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Scena del Crimine e convergenza di Metodologie Investigative Susanna Agostini

Scena del Crimine e convergenza di Metodologie Investigative Susanna Agostini. E’ un errore madornale costruire teorie prima di aver ottenuto dei dati. Si inizia a deformare insensatamente i fatti per farli calzare alle teorie, invece di far calzare le teorie ai fatti.

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Scena del Crimine e convergenza di Metodologie Investigative Susanna Agostini

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Presentation Transcript


  1. Scena del Crimine e convergenza di Metodologie Investigative Susanna Agostini

  2. E’ un errore madornale costruire teorie prima di aver ottenuto dei dati. Si inizia a deformare insensatamente i fatti per farli calzare alle teorie, invece di far calzare le teorie ai fatti. Sir. A. Conan Doyle

  3. Investigazione: quale momento cognitivo che permette di ridurre l’incertezza, seppur con tentativi precari e fallibili, da un livello più disordinato e rischioso di incertezza ad un livello più studiato e controllato.

  4. La stessa etimologia della parola richiama l’aspetto teleologico dell’attività investigativa Dal latino “video” = vedere “vestigia”= tracce, orme

  5. Racchiude in sé un elemento imprescindibile che ne costituisce altresì il suo sostanziale contenuto: La ricerca della VERITA’. L’attività investigativa altro non è se non una tensione verso una Determinata Verità.

  6. Non esiste una sola verità : • VERITA’ STORICA • VERITA’ PROCESSUALE • VERITA’ FENOMENOLOGICA Molti Autori hanno cercato di descrivere e distinguere i diversi tipi di verità March Bloch sottolinea la differenza tra la verità dello storico, del giudice e del giustiziere.

  7. Significato ed ambito dell’attività investigativa: • Nella sua accezione più ampia è sinonimo di ricerca approfondita, attenta, dettagliata applicata in uno dei tanti settori delle attività umane (storia, archeologia, scienza …) • Nel suo significato più comune è quella attività compiuta a seguito del verificarsi di un crimine volta all’individuazione del suo autore

  8. L’ultimo significato è di rilevante importanza nei sistemi con RITO ACCUSATORIO in linea con aderente alle una più ampia istanze di un tutela dei diritti ordinamento della persona democratico ASSUME UN RUOLO FONDAMENTALE LA PROVA Posto il thema probandum

  9. SISTEMA ACCUSATORIO Oralità,contraddittorio, pubblicità, immediatezza, regole per l’acquisizione delle prove SISTEMA INQUISITORIO Pretesa di voler conoscere tutto e tutta la verità, limitando di fatto la difesa: istruttoria, confessione, segreto RITI PROCESSUALI

  10. Data l’importante rilevanza della Prova NECESSITA’ DI UNA CORRETTA E SCRUPOLOSA ATTIVITA’ INVESTIGATIVA

  11. La prova afferisce generalmente a settori diesperienza empirica. Ciò comporta problematiche relative al fondamento razionale di conoscenze che non appartengono al campo della logica dimostrativa.

  12. La prova afferente all’esperienza empirica, ( metodo induttivo) Dal particolare al generale Lo schema concettuale comune di questi settori è : EVIDENCE AND INFERENCE attraverso gli apporti provenienti da vari campi si offrono strumenti generali per la formulazione ed il controllo razionale delle inferenze che fondano asserzioni sui fatti “PROVA” = elemento di conferma di conclusioni relative ad asserzioni su fatti

  13. Tesi di Stella: il significato della «verità» deve essere individuato nella corrispondenza ai fatti e ai costrutti sociali. • I costrutti sociali sono: • la scienza e gli enunciati scientifici • le massime di esperienza • la logica del probabile VERITA’ QUINDI COME CORRISPONDENZA DELLE ASSERZIONI AI FATTI DEL MONDO EMPIRICO

  14. Tesi del Taruffo: partendo dal presupposto che sia impossibile raggiungere la verità assoluta, è però rilevante l’ipotesi teorica di questa come assoluta corrispondenza dell’accertamento giudiziale ai fatti del mondo reale, poiché serve a fondare concettualmente una prospettiva in cui il problema dell’accertamento si pone razionalmente in termini di modalità tecniche per realizzare la migliore verità relativa ossia la migliore approssimazione dell’accertamento alla realtà

  15. Problema centrale quindi, nell’attività investigativa: valutazione della coerenza delle attività svolte ad opera degli operatori con le esigenze della « verità». verifica di qualità dell’operatore della sua attività svolta.

