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Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari Radiologia Medica

Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari Radiologia Medica. Comitato Centrale FNCPTSRM CONSIGLIO NAZIONALE STRAORDINARIO. SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI ATTUAZIONE DELLA DELEGA DI CUI ALL’ART. 4 DELLA LEGGE 1° FEBBRAIO 2006, N. 43 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI,

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  1. Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari Radiologia Medica Comitato Centrale FNCPTSRM CONSIGLIO NAZIONALE STRAORDINARIO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI ATTUAZIONE DELLA DELEGA DI CUI ALL’ART. 4 DELLA LEGGE 1° FEBBRAIO 2006, N. 43 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI, PER L’ISTITUZIONE DEGLI ORDINI E ALBI DELLE PROFESSIONI SANITARIE INFERMIERISTICHE, OSTETRICA, RIABILITATIVE, TECNICO-SANITARIE E DELLA PREVENZIONE. CENTRO CONGRESSI CAVOUR - ROMA, 26 Gennaio 2008

  2. In Italia, gli Ordini professionali risalgonoal periodo liberale, quando venneroistituiti gli albi degli Avvocati (1874), dei Notai (1879) e, successivamente, dei Ragionieri (1906),poi dei Sanitari (1910),degli Ingegneri e Architetti (1923). Gli ordini più recenti sono stati istituiti nel periodo repubblicano. La normativa fondamentale è costituita tutt’ora dal decreto legislativo luogotenenziale del 23 novembre 1944, n. 382, che riorganizza su basi democratiche gli ordini e i collegi professionali, per cui gli organi di vertice sono esponenziali del corpo professionale e liberamente eletti dall’assemblea degli iscritti.

  3. Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM Consiglio Nazionale – Rieti, 4 e 5 ottobre 2007 MOZIONE CONCLUSIVA Il Consiglio della Federazione nazionale Collegi professionali TSRM, riunitosi in Rieti nei giorni 4 e 5 ottobre 2007, presso la sala dei Cordari, PREMESSO che il Presidente Giuseppe BRANCATO, nella copia scritta della sua relazione introduttiva, che diviene parte integrante della presente mozione, ha esposto i punti principali della politica istituzionale, soprattutto in relazione alla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie; PRECISATO che l’Ordine professionale è ad esclusiva garanzia delle persone assistite, attraverso l’esercizio di un ruolo terzo nei confronti delle Università e dei datori di lavoro. DELIBERA -di confermare lo stato di mobilitazione; - di sostenere tutte le iniziative utili all’applicazione di quanto previsto dall’articolo 4 della legge 01 febbraio 2006, n°43; - d’incaricare il Comitato centrale d’intraprendere le iniziative necessarie a realizzare una proposta efficace ed economicamente sostenibile di copertura delle responsabilità professionali del TSRM, soprattutto in relazione alla colpa grave. Il Consiglio Nazionale approva.

  4. Collegio Dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica(Chi siamo, quando è stato istituito, che funzioni ha e chi sono gli organi del Collegio dei TSRM?) • La funzione di tale Organismo - definito organo ausiliario dello Stato - è stabilita dal d.l.c.p.s. 13/9/1946 n. 233 e dal D.P.R. 5/4/1950, n. 221 (e successive integrazioni), in analogia a quanto statuito per tutti gli altri Ordini e Collegi (e rispettive Federazioni Nazionali) dell'area sanitaria. • E’ stato istituito nel 1965 con la legge 1103. Gli organi del Collegio sono: • Il Presidente • Il Consiglio Direttivo • I Sindaci Revisori dei Conti Le cariche si rinnovano ogni triennio mediante assemblee elettive.

  5. I TSRM(acronimo di Tecnici Sanitari di Radiologia Medica) compongono oggi il Collegio che ha la rappresentanza Nazionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Italiani. La Federazione Nazionale coordina i Collegi Provinciali, i quali tra i loro compiti istituzionali hanno anche quello della tenuta degli Albi dei professionisti. Per esercitare la propria attività il Tecnico di Radiologia ha l’obbligo di esservi iscritto.È un'associazione professionale in rapida mutazione verso l'Ordine Professionale dopo la istituzione del:Corso Laurea in Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapiaCorso di Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni SanitarieTecnico Diagnostiche (SNT-SPEC/3)(Classe delle Lauree Specialistiche nelle professioni sanitarie tecniche)

  6. Ora cerchiamo di capire cosa è successo negli ultimi 2 anni ripercorrendo gli eventi, compreso ciò che è successo ieri al Senato.

  7. Legge n. 43 del 1° febbraio 2006 votata bipartisan, cioè da tutti gli schieramenti politici. Viene pubblicata sulla G.U. n. 41 del 17 febbraio 2006, ed è la Legge istitutiva degli Ordini.L’entrata in vigore parte dal 4 marzo 2006, data che fa scattare i previsti 6 mesi entro i quali il Governo è chiamato ad emanare i successivi decreti legislativi per la costituzione dei vari ordini, che dovrebbero essere da 6 a 10. - 4 Convegni nazionali svolti a Firenze il 2/3, Torino l’11/3, Milano il 13/3 e Roma il 15/3, le varie professioni sono state impegnate nella valutazione del successivo iter che prevede la delega al nuovo Governo per l’adozione dei Decreti Legislativi per l’istituzione di vari Ordini per Aree e per singolo Profilo. 8 maggio 2006ARRIVA IL NUOVO GOVERNOI Ministri del nuovo Governo nominato sono: Livia Turco (DS) per la Salute, Fabio Mussi (DS) per l’Università e Giuseppe Fioroni (DL Mar) per l'Istruzione. I sottosegretari alla Salute sono: Serafino Zucchelli (medico, ex segretario nazionale dell'ANAOO Assomed), Antonio Gaglione (medico, ex senatore della Margherita nella XIV legislatura) e Giampaolo Patta (sindacalista, segretario confederale della CGIL). Mentre all’Università ci sono: Luciano Modica (ex Presidente della CRUI, ex senatore dei DS nella XIV legislatura) , Nando Dalla Chiesa (ex senatore della Margherita nella XIV legislatura). All’ Istruzione, che è stata divisa dall’Università i sottosegeratri sono tre: Gaetano Pascarella, Letizia De Torre e Mariangela Bastico.

