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L’incontro tra Dante e Beatrice

Il canto XXX del Purgatorio. L’incontro tra Dante e Beatrice. Il paradiso terrestre. Si trova in cima alla montagna del Purgatorio Dante entra accompagnato solo da Stazio perché Virgilio è scomparso: la ragione umana ha esaurito il suo compito

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L’incontro tra Dante e Beatrice

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Presentation Transcript


  1. Il canto XXX del Purgatorio L’incontro tra Dante e Beatrice

  2. Il paradiso terrestre • Si trova in cima alla montagna del Purgatorio • Dante entra accompagnato solo da Stazio perché Virgilio è scomparso: la ragione umana ha esaurito il suo compito • Nel Paradiso Terrestre scorrono due fiumi: il Letè (fa dimenticare i peccati) e l’Eunoè (ricorda le opere buone)

  3. Matelda • Oltre il fiume Letè Dante vede la misteriosa figura di Matelda, che rappresenta la felicità dell’uomo prima del peccato • Sempre al di là del fiume Letè Dante vede apparire un corteo simbolico e infine arriva Beatrice, su un carro trainato da un grifone

  4. Il corteo Beatrice sul carro

  5. Dante vede Beatrice Io vidi già nel cominciar del giorno la parte oriental tutta rosata e l’altro ciel di bel sereno addorno 24 e la faccia del sol nascere ombrata sì che, per temperanza di vapori, l’occhio la sostenea lunga fiata: 27 così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, 31 sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. 33 E lo spirito mio, che già cotanto  tempo era stato ch’a la sua presenza  non era di stupor, tremando, affranto,   36 sanza de li occhi aver più conoscenza,  per occulta virtù che da lei mosse,  d’antico amor sentì la gran potenza.   39 All’alba In mezzo alla foschia Perché la nebbia ne temperava (diminuiva) la luce A lungo Con una corona d’ulivo su un velo bianco Di rosso Che già da tempo non aveva più provato stupore alla sua presenza Stanco, spossato Prima ancora di vederla

  6. Dante cerca virgilio Tosto che ne la vista mi percosse  l’alta virtù che già m’avea trafitto prima ch’io fuor di puerizia fosse,  42volsimi a la sinistra col respitto  col quale il fantolin corre a la mamma  quando ha paura o quando elli è afflitto,        45 per dicere a Virgilio: ‘Men che dramma  di sangue m’è rimaso che non tremi:  conosco i segni de l’antica fiamma’.                       48Ma Virgilio n’avea lasciati scemi  di sé, Virgilio dolcissimo patre,  Virgilio a cui per mia salute die’mi;                  51 né quantunque perdeo l’antica matre,  valse a le guance nette di rugiada,  che, lagrimando, non tornasser atre.                       54 «Dante, perché Virgilio se ne vada,  non pianger anco, non pianger ancora;  ché pianger ti conven per altra spada».        57 Non appena mi colpì lo sguardo La grande forza Colpito prima che uscissi dall’infanzia (Dante aveva nove anni) Sguardo, atteggiamento Bambino Triste Non mi è rimasto nemmeno un po’ di sangue Dell’antico amore Ci Privi Mi affidai per la mia salvezza Tutto ciò che perse Eva (l’antica madre), cioè tutta la bellezza del Paradiso terrestre Bastò ad impedire che le mie guance, già ripulite con la rugiada (canto I) si sporcassero di nuovo con le lacrime - Dante piange perché non c’è più Virgilio Perché avrai altri motivi per piangere

  7. Beatrice rimprovera Dante Quasi ammiraglio che in poppa e in prora viene a veder la gente che ministraper li altri legni, e a ben far l’incora;                     60 in su la sponda del carro sinistra,  quando mi volsi al suon del nome mio,  che di necessità qui si registra,                                     63vidi la donna che pria m’appario velata sotto l’angelica festa, drizzar li occhi ver’ me di qua dal rio.               66 Tutto che ‘l vel che le scendea di testa,  cerchiato de le fronde di Minerva,  non la lasciasse parer manifesta,                                 69regalmente ne l’atto ancor proterva continuò come colui che dice e ‘l più caldo parlar dietro reserva:                      72 «Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice.  Come degnasti d’accedere al monte?  non sapei tu che qui è l’uom felice?».                           75 Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte;  ma veggendomi in esso, i trassi a l’erba,  tanta vergogna mi gravò la fronte.                        78 Così la madre al figlio par superba,  com’ella parve a me; perché d’amaro  sente il sapor de la pietade acerba.                               81 Come un Che governa le altre navi La incoraggia Rivolgere Sebbene L’ulivo, sacro a Minerva Apparire con chiarezza E mantiene per ultime le parole più dure Che questa è la sede degli uomini felici (perché liberi dal peccato)? Vedendomi riflesso … li rivolsi Severa Perché sente il sapore amaro dell’affetto duro, cioè di chi deve rimproverare

  8. CONCLUSIONE • Dopo il rimprovero di Beatrice, Dante piange di dolore per i suoi peccati • Beatrice spiega che Dante l’ha dimenticata dopo la morte di lei e che perciò lei stessa si era recata nell’inferno per soccorrerlo • Dante berrà poi l’acqua del Letè, dove sarà immerso da Matelda • Dante avrà poi un’altra visione simbolica sul futuro della Chiesa • Infine, Dante berrà anche dell’Eunoè e sarà puro e disposto a salire alle stelle

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