  16. L’autoverifica di qualità dei risultati implica per l’investigatore la classificazione: • dei dati acquisiti da lui o da altri • delle valutazioni di tali dati in termini di certezza, ovvero di probabilità, ovvero di verosimiglianza o compatibilità.

  17. Componente non trascurabile dell’attività investigativa (attività che afferisce alle esperienze empiriche) è il RISCHIO: • di commettere errori. • di prendere un abbaglio interpretando erroneamente. • di accusare un innocente. • di non assicurare alla giustizia il vero colpevole.

  18. Strumenti: • metodo • controllo dell’errore Il metodo dell’investigazione, così quello della scienza e del processo, dovrebbe essere rivolto più che a individuare la verità a scoprire l’errore, l’eventuale “ragionevole dubbio” che deve essere confutato per poter raggiungere una probabilità vicina alla certezza. Strettamente connessi

  19. Bertrand Russel: tre sono i momenti del metodo • OSSERVAZIONE • GENERALIZZAZIONE • CONTROLLO

  20. « Il primo consiste nell’osservare i fatti significativi, il secondo nel giungere ad una conclusione che, se vera, deve spiegare questi fatti, il terzo nel dedurre da questa ipotesi delle conseguenze che si possono sottoporre all’osservazione. Se le conseguenze sono verificate, l’ipotesi è provvisoriamente accettata come vera; benché debba generalmente richiedere delle modificazioni in seguito con la scoperta di altri fatti.»

  21. Karl Popper metafora sul metodo: «La scienza è costruita su palafitte che non toccano mai la roccia definitiva» IL METODO DEVE QUINDI ESSERE QUALIFICATO DA UN CONTROLLO INTERSOGGETTIVO ED OBIETTIVO.

  22. Dato un problema se la conclusione proposta è quella giusta, qualsiasi ricercatore, investigatore dovrebbe approdare alla stessa conclusione INDIPENDENTEMENTE DAI PROPRI PREGIUDIZI DI VALORE

  23. Nel processo una prova vale se : È stata raccolta seguendo regole e procedure determinate preventivamente nella loro ammissibilità SE IL METODO è CORRETTO I RISULTATI DEVONO ESSERE UGUALI

  24. L’INVESTIGAZIONE CRIMINALE DISTINTA IN: • ante delictum indagine preventiva = INTELLIGENCE • post delictum indagine repressiva = INVESTIGAZIONE propriamente detta.

  25. Anche se la suddetta distinzione è puramente formale è soprattutto nell’attivitàinvestigativa postdelictum che viene ad essere ricercata dagli operatori la verità da un iniziale stato di incertezza e confusione quale può presentarsi ictu oculi una scena del criminesi tende verso l’ordine e la chiarezza.

  26. Dagli elementi della scena criminis fenomenologicamente confusi, disordinati e apparentemente insignificanti • Che cosa è successo • Quando è successo • In che modo è successo • Perché è successo • Chi ne è l’autore

  27. Seven Gold W • What happened? (cosa è successo?) • When? (quando?) • Where? (dove?) • Whit what? (con che cosa?) • Wich manner? (in che modo?) • Why? (perchè?) • Who? (chi è l’assassino?)

  28. Scena del crimine: Luogo in cui è possibile acquisire dati ed elementi materiali del reato. Non è limitata solo al luogo in cui è stato ritrovato il cadavere o in cui è stato consumato un altro reato ma area circostante locali contigui luoghi in cui si rilevano le tracce di avvicinamento dell’autore

  29. Dalla scena criminis prendono avvio le indagini tecniche degli organi della polizia giudiziaria: • Polizia scientifica della Polizia di Stato • Ra.C.I.S dell’Arma dei Carabinieri

  30. Indagini Ricerca Repertazione Indizi Ricostruzione evento criminoso e individuazione autore

  31. Principio dell’interscambio di Edmond Locard: Ogni criminale lascia sulla scena tracce di sé e di ogni scena rimane traccia nel criminale. Si può dire che in qualche modo la scena del crimine “comunica”.

  32. L’esame della scena criminis e l’intera attività di sopralluogo è una fase oggettiva, a cui solo un numero minimo di soggetti dovrebbero avervi accesso al fine di evitare contaminazioni.

  33. Nei casi di omicidi seriali I comportamenti evidenziabili sulla scena del crimine si possono suddividere in: • modus operandi = l’insieme dei comportamenti, delle azioni che il criminale compie per realizzare il proprio delitto. • firma = non indispensabile per portare a termine l’azione criminale, rappresenta piuttosto un bisogno psicologico, più o meno consapevole, lanciato agli investigatori e si ripresenta con costanza nei successivi delitti della serie. • staging = la volontaria alterazione della scena del crimine. • undoing= la deliberata modificazione della scena del crimine, attribuita al rimorso dell’assassino che così cerca, almeno sul piano simbolico, di distanziarsi dall’accaduto.

