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Il fascismo realizzato da ADA FORTUNA

Il fascismo realizzato da ADA FORTUNA. La marcia su Roma 1922.

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Presentation Transcript


  1. Il fascismorealizzato da ADA FORTUNA

  2. La marcia su Roma1922 Le elezioni del 1921 favorirono i fascisti anche per la mancanza di unità degli avversari. Le violenze dei fascisti , tollerate dagli organi statali , convinsero Mussolini che fosse arrivato il momento di prendere il potere. Per questo motivo il 26 ottobre 1922 organizzò la marcia su Roma, assieme ai suoi fedelissimi, le camice nere. Di fronte a questo atto intimidatorio l’ allora ministro degli interni Facta , avrebbe voluto dichiarare lo stato d’assedio che gli avrebbe consentito di utilizzare le forze dell’esercito. Il re Vittorio Emanuele III temendo una guerra civile chiamò lo stesso Mussolini a formare il nuovo governo.

  3. Politica interna Per limitare da subito i poteri del Parlamento , Mussolini istituì il GRAN CONSIGLIO che di fatto divenne l’organo di governo. Fu creata inoltre una milizia del partito fascista :la MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NZIONALE . Mussolini fece votare anche una nuova legge elettorale (legge ACERBO) che doveva favorire il partito che avesse ottenuto più voti, perciò indisse nuove elezioni Alle elezioni del 1924 il partito fascista ottenne la maggioranza dei voti. Mussolini perseguì una politica di riavvicinamento alla Chiesa cattolica così nel febbraio del 1929 furono firmati i PATTI LATERANENSI.

  4. La secessione dell’Aventino Il deputato Giacomo Matteotti che aveva denunciati i brogli elettorali in Parlmento venne ucciso. L’opposizione per protesta lasciò la Camera dei Deputati ( scissione dell’Aventino). Tale situazione finì per avvantaggiare Mussolini che con un colpo di stato trasformò il partito fascista in partito di regime. Era nata la dittatura fascista (1925)

  5. Le leggi fascistissime • Vennero sciolti tutti i partiti dell’opposizione • Si ripristinò la pena di morte • Potere esecutivo e legislativo furono unificati • Fu istituito un tribunale speciale per le attività antifasciste • Fu creata una polizia politica (OVRA) • Fu soppresso il sistema elettivo per i Comuni e fu sostituito dalla carica del podestà di nomina governativa • Si intensificarono gli organismi di inquadramento di massa ( balilla, figli della lupa, avanguardisti…), anche la scuola e la censura contribuirono a creare la dittatura anche attraverso la propaganda • Il codice Rocco (1926) abolì le associazioni sindacali sostituite da corporazioni

  6. Politica economica Il fascismo si presentava come un partito forte e in quanto appoggiato dalla grande borghesia puntò subito • sulla riduzione del disavanzo dello stato • sullo sviluppo dell’industria e dell’agricoltura (paludi pontine) • sulla diminuzione dei salari Il fascismo puntava sull’AUTARCHIA e per questo motivo organizzò la battaglia del grano • Protezionismo • Rivalutazione della lira tendente a rinvigorire il mercato stagnante, per questo lo stato divenne esso stesso imprenditore cambiando profondamente la struttura economica dello stato liberale

  7. Politica estera 1 L’immagine di forza del partito fu utilizzata anche in politica estera attraverso una espansione economica ispirata al principio del liberismo. La fase di espansione coinvolgeva tutti i paesi industrializzati e trainati dall’economia statunitense che in quegli stessi anni viveva il suo boom economico. L’economia italiana fu favorita dalla firma di una serie di trattati con Francia , Germania, Austria, Svizzera , URSS. Tuttavia restava sempre molto alto il numero degli emigranti italiani che cercavano soprattutto oltreoceano una vita migliore, tra gli emigranti anche molti cervelli che lasceranno il paese a causa del fascismo

  8. Politica estera 2 Dopo il 1926 il regime ritenne necessario l’affermazione di potenza anche oltre confine e per questo lo stesso Mussolini si occupò personalmente di politica estera e per dimostrare la solidità del regime nel 1936 intraprese la conquista dell’Etiopia , governata dal negus Haillè Selassiè. Sebbene la Società delle nazioni avesse imposto all’Italia delle sanzioni economiche e le difficoltà del territorio non impedirono all’esercito italiano di conquistare l’Etiopia . Da quel momento , il re ottenne il titolo di imperatore di Etiopia e il Duce quello di fondatore dell’impero. Nello stesso anno il governo italiano inviava al generale Franco aiuti in uomini e mezzi .

  9. La dittatura A questo punto il Duce aveva instaurato una dittatura personale basata su un partito unico. Il parlamento fu svuotato di ogni potere così come spesso gli oppositori e gli intellettuali vennero perseguitati e a volte anche esiliati. Le elezioni del 1929 furono una vittoria plebiscitaria per il partito fascista I termini, le immagini , i simboli usati dal fascismo volevano ricordare continuamente il grande impero romano, di cui gli italiani si dovevano sentire eredi.

  10. L’asse Roma - Berlino La guerra civile spagnola di fatto aveva rafforzato il governo tedesco che finì per cercare un’intesa con Mussolini. Nel 1936 fu firmato l’accordo che prende il nome di Asse, che prevedeva l’impegno comune contro il pericolo bolscevico. Poco più tardi a fianco dell’asse si schierò anche il Giappone creando così il famoso accordo chiamato ASSE ROMA BERLINO TOKYO . In base a tale accordo Mussolini ratifica l’occupazione tedesca dell’Austria 1935.

  11. La politica antisemita La prova dell’asservimento di Mussolini alla personalità di Hitler fu l’attuazione dell’antisemitismo anche in Italia a partire dal 1938. Una serie di provvedimenti provocarono l’allontanamento dei cittadini di religione ebrea, dai pubblici uffici, dalle scuole dal divieto di matrimoni misti.

  12. Il patto d’acciaio1939 Agli inizi del 1939 la Germania occupa la Cecoslovacchia e a un mese di distanza Mussolini occupa l’Albania ,temendo che Hitler potesse togliergli ogni possibilità di iniziativa. Queste azioni di forza avevano provocato solo proteste verbali da parte delle potenze democratiche dell’Europa tanto che Germania e Italia firmano il Patto d’acciaio. Il patto è stavolta una alleanza militare che impegna i due paesi a prestarsi reciproco aiuto in caso di guerra

  13. L’ingresso in guerra All’inizio del secondo conflitto mondiale l’Italia si mantiene neutrale, visti però gli esiti delle manovre dell’esercito tedesco ,il 10 giugno 1940 Mussolini dichiara guerra alla Francia inserendosi direttamente in guerra.

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