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Plenaria 18 novembre

Plenaria 18 novembre. Ivo Colozzi Scuola e Capitale Sociale Una indagine nelle scuole superiori di secondo grado della Provincia di Trento.

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Presentation Transcript


  1. Plenaria 18 novembre Ivo ColozziScuola e Capitale SocialeUna indagine nelle scuole superiori di secondo grado della Provincia di Trento

  2. La presenza, la quantità e la forma del CS rappresentano indicatori molto forti della apertura verso gli altri, della capacità di cooperare, di sentirsi comunità, con le conseguenze che ciò comporta (solidarietà, coesione sociale, civicness)

  3. Una definizione di CS Possiamo definire il capitale sociale (CS) come la rete (o l'insieme delle reti) di relazioni fiduciarie che un attore (individuale o collettivo) sa creare o in cui è capace di entrare e che può attivare in caso di bisogno, senza dover ricorrere al denaro (mercato) o al potere (politica).

  4. Le forme del CS Queste reti possono assumere due forme che la network analysis ha definito bondinge bridging

  5. Le forme del CS I reticoli sociali bondingsi qualificano per elevati livelli di coesione e di orizzontalità (sono tendenzialmente forti ed egualitari all'interno ma chiusi verso l'esterno).

  6. Le forme del CS Una rete si definisce bridging quando al suo interno esistono uno o alcuni soggetti particolarmente centrali (leaders) in grado di garantire delle connessioni indirette, cioè mediate, tra i membri del network ed altri soggetti esterni che senza tale mediazione non entrerebbero in relazione (brokers).

  7. Cosa veicolano le reti • Le ricerche empiriche in linea generale hanno evidenziato che queste reti veicolano 4 tipi di sostegno: • (i) le risorse materiali e concrete (denaro, oggetti, informazioni, etc.); • (ii) la reputazione e le credenziali sociali (la conoscenza di un particolare individuo può accrescere la reputazione di un soggetto e quindi favorirlo nel perseguimento dei suoi obiettivi);

  8. Cosa veicolano le reti • (iii) contatti e conoscenze interpersonali (il soggetto è agevolato nel raggiungimento delle sue finalità da nuovi contatti fornitigli da un membro del suo personal network); • (iv) risorse simboliche ed espressive (ovvero, sostegno emotivo, consigli, rassicurazioni, etc.).

  9. L’ ambivalenza del CS Il CS, quindi, rappresenta una risorsa fondamentale sia per la società, sia per gli attori sociali ma, contemporaneamente, può creare diseguaglianza di opportunità.

  10. L’ ambivalenza del CS P. Bourdieu, ad esempio, ha creduto di aver dimostrato che è sfruttando la loro maggior dotazione di CS che le classi egemoni riescono a riprodurre la loro posizione dominante.

  11. CS e scuola • Se il CS è: • Un meccanismo/risorsa fondamentale per il bisogno della società di creare fiducia, coesione, senso di appartenenza, civicness; • Una risorsa fondamentale per la valorizzazione del capitale umano delle persone; • Un fattore di possibile discriminazione

  12. CS e scuola È evidente l’importanza di affrontare il tema del CS in riferimento alla scuola.

  13. Il ruolo della scuola • Nello stato democratico, la scuola si legittima come istituzione pubblica se e nella misura in cui rappresenta uno strumento di educazione, di valorizzazione del capitale umano e di mobilità sociale, cioè di riduzione delle disuguaglianze di opportunità.

  14. Il ruolo della scuola Valutazioni internazionali e ricerche dei sociologi dell’educazionehanno evidenziato che la scuola italiana riesce a produrre questi risultati in misura limitata e, comunque, nettamene inferiore alle aspettative. (Es. C. Barone, A. Schizzerotto, 2010)

  15. I motivi della ricerca • Nell’indicare i motivi che possono spiegare questo risultato, i sociologi dell’educazione italiani, diversamente dai colleghi americani, non hanno quasi mai considerato come una variabile esplicativa il CS (la capacità della scuola di creare/sviluppare il CS degli studenti e delle famiglie e/o di analizzare quantità e forma del CS degli studenti). E’ quanto ha inteso fare questa ricerca.

  16. Gli obiettivi della ricerca a) verificare se e quanto i responsabili e gli operatori della scuola sono consapevoli dell’importanza che ha l’obiettivo di contribuire come scuola ad aumentare il CS delle famiglie, in particolare di quelle più disagiate, coinvolgendole in relazioni di conoscenza, collaborazione e fiducia con le famiglie dei compagni che frequentano la classe del figlio e, più in generale, con altre famiglie e persone che la scuola riesce a mettere in relazione (rete) attraverso le proprie attività

  17. Gli obiettivi della ricerca b) dell’importanza che ha l’obiettivo di contribuire come scuola a far crescere il CS degli studenti, specie di quelli più isolati e disagiati, favorendo relazioni di fiducia reciproca e di solidarietà.