  34. Riferimenti normativi: Art. 55 c.p.p.: funzioni della P.G. e compito specifico relativo alla “assicurazione delle fonti di prova” e “alla raccolta di quanto altro possa servire all’applicazione della legge penale” Art. 348 c.p.p.: la P.G. raccoglie “ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto ed all’individuazione del colpevole; a tal fine procede alla ricerca delle cose e delle tracce pertinenti al reato, nonché alla conservazione delle stesse”

  35. Il legislatore impone alla P.G.: • Ricercare e raccogliere le tracce. • Conservare le stesse. • Assicurarle quali fonti di prova mantenendone inalterato il valore probatorio.

  36. Tale risultato si ottiene solo • Attraverso una buona • conoscenza delle normativa • che regola la materia. • Attraverso una compiuta “coscienza investigativa” • Attraverso un’ottima padronanza delle tecniche specifiche di rilievo repertamento ed analisi.

  37. “Coscienza investigativa” “Cultura globale dell’investigazione” Indicano la formazione tecnica e culturale dell’operatore al fine di un corretto approccio alla scena criminis Sono intercambiabili

  38. COSCIENZA INVESTIGATIVA Quale “ABITO MENTALE” dell’investigatore di Polizia Giudiziaria …

  39. … e non solo • Questa mentalità operativa dovrebbe appartenere • all’Ufficio del Pubblico Ministero • agli Avvocati • agli operatori che si occupano delle indagini difensive

  40. La Coscienza investigativa • Consiglia all’operatore • di • “Congelare” la scena criminis • Usare in modo corretto gli strumenti tecnologici nella ricerca delle tracce • Di ricorre ai saperi tecnici per il raccordo degli indizi probatori e per l’interpretazione degli stessi

  41. La Coscienza investigativa implica quindi • Capacità di non inquinare la scena del crimine • Capacità di procedere ad una corretta acquisizione, conservazione e presentazione dei reperti.

  42. Formazione della coscienza investigativa • Nell’esecuzione del sopralluogo l’agente o l’ufficiale di P.G. deve avere: • Capacità innate quali l’intuito,lo spirito di osservazione, la scrupolosità • Metodo idoneo a valorizzare queste capacità attraverso conoscenze tecnico-scientifiche e normativo - procedurali

  43. Qualità personali : • L’intuito • La tempestività dell’azione • La tenacia nella condotta operativa • Il buon senso nelle valutazioni • La freddezza nelle azioni e nell’analisi degli argomenti • L’apertura mentale • L’equilibrio nelle ponderazioni delicate e controverse • La fantasia,la curiosità, l’amore per la verità e il gusto per la ricerca

  44. Formazione della coscienza investigativa Il metodo permette a tutti gli operatori di agire nella scena criminis in modo corretto e con criteri logico-scientifici; sapendo individuare e interpretare le tracce del reato riconoscendone la giusta valenza probatoria, anche in assenza di spiccate capacità innate.

  45. Strategie investigative • Riesame completo e minuzioso della scena documentata • Studio della vittima • Identificazione e documentazione di tutti gli indicatori dello staging o “organizzazione della messa in scena” • Identificazione e documentazione dei possibili moventi per l’atto originario e per lo staging del crimine • Individuazione del soggetto beneficiante dell’atto originario e dello staging della scena

  46. 2 sono quindi le fonti di informazioni critiche a disposizione dell’investigatore • la Vittima • la Scena del Crimine

  47. Ed è per questo motivo che ormai è componente imprescindibile dell’investigazione LA CRIMINALISTICA

  48. Criminalistica: scienza che avvalendosi di altre scienze quali: • Fisica • Medicina legale • Balistica • Biologia • Chimica • Grafica • Fonica • Dattiloscopia … Permette l’interpretazione dei dati di fatto scaturiti dal crimine

  49. Cenni storici sulla criminalistica Disciplina impegnata da oltre un secolo nella ricerca di applicazioni tecnologiche da utilizzare nella giustizia per raggiungere quella probabilità vicina alla certezza. Fine Ottocento: nasce con BERTILLON, metodo antropometrico = primo metodo scientifico di identificazione personale. 1988: ingresso ufficiale nel sistema procedurale italiano dopo la riforma del processo penale.

  50. Gli organi di polizia giudiziaria che per primi intervengono sul luogo del reato devono prendere tutte le misure atte alla salvaguardia dello stato dei luoghi per impedire ogni modifica volontaria o involontaria.

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