  8. Convegno EXPO a Bologna il 27 maggio 2006(pomeriggio) E’ intervenuta la Ministra della Salute, On. Livia TurcoA distanza di circa 3 mesi dalla emanazione della Legge 1 febbraio 2006, n. 43, che delega il Governo ad istituire entro i successivi tre mesi gli Albi per ogni specifico Profilo professionale e relativi Ordini per aree di appartenenza, le Federazioni e Associazioni hanno promosso un apposito Convegno nazionale per il pomeriggio del 27 maggio a Bologna, presso la Sale Europa del Palazzo dei Congressi, nell’ambito della manifestazione biennale Exposanità. Legge 43 – arriviamo al 13 Giugno Confermando l’impegno preso a Bologna il 27 maggio ed anticipando addirittura di qualche giorno i tempi, Il Ministro della Salute Livia Turco, ha dato il via all’iter per l’emanazione dei decreti legislativi. In questa data si svolge presso il Ministero della Salute,  su convocazione del Sottosegretario Gianpaolo Patta, che ha presieduto l’incontro - la prima riunione con i rappresentanti di tutte le 22 professioni sanitarie. Per il Ministero erano inoltre presenti Roberto Polillo, Giovanni Leonardi, Manuela Messina e Saverio Proia. In quella data, è stata presentata una prima ipotesi di ripartizione dei 22 Albi in 8 Ordini: 1) Infermieri, 2) Ostetriche, 3) Tecnici Radiologia, 4) Fisioterapisti, 5) Professioni della Riabilitazione, 6) Tecnici Laboratorio, 7) Tecnici sanitarie, 8) Tecnici Prevenzione e Assistenti sanitari. Nei vari interventi sono stati affrontate fra l’altro le modalità di elezione e le incompatibilità, i titoli richiesti per l’iscrizione in particolare quelli della “equivalenza” di cui all’ art. 4, comma 2 della Legge 42/1999, rispetto a cui le professioni hanno chiesto la massima attenzione per evitare una “sanatoria” illimitata.

  9. 07 Luglio 2006 Dopo i primi due incontri del 12 e 21 giugno il sottosegretario Gianpaolo Patta ha nuovamente ricevuto tutte le professioni nel pomeriggio di martedì 4 luglio. Le stesse professioni (noi compresi) avevano preparato le osservazioni al documento consegnato il 21 giugno, facendo una prima analisi nella riunione  di martedì 27 giugno a Bologna insieme al consulente legale, Avv. Antonio Leozappa. Lo stesso legale aveva inoltre partecipato insieme a tutti i rappresentanti dei Federazioni e Associazioni alla riunione del 4 luglio presso il Ministero della Salute. La consultazione del Ministero con i soggetti interessati, fra cui Categorie e Sindacati, procedeva con risultati proficui, e sembrava che vi dovesse essere a presto una conclusione dell’iter, soprattutto entro la scadenza prevista del 4 settembre. Ciò avrebbe permesso di avviare il testo dei Decreti Legislativi, ai fini dei previsti pareri, alla Conferenza Stato-Regioni e alle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato. 27 Luglio 2006 Sugli Ordini sanitari una battuta di arresto. Delega per altri sei mesi. Come riportato dal Sole 24 Ore del 22 e 25 luglio, il Consiglio dei Ministri nella seduta del 21 luglio 2006, ha rinviato l'approvazione del Decreto legislativo in attesa della riforma generale degli Ordini

  10. 27 Luglio 2006 A conclusione delle consultazioni con le Professioni e con le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL, il Sottosegretario alla Salute, GP Patta, il 10 luglio aveva definito la bozza del Decreto legislativo con la previsione di 8 Ordini. La bozza era stata però modificata successivamente e presentata il 21 luglio al Consiglio dei Ministri con la riduzione degli Ordini da 8 a 5. Tale riduzione deriverebbe dal rispetto delle Legge 43 il cui art. 4, comma 1 a, dove si prevede un Ordine per ciascuna delle seguenti aree di professioni sanitarie: 1) area delle professioni infermieristiche; 2) area della professione ostetrica; 3) area delle professioni della riabilitazione; 4) area delle professioni tecnico-sanitarie; 5) area delle professioni tecniche della prevenzione. Provate a pensare la nostra sorpresa nel vedere l’esclusione dell’Ordine dei Tecnici di Radiologia dato che, come per le Ostetriche, essendo già Collegio avremmo dovuto essere trasformati in Ordine autonomo. Venivamo invece accorpati nell’ istituendo Ordine per tutte le professioni tecniche. In ogni caso la istituzione di altri Ordini autonomi era allora solo rinviata ad un atto successivo come prevedeva la bozza del DL all’ art. 20. A questa sarebbero stati interessati i Fisioterapisti e i Tecnici di Laboratorio. Intanto il 21 luglio il Consiglio dei Ministri ha deciso rinviare di ulteriori 6 mesi la procedura, in attesa della riforma generale degli Ordini, nell’ambito della Riforma Bersani, di cui al Decreto-Legge 4 luglio 2006, n. 223

  11. 02 Agosto 2006 Dopo il rinvio del Consiglio dei Ministri del 21 luglio le Professioni sanitarie chiedono nuovamente di procedere secondo il calendario previsto dalla Legge 43. Vedasi le dichiarazioni sul Sole 24 Ore Sanità del 1 agosto 2006 da parte del Presidente Brancato(TSRM), della Silvestro (IPASVI), di Manigrasso (FKT) e di. Mastrillo (Tec. Neurofisopatologi). Il 2 agosto 06 Il Sottosegretario al Ministero della Salute, GianPaolo Patta, ha incontrato le Professioni Sanitarie per spiegare i motivi che hanno indotto il Governo a decidere la proroga di altri sei mesi per l’emanazione dei Decreti Legislativi. Durante la riunione i rappresentanti delle varie Professioni hanno espresso amarezza e delusione per questo imprevisto rinvio. Tuttavia, fidando sugli impegni assunti dal Ministro della Salute al Convegno del 27 maggio a Bologna, le stesse Professioni decidono di attivare le iniziative più idonee affinché l’iter si possa concludere entro le scadenze previste. Intanto in attesa delle decisioni del Consiglio dei Ministri del31 agosto, una precisa presa di posizione concordata e con un mandato ad Annalisa Silvestro (IPASVI) in rappresentanza di tutte le 22 professioni sanitarie, come riportato sul Sole 24 Ore Sanità.