  18. Gli obiettivi della ricerca c) misurare e caratterizzare il CS dei ragazzi che frequentano la stessa classe attraverso appositi strumenti di rilevazione che potranno essere utilizzati dagli stessi operatori scolastici per replicare ed estendere la misurazione;

  19. Gli obiettivi della ricerca d) mostrare, attraverso specifiche analisi statistiche, quanto e come il CS incida sul rendimento scolastico dei ragazzi.

  20. Le ipotesi di fondo della ricerca • a) il CS dei ragazzi non è solo una variabile ascrittiva, essenzialmente legata allo status socio-economico della famiglia, ma viene anche costruito e/o fatto crescere dalla scuola secondo modalità differenti che dipendono propriamente dai tipi di relazione che si instaurano tra docenti, studenti, famiglie e altre risorse del territorio nelle diverse scuole e dai valori perseguiti dalle scuole.

  21. Le ipotesi di fondo della ricerca Tale processo, però, in questo momento storico può essere definito come “non riflessivo”, nel senso che si presenta come esito non esplicitamente voluto e perseguito;

  22. Le ipotesi di fondo della ricerca b) una maggiore dotazione di CS aiuta gli studenti ad ottenere migliori risultati per quanto riguarda sia l’educazione civica che la formazione in senso stretto, cioè l’acquisizione di conoscenze e competenze.

  23. La metodologia • Si è estratto un campione rappresentativo degli studenti delle scuole secondarie superiori della Provincia di Trento.

  24. La metodologia • Si sono intervistati dirigenti e docenti delle scuole selezionate per conoscere: • -i rapporti della scuola col territorio (CS delle scuole) • - i rapporti delle scuole con le famiglie • -dati di funzionamento della scuola (con particolare riferimento al tasso di stabilità/instabilità dei docenti

  25. La metodologia • All’interno delle scuole selezionate è stata scelta una classe del quarto anno. • Agli studenti delle classi selezionate è stato sottoposto un questionario finalizzato a ricostruire: • -il profilo socio-demografico e valoriale degli studenti

  26. La metodologia • - il CS ( interno ed esterno) delle loro famiglie • - la forma e le dimensioni dei reticoli di sostegno (CS) presenti tra gli studenti delle classi • - i tipi di sostegno veicolati attraverso i reticoli.

  27. La metodologia • - il CS ( interno ed esterno) delle loro famiglie • - la forma e le dimensioni dei reticoli di sostegno (CS) presenti tra gli studenti delle classi • - i tipi di sostegno veicolati attraverso i reticoli.

  28. I principali risultati Capitale sociale delle scuole (la quantità delle relazioni di collaborazione esistenti tra le scuole e le altre istituzioni del territorio (pubbliche e private) costruite dalle scuole per migliorare la loro proposta educativa e aumentare le opportunità di formazione e inserimento lavorativo offerte ai loro studenti)

  29. I principali risultati • Capitale sociale delle scuole • Indice di connessione delle scuole con altri soggetti (%) • Livello di connessione basso 33,2 • Livello di connessione medio 22,6 • Livello di connessione alto 44,2 • Totale 100,0 • (n) (566)

  30. CS delle scuole • L’ ipotesi dell’indagine era che esistesse una correlazione positiva tra CS della scuola e rendimento degli studenti, nel senso che le scuole più connesse col territorio avrebbero dovuto offrire una formazione più ricca, varia e, complessivamente, di migliore qualità, ottenendo come effetto un miglior rendimento da parte dei propri studenti. • I dati non hanno confermato l’ipotesi.

  31. CS delle scuole La correlazione che emerge è inversa, nel senso che le scuole che presentano un livello alto di connessione registrano un rendimento degli studenti, in termini di media tra i voti di tutte le materie e di voto di condotta, inferiore a quello delle scuole che hanno un livello medio o basso di connessione. Come interpretare questo dato? Criteri di valutazione “vecchi”? Scarsa capacità di gestire la relazione apertura/apprendimento?

  32. Scuola e CS delle famiglie • La volontà delle scuole di aumentare il CS delle famiglie, in particolare di quelle più disagiate, coinvolgendole in relazioni di conoscenza, collaborazione e fiducia con le famiglie dei compagni che frequentano la classe del figlio e, più in generale, con altre famiglie e persone che la scuola riesce a mettere in relazione (rete) attraverso le proprie attività è molto differenziata e non costituisce ancora un obiettivo prioritario.

  33. Scuola e CS delle famiglie • Il focus dei dirigenti scolastici e dei docenti, nella quasi totalità dei casi, è rappresentato dai singoli studenti e dal miglioramento del loro apprendimento. • La famiglia viene coinvolta prevalentemente per favorire la realizzazione di questo obiettivo.

