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Localizzazione delle funzioni cognitive superiori e lateralizzazione emisferica

Localizzazione delle funzioni cognitive superiori e lateralizzazione emisferica. I due emisferi non sono simmetrici dal punto di vista anatomico e funzionale Possiedono facoltà diverse. Il planum temporale è più esteso nell’emisfero sinistro che nel destro nella maggioranza dei cervelli umani.

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Localizzazione delle funzioni cognitive superiori e lateralizzazione emisferica

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Presentation Transcript


  1. Localizzazione delle funzioni cognitive superiori e lateralizzazione emisferica

  2. I due emisferi non sono simmetrici dal punto di vista anatomico e funzionale Possiedono facoltà diverse Il planum temporale è più esteso nell’emisfero sinistro che nel destro nella maggioranza dei cervelli umani

  3. Relazione tra preferenza manuale e specializzazione emisferica per il linguaggio

  4. Il test di Wada, ha anche rivelato una possibile lateralizzazione delle funzioni dell’umore • A dosi inferiori di quelle necessarie per bloccare il linguaggio, è possibile evidenziare variazioni dell’umore che dipendono dal lato dell’iniezione • iniezioni nel lato sinistro: brevi periodi di depressione • iniezioni nel lato destro: brevi periodi di euforia • anche le funzioni cerebrali in rapporto con lo stato dell’umore possono essere lateralizzate, in accordo con il diverso tipo di reazioni che conseguono a lesioni dell’emisfero desro o sinistro in pazienti con ictus

  5. Il corpo calloso è una fascio di fibre che mette in comunicazione parti omotopiche, ed in misura minore eterotopiche (con funzione simile), della corteccia dei due emisferi cerebrali

  6. Le vie acustiche crociate prevalgono su quelle non crociate

  7. Stimolazione dicotica: presentazione simultanea di due stimoli diversi alle due orecchie

  8. Callosotomia • Sezione del corpo calloso • Disconnette le due metà del cervello (split-brain) • In caso di epilessia grave farmaco-resistente

  9. Callosotomia • altre commessure: anteriore (olfatto-emozione) • ippocampale (?)

  10. Procedura di presentazione tachistoscopica a soggetto split brain per valutare la sindrome da disconnessione inter-emisferica nella modalità visiva

  11. Procedura di presentazione tachistoscopica a soggetto split brain per valutare la sindrome da disconnessione inter-emisferica nella modalità visiva. Risposta richiesta: disegno

  12. Inoltre, i pazienti sono in grado di indicare relazioni di tipo categoriale semantico con la mano controllata dall’emisfero che ha ricevuto una data informazione

  13. Denominazione, e confronto uguale diverso, impossibili

  14. Riconoscimento possibile in altra modalità

  15. La stimolazione dicotica (presentazione simultanea) viene utilizzata per valutare la sindrome da disconnessione interemisferica nella modalità uditiva Confronto fonetico tra sillabe impossibile (ba-ga) “ga” “ba”

  16. …ancora stimolazione dicotica simultanea Rievocazione dei numeri presentati, indipendentemente dall’orecchio cui sono stati presentati il paziente riporta “14, 24,46” “12, 22,43” “14, 24,46”

  17. La manipolazione di oggetti non visti (esplorazione aptica) viene utilizzata per valutare la sindrome da disconnessione interemisferica nella modalità tattile Denominazione di oggetti esplorati con la mano sinistra impossibile, ma il riconoscimento aptico fra oggetti alternativi è possibile Confronto di oggetti presentati simultaneamente alla mano destra e sinistra per decidere se uguali o diversi è impossibile Locognosia tattile intermanuale impossibile

  18. Il compito di confronto, di equivalenza percettiva viene utilizzato per valutare la sindrome da disconnessione interemisferica nella modalità olfattiva In pazienti con commessurotomia totale: Denominazione di odori presentati alla narice destra impossibile, confronto uguale diverso di odori alle due narici impossibile In pazienti con commessurotomia parziale: entrambi i compiti sono possibili Le proiezioni olfattive sono fondamentalmente ipsilaterali.. ma incrociano a livello della commessura anteriore

  19. Le funzioni esecutive ed i lobi frontali

  20. Funzioni esecutive • Attività volitiva (avvio, self-awareness), pianificazione, svolgimento effettivo delle attività, auto-monitoraggio e auto-regolazione • Funzioni pervasive di tutte le attività finalizzate che si intraprendono

  21. Lobi frontali

  22. Lesioni frontali nell’animale Deficit nei compiti di discriminazione spaziale che comportano un intervallo di attesa nell’esecuzione della prova = disturbi di memoria di lavoro spaziale

