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ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI E GLI OBBLIGHI DELLE

Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia AZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 5 “ Bassa Friulana ” Dipartimento di Prevenzione Struttura Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro. ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI E GLI OBBLIGHI DELLE

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ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI E GLI OBBLIGHI DELLE

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  1. Regione Autonoma Friuli - Venezia GiuliaAZIENDA PER I SERVIZI SANITARI N. 5 “Bassa Friulana”Dipartimento di PrevenzioneStruttura Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI E GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE Lignano Sabbiadoro – 13 dicembre 2012 Ing. Giacomo Bartelloni Dott.ssa Gabriella Trani

  2. COSA SI DEVE FARE PER PREVENIRE, CONTROLLARE O ELIMINARE LA LEGIONELLA ? QUALI SONO I RIFERIMENTI NORMATIVI CHE DANNO LE CORRETTE INDICAZIONI?

  3. RIFERIMENTI PRINCIPALI Provvedimento del 27 settembre 2001 ( repertorio atti n. 1292) Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano «Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati» Fornisce informazioni fondamentali per la valutazione e la gestione, in termini di Sanità Pubblica, dei rischi per la salute connessi all’inquinamento dell’aria indoor ed indicazioni tecniche per orientare la azioni di prevenzione e controllo

  4. RIFERIMENTI PRINCIPALI Provvedimento del 5 ottobre 2006 Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano «Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione» Fornisce informazioni fondamentali sulla scelta del tipo di intervento e sulla relativa frequenza, sulla formazione del personale e sui requisiti igienici da osservare

  5. RIFERIMENTI PRINCIPALI Provvedimento del 04 aprile 2000 la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano ha approvato il seguente documento :“Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi”.

  6. RIFERIMENTI PRINCIPALI Provvedimento del 13 gennaio 2005 ( pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 04 febbraio 2005) Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano “Accordo ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, tra il Ministero della salute e le regioni e le provincie autonome di Trento e di Bolzano, avente ad oggetto «Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali»

  7. RIFERIMENTI PRINCIPALI D. Lgs. 81/2008 TITOLO II – LUOGHI DI LAVORO Articolo 63 – Requisiti di Salute e Sicurezza Articolo 64 – Obblighi del Datore di lavoro

  8. RIFERIMENTI PRINCIPALI D. Lgs. 81/2008 TITOLO X – ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

  9. DOVE SI TROVA LA LEGIONELLA IL SERBATOIO NATURALE DELLA LEGIONELLA È L’AMBIENTE (AMBIENTI LACUSTRI, CORSI D’ACQUA, ACQUE TERMALI, ECC.) DAL SERBATOIO NATURALE IL MICRORGANISMO PASSA NEI SITI CHE COSTITUISCONO IL SERBATOIO ARTIFICIALE(ACQUA CONDOTTATA CITTADINA, IMPIANTI IDRICI DEI SINGOLI EDIFICI, PISCINE ECC.).

  10. COME ARRIVA A NOI ATTRAVERSO L’AREOSOL DI ACQUA I principali sistemi generanti aerosol che sono stati associati alla trasmissione della malattia comprendono: • gli impianti idrici, • diffusori di docce, aeratori di rubinetti, • gli idromassaggi • gli impianti di climatizzazione dell'aria (torri di raffreddamento,sistemi di ventilazione e condizionamento dell'aria, ecc.), • le apparecchiature per la terapia respiratoria assistita • gli impianti areosol di stabilimenti termali

  11. COME AFFRONTARE IL PROBLEMA ATTRAVERSO LA PREVENZIONE

  12. LA PREVENZIONE E’ EFFICACE SE … SE SI INTERVIENE NON SOLTANTO IN RISPOSTA A UNO O PIU’ CASI DI LEGIONELLOSI, MA PRIMA PRIMA CHE QUESTI SI VERIFICHINO

  13. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali 3.Prevenzione e controllo del rischio da esposizione a legionella 3.1. Misure di prevenzione per la riduzione del rischio Per assicurare una riduzione del rischio di legionellosi, lo strumento fondamentale da utilizzare non e' il controllo di laboratorio routinario, ma l'adozione di misure preventive, basate sull'analisi del rischio costantemente aggiornata. Di conseguenza tutti i gestori di strutture ricettive devono garantire l'attuazione delle seguenti misure di controllo, alcune delle quali devono essere effettuate da personale opportunamente addestrato

  14. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali • mantenere costantemente l'acqua calda a una temperatura superiore ai 50 °C all'erogazione. L'acqua in uscita da tutti i rubinetti deve essere molto calda al tatto (un modo pratico di verifica del «molto caldo al tatto» e' il seguente: non deve essere possibile tenere le mani sotto l'acqua corrente per più di qualche secondo) (si raccomanda di mettere degli avvisi accanto ai rubinetti e alle docce o, in alternativa, si possono utilizzare rubinetti a valvola termostatica); • mantenere costantemente l'acqua fredda ad una temperatura inferiore a 20 °C. Se non si riesce a raggiungere questa temperatura, e se una qualsiasi parte dell'impianto dell'acqua fredda o delle uscite si trova al disopra di questa temperatura, si deve prendere in considerazione un trattamento che disinfetti l'acqua fredda;.

