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I placentati

I placentati. Caratteristiche generali. Temperatura corporea costante ed elevata Testicoli esterni (spermio istogenesi) Presenza di una placenta perfezionata Periodo della gestazione . Formazione della placenta. Fecondazione . Blastocisti . Trofoblasto (corion). Villi coriali.

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I placentati

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Presentation Transcript


  1. I placentati

  2. Caratteristiche generali • Temperatura corporea costante ed elevata • Testicoli esterni (spermio istogenesi) • Presenza di una placenta perfezionata • Periodo della gestazione

  3. Formazione della placenta Fecondazione Blastocisti Trofoblasto (corion) Villi coriali Annidamento

  4. La placenta • Forma e struttura differente nei vari ordini • Collegata al feto mediante il cordone ombelicale

  5. Funzioni della placenta Le funzioni di questo organo sono assai numerose, dal momento che esso funge da: • Polmone: fornisce ossigeno al feto ed allontana l'anidride carbonica; questi gas diffondono facilmente attraverso il sottile strato di cellule che separa i villi coriali dal sangue materno • Rene: depura e regola i liquidi corporei del feto • Apparato digerente: procura e fornisce nutrienti; la placenta è permeabile a molte sostanze nutritive presenti nel sangue della madre, come glucosio, trigliceridi, proteine, acqua ed alcune vitamine e sali minerali • Sistema immunitario: consente il passaggio degli anticorpi per endocitosi ma impedisce quello di molti patogeni (fanno eccezione, ad esempio, i virus della rosolia e i protozoi della toxoplasmosi) • Barriera protettiva: la placenta impedisce il passaggio di molte sostanze dannose, anche se alcune possono comunque attraversarla e nuocere al feto (caffeina, cocaina, alcol, alcuni farmaci, nicotina ed altre sostanze cancerogene presenti nel fumo di sigaretta...)

  6. Placenta previa Quando la placenta raggiunge le aree critiche si possono riscontrare problemi come la placenta previa, che può portare al distacco della placenta. Questo può portare il figlio ad avere problemi, a nascere prematuro o addirittura morto.

  7. Le origini • L’eomaia scansoria è considerato il primo placentato: • Nasce 125 milioni di anni fa • Predisposto ad arrampicarsi • Mammifero arboricolo • Non ancora completamente un placentato, in quanto il bacino era ancora troppo stretto per partorire cuccioli vivi e completamente sviluppati

  8. La classificazione euarchontoglires metatheria boreoeutheria laurasiatheria eutheria xenarthra atlantogenata afrotheria Meridiungulata (ordine estinto)

  9. Euarchontoglires • Roditori: sono in assoluto i mammiferi più diffusi • Lagomorfi: lepre e coniglio. Zampe posteriori molto sviluppate, grossi incisivi a crescita continua • Scandenti: piccoli mammiferi con lunga coda e muso aguzzo • Dermotteri: sono caratterizzati da una larga membrana posta tra il collo, gli arti anteriori, i posteriori e la coda e tra le dita. Riescono così a planare e per questo le uniche due specie che appartengono a quest’ordine sono dette lemuri volanti. • Primati

  10. Laurasiatheria • Artiodattili: con numero pari di dita • Cetacei • Carnivori: mangiatori di carne, mammiferi più noti e diffusi • Chirotteri • Perissodattili: numero dispari di dita • Polidoti

  11. Xenarthra • Pelosi • Cingolati

  12. Afrotheria • Iracoidi: sono anche detti pro cavie. Zampe corte, pelo folto e corpo tondeggiante • Tubulidentati: caratterizzati dalla presenza di una cavità tubolare che attraversa i denti • Macroscelidi: lunga coda, lunghe zampe e il muso è allungato • Proboscidati • Sirenidi:ordine costituito da lamantini e dugonghi.

  13. I Primati presentano una linea evolutiva dei mammiferi che ebbe un grande sviluppo dopo l’estinzione dei dinosauri, tutte le proscimmie vivono nelle foreste tropicali. Si differenziano per la lunga coda che presentano comprende le scimmie, le scimmie antropomorfe e l’uomo, hanno un encefalo più grande e si affidano più alla vista che all’olfatto Proscimmie Antropomorfe

