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D ISTURBO S PECIFICO DI I NSEGNAMENTO

D ISTURBO S PECIFICO DI I NSEGNAMENTO. Gli studenti con disturbo di apprendimento ci mettono in crisi. MA non manifestano questo disturbo solo per mettere in difficoltà il nostro metodo d’insegnamento LORO NON HANNO SCELTA. CURA PER IL DISTURBO D’INSEGNAMENTO.

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D ISTURBO S PECIFICO DI I NSEGNAMENTO

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Presentation Transcript


  1. DISTURBO SPECIFICO DI INSEGNAMENTO

  2. Gli studenti con disturbo di apprendimento cimettono in crisi MA non manifestano questo disturbo solo per mettere in difficoltà il nostro metodo d’insegnamento LORO NON HANNO SCELTA

  3. CURA PER IL DISTURBO D’INSEGNAMENTO

  4. CURA PER IL DISTURBO D’INSEGNAMENTO COSA POSSO FARE ? MA !! CI

  5. COSA POSSO FARE? • CONOSCERE COS’E’ sapere • COMPRENDERE LE DIFFICOLTA’ CHE INCONTRANO GLI STUDENTI capire • TROVARE SOLUZIONI fare

  6. v/f ortografia tabelline vista scrittura lettura intelligenza dislessia impegno comprensione p/b

  7. La dislessia è una disabilità che comporta una limitazione nella capacità di leggere in modo corretto e fluente. L’abilità di leggere e di scrivere risulta inferiore a quanto ci aspettiamo in base all’età, al livello di intelligenza e al grado di istruzione del ragazzo.

  8. DISLESSIA ACQUISITA E’ un disturbo che può manifestarsi anche in un soggetto in età evolutiva, ma a causa di una lesione, di un trauma che interviene in un sistema che precedentemente era INDENNE DISLESSIA EVOLUTIVA E’ un disturbo che si manifesta quando si incomincia a leggere e a scrivere, ma è PREESISTENTE

  9. IL MONDO SCIENTIFICO RICONOSCE CHE La dislessia evolutiva è un disordine neurologico di origine genetica. Il disordine/disabilità permane nel tempo e può manifestarsi associato ad altre disabilità: disortografia, disgrafia, discalculia. MA…… le cause esatte della Dislessia non sono ancora completamente chiare

  10. gli studi sul funzionamento delle differenti strutture anatomiche del cervello, mostrano delle specifiche differenze rispetto ai soggetti normolettori.

  11. E’ una difficoltà di natura genetica è molto probabile che genitori dislessici abbiano figli dislessici.

  12. È un disturbo specifico dell’apprendimento cioè non è conseguente ad altri deficit neurologici, sensoriali o a problemi psicologici. NON COINVOLGE le altre FUNZIONI COGNITIVE

  13. Il problema riguarda l’elaborazione dei rapporti tra suoni e simboli grafici FONEMA GRAFEMA La

  14. Organizzazione gerarchica dell’apprendimento della lettoscrittura EMMA Fase logografica Fase alfabetica Fase ortografica Fase lessicale riconoscere e leggere alcune parole in modo globale cane discriminare le varie lettere conversione fonema-grafema giro ghiro / lettura suoni complessi (sillabe) impara le regolarità proprie della lingua luna /l’una leggere le parole conosciute senza bisogno di operare la conversione grafema (simbolo o lettera) - fonema (suono)

  15. LETTURA FONOLOGICA Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato

  16. LETTURA LESSICALE Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno di una praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. Icnrebidile he?

  17. Quando leggiamo saltiamo dalle 7 alle 14 lettere per riga Perché contestualizziamo Le informazioni contestuali che vengono sia dalla sintassi che dalla semantica consentono di economizzare Il buon lettore è quello che ha buona capacità di utilizzare il contesto semantico e sintattico per economizzare

  18. PROVA DI LETTURA CON CLOSE NELLA FORESTA LA TIGRE Pare che un estroso pittore……..sia divertito a tracciare sul……..fulvo mantello larghe , scure pennellate……….. La tigre è un animale …….corpo snello, agilissimo nel salto…….assai scattante. E’ molto feroce: …….con facilità animali anche più……..di lei, azzannandoli alla gola …….abbattendoli con forza e rapidità ……. Ma come è diversa quando, ……., si tiene accanto i suoi……. I tigrotti le tirano la…….., le balzano addosso, le fanno…….e tanti piccoli scherzi.