  12. 31 Agosto 2006 Inaspettatamente, il Consiglio dei Ministri del 31 agosto, decide di prorogare di un altro anno, cioè sino al 4 settembre 2007, la scadenza per la definitiva regolamentazione ordinistica delle professioni sanitarie.Il DDL del Governo composto dal solo articolo 1, stabilisce che: : <All'articolo 4, comma 1, della legge 1° febbraio 2006, n. 43, le parole "sei mesi" sono sostituite dalle seguenti: "diciotto mesi". >Dopo la bocciatura del progetto presentato dal Ministero della Salute, Turco, il provvedimento passa nelle mani del Ministro della Giustizia, Mastella, il quale ha preso come riferimento il DDL 1216 presentato alla Camera dei Deputati il 28 giugno 2006 dall’On. P.L. Mantini, della Margherita. Di fatto però, se si fosse andati avanti in CDM, sarebbe caduta la delega del Governo per l’applicazione dell’art. 4 della legge 43. Questo fatto ci ha scatenato in modo tale che si sono passati al setaccio tutti gli Onorevoli dell’arco costituzionale, rimarcando che da più parti si evidenziava la inconsistenza normativa del rinvio di 18 mesi, cioè fino al 4 settembre 2007. Ritenevamo allora e non solo noi, che una eventuale proroga di 6 mesi e non di 18, potesse essere ratificata solo dalle Camere.Critiche contro il rinvio furono state espresse oltre che dalle  Professioni tutte, anche dal Sindacato CISL e dall’ex Sottosegretario al MIUR, Siliquini (AN), come da seguenti comunicato stampa.31 Agosto 2006 (Federazione IPASVI)Grave decisione del Consiglio dei ministri: rinviata l'istituzione degli Ordini31 Agosto 2006 (FNCPTSRM – Brancato) È una soluzione pasticciata, che non ci vede soddisfatti, soprattutto dopo la disponibilità nostra dimostrata a 360 gradi. Faremo tutto il possibile perché venga modificata.31 Agosto 2006 (ANSA )Sanità: CISL-FP, stop legge ordini è presa in giro governo, è attacco a professioni sanitarie e a sistema regole

  13. 31 agosto 2006 (ANSA )Dal Sottosegretario alla salute, GianPaolo Patta«La mancata approvazione dello schema di decreto legislativo di istituzione degli ordini delle professioni sanitarie è un'occasione persa, a cui il Governo dovrà porre rimedio mettendo subito in agenda il riordino complessivo dell'esercizio delle professioni intellettuali e tenendo in giusto conto le peculiarità delle professioni sanitarie, non assimilabili alle altre». Il testo di legge proposto il 21 luglio scorso, «fortemente condiviso dall'insieme delle associazioni di categoria mirava, con i suoi contenuti innovativi, a rinnovare la vita delle organizzazioni professionali attraverso una maggiore democrazia interna ed una apertura agli utenti. 4 settembre 2006(A N) Siliquini: "Siamo d fronte ad un Governo bugiardo che prima promette e poi pugnala alle spalle. Dopo il rinvio di un anno deciso il 31 agosto dal Governo, l’ 8 settembre a Firenze le Associazioni e Federazioni professionali hanno fatto il punto della situazione chiedendo al Governo precisi impegni nell’ambito del “Riforma generale Ordinistica”. Si va verso lo scontro frontale fra le Professioni sanitarie e il Governo.Le professioni accusano il Governo di scarsa attenzione e di inadempienza rispetto agli impegni assunti dal Ministro della Salute, L. Turco, il 27 maggio a Bologna. Anche le Professioni sanitarie stanno aderendo all’iniziativa promossa dal CUP (Comitato Unitario delle Professioni) per il 12 ottobre prossimo a Roma.

  14. Sono seguite varie consultazioni interne delle varie Federazioni Associazioni, fra cui quelle delle Ostetriche, dei Tecnici di Radiologia e dei Fisioterapisti AIFI il 17 settembre. La Federazione Infermieri IPASVI, nel loro Consiglio Nazionale del 1° ottobre, decidono di aderire e partecipare alla manifestazione del 12 Ottobre a Roma. Anche i TSRM, decidono di lasciare liberi i propri iscritti di poter partecipare, ma non viene inviata alcuna lettera ai Presidenti di adesione. Dal 15 settembre il Ministro della Giustizia, C. Mastella, avvia le consultazioni con il CUP per l’elaborazione di un schema di DDL Governativo. Da quelle consultazioni furono escluse - senza alcuna spiegazione - le Professioni sanitarie, sia le 3 regolamentate con i Collegi e sia le altre 18 Associazioni. Come si seppe poi, per fortuna, le consultazioni non furono soddisfacenti, dato che lo stesso CUP stava lavorando su un proprio progetto di DDL alternativo da presentare come “iniziativa popolare”.

  15. Mentre rimaneva sospesa la questione sulle Professioni Sanitarie, la discussione fu incentrata sulla “Riforma generale” , Di fatto, tutte le Professioni sanitarie sono state costrette a rientrare nel disegno generale. Oltre alla critiche delle categorie, in quei giorni furono espresse posizioni anche da parte delle Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL ma non in forma unitaria.

  16. Arriviamo ai primi di Novembre 2006. In giornata il Ministro della Giustizia, C. Mastella, ha presentato alle Professioni tutte, il DDL Governativo in materia di Riforma Ordinistica generale. Il 7 novembre si svolge presso il Ministero della Salute, su convocazione dello stesso Ministero, l’incontro con il Sottosegretario GP Patta. Oltre alla questione Ordini sono stati affrontati anche i temi della formazione continua ECM e della applicazione della Legge 43/2006 sul Coordinamento. Rispetto agli Ordini le Professioni hanno ribadito la propria insoddisfazione verso il Ministero della Salute per non aver adeguatamente presidiato la questione creatasi nell’ambito del “Riordino degli Ordini”, su cui sta lavorando il Ministero della Giustizia, che non ha consultato anche le Professioni Sanitarie. Nella stessa giornata, il Sottosegretario Patta si è recato alla Camera dei Deputati, presso la XII Commissione Sanità, dove è iniziata la discussione del DDL del Governo, n. 1609; Il Comitato Centrale della Federazione Nazionale inizia gli incontri con l’On. Scotti del Ministero di Grazia e Giustizia, per capire di più suldifferimento della scadenza del Decreto Legislativo di istituzione degli ordini dal 4 settembre 2006 al 4 settembre 2007. Nello stesso pomeriggio le Professioni sanitarie incontrano le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL, le quali hanno a noi confermato unitariamente il proprio parere favorevole sulla applicazione integrale della Legge 43 e sulle precedenti normative del settore: Legge 42/1999 e Legge 251/2000.