  23. Corteccia prefrontale dorsolaterale • Aree 45, 46, 9-12 di Brodmann • Memoria di lavoro spaziale - mantenimento on-line dell’informazione per l’elaborazione e l’effettuazione dell’azione • Perseverazione

  24. Corteccia prefrontale ventromediale • Area di Brodmann 47, anche chiamata corteccia orbito-frontale • Danneggiata in Phineas Gage • Profonde mutazioni del comportamento sociale e personale

  25. Area cingolata anteriore • Aree di Brodmann 24, 25, 32 • Sede del Sistema Attentivo Supervisore (SAS)? • Detezione degli errori e selezione della risposta

  26. Le lesioni prefrontali • Non producono deficit intellettivi evidenti (scala di Weschler), ma può dipendere dal tipo di test usato • Le prestazioni sono altamente deficitarie quando il compito richiede di scegliere tra alternative diverse, selezionare e stabilire nuovi obiettivi, utilizzando informazioni nuove, o utilizzando in modo diverso informazioni vecchie • Attenzione e capacità di concentrarsi disturbata, aumentata distraibilità

  27. Disturbi da lesione prefrontale • 5 categorie di deficit principali • 1 deficit di valutazione, pianificazione programmazione di strategie per eseguire un compito • 2 deficit nel passare da un concetto o compito ad un altro • 3 deficit di inibizione di risposte automatiche non congrue con la situazione stimolo • 4 deficit d’inibizione di reazioni emotive inadeguate • 5 deficit dei processi attentivi volontari

  28. Disturbi da lesione prefrontale 1 deficit di valutazione, pianificazione programmazione di strategie per eseguire un compito, soprattutto quando richiede serie di azioni coordinate, flessibilità e comprensione degli errori commessi Test di fluenza verbale fonetica: max. di parole che cominciano per “f” risulta patologico (fluenza semantica preservata, es. animali) Soluzioni di problemi basati su conoscenze possedute ma richiedenti un uso nuovo delle informazioni: “quanto è lunga la spina dorsale di un uomo”? I pazienti frontali forniscono risposte alquanto bizzarre

  29. Disturbi da lesione prefrontale • 2 deficit nel passare da un concetto o compito ad un altro, errori di “perseverazione” (non abbandonano la soluzione trovata anche se errata) che contribuiscono al difettoso apprendimento nei pazienti frontali • Labirinto di Porteus, patologico • Cubi di Khos, patologico • Wisconsin Card Sorting Test: disporre le carte in pile secondo un criterio (colore, forma, numero) da scoprire per prove ed errori, patologico per mancato abbandono del criterio precedente

  30. Wisconsin Card Sorting Test

  31. Disturbi da lesione prefrontale • 3 deficit di inibizione di risposte automatiche non congrue con la situazione stimolo, o “sindrome da dipendenza ambientale” (Lhermitte, 1983) • Comportamento d’uso: Manipolazione di oggetti d’uso comune senza ragioni precise e contro la richiesta esplicita dello sperimentatore (bicchiere) • Comportamento d’imitazione: il paziente ripete i gesti o atteggiamenti dello sperimentatore (soffiarsi il naso, accavallare le gambe) • soprattutto dopo lesioni orbito-mediali, con sintomatologia più grave da lesione bilaterale che unilaterale

  32. Disturbi da lesione prefrontale • 4 deficit d’inibizione di reazioni emotive inadeguate: il caso di P. Gage • Prima dell’incidente, viene descritto come: “Uomo educato, equilibrato, efficiente e capace, perspicace e tenace nei suoi progetti”, dopo “sregolato, irriverente, blasfemo, sessualmente disinibito, intollerante, ostinato, capriccioso, esitante, inconcludente..non è più Gage”. • Proposte due sindromi di disturbi emotivi: 1 pseudo-depressiva (apatia, abulia, inerzia, tono depresso), e 2 pseudo-psicotica (impulsività, volubilità, scherzosità, tono euforico-maniacale)

  33. Disturbi da lesione prefrontale

  34. Disturbi da lesione prefrontale • ….ancora 4, deficit d’inibizione di reazioni emotive inadeguate • 1 pseudo-depressiva sarebbe dovuta a lesioni mediali • 2 pseudo-psicotica sarebbe dovuta a lesioni orbitali • La presenza di questi disturbi emotivi può essere compresa grazie alle numerose connessioni prefrontali-amigdala e ippocampo, responsabili dell’attivazione della risposta emotiva. In questo caso, verrebbe meno il controllo esercitato dal lobo frontale sulle manifestazioni emotive

  35. Disturbi da lesione prefrontale • 5 deficit dei processi attentivi volontari • Abulia ed inerzia generalizzata, deficit dell’attenzione volontaria e sostenuta (protratta nel tempo) con intensificazione patologica dell’attenzione di tipo automatico…

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