  15. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali c) fare scorrere l'acqua (sia calda che fredda) dai rubinetti e dalle docce delle camere non occupate, per alcuni minuti almeno una volta a settimana e comunque sempre prima che vengano occupate;

  16. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali d) mantenere le docce, i diffusori delle docce ed i rompigetto dei rubinetti puliti e privi di incrostazioni, sostituendoli all'occorrenza; BIOFILM

  17. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali e) pulire e disinfettare regolarmente (almeno 2 volte l'anno) le torri di raffreddamento ed i condensatori evaporativi delle unità di condizionamento dell'aria;

  18. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali f) svuotare, disincrostare e disinfettare i serbatoi di accumulo dell'acqua calda (compresi gli scalda acqua elettrici) almeno due volte all'anno e ripristinarne il funzionamento dopo accurato lavaggio; g) disinfettare il circuito dell'acqua calda con cloro ad elevata concentrazione (cloro residuo libero pari a 50 ppm per un'ora o 20 ppm per due ore) o con altri metodi di comprovata efficacia dopo interventi sugli scambiatori di calore e all'inizio della stagione turistica

  19. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali h) pulire e disinfettare tutti i filtri dell'acqua regolarmente ogni 1-3 mesi; i) ispezionare mensilmente i serbatoi dell'acqua, le torri di raffreddamento e le tubature visibili. Accertarsi che tutte le coperture siano intatte e correttamente posizionate;

  20. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali j) se possibile, ispezionare l'interno dei serbatoi d'acqua fredda, e comunque disinfettare almeno una volta l'anno con 50mg/l di cloro per un'ora. Nel caso ci siano depositi o sporcizia, provvedere prima alla pulizia. La stessa operazione deve essere effettuata a fronte di lavori che possono aver dato luogo a contaminazioni o a un possibile ingresso di acqua non potabile;

  21. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali k) accertarsi che eventuali modifiche apportate all'impianto, oppure nuove installazioni, non creino bracci morti o tubature con assenza di flusso dell'acqua o flusso intermittente. Ogni qualvolta si proceda a operazioni di bonifica, occorre accertarsi che subiscano il trattamento di bonifica anche: bracci morti costituiti dalle tubazioni di spurgo o prelievo, le valvole di sovrapressione e i rubinetti di bypass presenti sugli impianti;

  22. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali l) in presenza di attrezzature per idromassaggio, occorre assicurarsi che le stesse siano sottoposte al controllo da personale esperto, che deve provvedere alla effettuazione e alla registrazione delle operazioni di pulizia e di corretta prassi igienica come: sostituire almeno meta' della massa di acqua ogni giorno; trattare continuamente l'acqua con 2-3mg/l di cloro; pulire e risciacquare giornalmente i filtri per la sabbia; controllare almeno tre volte al giorno la temperatura e la concentrazione del cloro; assicurare una operazione di disinfezione accurata almeno una volta a settimana.

  23. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali PISCINE CONCENTRAZIONE DI CLORO ATTIVO LIBERO NELL'ACQUA DELLA VASCA PARI A 1 mg/L (0,7-1,2 mg/L) PULIZIA DISINFEZIONE SHOCK DELLA VASCA, DELLE TUBATURE E SOSTITUZIONE DEI FILTRI REVISIONE ACCURATA DEI SISTEMI DI CIRCOLAZIONE DELL'ACQUA, CON ELIMINAZIONE DI OGNI DEPOSITO E PERIODICA MANUTENZIONE CON SMONTAGGIO E ACCURATA PULIZIA DI RUBINETTI E DOCCE.

  24. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali Oltre a queste misure, per un'efficace prevenzione è necessario che in ogni struttura turistico-ricettiva venga effettuata periodicamente un'analisi del rischio, secondo quanto descritto nel paragrafo 3.2. Questa analisi diventa urgente in presenza di un caso di legionellosi

  25. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali Analisi del rischio : tra i fattori da considerare si ricordano: a) la fonte di approvvigionamento dell'acqua dell'impianto; b) i possibili punti di contaminazione dell'acqua all'interno dell'edificio; c) le caratteristiche di normale funzionamento dell'impianto; d) le condizioni di funzionamento non usuali, ma ragionevolmente prevedibili (es.: rotture); e) le prese d'aria per gli edifici (che non dovrebbero essere situate vicino agli scarichi delle torri di raffreddamento).

  26. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali 3.2.1. Nomina di un responsabileOgni struttura turistico-ricettiva deve individuare una persona responsabile per l'identificazione e la valutazione del rischio potenziale di infezione, che sia esperto e che comprenda l'importanza della prevenzione e dell'applicazione delle misure di controllo.