  17. Arriviamo a fine Novembre 2006 Da questo momento si fa sempre più tortuoso l’iter del Governo rispetto alla emanazione dei decreti legislativi previsti dalla Legge 43 per l’istituzione degli Ordini per le professioni sanitarie. Alla Camera dei Deputati il 16 novembre la XII Commissione Sanità ha respinto un emendamento presentato da D. Di Virgilio (FI), richiedente la riduzione della scadenza della proroga da 18 a 12 mesi.Un altro ostacolo viene - indirettamente - dal Ministro dell’Università, F. Mussi; che il 9 novembre ha diffidato il Ministro della Giustizia, C. Mastella, a procedere con il DDL Governativo in materia di Riforma Ordinistica generale.Il Ministro Mussi critica la mancata consultazione preventiva rispetto al testo del DDL.Ma il Ministro Mastella, dopo aver visto le Professioni (noi compresi) venerdì 17, continua nel suo iter.Il dibattito sulla riforma ordinistica generale viene affrontato anche dai Sindacati e dell’Ordine dei Medici. Nell’incontro interlocutorio del 16 novembre la CGIL FP Medici ha evidenziato alcuni punti critici sui meccanismi elettorali. Hanno chiesto anche l’apertura di un confronto con il Ministro della Salute che, di concerto con il Ministro della Giustizia, dovrebbe emanare il relativo provvedimento governativo.Intanto è tuttora in corso la definizione di un accordo fra le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL e Professioni Sanitarie, con la elaborazione di un documento congiunto da sottoporre alla attenzione delle Istituzioni, Ministero della Salute, Ministero dell’Università, Ministero della Giustizia e Regioni. Le tematiche sono le Leggi 42/1999,251/2000 e 43/2006, la formazione permanente ECM e lo sviluppo contrattuale.

  18. Venerdì 1° Dicembre 2006 Venerdì 1 dicembre - Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL del Ministro della Giustizia per la “Riforma delle Professioni”. Dopo il parere favorevole del Parlamento, scatteranno quindi i 18 mesi entro i quali il Governo dovrà emanare specifici decreti legislativi per le varie aree professionali, di concerto con i rispettivi Ministeri, fra cui anche quelli dell’Università e della Salute (art. 1, comma 2 e art. 5 comma 2). Il Governo intende procedere alla riduzione del numero degli Ordini, Albi e Collegi professionali con la possibilità di trasformazione in Associazioni professionali assoggettate al controllo pubblico, salvo i casi in cui non ricorrano specifici interessi pubblici che rendano necessario il mantenimento degli Ordini, come sarebbe quello della sanità. La previsione dei 18 mesi (marzo2008 ?) ci preoccupa, perché allungherebbe ulteriormente i tempi che erano stati stabiliti dalla Legge 43: prima di sei mesi (scadenza al 4 novembre 2006), poi di altri 12 (scadenza novembre 2007). Ministero della SaluteIl ministero della Salute intende proseguire con le consultazioni delle Professioni, come peraltro già annunciato dal Sottosegretario Gianpaolo Patta che insieme alla Commissione Salute del Coordinamento delle Regioni sta attivando un Organismo per affrontare l’intera tematica comprendente l’applicazione delle leggi 42/99, 251/00 e 43/06.Per la fase costituente è stato incaricato Saverio Proia, quale “consigliere del ministero della Salute per le professioni sanitarie” che dal 1° dicembre ha avviato i contatti con le varie Professioni.

  19. Professioni sanitarie Al fine di mantenere alta l’attenzione sulla tematica “Ordinistica” le Professioni sanitarie, stanche della situazione dei continui rinvii sulla istituzione degli Ordini, per nulla gradita,come preannunciato si riuniscono il 14 dicembre a Roma, dove confermano l’iniziativa del 13 gennaio 2007, che si svolgerà con una"Assemblea nazionale degli stati generali delle professioni sanitarie", alla quale parteciperanno i componenti dei Consigli Direttivi delle varie categorie.

  20. Febbraio 2007 Il 12 febbraio l’Assemblea della Camera dei Deputati inizia la discussione del DDL 1609 per approvare la deroga per il Governo a rinviare di 12 mesi l’applicazione della Legge 43.Come emerge dagli interventi in Aula mentre i Parlamentari della maggioranza sono favorevoli a tale deroga, l’opposizione chiede invece che si dia immediata applicazione alla Legge 43. E questo, indipendentemente dall’ iter governativo della generale “Riforma Ordinistica” il cui DDL del Ministro della Giustizia On. Clemente Mastella è stato presentato il 24 gennaio 2007, con atto n. 2160, “Delega al Governo in materia di professioni intellettuali” e assegnato  il 7 febbraio in sede referente alle Commissioni riunite II Giustizia e X Attività produttive.

  21. 19 Marzo 2007 Rimane sempre fermo in Aula alla Camera dei Deputati il DDL 1609 che dovrebbe derogare al 4 settembre prossimo la delega al Governo come stabilito dalla Legge 43/2006. In ogni caso il provvedimento dovrà essere “integrato” nel DDL Governativo 2160 presentato dal Ministro Mastella in tema di riforma ordinistica. Il 29 marzo e il 19 aprile si svolgono le audizioni dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, del Comitato unitario per le professioni intellettuali (CUP), della Confindustria, del Forum delle professioni intellettuali e del Coordinamento libere associazioni professionali (COLAP), 2 Maggio 2007 Permane alla Camera dei Deputati la mancata calendarizzazione del DDL 1609 per prorogare al 4 settembre prossimo la degli Albi e degli Ordini per le Professioni Sanitarie delega al Governo, come stabilito dalla Legge 43/2006, sulla istituzione.

  22. In occasione del Convegno del Ministero della Salute di venerdì 18 maggio a Roma, i due relatori in rappresentanza delle 22 Professioni sanitarie, Annalisa Silvestro,(per le Federazioni Infermieri, Ostetriche e Tecnici di Radiologia), e Angelo Mastrillo per le Associazioni della Professioni della Riabilitazione, Tecnico-sanitarie e della Prevenzione, hanno chiesto al Ministro della Salute Livia Turco di intervenire per favorire l’iter di applicazione della Legge 43 sulla istituzione di Ordini e Albi. Il Ministro L. Turco e il Sottosegretario G. Patta in un colloquio diretto hanno garantito il rispettivo e forte interessamento affinché in tempi rapidi si arrivi alla applicazione della Legge 43, partendo dalla Camera dei Deputati che deve ancora  approvare il DDL 1609 per prorogare al 4 settembre prossimo la delega al Governo. Analoga risposta è stata data il 15 maggio scorso dallo stesso Sottosegretario G. Patta alla interrogazione parlamentare presentata il 26 ottobre dello scorso anno 2006 dal Senatore Antonio Tomassini (FI)