  14. Scimmie antropomorfe Le scimmie antropomorfe vivono tutte nelle aree tropicali del sudest asiatico e dell’africa, sono prive di coda e i loro arti anteriori sono più lunghi di quelli posteriori e sono vegetariane.I gibboni → scimmie antropomorfe più piccole e leggere e agili, arboricole e monogame.L’Orango → foreste pluviali di Sumatra e Borneo, muove lentamente sugli alberi, ma può passeggiare anche sul terreno.Il Gorilla → può arrampicarsi sugli alberi, ma passa quasi tutto il suo tempo al suolo. Questo animale sostiene il proprio peso appoggiandosi al terreno sulle nocche degli arti anteriori, ma è in grado di rizzarsi sugli arti posteriori.Gli scimpanzé →vivono nelle foreste pluviali africane, passano un quarto del loro tempo a terra e camminano sulle nocche, hanno comportamenti simili a quelli umani ( specchio, guerra all’interno della propria specie, usano un linguaggio dei gesti capibile) e solo il 3% del loro DNA differisce dal nostro.

  15. Splancnocranio delle scimmie Blocco facciale: Comprende le ossa della faccia quali nasali, mascellari , palatine, ecc. Dentatura: segue l’andamento evolutivo del blocco facciale, ma è difficile capire quale specie sia nata prima di un’altra in quanto dalle tupaie e i lemuri fino all’uomo, la dentatura si è ristretta. Mandibola: nelle proscimmie è conformata come nella maggior parte degli altri mammiferi. Nei primati superiori, uomo compreso, le due semimandibole, separate nella vita fetale, si fondono con una sinostosi formando un osso unico. Questa parte del cranio ha subito notevoli modificazioni nella scala filogenetica dell’ordine dei primati; dalle proscimmie sino all’uomo e anche nell’ambito dell’evoluzione umana essa assume un importante valore distintivo per l’identificazione dei vari livelli evolutivi; per cui è di fondamentale importanza la conoscenza delle varie conformazioni in relazione alla funzionalità delle singole parti. Suddivisibile in:

  16. Cetacei Forma affusolata Mancanza di collo e torace Coda orizzontale • Quasi totale assenza di peli • Sprovvisti di narici • Presenza di pinne (pettorali, dorsale, caudale)

  17. A differenza dei Carnivori Pinnipedi (foche, trichechi,…) non sono più in grado di sopravvivere nell’ambiente terrestre per le sostanziali modificazioni dello scheletro, in quanto coste e sterno non sono così robusti da sostenere il peso corporeo sulla terraferma e viene dunque impedita una ventilazione sufficiente dei polmoni; è per questo motivo che i Cetacei spiaggiati muoiono soffocati. Gli arti sono ridotti; in molti Cetacei permangono vestigia degli arti posteriori e del cinto pelvico, che però non si articola mai con la colonna vertebrale; possiedono una pinna dorsale sostenuta da tessuto connettivo denso; le sette vertebre cervicali (numero standard dei mammiferi) sono fuse.

  18. Chirotteri Udito molto sviluppato Hanno evoluto una mano- ala nella quale si distende una membrana. Si tratta di una estensione della cute del dorso e del ventre, percorsa da fibre elastiche, muscoli striati, nervi e vasi sanguigni. Viene lubrificata, ai fini del mantenimento dell’elasticità, con un secretoproveniente da ghiandole collocate tra narici ed occhi. Il primo dito è sempre libero e viene utilizzato per arrampicarsi.

  19. Polidoti Corpo ricoperto di scaglie ossee, eccetto per ventre e parte anteriore delle zampe, utili per difendersi dai predatori Testa piccola e conica Arti corti, con cinque potenti artigli utili ad arrampicarsi Specie arboricola e asociale. Comunica solo nel periodo dell’accoppiamento.

  20. Sdentati • Assenza di denti o dentatura ridotta • Unghie falciformi di diversa misura • Cervello macrosmatico con grande sviluppo dell’olfatto • Temperatura corporea costante • Poliembrionia negli armadilli

  21. I proboscidati • Dato l’enorme stazza, gli arti sono posti al di sotto del corpo • Presenza della proboscide • Enormi padiglioni auricolari • Pelle spessa ma delicata con scarsità di peli • Presenza di zanne

  22. L’evoluzione della proboscide degli elefanti è dovuta alla continua crescita delle zanne

  23. I sirenidi I sirenidi sono conosciuti come gli erbivori marini. Infatti si cibano solo di alghe presenti nel fondo del mare che “brucano”. Sono mammiferi completamente acquatici, infatti non escono mai dall’acqua per respirare e riescono a fare apnee di circa 5 minuti. La loro distribuzione è molto ridotta, infatti i lamantini sono ritenuti una specie in via d’estinzione. Hanno una vita sedentaria e solitaria.

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