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Tezze, 14 novembre 2009

Tezze, 14 novembre 2009. CORSO 1° LIVELLO ISTRUTTORI CORSO BABY Tatiana Allegro. CORSO BABY dai 3 mesi ai 3 anni. Il corso baby non è un corso di nuoto, ma è un’attività divertente che si svolge in un contesto diverso da quello abituale.

walter
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Tezze, 14 novembre 2009

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Presentation Transcript


  1. Tezze,14 novembre 2009 CORSO 1° LIVELLO ISTRUTTORI CORSO BABY Tatiana Allegro

  2. CORSO BABYdai 3 mesi ai 3 anni Il corso baby non è un corso di nuoto, ma è un’attività divertente che si svolge in un contesto diverso da quello abituale. E’ un corso di acquaticità, infatti l’acqua offre nuove sensazioni, che se piacevoli, verranno ricercate del bambino stesso, indipendentemente dall’età e dallo sviluppo motorio.

  3. CORSO BABYdai 3 mesi ai 3 anni L’acqua da inoltre la possibilità al bambino di muoversi dando libero sfogo a riflessi motori innati e con adatte stimolazioni, si possono ottenere dei comportamenti e delle abilità sempre nuove, che completano le informazioni che gli consentiranno in seguito, la formazione di uno schema motorio adatto al movimento in acqua.

  4. FASCIE DI ETA’ • Dai 4 ai 10 mesi • Dai 10 ai 18 mesi • Dai 18 ai 24 mesi • Dai 24 ai 36 mesi Nelle prime tre fasce il genitore è assolutamente indispensabile, mentre nell’ultima entra in gioco anche l’istruttore.

  5. L’ISTRUTTORE La figura dell’istruttore in un primo momento è quella del suggeritore che insegna al genitore le prese e l’utilizzo del materiale didattico, guida ed insegna giochi ed esercizi specifici, stimola, consiglia, frena entusiasmi e tranquillizza. Solo in un secondo momento, che in genere si concretizza verso i 24 mesi più o meno, l’insegnante si potrà sostituire completamente al genitore come figura di riferimento in acqua. E’ importante raggiungere questo obbiettivo per l’autonomia del bambino, ma è necessario che si instauri per un rapporto di fiducia con l’istruttore e per socializzare con i compagni.

  6. RAPPORTO MAMMA-BAMBINO Il genitore diventa in acqua una figura assolutamente indispensabile, chi meglio di lui è in grado di stimolare, di rassicurare, di coccolare e consolare il proprio piccolo? I baci, le carezze, il contatto corporeo materno, rasserenano il neonato avvicinandolo all’acqua in maniera naturale, senza tensioni, forzature o fini didattici che rovinano la spontaneità e la libertà di espressione del bambino.

  7. Se il bambino si sente tranquillo e vive la presenza del genitore come “porto sicuro” a cui fare riferimento, si avventura nell’esplorazione dell’ambiente piscina. L’acqua gli permette infatti una libertà di movimento e offre una serie di stimolazioni psicomotorie che mettono alla prova e sollecitano le capacità di adattamento del bambino. E’ importante ricordare anche la figura del papà che dall’anno e mezzo circa inizia a diventare figura complice di gioco e divertimento del bambino.

  8. STRUTTURA CORSO • Sono 7 lezioni svolte il sabato mattina • Il corso è continuativo (settembre-maggio) • La lezione dura 40’ (10’ in palestra-30’ in acqua) • il genitore è in acqua • Ci sono 6 turni divisi in base all’età dei bimbi • Rapporto istruttore-bimbo 1:3/4

  9. METODO • GIOCO • IMMERSIONE • MOTRICITA’

  10. IL GIOCO Le stimolazioni durante il corso sono molteplici e diversificate. Palloncini colorati, tappeti galleggianti, giochi di plastica, scivoli, sono strumenti che creano attorno al piccolo un contesto di gioco di facile accesso. Il gioco permette, in modo divertente, di fare esperienza, di incrementare il bagaglio di conoscenze e di socializzare con altri bimbi.

  11. L’IMMERSIONE Fino agli 8 mesi circa il bambino ha il riflesso dell’epiglottide, dopo immergerli diventa più difficile. Ecco perchè l’immersione deve avvenire tramite il gioco, non deve mai essere forzata ma deve essere una cosa divertente: tuffi, rotoloni, corse sui tappetoni, scivoli, stimolazioni del genitore, ecc. sono tutti modi per fare andare sott’acqua il bambino in modo naturale e tranquillo. Se i bimbi vengono stimolati nel modo giusto l’immersione diventa una cosa naturale.

  12. LA MOTRICITA’ Inizialmente i bambini presentano dei riflessi natatori ma poi attraverso il gioco, fontanelle d’acqua, spruzzi, percorsi, apnee.. si passa a movimenti volontari che permettono al bambino di muoversi liberalmente per la vasca senza l’aiuto del genitore. Il passaggio da riflessi natatori a movimenti volontari avviene in modo armonioso, rispettando i tempi di maturazione del piccolo, i genitori non devono avere grosse pretese dal figlio ma devono lasciargli i loro tempi e spazi, senza opprimerli, per potersi così ambientare e adattare al nuovo ambiente piscina.

  13. OBBIETTIVI DEL CORSO: • Rafforzare il legame genitore-figlio • Migliorare le capacità di interazione con l’ambiente • Socializzazione e rispetto delle prime regole comportamentali • Miglioramento condizioni fisiche del bambino (s.cardiocircolatorio, s.respiratorio, apparato scheletrico e muscolare) • Miglioramento delle capacità coordinative, di apprendimento, di comprensione, di linguaggio e di concentrazione

  14. Trasmettere gioia, divertimento, allegria e amore per l’acqua • L’ambientamento, che varia a seconda dell’età e dell’esperienza del bambino, che va dal controllo del galleggiamento e dello spostamento in acqua ( con o senza ausilio dei galleggianti) al controllo della respirazione e dell’apnea.

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