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Le competenze matematiche nella progettazione del curricolo di base

Le competenze matematiche nella progettazione del curricolo di base. Di Antonina C. Pellerito Docente Scienze MM,FF,NN Secondaria di 1 grado AIPM- Unipa 04.05.2013. Scenari sociali. Il presupposto: “ La sfida per la scuola nell’attuale momento storico

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Presentation Transcript


  1. Le competenze matematiche nella progettazione del curricolo di base Di Antonina C. Pellerito Docente Scienze MM,FF,NN Secondaria di 1 grado AIPM- Unipa 04.05.2013

  2. Scenari sociali • Il presupposto: “La sfida per la scuola nell’attuale momento storico Va ben al di là di un semplice adeguamento dell’insegnamento scolastico alle ultime ricerche/scoperte in ambiti disciplinari , ma richiede una Riforma culturale” A.C.Pellerito

  3. Nuovo Umanesimo (E.Morin) • La scuola deve formare persone che attraverso uno studio approfondito delle discipline maturano competenze salde e sicure , ma che nello stesso tempo siano abituate ad un lavoro interdisciplinare , volto a superare i confini delle discipline a volte assai limitanti. A.C.Pellerito

  4. Cultura umanistica e scientifica • In questa prospettiva la scuola deve avere il compito di programmare negli studenti la capacità di connettere i saperi e di superare le barriere tra cultura umanistica e scientifica (E. Morin-Nuovo Umanesimo) A.C.Pellerito

  5. Reazione alla riduzione della persona a “Homo oeconomicus” • La scuola ha il compito di promuovere lo sviluppo della persona nella completezza di tutte le sue componenti: • Psicofisica • Culturale • Sociale • Etica • Spirituale Contrastando le tendenze sociali omologanti A.C.Pellerito

  6. Costruzione di un futuro sostenibile per l’umanità • Parole chiavi: • Analisi del contesto • Analisi epistemologica della disciplina d’insegnamento(strumento di formazione) • Persona • Responsabilità • Interdisciplinarietà • Flessibilità • Ascolto • Saper gestire le incertezze • Sintesi • Creatività A.C.Pellerito

  7. Strumenti • Occorrono Mappe Cognitive ampie e flessibili ma anche strumenti per far evolvere queste mappe , per: • Ampliarle • Ristrutturarle • Incrementare il loro potere A.C.Pellerito

  8. Quale idea di sapere? Aperta alla • Discontinuità • Sorpresa • Incertezza • Alle sfide delle scoperte e delle innovazioni • Alla capacità di riformulare le dimensioni delle proprie interrogazioni……. • A.C.Pellerito

  9. Competenza: ”nuova attitudine ad organizzare le conoscenze”(E . Morin) • Il punto di vista del docente in tre prospettive: • Competenza=promozione dello sviluppo • Competenza=qualità degli apprendimenti • Competenza=pensiero pratico-esperto A.C.Pellerito

  10. Competenze. Il Quadro Europeo • Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006 :il Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli contiene le seguenti definizioni: • “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti ,principi , teorie e pratiche , relative ad un settore di studio o di lavoro ;le conoscenze sono descritte come teoriche e pratiche. • “Abilità” : indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare il know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi ; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico intuitivo e creativo ) e pratiche ( che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). • “Competenze” : indicano la comprovata capacità di usare conoscenze , abilità e capacità personali , sociali e / o metodologiche , in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale ;le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia A.C.Pellerito

  11. Definizione di competenze • Boscolo “insieme delle conoscenze , abilità e atteggiamenti che consentono ad un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/lei significativi e che si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare i problemi della vita , attraverso l’uso di abilità cognitive” A.C.Pellerito

  12. Secondo l’autore Pellerey • “Una persona veramente competente è in grado di far fronte ad una situazione sfidante complessa e che presenta carattere di novità; è in grado di organizzare se stessa e le sue risorse interne (conoscenze, abilità, capacità di riflessioni sistematiche ),insieme alle risorse esterne tali da risolvere un problema e posta di fronte ad una variante inattesa , di ri -progettare il proprio intervento per adattarlo alle nuove richieste.” • A.C.Pellerito

  13. Come promuovere le competenze(Pellerey) • 1.Apprendistato cognitivo-pratico • Osservazione • Imitazione • Autocontrollo • Autoregolazione • Analogie/differenze A.C.Pellerito

  14. Come promuovere le competenze(Pellerey) • 2.Lavorando per progetti Offrendo prospettive significative; 3.Presentando situazioni-problema Attraverso contesti in parte conosciuti , ma che non si è in grado di affrontare A.C.Pellerito

  15. Diventare esperti • La competenza in situazione Significa “saper adottare all’interno di un repertorio di risorse quelle più idonee alla situazione” A.C.Pellerito