  19. MECCANISMI DEL PROCESSO DI LETTURA • MECCANISMO DI DECIFRAZIONE lo scritto viene analizzato nelle unità che lo compongono. MECCANISMO PERCETTIVO • MECCANISMO DI ANTICIPAZIONE si basa su indici linguistici ed extralinguistici. MECCANISMO COGNITIVO

  20. Solitamente LA DECODIFICA AVVIENE IN AUTOMATICO

  21. I ragazzi dislessici non riescono ad automatizzare questa corrispondenza, per cui il processo di lettura risulta rallentato, faticoso, con errori frequenti che persistono a lungo nel tempo nonostante le frequenti correzioni.

  22. Possibili problemi della decodifica casa “c” “a” “s” “a” Yacht “boat” animale emimale bagno bango lompa lampo

  23. DECODIFICA COMPRENSIONE

  24. se la decodifica è DIFFICOLTOSA TUTTA L’ATTENZIONE SI SPOSTA SU QUESTA E LA COMPRENSIONE AVVIENE IN SECONDO TEMPO con grande dispendio di energia.

  25. Spesso si accompagna a DISTURBI SPECIFICI ASSOCIATI COMORBOSITA’ • DISORTOGRAFIA • Difficoltà nel linguaggio • DISGRAFIA • Difficoltà nella motricità fine • DISCALCULIA possono presentarsi anche da sole

  26. I DISTURBI SPECIFICI dell’apprendimento vanno tenuti distintidai problemi NON SPECIFICI, che sono conseguenti a un generalizzato ritardo mentale o alla presenza di una malattia neurologica o di un deficit degli organi di senso (vista e udito).

  27. CRITERI PER FARE DIAGNOSI DI DISLESSIA EVOLUTIVA • Intelligenza nella norma • Assenza di disturbi neurologici • Assenza di disturbi sensoriali • Assenza di disturbi psichiatrici • Rapidità e/o correttezza di lettura, misurata con test standardizzati, < a 2 d.s. dalla media per l’età o la classe frequentata.

  28. Si è dislessici DSA quando: C’ è un livello in lettura e/o scrittura e/o calcolo sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base : • all’età cronologica • alla valutazione psicometrica dell’intelligenza • all’istruzione adeguata all’età. Per essere definiti dislessici bisogna essere intelligenti

  29. “Parole e linguaggi non sembrano avere alcun ruolo nel mio meccanismo di pensiero. Il mio pensiero consiste in immagini”

  30. Un tempo si riteneva che la particolarità della sua grafia speculare fosse solo l'espediente di un uomo geniale desideroso di rendere più riservati i suoi scritti ed in particolare i Codici. Oggi , invece, recenti studi propendono per la tesi che Leonardo fosse affetto da un problema della lettura e scrittura noto come " dislessia " che, come risaputo, non ha nulla a che vedere con l'intelligenza. (vedi Corsera 22/11/98)

  31. Anche soggetti intellettivamente brillanti possono essere dislessici. I dislessici coltivano particolari doti o abilità in ambiti che non richiedono specifiche capacità linguistiche come nell’arte, nel disegno, nella tecnologia informatica, nell’elettronica, nella recitazione, in matematica, nella musica e nella fisica, nel commercio e spesso nello sport.

  32. Le conseguenze e l’impatto che il disturbo ha nella vita dei soggetti dislessici differisce da persona a persona dipende dalla severità delle difficoltà e dagli interventi riabilitativi intrapresi.