  34. Il CS degli studenti L’ essere compagni di classe crea forme di CS, cioè reti di relazioni fiduciarie e di sostegno che mediamente coinvolgono la metà circa dei compagni di classe, anche se la dimensione e la forma delle stesse (bonding vs. bridging) cambia in base a variabili come il territorio, l’indirizzo scolastico (licei vs. istituti) e il tipo di scuola (statale vs. paritaria).

  35. Il CS degli studenti Tali reti non riguardano solo il tempo scolastico ma più in generale gli aspetti salienti della vita quotidiana.

  36. Il CS degli studenti Al loro interno avviene uno scambio importante di beni di vario genere, in particolare di tipo concreto (ad es. aiuto per lo studio), ma anche di tipo espressivo, specie per le ragazze. La composizione di queste reti non è correlata allo status socio-economico delle famiglie di provenienza dei loro componenti, per cui si può affermare che di fatto la scuola per il solo fatto di esserci offre ai ragazzi, specie ai più svantaggiati, opportunità di mettersi in relazione con persone appartenenti ad ambienti diversi e di aumentare, in questo modo, il loro CS.

  37. Il CS degli studenti Dire che nella scuola si crea capitale sociale non equivale ad affermare che è la scuola a creare capitale sociale. L’analisi dei dati, infatti, non evidenzia che la creazione delle reti, la forma che assumono, il tipo di beni che si scambiano e le modalità con cui funzionano siano influenzate direttamente dalla scuola. Alcuni degli aspetti elencati sono risultati correlati a caratteristiche familiari o a variabili socio-demografiche.

  38. Il CS degli studenti • Ad esempio, i maschi formano gruppi più ampi e più chiusi rispetto alle femmine, tranne nel caso dei gruppi la cui finalità principale è dare e ricevere consigli, aiuto psicologico e sostegno morale. • In questo caso le femmine creano e/o possono contare su reti più ampie e più chiuse di quelle dei maschi.

  39. Il CS degli studenti • Coloro che provengono da famiglie in cui si parla e ci si aiuta poco tendono in maggioranza ad entrare in reti di sostegno chiuse (bonding) e ad essere meno capaci di “gestire” le relazioni tra pari coordinandole a proprio vantaggio. Invece gli studenti che fanno parte di famiglie con maggiore CS familiare esterno, cioè che hanno numerose relazioni e contatti con persone estranee alla famiglia, sono i più intraprendenti, cioè costruiscono più attivamente la loro rete di sostegno e fungono più facilmente da mediatori tra i gruppi.

  40. Il CS degli studenti • Il più importante fattore “scolastico” che ha mostrato di incidere sulla formazione del CS degli studenti è il turn-over degli insegnanti. Tanto più è forte il turn-over, tanto più la dimensione e la chiusura delle reti aumenta. Nelle classi “stabili”, invece, i gruppi sono più ristretti ma è molto più diffusa la comunicazione e lo scambio tra loro grazie a mediatori che fanno da ponte.

  41. Il CS degli studenti • Si può pensare che la funzione dei docenti,quando sono stabili, consista nell’aiutare i gruppetti in cui si dividono le classi a comunicare tra loro avvalendosi a questo scopo degli studenti con i migliori rendimenti complessivi, che coincidono con le figure dei “mediatori” (broker) tra i gruppi.

  42. CS degli studenti e scuola • Tutti i fattori organizzativi esaminati sono convergenti, nel senso che: • garantendo la presenza stabile dei docenti, • una ricca serie di incontri, attività o iniziative realizzate in collaborazione con altri soggetti del territorio (scolastici e non); • coinvolgendo in modo consistente le famiglie nelle attività formative,

  43. CS degli studenti e scuola la scuola riesce ad incidere sul modo di relazionarsi dei ragazzi che diventa più selettivo e orientato allo scopo, con l’effetto che i gruppi si riducono di dimensione e si moltiplicano (specializzandosi nel rispondere ad un solo bisogno o ad alcuni bisogni), ma i collegamenti tra di essi aumentano.

  44. CS e rendimento scolastico • Non tutte le forme di CS e non tutte le modalità attraverso cui si esprime sono correlate positivamente con i risultati scolastici. La scuola premia i ragazzi più capaci di costruire relazioni selettive e funzionali e in modo particolare quelli che sanno assumere la funzione di mediatori tra i gruppi, mentre penalizza gli studenti e le studentesse che si chiudono in gruppi molto coesi al loro interno e capaci di rispondere a una molteplicità di bisogni, ma incapaci o non interessati ad aprirsi all’esterno.

  45. Conclusioni • Credo che i temi indicati bastino a far capire che le conclusioni della ricerca rappresentano per la scuola sfide importanti sia sul piano dei modelli organizzativi sia su quello del progetto educativo.

  46. Conclusioni • Per una presentazione completa dei risultati si rimanda a • I. Colozzi (a cura di) Scuola e capitale sociale. Un’indagine nelle scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Trento, Erikson, Trento 2011

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