  16. Il pensiero pratico -esperto • Secondo l’autrice C . Zucchermaglio il pensiero pratico- esperto possiede le seguenti specificità cognitive secondo i seguenti tratti essenziali: • La definizione dei problemi • Le soluzioni flessibili • L’integrazione dell’ambiente nel sistema di soluzione dei problemi • L’ottimizzazione dello sforzo • La dipendenza da conoscenze specifiche particolari • A.C.Pellerito

  17. La didattica per competenze prevede: • L’abbandono di tutte quelle pratiche trasmissive a favore di un modello costruttivista attivo e partecipativo • Le conoscenze pregresse degli alunni che diventano risorse operative • L’apprendimento centrato sull’esperienza e sulle attività laboratoriali (didattica laboratoriale ) A.C.Pellerito

  18. Cosa vuol dire : didattica per competenze? Certamente rimanda ad una didattica più INTERATTIVA e DIALOGATA Che non abusa della lezione espositiva. A.C.Pellerito

  19. Che cosa vuol dire didattica per competenze? • La classe è intesa come il luogo nel quale si realizza un’idea più “attiva” di apprendimento A.C.Pellerito

  20. Quali pratiche didattiche? Non basta la centratura sui processi personalizzati(indicazioni/2004) Occorre puntare sull’idea dell’”apprendere insieme” (“insieme ce la possiamo fare”!) A.C.Pellerito

  21. Pratiche didattiche:Le metodologie Docente = Facilitatore/animatore dell’apprendimento • Collaborative learning(favorisce l’interdipendenza e il mutuo sostegno fra ragazzi nel processo di apprendimento, consentendo, grazie alla dimensione del piccolo gruppo ,di lavorare maggiormente sui singoli , in particolar modo ,sui pari di basso rendimento , sulle loro specifiche necessità). A.C.Pellerito

  22. Pratiche didattiche:le metodologie 2.Didattica metacognitiva 3.Mastery learning o didattica modulare centrata su ambienti di apprendimento aperti , dinamici e flessibili e sulle nuove tecnologie informatiche A.C.Pellerito

  23. Pratiche didattiche:le metodologie 4.Negoziazione di obiettivi condivisi, Favorendo il processo di personalizzazione della didattica , in modo da poter andare incontro alle diverse caratteristiche personali ed esigenze formative degli studenti , assicurando a tutti gli alunni , non soltanto il raggiungimento dei livelli essenziali dei saperi e delle competenze , ma anche la possibilità di esprimere tutto il proprio personale potenziale(finalità inclusiva della nostra scuola italiana) . A.C.Pellerito

  24. Pratiche didattiche:le metodologie • 5.uso della “doppia codifica”,nella modalità di trasmissione della conoscenza: il docente spiega i contenuti utilizzando , oltre ai segni di natura uditiva(le parole pronunciate quando spiega),anche i segni di natura visiva(lavagna , LIM , mappe concettuali ecc.) o anche di natura cinestatica (via pc o con didattica laboratoriale per esemplificare i concetti spiegati) A.C.Pellerito

  25. Pratiche didattiche:le metodologie 6.Didattica motivazionale, centrata cioè sullo sviluppo della motivazione ad apprendere da parte dei ragazzi. A.C.Pellerito

  26. Pratiche didattiche:Le metodologie • La Ricerca-Azione (m@tabel). Partendo da uno studio di una situazione-problema (tenendo conto delle variabili che le contraddistinguono) si riflette sui propri assunti , condivisi dalle persone coinvolte nella ricerca.(Kemmis ed Elliot) A.C.Pellerito

  27. Pratiche didattiche:Le metodologie • La RICERCA-AZIONE (m@tabel) I dati vengono quindi condivisi nel gruppo di ricerca, alla presenza di un facilitatore ,(il tutor d’aula),le cui modalità comunicative debbono essere empatiche verso le persone(dimensione affettiva) con un atteggiamento critico verso l’oggetto investigato (dimensione cognitiva) A.C.Pellerito

  28. Pratiche didattiche:Le metodologie • La RICERCA-AZIONE (m@tabel) Da queste dinamiche ne scaturisce un modellamento del gruppo con riflessi nelle pratiche professionali, dando vita a nuove strategie e soluzioni alternative, da realizzare successivamente e la cui curiosità che stimola a cercare apporti teorici. La conoscenza derivata dai dati e/o dallo studio e dalle riflessioni, viene usata per fare un piano di azione in cui il ricercatore prende alcune decisioni, per esempio sulla natura della ricerca, sulla strategia di azione. A.C.Pellerito

  29. Pratiche didattiche:Le metodologie • La RICERCA-AZIONE Nella fase di azione si realizza il piano svolgendo le azioni e monitorando il processo oggetto di indagine. I dati letti e commentati in una comunità di dialogo, offrono spunti per una riflessione critica, l’argomentazione che ne scaturisce, fornirà un importante forma di validazione alla ricerca. Nella fase valutativa emergono aspetti positivi e le criticità, in base alle quali si potrà decidere se e/o ri-progettare. (tratto da:”Progettazione del curricolo verticale in ambienti di apprendimento nella scuola di base”A.C.Pellerito-Unimc A.A.2010-11)