  23. 14 giugno 2007. La Camera dei Deputati ha approvato il DDL 1609 per prorogare la delega al Governo, come stabilito dalla Legge 43/2006, sulla istituzione degli Albi e degli Ordini per le Professioni Sanitarie. La scadenza che era prima fissata al 4 settembre 2007 è stata ulteriormente derogata al 4 marzo 2008.Ora il provvedimento passa al Senato per la relativa approvazione definitiva.Come emerge dal resoconto dei lavori parlamentari, si è tenuta una accesa discussione finalizzata a garantire sia dal parte della maggioranza che dell’opposizione l’istituzione di Albi e Ordini per le professioni sanitarie, in quanto non comprese fra i “rilievi contrari”mossi dalla UE e dell’Antitrust in generale per le varie professioni. Si segnalano in particolare gli interventi dei Deputati Leopoldo. Di Girolamo (DS) per la maggioranza e di Maria Grazia Siliquini (AN) per l’opposizione.Va detto che la conclusione è stata favorita da una incisiva opera di sensibilizzazione operata dalle Professioni sanitarie(soprattutto TSRM), verso alcuni Parlamentari della Camera dei Deputati per far calendarizzare il DDL. Al Ministro della Salute, Livia Turco, si riconosce di aver tenuto fede all’impegno assunto personalmente alla conclusione del Convegno del 18 maggio scorso presso il CNR.Resta però da concludere l’intero iter applicativo della Legge 43, che purtroppo rischia di essere ulteriormente bloccato dal progetto generale del Governo in materia di “Riforma Ordinistica”. Resta tuttavia la diffusa sensazione che la Riforma Ordinistica non verrà mai realizzata e che di conseguenza si stia perdendo tempo prezioso per uniformare la regolamentazione di tutte le professioni sanitarie. Su circa un milione di operatori sono in attesa di regolamentazione 17 professioni per 160.000 operatori.

  24. Luglio 2007 Dopo l’approvazione del DDL 1609 alla Camera dei Deputati il 14 giugno 2007, ora tocca al Senato concludere l’iter del provvedimento che è stato assegnato con atto DDL 1645 alla XXII Commissione Igiene e Sanità, in sede referente. Il DDL che prevede la delega al Governo, come stabilito dalla Legge 43/2006, sulla istituzione degli Albi e degli Ordini per le Professioni Sanitarie, è già stato posto all’o.d.g. dei lavori di martedì 3 luglio. Le previsioni sono a favore di una approvazione rapida ed integrale del testo approvato dalla Camera dei Deputati. Unica perplessità i tempi molto stretti a causa della intensa attività parlamentare che vedono il DDL 1645 al 5° punto dell’ o.d.g.

  25. Il 26 Luglio 2007, la XII Commissione Sanità del Senato ha approvato all’unanimità il DDL 1645, con la relazione di Paola Binetti. A favore del DDL si sono nuovamente dichiarati il Ministro della Salute, Livia Turco, e il Sottosegretario Gianpaolo Patta, che in occasione del Convegno del 18 maggio scorso a Roma avevano confermato il proprio impegno in risposta agli interventi dei rappresentanti delle 22 Professioni Sanitarie. L'approvazione avvenuta oggi - con voto unanime - in Commissione evidenzia la convergenza di tutte le forze politiche della maggioranza e dell'opposizione a favore della applicazione della Legge 43, che venne approvata nella scorsa Legislatura con voto quasi unanime. Ora per il DDL 1645 manca solo l’approvazione della Assemblea del Senato.I tempi sono diventati strettissimi dato che i lavori del Senato dovrebbero concludersi entro il 3 agosto. SENATO DELLA REPUBBLICA-------------------- XV LEGISLATURA --------------------12a Commissione permanente(IGIENE E SANITÀ)103a seduta: mercoledì 25 luglio 2007, ore 14,30104a seduta: giovedì 26 luglio 2007, ore 9ORDINE DEL GIORNO • Differimento del termine per l'esercizio della delega di cui all'articolo 4 della legge 1° febbraio 2006. n. 43, recante istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione (Approvato dalla Camera dei deputati). Relatrice alla Commissione BINETTI.

  26. L’Assemblea del Senato quindi approva il DDL 1645, con la relazione di Paola Binetti, che tratta:"Differimento del termine per l' esercizio della delega di cui all' articolo 4 della legge 1° febbraio 2006, n. 43, recante istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico - sanitarie e della prevenzione".(Legge 17 ottobre 2007, n. 189; G.U. n. 260 dell'8 novembre 2007) Si chiude così l'ultima fase dell' iter che entro il 4 marzo 2008 deve portare alla istituzione di Ordini e Albi per le 22 professioni sanitarie, secondo l’art. 4, comma 1, della Legge 43 / 2006.La scadenza per il Ministro della Salute e per il Governo a predisporre i relativi decreti applicativi è il 4 marzo 2008. Riparte l’impegno del Ministro della Salute, Livia Turco, che nel convegno di Exposanità del 27 maggio 2006 aveva garantito la conclusione positiva dell'iter.Si potrebbe tornare sulle ipotesi dello scorso anno che hanno visto varie articolazioni, dalla prima su 6 Ordini a quella finale di 5. In questa fase, per quanto riguarda le professioni a bassa numerosità, l'obiettivo più importante e determinante è la istituzione delle specifico Albo professionale. Assoluta indifferenza viene invece da loro data rispetto alla confluenza nel rispettivo Ordine e sul numero di Ordini che il Governo vorrà costituire. L'importante è che concluda l'iter nei tempi previsti del 4 marzo 2008.

  27. (Esercizio della delega) Ecco quindi che arriva un pò di ossigeno con la legge n. 189 del 17 di Ottobre 2007 , la quale ha operato, all’articolo 4 comma 1 della legge 43/2006, la pura e semplice sostituzione delle parole - sei mesi – con le parole – ventiquattro mesi – lasciando così invariati il valore e l’efficacia della norma che va a modificare. In poche parole il 4 Marzo 2008, scadrà definitivamente la proroga data al Governo dal Parlamento per modificare la Legge 43/06.

