gestione ed erogazione dei servizi di telefonia mobile costituisce dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza delle opere di realizzazione delle relative reti di telecomunicazioni (L. 249 del 1997 e testo licenze UMTS).

  3. Alcuni principi costituzionalmente coinvolti • Tutela della salute • Tutela dell’iniziativa economica privata • Servizio pubblico di telecomunicazioni • Sviluppo urbanistico-edilizio • Tutela dell’ambiente Necessità: punto ottimale di TRADE - OFF

  4. Richiesta e presentazione relativi documenti ARPA 2 Viene rilasciato un parere tecnico preventivo PTP 1 Richiesta e presentazione relativi documenti ASL Operatore 1 1 3 Viene rilasciata una concessione/autorizzazione Richiesta e presentazione relativi documenti Viene rilasciato un nulla osta tecnico sanitario NOTS A tale struttura si possono sovrapporre ulteriori controlli dovuti alla eventuale presenza di vincoli di tipo paesaggistico/idrogeologico 4 Comune

  5. Mercato delle comunicazionia) Si ha sviluppo di mercato quanto più è diffuso il prodotto tra i consumatorib) Si ha diffusione quanto più è capillare la rete di comunicazione Investimenti MERCATO Profitti Reti Utenti

  6. Liberalizzazione del mercato e apertura alla concorrenza Introduzione servizi UMTS Raccomandazione del 12/7/99 su esposizione a onde elettromagnetiche Regolamentazione comunitaria

  7. Regolamentazione nazionale Norme di recepimento delle direttive comunitarie • Legge n. 249 del 31/7/1997 – Autorità per le garanzie nelle comunicazioni • Decreto Interministeriale 381/98 • Legge quadro n. 36 del 22/2/2001

  8. Legge n.36 del 2001 Funzioni dello Stato (art. 4): determinazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità in considerazione del preminente interesse nazionale alla definizione di criteri unitari e di normative omogenee; istituzione del catasto nazionale delle sorgenti fisse e mobili dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici; determinazione dei criteri di elaborazione dei piani di risanamento; individuazione delle tecniche di misurazione e di rilevamento dell’inquinamento elettromagnetico; realizzazione di accordi di programma con i gestori.

  9. Competenze delle Regioni (art.8): le modalità per il rilascio delle autorizzazioni alla installazione degli impianti; la realizzazione dei catasti regionali delle sorgenti fisse; l’individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità (come criteri localizzativi, standard urbanistici, prescrizioni ed incentivazioni per l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili); il concorso all’approfondimento delle conoscenze scientifiche relative agli effetti per la salute Legge n. 36 del 2001

  10. Competenze dei Comuni (art. 8, comma VI): I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici Legge n. 36 del 2001

  11. Le leggi regionali in vigore Val d’Aosta L.R. n. 31 del 21/08/00 Piemonte L.R. n. 6 del 23/11/89 e D.P.G.R. n. 1/R del 14/04/00 Lombardia L.R. n. 11 del 11/05/01 D.G.R. n. VII/7351 del 11/12/01 Liguria L.R. n. 11 del 24/02/00 Veneto D.G.R. n. 5268 del 29/12/98 Circolare n. 12 del 12/07/01 Friuli Venezia Giulia L.R. n. 13/2000, art. 6, comma 23 Provincia Autonoma di Trento D.P.G.R. n.13 del 29/06/00, e relative modifiche nel 2001 Emilia Romagna L.R. n. 30 del 31/10/00 Umbria D.G.R. n. 588 del 07.06.2000 D.G.R. n. 872 del 26.07.2000

  12. Toscana D.G.R. n.12 del 16/01/2002 Marche L.R. n. 25 del 13/11/01 Abruzzo L.R. n. 22 del 6/7/01 Molise Delibera Legislativa del 1 marzo 2000 Lazio D.R.G. 1138/2000 D.G.R. 1846/2000 D.R.G 1943/2000 L.R. 21/02/2001 Regolamento n. 2/2001 Campania L.R. n. 14 del 24/11/01 Basilicata L.R. n. 30 del 05/04/00 Sicilia Circolare n. 2818 del 17/04/00 Le leggi regionali in vigore

  13. Tutela della salute • Posizione OMS “una revisione dei dati scientifici svolta dall’oms nell’ambito del progetto internazionale Cem ha concluso che sulla base della letteratura attuale, non c’è nessuna evidenza convincente che l’esposizione e radiofrequenze abbrevi la durata della vita umana, né induca o favorisca il cancro” – Promemoria OMS n.193/2000 • Percezione del rischio • D.I. 381/1998 • Legge n.36 del 2001

