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IL TERMINAL DI RIGASSIFICAZIONE DI ZAULE (AREA “EX ESSO”)

IL TERMINAL DI RIGASSIFICAZIONE DI ZAULE (AREA “EX ESSO”). A cura di Marco Torbianelli. IL PROGETTO. Inceneritore ACEGAS-APS. Rigassificatore. Pontile di attracco della gasiera. Terminal S.I.O.T. Nave gasiera. LA ZONA INDUSTRIALE. 2. 1. 3. 5. 4. 6. 9. 7. 8. Petroliere.

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IL TERMINAL DI RIGASSIFICAZIONE DI ZAULE (AREA “EX ESSO”)

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Presentation Transcript


  1. IL TERMINAL DI RIGASSIFICAZIONEDI ZAULE (AREA “EX ESSO”) A cura di Marco Torbianelli

  2. IL PROGETTO Inceneritore ACEGAS-APS Rigassificatore Pontile di attracco della gasiera Terminal S.I.O.T. Nave gasiera

  3. LA ZONA INDUSTRIALE 2 1 3 5 4 6 9 7 8 Petroliere Nave gasiera

  4. COS’E’ UN RIGASSIFICATORE • Si tratta di un impianto che trasforma il metano (o GNL – Gas Naturale Liquido) dallo stato liquido allo stato gassoso, per poi immetterlo nella rete di distribuzione. • Il metano liquido arriva all’interno di navi gasiere alla temperatura di circa -160 °C. • La trasformazione avviene utilizzando l’acqua di mare, che cedendo calore al metano liquido lo riporta allo stato gassoso. L’acqua utilizzata viene poi restituita al mare ad una temperatura inferiore ed addizionata di ipoclorito di sodio (candeggina), utilizzato per evitare la corrosione delle tubazioni.

  5. LA SCELTA DELL’UBICAZIONE • L’impianto è progettato nell’area “Ex Esso”, tra il terminal petrolifero della S.I.O.T. e l’inceneritore dell’ACEGAS-APS, all’interno del “Sito Inquinato di Interesse Nazionale”. • E’ un impianto “a rischio di incidente rilevante” e sottoposto pertanto alla Direttiva Seveso per la quale “ […] nelle zone interessate […], gli enti territoriali tengono conto, nell’elaborazione degli strumenti di pianificazione dell’assetto del territorio, della necessità di prevedere e mantenere opportune distanze tra gli stabilimenti e le zone residenziali, gli edifici e le zone frequentate dal pubblico, le vie di trasporto principali, […]”.

  6. LA SCELTA DELL’UBICAZIONE • Nelle immediate vicinanze, oltre all’inceneritore ed al terminal S.I.O.T., vi sono la Ferriera, la Linde Gas, i depositi costieri, la Alder, alcune delle quali sottoposte alla medesima Direttiva. • I quartieri di Servola, Borgo San Sergio ed Aquilinia si troveranno molto vicini all’impianto. • L’abitato di Muggia si troverà molto vicino al percorso che le navi gasiere dovranno compiere per arrivare all’impianto, passando tra l’altro davanti alle petroliere attraccate al terminal S.I.O.T.

  7. L’ARRIVO DELLE GASIERE • Per il rigassificatore di Zaule è stimato l’arrivo di circa 110 navi gasiere all’anno, ovverosia circa una ogni tre giorni. • Durante il transito delle navi gasiere è interdetta qualsiasi operazione marittima. • La manovra di attracco consisterà in una rotazione di circa ¾ di giro (270°) al centro della baia di Muggia, per permettere alla nave gasiera, che arriva di prua, di attraccare al pontile. • Le operazioni di scarico dureranno all’incirca 10-12 ore a seconda del tipo di nave.

  8. IL COLLEGAMENTO ALLA RETE NAZIONALE • Nel progetto “Gas Natural” non è fatta menzione alcuna a come il gas prodotto verrà immesso in rete. • In questi giorni è emersa la possibilità di realizzare una condotta sottomarina da Trieste fino a Grado per poi proseguire sottoterra verso la zona di Villesse-Ruda, ove avverrebbe il collegamento (percorso simile a quello invece previsto nel progetto per il rigassificatore in mezzo al Golfo, proposto da Endesa). PERCHE’ FARE IL RIGASSIFICATORE A TRIESTE PER IMMETTERE IL GAS NELLA RETE A GRADO??? E SE GRADO NON VUOLE???

  9. LA TECNOLOGIA • La “Gaz de France” ha allo studio una nave “rigassificatrice” in grado cioè di trasportare il metano, rigassificarlo a bordo una volta giunta a destinazione ed immetterlo già sotto forma di gas nella rete di distribuzione, tramite degli attracchi sottomarini posti a distanza di sicurezza dalle coste. (Fonte: “Il Sole 24ore” del 17/11/2006) Questo di fatto rende superato il concetto di impianto di rigassificazione a terra, tenendo conto del fatto che i tempi di sviluppo del progetto “nave rigassificatrice” sono inferiori a quelli necessari a costruire l’impianto di Zaule (5 anni).

  10. GLI INVESTIMENTI • La delibera n°178/2005 dell’Autorità Nazionale per l’Energia stabilisce che lo Stato rimborserà i gestori degli impianti di rigassificazione qualora essi producano poco per mancanza di metano da rigassificare, annullando di fatto il rischio di impresa e favorendo le banche che, essendo lo Stato garante, non avranno difficoltà a finanziare queste opere. • In Spagna i rigassificatori esistenti lavorano al 50% perché non trovano metano da rigassificare.

  11. GLI APPROVIGIONAMENTI • I nuovi recentissimi accordi con la Russia e l’Algeria porteranno gas nel nostro Paese per i prossimi 30 anni • Un impianto di rigassificazione ha un periodo di funzionamento stimato in 30 anni

  12. LA CONVENZIONE DI AAHARUS • Nel 1998 ad Aaharus (Danimarca) i Paesi europei hanno sottoscritto la “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”, ratificata dallo Stato italiano con Legge n°108 del 16/03/2001. • Tale convenzione prevede tra le altre cose la partecipazione della popolazione al processo decisionale in materia ambientale e tra gli impianti per cui essa è prevista ci sono proprio gli impianti di rigassificazione.

  13. I PRESUNTI VANTAGGI PRESUNTI VANTAGGI PER LE INDUSTRIE: • Un abbassamento del prezzo del gas. PRESUNTI VANTAGGI PER IL COMUNE DI TRIESTE: • Royalties, ovverosia “tot” euro a metro cubo di gas prodotto che Gas Natural verserebbe nelle casse del Comune di Trieste. • La bonifica diuna parte del Sito Inquinato di Interesse Nazionale (ma comunque non la parte più inquinata). PRESUNTI VANTAGGI PER LA POPOLAZIONE: • Un abbassamento del prezzo del gas?!?!? • Un abbassamento dell’ICI?!?!?

  14. ….PER CONCLUDERE…. … nonostante quanto vi abbiamo mostrato, è da più di un anno che i nostri dipendenti amministratori pubblici ci stanno lavorando senza dirci nulla … PERCHE’?

  15. IL PARERE DEI COMUNI Mentre tutti i Comuni costieri si sono espressi unanimemente per il “no”, nel Comune di Trieste al “si” della Giunta si è opposto il “no” del Consiglio, giunto in serata il 18 gennaio. La motivazione del “no” di Trieste? L’OFFERTA TROPPO BASSA DI ROYALTIES!!! SALUTE, SICUREZZA E AMBIENTE CHE PREZZO HANNO?!?!?

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