  28. Ottobre 2007 Il Ministero della Salute ha riavviato l’iter che entro il 4 marzo 2008 prossimo  dovrà portare alla istituzione di Ordine ed Albi per le 22 Professioni Sanitarie, attuando la delega prevista dall’art. 4 della legge 43/2006.Italia Oggi (27 set.07) Ordini sanitari prorogati: slitta al 2008 la riorganizzazione delle professioni.Sole 24 Ore Sanità (2 ott.07) Dopo un mese dalla Delega approvata dal Senato il 26 settembre scorso con il DDL 1645, il Ministero della Salute ha convocato per il 5 novembre prossimo tutte le professioni. Nonostante i tempi stretti e l’attuale incertezza sulla evoluzione politica, sia le Categorie che le Organizzazioni Sindacali ritengono che ora ci siano tutte le condizioni per portare a termine un iter che pareva dovesse concludersi all’inizio nell’arco di qualche mese, a settembre 2006.

  29. Il 5 e 8 novembre si svolgono le consultazioni del Ministero della Salute con le 22 Professioni e con i Sindacati CGIL-CISL-UIL. Il Ministero, evidenziando la necessità di fare riferimento al progetto del Governo sulla “Riforma generale delle professioni”, ha presentato l’ipotesi di istituire 3 Ordini, sulla base della trasformazione degli attuali 3 Collegi per Infermieri, Ostetriche e Tecnici di Radiologia, su cui far confluire tutti i 22 profili. L’articolazione su 3 Ordini ne prevederebbe uno per Infermiere e Infermiere Pediatrico,un secondo Ordine per Ostetriche, con l’aggregazione degli 8 Profili della Riabilitazione, e un terzo Ordine con i Tecnici di Radiologia aggregati con i 9 profili dei Tecnici sanitari e i 2 della Prevenzione. La proposta del Ministero ha aperto un ampio dibattito interno alle Categorie e ai Sindacati che insistono sul rispetto delle indicazioni della Legge 251 e della Legge 43, che prevedono invece almeno 4 Ordini.  Integrale della Legge 43 e il rispetto della definitiva scadenza del 4 marzo 2008, come sancito dalla Legge 189 del 17 ottobre 2007. In risposta al successivo incontro del 7 dicembre con il Ministero della Salute, i Sindacati CGIL-CISL- UIL hanno chiesto unitariamente al Ministero di avere la “copia scritta della bozza di decreto legislativo per una successiva articolata e definitiva valutazioneMentre in merito, alle attività riservate hanno ribadito che siano individuate nel massimo rispetto dei vigenti profili professionali ed hanno preannunciato di "far pervenire a breve le relative osservazioni scritte“.

  30. DISEGNO DI LEGGE (Mastella) presentato dall’ex Ministro della Giustizia e dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il: • Ministro dell’economia e delle finanze • Ministro per gli affari regionali • Ministro della pubblica istruzione • Ministro dell’università e della ricerca • Ministro del lavoro e della previdenza sociale • Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione • Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive

  31. Delega al Governo per il riordino dell’accesso alle professioni intellettuali, per la riorganizzazione degli ordini, albi e collegi professionali, per il riconoscimento delle associazioni professionali, per la disciplina delle società professionali e per il raccordo con la normativa dell’istruzione secondaria superiore e universitaria.

  32. Art. 1(Delega al Governo in materia di professioni intellettuali). • 1. Il Governo è delegato ad emanare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto la disciplina delle professioni intellettuali e delle relative forme organizzative, nel rispetto delle competenze delle Regioni, in coerenza con la normativa comunitaria in materia di libertà di accesso, limitando, a tutela della concorrenza, l’ambito delle attività riservate, nel rispetto dei principi e dei criteri direttivi indicati nei successivi articoli. La delega comprende……….omissis…….

  33. 2. I decreti legislativi previsti dalla presente legge sono emanati,……….omissis…………. e in particolare con il Ministro della salute per le materie di sua competenza, sentiti gli ordini professionali interessati, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la Conferenza Stato-Regioni e previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, da rendersi entro trenta giorni dalla ricezione degli schemi; decorso tale termine i decreti legislativi sono comunque emanati.

  34. Mentre arrivava notizia che nella versione finale del decreto legislativo sulle qualifiche, approvato da un Consiglio dei Ministri, dove erano saltati gli attestati di competenza dei professionisti non iscritti all’albo VIENE definito dai due relatori di maggioranza On.Pierluigi Mantini e On.Giuseppe Chicchi il nuovo testo di riforma delle professioni che prende le deleghe contenute nel ddl Mastella e le trasferisce ai diretti interessati. Il testo è composto da 37 articoli in 8 capitoli contenenti: • Oggetto e principi • Trasformazione di Ordini e Collegi • Principi comuni organizzativi per gli ordinamenti di categoria • Disposizioni comuni all’esercizio delle professioni intellettuali • Codice deontologico e sanzioni • Riconoscimento delle associazioni professionali non regolamentate • Società e associazioni tra professionisti • Norme finali • Il nuovo testo del progetto di legge Mantini-Chicchi, di fatto, mette insieme diverse iniziative già depositate ed il 24 ottobre scorso e viene illustrato all’interno del comitato ristretto delle commissioni giustizia e attività produttive della Camera dei deputati.

  35. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, Il 1° dicembre, al ddl Mastella per la Riforma degli Ordini. Molti i cambiamenti nel ddl, tra cui il controllo sulle Università per l’istituzione di nuovi corsi e profili professionali, le nuove regole per le elezioni ordinistiche e l’introduzione delle incompatibilità tra incarichi ordinistici e altri incarichi. Ma la riforma non soddisfa tutti, e in primo luogo le 22 professioni sanitarie che avevano sperato di veder istituito un loro Ordine. Il ddl, infatti, non prevede la creazione di Ordini nuovi. Il Ministero della Salute diventa competente su tutte le professioni che svolgono attività nel settore dell’assistenza sanitaria. Lo prevede il disegno di legge delega sulla riforma degli ordini professionali, varato lo scorso 1 dicembre dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento che purtroppo, vista la sua forte impronta liberista, non prevede l’istituzione di nuovi Ordini. Facendo così svanire il sogno di quelle 22 professioni sanitarie, che da tempo speravano di ottenere un ordine “tutto per loro”. In compenso, il ddl delega riconosce a tutte le professioni sanitarie un ruolo proprio e una funzione particolare, ma soprattutto saranno normati da specifici decreti attuativi varati di concerto con il Ministero della Salute.