  14. Tutela della salute e limiti di esposizione Raccomandazione Cee del 12/7/99 Comparazione tra limiti internazionali e italiani

  15. “Opportune procedure di valutazione di impatto ambientale”Art. 2 bis legge 189/1997 Normazione in materia di v.i.a. • Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985 concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati 85/337CEE • Direttiva del Consiglio del 3 marzo 1997 97/11/CEE • Legge 8 luglio 1986 n. 349, art.6, comma II. • D.P.R 12 aprile 1996 - Atto di indirizzo e coordinamento • D. Lgs. n.112 del 1998, art.71

  16. “Opportune procedure di valutazione di impatto ambientale”Art. 2 bis legge 189/1997 Interpretazione giurisprudenziale Non è possibile applicazione diretta V.i.a. preventiva da parte delle regioni (presupposto indispensabile) Necessità di disposizioni regionali di attuazione Nuovi interventi normativi L. 36 del 2001 Legge costituzionale n.3 del 2001 Legge Lunardi

  17. Titolo abilitativo Prima della legge quadro n. 36 del 2001 • Autorizzazione 2. Concessione 3. d.i.a. Fase successiva • Legge quadro • T.U. in materia edilizia “permesso di costruire” • Legge Lunardi “super d.i.a.”

  18. Provvedimenti comunali e giurisprudenza • Provvedimenti di diniego del titolo ad edificare impianti per la telefonia mobile • Provvedimenti di divieto e/o sospensione delle autorizzazioni, concessioni o provvedimenti di assenso concernenti impianti per telefonia mobile • Regolamenti: a) per l'installazione di antenne e annessi apparati per la telefonia cellulare; b) per la tutela della salute e dell'ambiente da esposizioni a campi elettromagnetici • Provvedimenti che impongono un divieto generalizzato di installazione di impianti

  19. Coesistenza di tre diverse macro aree di regolamentazione che, al loro interno, vedono l'applicazione di normative ingiustificate e/o incoerenti, che hanno originato un aumento del contenzioso Profili sanitari: limiti inferiori rispetto a quelli internazionali valori d attenzione e obiettivi di qualità Tutela dell’ambiente: incoerenza dell’art.2 bis con la legislazione italiana e comunitaria differenti regoalmentazioni regionali Profili urbanistico-edilizi mancanza di chiarezza sul titolo abilitativo mancanza di graduazione dei provvedimenti assentivi Diversi criteri regionali per localizzazione e zonizzazione Problematiche emerse

  20. Problematiche emerse 2. la stratificazione disciplinare (coesistenza di fonti nazionali, regionali e locali) determina problemi di incostituzionalità e da un punto di vista pratico, la coesistenza di diverse regolamentazioni sul territorio nazionale in ragione della differente disciplina a livello regionale e comunale incertezza per i soggetti titolari delle licenze individuali UMTS che devono osservare normative differenti da regione a regione costi aggiuntivi, dovuti alle asimmetrie informative generate dalla differente regolamentazione a livello amministrativo decentrato

  21. I punti nodali di ostacolo all'implementazione delle reti • Pluralità e diversificazione dei limiti sanitari ad opera degli enti locali • Incoerenza delle norme sulle procedure di valutazione di impatto ambientale • Mancanza di individuazione certa del titolo abilitativo per gli impianti • Divieti di zonizzazione e localizzazione diversi da regione a regione e da comune a comune

  22. Possibili scenari di regolamentazione • eliminazione delle incoerenze normative: → unicità dei limiti di esposizione su tutto il territorio nazionale, senza restrizioni o ulteriori limiti da parte delle legislazioni regionali; → abolizione dell'art. 2 bis della legge 189/1997; • razionalizzazione delle procedure autorizzatorie per l'installazione degli impianti di telecomunicazioni su tutto il territorio nazionale, affinchè siano certi sia l'iter procedimentale, sia i tempi per la conclusione dei relativi procedimenti amministrativi: → previsione di autorizzazione o dichiarazione di inizio attività in relazione alla potenza di emissione o alle dimensioni dell'impianto; → definizione dei criteri per la scelta delle zone di allocazione degli impianti.

  23. Presentazione dei documenti ed autocertificazione dei requisiti prescritti Denuncia Inizio Attività Enti Competenti Operatore Comune 1 ARPA 1 A tale struttura si possono sovrapporre ulteriori controlli dovuti alla eventuale presenza di vincoli di tipo paesaggistico/idrogeologico

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