  33. Molti dislessici non hanno evidenti difficoltà nelle prime fasi di acquisizione dell’abilità di lettura, ma queste possono manifestarsi solo in anni successivi, quando cioè le abilità di decodifica devono essere utilizzate per studiare o per comporre testi. I dislessici possono avere difficoltà anche espressive: nell’esprimersi correttamente o nel farsi comprendere quando parlano.

  34. Queste difficoltà possono determinare difficoltà scolastiche, difficoltà nell’ambiente di lavoro o nei rapporti interpersonali. Gli effetti della dislessia vanno quindi ben oltre gli anni di scuola e il successo scolastico.

  35. La Dislessia può determinare problemi rispetto alla percezione di sé stessi e delle proprie capacità. I dislessici hanno difficoltà a mostrare le loro reali competenze e finiscono per sentirsi meno capaci di quanto non lo siano in realtà. Dopo aver sperimentato frustrazioni quotidiane, lo studente dislessico spesso interrompe il percorso scolastico.

  36. QUANTI SONO I DISLESSICI EVOLUTIVI? Sono il 2% ÷ 2,5% della popolazione italiana. Sono circa il 4% ÷ 5% della popolazione scolastica. circa uno per classe

  37. LA DISLESSIA NON PUO’ ESSERE CURATAinterventi riabilitativi e strumenti protesici possono diminuire l’intensità del disturbo o consentire di compensarlo MA si nasce, si vive e si muore dislessici, anche se con una grande variabilità individuale nell’evoluzione del disturbo

  38. Sono ragazzi che • Evocano nell'adulto alte aspettative, ma sono lenti. • • Sono poco affidabili • (ora imparano, poco dopo dimenticano), deludenti (continuano a fare gli stessi errori). • •Stanno poco attenti, non vedono l'ora di terminare i compiti.

  39. • Stare loro a fianco mentre fanno i compiti è snervante, ci deprime, ci irrita. • Nelle cose pratiche sono bravi, comprendono ciò che viene spiegato a voce, ciò che viene detto dalla televisione sembrano persino curiosi !

  40. FORTE DISCREPANZA tra le potenzialità COGNITIVE che percepite e le PRESTAZIONI osservate

  41. SONO ...SIAMO TUTTI DIVERSI!

  42. Evoluzione della dislessia evolutiva in età adulta 20% Recupero completo 45% Compensano 35% Persistono il disturbo compare soltanto in casi di affaticamento o in situazioni in cui sono fortemente disturbati o confusi. La lettura di materiale significativo (testi) è abbastanza fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia), mentre la lettura di non-parole è significativamente lenta e inaccuarata. Evitano di esporsi in situazioni pubbliche e utilizzano con successo strategie alternative alla lettoscrittura Tutti i parametri di lettura sono significativamente sotto- soglia per rapidità e accuratezza

  43. L’evoluzione del bambino con dislessia sembra paradossale: la lettura migliora ma i problemi scolastici aumentano. Perché?

  44. • Perché con il procedere della scolarizzazione la lettura è sempre più importante per fissare i contenuti delle varie discipline • Perché la scuola procede con tempi troppo rapidi per i dislessici • Perché le modalità di verifica adottate dalla scuola implicano maggiormente la lettura

  45. VELOCITÀ LETTURA IN TERZA MEDIA • NORMODOTATO 5-6 SILLABE/SEC • DISL. MEDIO LIEVE 3 SILLABE/SEC • DISL. SEVERO 1/1,5 SILLABE/SEC • DISL. MOLTO SEVERO 0,9 SILLABE/SEC Velocità necessaria alla comprensione almeno 3 sillabe/sec

  46. I tempi di lettura migliorano progressivamente (di norma 0,5 sill. sec. all’anno) • È più facile correggere gli errori di lettura che aumentare la velocità di lettura. • Per poter studiare con successo testi di un certo livello (medie e superiori) è necessaria una velocità di lettura di 3 sillabe al secondo (la media di lettura di un bambino normodotato di quinta elementare è di circa 3.5 sillabe al secondo) • Il sovraccarico della memoria di lavoro crea interferenza con la soppressione di informazioni irrilevanti.

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