  36. Iltesto della delega approvato da Palazzo Chigi riconosceva infatti al Ministero della Salute un ruolo chiave nella predisposizione degli specifici decreti attuativi (art. 1, comma 2). In particolare, per l’istituzione di apposite sezioni di Ordini, Albi e Collegi delle professioni per il cui esercizio sia richiesto un titolo di studio universitario, le disposizioni per le professioni sanitarie saranno emanate su proposta del Ministro della Salute (art.5, comma 3). Ciò impedisce di fatto all’Università, per le professioni sanitarie, l’istituzione “motu proprio” di nuovi corsi universitari e poi la definizione del rispettivo profilo professionale, in quanto tutto ciò dovrà essere fatto di concerto con il ministero della Salute. Un altro dei punti importanti e specifici per la Sanità, frutto anche questo di una dura battaglia, è la tenuta doppia degli Albi (art.8, comma 1, lettera c). Al Ministero di Grazia e Giustizia in pratica spetterà un semplice ruolo di tenuta degli albi a fini statistici, numerici e burocratici. Invece il Ministero della Salute espleterà le funzioni di vigilanza sul possesso dei requisiti dei professionisti.

  37. IL COMITATO CENTRALE INIZIA DA CAPO A LAVORARE SU QUESTE NUOVE E ULTERIORI DIFFICOLTA!! Ma la riforma nel suo complesso ha introdotto anche numerose altre novità che riguarderanno poi i circa 2 milioni di professionisti iscritti ai vari Ordini, sanitari compresi, e 3,5 milioni di professionisti non ancora regolamentati. Novità queste che coinvolgono la stessa organizzazione e struttura interna degli Ordini. A iniziare dalle elezioni, dove la delega sottolinea chiaramente l’esigenza rappresentativa delle minoranze che i decreti attuativi potrebbero tradurre nell’introduzione di liste elettorali. Per proseguire poi a discutere le incompatibilità tra incarichi ordinistici e altri incarichi (sindacali, politici, istituzionali ecc.).

  38. I Tecnici del ministero della Salute si sono messi subito al lavoro per adeguare alla specificità delle professioni sanitarie i principi contenuti nella delega. Molto delicato per il Ministero della Salute è stato normare la questione delle società professionali e interprofessionali, che per la Sanità necessitano di regole più precise rispetto alla genericità di quelle enunciate nella delega. C’è poi la questione delle 22 professioni sanitarie che non saranno mai Ordini. La delega infatti blocca l’istituzione di nuovi Ordini professionali. Quindi, abbiamo iniziato a ragionare per ipotesi, cercando di fare sopravvivere i quattro Collegi attualmente riconosciuti che fanno capo a quattro profili professionali (Ipasvi-Infermieri, Ipasvi-Infermieri pediatrici, Ostetriche, Tecnici sanitari di radiologia medica),. La domanda che ci ponevano era: ma gli altri 18 profili professionali dove potremmo collocarli?

  39. Quindi si è iniziato a parlare della istituzione di sub-Albi che potevano fare capo a tre Albi, ovvero alle aree di specificità in cui sono state raggruppate le professioni sanitarie dalla legge 251/2000, e cioè: Professioni sanitarie della riabilitazione (podologi, fisioterapisti, logopedisti, ortottisti-assistenti di oftalmologia, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici della riabilitazione psichiatrica, terapisti occupazionali, educatori professionali), Professioni sanitarie tecniche (tecnici audiometristi, tecnici sanitari di laboratorio biomedico, tecnici di neurofisiopatologia, tecnici ortopedici, tecnici audioprotesisti, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione vascolare, igienisti dentali, dietisti), Professioni tecniche della prevenzione (tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistenti sanitari).

  40. “Siamo soddisfatti – dichiarava allora il sottosegretario Gian Paolo Patta – perché viene riconosciuto un ruolo attivo del Ministero, sia nella predisposizione dei decreti legislativi che nella vigilanza. Inoltre – diceva Patta – viene riconosciuta la specificità delle professioni sanitarie, in quanto è finalmente assodato che tutelano dei diritti costituzionalmente garantiti. Quindi, vista la Vs soddisfazione- chiedavamo noi, - le nostre professioni avranno una disciplina particolare, in quanto non possono essere assimilate a professioni come quelle dei Notai o degli Architetti che, pur rispettabili, vanno ad incidere su altri aspetti dell’attività produttiva?”. “Il decreto comunque – continuava a ricordarci Patta – può essere anche un’occasione per rivedere tutto il problema della formazione del personale, per elevare il livello della formazione e della qualità delle prestazioni professionali”.

  41. Allora vediamo chi sono le Professioni sanitarie Sono professioni sanitarie, quelle che lo Stato italiano riconosce e che, in forza di un titolo abilitante, svolgono attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione. Alcune professioni sanitarie sono costituite in Ordini e Collegi, con sede in ciascuna delle province del territorio nazionale. Esistono attualmente: Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Ordini provinciali dei veterinari, Ordini provinciali dei farmacisti, Collegi provinciali delle ostetriche, collegi provinciali degli infermieri professionali (IPASVI) e Collegi provinciali dei tecnici sanitari di radiologia medica (TSRM). In merito ai provvedimenti di tali enti in materia disciplinare, di tenuta degli albi professionali e di elezioni degli organi direttivi, si può presentare ricorso alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS). In Italia, l’esercizio delle professioni sanitarie è consentito anche a chi abbia conseguito all’estero i titoli di studio e di abilitazione previsti, previo riconoscimento da parte del Ministero della salute. A coloro che, acquisito in Italia un titolo professionale dell’area sanitaria, intendono esercitare la propria professione all’estero, il Ministero della salute rilascia, su richiesta dell’interessato, un attestato di conformità della formazione conseguita ai requisiti previsti dalle direttive comunitarie.

  42. Direttiva Europea 2005/36/CE sulle qualifiche professionali L’istituzione degli ordini professionali, assume poi una importanza ulteriore alla luce dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di uno schema di decreto legislativo che recepisce la Direttiva Europea 2005/36/CE sulle qualifiche professionali. La Direttiva Europea infatti, che doveva essere recepita entro due anni dagli Stati membri, contiene i principi per la libera circolazione fra gli Stati membri dei professionisti di varie qualifiche, comprese le professioni mediche e del comparto Sanità. Già a suo tempo, questo provvedimento era stato oggetto di una determinata posizioneda parte della nostra Federazione Nazionale all’interno del CUP. Lo schema di decreto legislativo recentemente approvato, purtroppo, non acquisisce il valore aggiunto di quindici anni di riforma italiana sulle professioni sanitarie e neppure ha fatto salvo il livello di qualità dei servizi raggiunto nel nostro paese; non recepisce le raccomandazioni della stessa Direttiva europea di salvaguardare la normativa dello stato membro nel settore della salute pubblica; omette di richiamare oltre al medico le altre figure professionali, l’infermiere e l’ostetrica, il tecnico sanitario, etc; non riconosce le specificità nazionali; e non da ultimo, quanto al metodo, non è stato oggetto di confronto preventivo con il Ministero della Salute.