  30. La didattica per competenze prevede: La priorità della qualità degli apprendimenti sulla quantità. A.C.Pellerito

  31. Per una buona analisi epistemologica: • Metodi di indagine della realtà • Sostituibilità delle teorie scientifiche A.C.Pellerito

  32. Nuclei fondanti per la matematicaIndicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 • Aritmetica-(Numeri*) • Geometria-(Spazio e figure*) • Algebra(Relazioni e funzioni) • Statistica e probabilità(Misura*,Dati e previsioni) • A.C.Pellerito

  33. La centralità del curricolo per progettare la formazione. • Il curricolo è l’insieme di discipline da insegnare e delle attività da promuovere durante il corso di studi… (Dal Regolamento dell’Autonomia Scolastica ,1997) A.C.Pellerito

  34. Competenze per matematicaCurricolo(area di apprendimento :matematica , scienze e tecnologia) • “Competenza 1- Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico , scritto e mentale , anche in riferimento ai contesti reali. • Competenza 2 – Rappresentare , confrontare ed analizzare figure geometriche , individuandone varianti , invarianti , relazioni , in situazioni reali. • Competenza 3- Rilevare dati significativi , analizzarli , interpretarli ; sviluppare ragionamenti sugli stessi , utilizzando consapevolmente rappresentazioni grafiche e strumenti di calcolo. • Competenza 4-Riconoscere e risolvere problemi di vario genere , individuando le strategie appropriate e giustificando il procedimento seguito.”(Dott. Piero Cattaneo) • A.C.Pellerito

  35. Traguardi per lo sviluppo delle competenze • Rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti , indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno. (Indicazioni nazionali per il curricolo-2012) A.C.Pellerito

  36. Esempio di “Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di 1 grado” • “L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni, stima la grandezza di un numero e il risultato delle operazioni. Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. • Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni. Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza. • Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. Sostiene le proprie convinzioni portando esempi e contro esempi adeguati; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta. • Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni...) e ne coglie il rapporto con il linguaggio naturale. Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative e ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà.”(Dott . P. Cattaneo) • A.C.Pellerito

  37. Competenze per scienze naturali , chimiche e fisiche. • “Competenza 1 – Osservare ,analizzare e descrivere fenomeni appartenenti alla realtà naturale e agli aspetti della vita quotidiana ; formulare e verificare ipotesi , utilizzando semplici schematizzazioni e modellizzazioni. • Competenza 2-Riconoscere le principali interazioni tra mondo biotico e abiotico , individuando la problematicità dell’intervento antropico negli ecosistemi. • Competenza 3 – Utilizzare il proprio patrimonio di conoscenze per comprendere le problematiche scientifiche di attualità e per assumere comportamenti responsabili in relazione al proprio stile di vita , alla promozione della salute e all’uso delle risorse.”(Dott.P.Cattaneo) A.C.Pellerito

  38. Esempio di “Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di 1 grado” • “L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; trova soluzioni ai problemi con ricerca autonoma utilizzando le conoscenze acquisite. Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni. • Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della sua evoluzione nel tempo, riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi per soddisfarli negli specifici contesti ambientali. E’ consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell’ineguaglianza dell’accesso a esse e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all’uso della scienze nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico.”(Dott. P.Cattaneo) A.C.Pellerito

  39. Impadronirsi del patrimonio culturale sedimentato Apprendere non è mai soltanto un modo per conoscere il mondo ma anche un modo per • Entrare a farvi parte !! Grazie!!!! A.C.Pellerito

  40. Per approfondire…… • Frigerio A., ”Le nuove indicazioni nazionali tra competenze e standard” Rivista dell’istruzione n 3 -2007 • Loiero S.,”Curricoli,discipline,competenze”,Unimc 2009 • Boscolo P.,”Continuità, apprendimenti e competenze in curricolo verticale ”in Annali della P.I.-gli I.C.n.2,2009 • Pellerey M., ”Competenze” Tecnodid 2010 • Cambi F.,”Saperi e competenze” Laterza Roma-Bari 2004 • Zucchermaglio C.,”I contesti sociali dell’apprendimento “,LED Edizioni universitarie di lettere, Economia ,Diritto, Milano 1995,p26 • Cattaneo P., “Progettazione del curricolo verticale” La tecnica della scuola, CT ottobre 2010 (corso di formazione per DS) • Morin E., ”La testa ben fatta” ,R. Cortina ed Milano 2000 • Pellerito A.C. ,”Progettazione del curricolo verticale in ambienti di apprendimento nella scuola di base ”Unimc A.A.2010/11

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