  27. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali 3.2.2. Fattori di rischio. Il rischio di acquisizione della legionellosi dipende da un certo numero di fattori. Tra questi ricordiamo quelli più importanti: • la presenza e la carica di legionella; • le condizioni ideali per la moltiplicazione del microrganismo (ad esempio: temperatura compresa tra 20 e 50 °C, presenza di una fonte di nutrimento come alghe, calcare, ruggine o altro materiale organico); • la presenza di tubature con flusso d'acqua minimo o assente; • l'utilizzo di gomma e fibre naturali per guarnizioni e dispositivi di tenuta; • la presenza di impianti in grado di formare un aerosol capace di veicolare la legionella (un rubinetto, un nebulizzatore, una doccia, una torre di raffreddamento, ecc.); • la presenza (e il numero) di soggetti sensibili per abitudini particolari (es. fumatori) o caratteristiche peculiari (età, patologie croniche, ecc.).

  28. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali 4. Misure da porre in essere in presenza di rischio Se in una struttura turistico-ricettiva si evidenzia la presenza di un potenziale rischio (es.: la temperatura dell'acqua calda e' inferiore a quella raccomandata; la concentrazione di disinfettante non raggiunge il livello necessario per l'abbattimento della carica batterica; o altro) si deve effettuare un campionamento dell'acqua per la ricerca di legionella, in un numero di siti che sia rappresentativo di tutto l'impianto idrico, e comunque non inferiore a sei.

  29. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali In base ai risultati complessivi dell'analisi del rischio, è quindi opportuno preparare, con l'ausilio di personale tecnico qualificato, un protocollo scritto per il controllo e la manutenzione degli impianti che specifichi gli interventi (fisici o chimici) da mettere in atto, le procedure di pulizia e disinfezione e la loro periodicità. Per maggiori informazioni sui possibili trattamenti di disinfezione si rimanda all'accordo Stato-regioni del 4 aprile 2000, recante «Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi"», pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2000, oppure alle «Europeanguidelinesforcontrol and preventionoftravelassociatedlegionnairesdisease» disponibili sul sito internet www.ewgli.org E' opportuno che l'efficacia delle misure di controllo venga verificata periodicamente.

  30. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali IMPIANTO IDRICO

  31. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali TORRI DI RAFFREDDAMENTO

  32. Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di struttureturistico-ricettive e termali

  33. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Articolo 62 - Definizioni ……. si intendono per luoghi di lavoro, unicamente ai fini della applicazione del presente titolo …… nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio lavoro. Articolo 63 - Requisiti di salute e di sicurezza • I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell’ALLEGATO IV. arresto da due a quattro mesi o ammenda da € 1.000 a € 4.800 Articolo 64 - Obblighi del datore di lavoro d) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate; arresto da due a quattro mesi o ammenda da € 1.000 a € 4.800

  34. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori ALLEGATO IV REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO 1.13. Servizi igienico assistenziali 1.13.2.2. Devono essere previsti locali per docce separati per uomini e donne o un’utilizzazione separata degli stessi. Le docce e gli spogliatoi devono comunque facilmente comunicare tra loro. 1.13.3.2. Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati; quando ciò sia impossibile a causa di vincoli urbanistici o architettonici e nelle aziende che occupano lavoratori di sesso diverso in numero non superiore a dieci, è ammessa un’utilizzazione separata degli stessi. 1.13.4.1. Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai bagni, alle latrine, ai dormitori ed in genere ai servizi di igiene e di benessere per i lavoratori, devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia, a cura del datore di lavoro.

  35. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori ALLEGATO IV REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO 1.14. Dormitori 1.14.2.1. I locali forniti dal datore di lavoro ai lavoratori per uso di dormitorio stabile devono possedere i requisiti di abitabilità prescritti per le case di abitazione della località ed avere l’arredamento necessario rispondente alle esigenze dell’igiene. Essi devono essere riscaldati nella stagione fredda ed essere forniti di luce artificiale in quantità sufficiente, di latrine, di acqua per bere e per lavarsi e di cucina, in tutto rispondenti alle stesse condizioni indicate nel presente Decreto per gli impianti analoghi annessi ai locali di lavoro

  36. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori ALLEGATO IV REQUISITI DEI LUOGHI DI LAVORO 1.14. Dormitori 1.14.4.2.1. gli ambienti devono prevedere la separazione tra uomini e donne, salvo che essi non siano destinati esclusivamente ai membri di una stessa famiglia; 1.14.4.3. La superficie dei dormitori non può essere inferiore a 3,50 metri quadrati per persona. 1.14.4.4. A ciascun lavoratore deve essere assegnato un letto, una branda o una cuccetta arredate con materasso o saccone, cuscino, lenzuola, federe e coperte sufficienti ed inoltre di sedile, un attaccapanni ed una mensolina

  37. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori • TITOLO X – ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI • Articolo 268 - Classificazione degli agenti biologici • Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di infezione: • b) agente biologico del gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche • ALLEGATO XLVI • Legionella pneumophila gruppo 2 • Legionella spp gruppo 2

  38. Il D. Lgs 81/2008 :la responsabilità verso i lavoratori TITOLO X – ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI CAPO II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Articolo 271 - Valutazione del rischio Articolo 272 - Misure tecniche, organizzative, procedurali Articolo 273 - Misure igieniche Articolo 277 - Misure di emergenza Articolo 278 - Informazioni e formazione

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