  43. Ricordiamo anche, che siamo passati nei mesi precedenti in discussioni che prevedevano l’ipotesi di accorpamento dei Ministeri al fine di pervenire ad una riduzione del 50% dell’organico di Governo. Come Federazione Nazionale abbiamo sempre espresso forte contrarietà all’accorpamento dei Ministeri della Salute, del Lavoro e delle Politiche Sociali previsto dall’emendamento alla Finanziaria approvato al Senato che ripristina la legge Bassanini del 1999, perché nel caso in cui l’emendamento fosse stato confermato nella legge, l’Italia sarebbe diventato l’unico Paese del mondo a non avere il Ministero della salute.

  44. Federazione Nazionale Collegi Professionali TSRM Consiglio Nazionale – Rieti, 4 e 5 ottobre 2007 MOZIONE CONCLUSIVA Il Consiglio della Federazione nazionale Collegi professionali TSRM, riunitosi in Rieti nei giorni 4 e 5 ottobre 2007, presso la sala dei Cordari, PREMESSO che il Presidente Giuseppe BRANCATO, nella copia scritta della sua relazione introduttiva, che diviene parte integrante della presente mozione, ha esposto i punti principali della politica istituzionale, soprattutto in relazione alla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie; PRECISATO che l’Ordine professionale è ad esclusiva garanzia delle persone assistite, attraverso l’esercizio di un ruolo terzo nei confronti delle Università e dei datori di lavoro. DELIBERA -di confermare lo stato di mobilitazione; - di sostenere tutte le iniziative utili all’applicazione di quanto previsto dall’articolo 4 della legge 01 febbraio 2006, n°43; - d’incaricare il Comitato centrale d’intraprendere le iniziative necessarie a realizzare una proposta efficace ed economicamente sostenibile di copertura delle responsabilità professionali del TSRM, soprattutto in relazione alla colpa grave. Il Consiglio Nazionale approva.

  45. Ultimi 2 mesi ORDINI E ALBI Proposta del Ministero della Salute Il 5 e 8 novembre si sono svolte le consultazioni del Ministero della Salute con le 22 Professioni e con i Sindacati CGIL-CISL-UIL. Il Ministero, evidenziando la necessità di fare riferimento al progetto del Governo sulla “Riforma generale delle professioni”, ci ha presentato l’ipotesi di istituire 3 Ordini, sulla base della trasformazione degli attuali 3 Collegi per Infermieri, Ostetriche e Tecnici di Radiologia, su cui far confluire tutti i 22 profili. L’articolazione su 3 Ordini ne prevedeva quindiuno per Infermiere e Infermiere Pediatrico,un secondo Ordine per Ostetriche, con l’aggregazione degli 8 Profili della Riabilitazione,e un terzo Ordine con i Tecnici di Radiologia aggregati con i 9 profili dei Tecnici sanitari e i 2 della Prevenzione.

  46. Non si contano le riunioni di Comitato Centrale e le nostre presenze a Roma, sia ufficialmente e sia a latere. Ministeri, partiti politici, CUP, sindacati, sottosegretari, associazioni, etc. Dove sapevamo esserci una riunione che ci coinvolgeva o che ci avrebbe potuto coinvolgere, uno o più di uno di noi è sempre stato presente, Avvocato compreso!. Ringrazio, quindi il Presidente in primis, ma soprattutto “LA SQUADRA” del Comitato Centrale, che ha fatto da capofila e credo che gli attestati di stima che oggi arrivano ai TSRM dalle altre professioni, siano assolutamente meritati!

  47. Posizione dei Sindacati e delle Categorie La proposta del Ministero ha aperto un ampio dibattito interno alle Categorie e ai Sindacati che insistono, come sapete sul rispetto delle indicazioni della Legge 251 e della Legge 43, che prevedono invece almeno 4 Ordini.  Si segnalano le posizioni assunte dai Sindacati CGIL e CISL il 12 e 19 novembre

  48. Si inizia a discutere di “Attività riservate” perprofilo professionale • Il Ministero della Salute, contestualmente alla riunione del 5 novembre 2007 ealla definizione dei Decreti legislativi sugli Ordini, ha chiesto a tutte le categorie di presentare entro il 16 novembre una propria nota per la definizione delle “Attività riservate” di ogni profilo, come stabilito dalla stessa Legge 43 all’art. 4, comma 1, lettera d) e cioè: “definire, per ciascuna delle professioni di cui al presente comma, le attività il cui esercizio sia riservato agli iscritti agli ordini e quelle il cui esercizio sia riservato agli iscritti ai singoli albi; Lo stesso Ministero della Salute ha convocato le 22 professioni il 7 dicembre in 3 diversi momenti e a “gruppi”, che non a caso facevano riferimento all’articolazione da loro pensata, per i 3 Ordini. La proposta avanzata dal Ministero alle 22 professioni e ai Sindacati faceva riferimento diretto e in modo molto sintetico ai contenuti della prima parte dei rispettivi Profili professionali. Era quindi ferma intenzione del Ministero concludere l’iter delle “attività riservate” in tempi brevissimi, comunque in tempo utile per definire i decreti legislativi istitutivi di Ordini e Albi

  49. Legge 1 febbraio 2006, n. 43"Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l'istituzione dei relativi ordini professionali“(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 40 del 17 Febbraio 2006) ART. 4.(Delega al Governo per l'istituzione degli ordini ed albi professionali). 1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi al fine di istituire, per le professioni sanitarie di cui all'articolo 1, comma 1, i relativi ordini professionali, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, nel rispetto delle competenze delle regioni e sulla base dei seguenti princípi e criteri direttivi:

  50. a) trasformare i collegi professionali esistenti in ordini professionali, salvo quanto previsto alla lettera b) e ferma restando, ai sensi della legge 10 agosto 2000, n. 251, e del citato decreto del Ministro della sanità 29 marzo 2001, l'assegnazione della professione dell'assistente sanitario all'ordine della prevenzione, prevedendo l'istituzione di un ordine specifico, con albi separati per ognuna delle professioni previste dalla legge n. 251 del 2000, per ciascuna delle seguenti aree di professioni sanitarie: area delle professioni infermieristiche; area della professione ostetrica; area delle professioni della riabilitazione; area delle professioni tecnico-sanitarie; area delleprofessioni tecniche della prevenzione;

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