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BLS BASIC LIFE SUPPORT

BLS BASIC LIFE SUPPORT. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera. Niccolò Casini casininiccolo@gmail.com. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera. Il BLS è una tecnica di primo soccorso che consiste in una sequenza di manovre validate a livello mondiale.

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Presentation Transcript


  1. BLS BASIC LIFE SUPPORT Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Niccolò Casini casininiccolo@gmail.com

  2. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Il BLS è una tecnica di primo soccorso che consiste in una sequenza di manovre validate a livello mondiale. • L’obbiettivo è quello di prevenire danni anossici e quindi ridurre al minimo la mortalità nel soggetto in cui risultano compromesse le funzioni vitali. Il paziente non respira e non ha polso

  3. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera MORTE CARDIACA IMPROVVISA (MCI) E’ una morte inaspettata per cause cardiache insorta entro un ora dalla comparsa di una sintomatologia acuta. E’ preceduta solitamente da una perdita di coscienza improvvisa.

  4. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Nella maggior parte dei casi è correlata a disordini aritmici e a cardiopatie ischemiche • Insorgenza sotto sforzo, stress emotivo o anche a riposo • Rappresenta la prima causa di morte nei paesi industrializzati e il 60-70% di tutti i decessi di origine cardiovascolare • In Italia 57.000 casi l’anno, 156 al giorno, uno ogni 9 minuti.

  5. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera SEMEIOTICA • Dolore (angina) o peso retrosternale con possibile irradiazione a: - Braccio SX - Spalle - Epigastrio - Mandibola • Altri sintomi possono essere: sudorazione, nausea e difficoltà respiratoria

  6. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera

  7. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera CONSEGUENZE • No respiro, no circolo Ipossia • Dopo 4-5 minuti: danno neurologico • Dopo 10 minuti: danno irreversibile

  8. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Grafico della sopravvivenza (y) in funzione del tempo (x) • Ogni minuto che passa perdiamo il 10% della possibilità di recupero

  9. Percentuali di sopravvivenza in relazione al tipo di intervento.

  10. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Una precoce RCP: • Permette di guadagnare tempo mantenendo un minimo di perfusione cerebrale e rallentando il danno anossico. • Permette di ritardare il passaggio da ritmo defibrillabile (FV e TV senza polso) a ritmo NON defibrillabile (asistolia e PEA)

  11. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera COSA FARE? E’ necessario attivare immediatamente la CHAIN OF SURVIVAL: • Riconoscimento dell’ emergenza e allertamento dei soccorsi (eccezioni) • Rianimazione cardiopolmonare RCP • AED (automatedexternaldefibrillator) (non richesto) • ACLS (advancedcardiovascular life support)

  12. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 2. BLS Sicurezza La propria incolumità prima di tutto Valutare le condizioni dell’ambiente che circonda il paziente e riferire all’operatore del 118 per un ulteriore supporto tecnico. NONintervenire nel caso sussistano rischi ambientali. Se possibilespostare il paziente in un luogo Sicuro.

  13. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 2. BLS Valutazione della coscienza • Scuotere e chiamare a voce alta la vittima. • Se si è soli chiedere aiuto • Porre la vittima su un piano rigido, capo, tronco e arti allineati, scoprire il tronco SIGNORE/A MI SENTE?

  14. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera ALLERTARE I SOCCORSI (118) Se siete 2 soccorritori dividete i compiti RAPIDAMENTE (uno inizia la valutazione e informa l'altro sulle condizioni del soggetto) Se ci fossero degli astanti fate in modo che uno di loro chiami il 118 mentre iniziate le operazioni di soccorso

  15. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS A: Airways (se il paziente non è traumatizzato) • Apri la bocca (chin lift) e ispeziona rapidamente il cavo orale. • Se fosse presente un corpo estraneo evidente, rimuovilo. • Iperestendi la testa e solleva il mento con due dita sulla parte ossea.

  16. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS B:Breathing C: Circulation Protocollo GAS: Guardo se il torace si espande Ascolto rumore respiratorio Sento se esce aria dalla bocca del paziente. questa operazione non deve durare più di 10 secondi. Anche se il respiro è anormale (Gasping) deve essere considerato NON respiro perché abbiamo comunque un insufficiente ventilazione.

  17. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS B: Breathing C: Circulation • Valutare eventuali segni di circolo (movimenti, tosse, deglutizione, polso carotideo, ect..) ma non soffermarsi più di 5-6 secondi. • Per risparmiare tempo valutare i segni di circolo come il polso carotideo ect... contemporaneamente al protocollo GAS

  18. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS Se il paziente respira • Assisiti il paziente e mantenendo sempre l’iperestensione della testa somministra ossigeno ad alti flussi se possibile ( >4l/min)

  19. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS Se il paziente respira e devi allontanarti Posizione laterale di sicurezza • Testa iperestesa per impedire alla lingua di andare a occludere le vie aeree. • Favorisce l’uscita dalla bocca di eventuali secrezioni

  20. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS Non respira ma ha circolo • Se il paziente è in apnea 10 insufflazioni al minuto. • O2 • Respirazione bocca a bocca o pallone collegato a fonte di ossigeno. • Ogni minuto ricontrollare segni di circolo. • Pallone da solo: 21% • Pallone + O2: 50% • Pallone + O2 + Reservoir: 90%

  21. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera BLS Se il paziente non respira e non ci sono segni di circolo Avvertire il 118 della situazione e se non è presente un DAE nelle vicinanze Iniziare immediatamente RCP.

  22. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3. RCP Massaggio cardiaco esterno • Porre le mani sulla metà inferiore dello sterno • Afferrare la mano debole posta sul torace attraverso spazi interdigitali

  23. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3. RCP Massaggio cardiaco esterno • Push hard, push fast • Frequenza: 100-120/minuto • Profondità: >50mm • Contare le compressioni a voce alta • E’ importante fare in modo che la riespansione sia completa. • Tempo di compressione = Tempo di rilascio

  24. The performance of novicerescuersduringchestcompressionsisinfluenced by the position of the dominanthand and the rescuer's side of approach. • EmergMed J 2013 Oct 14

  25. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3. RCP Ventilazione • Ogni 30 compressioni si alternano 2 ventilazioni • Mouth to mouth • Mouth to Barrierdevice • Bag and mask • Ventilazione: • Vm=400-600 ml • t=1 sec Controllare che il torace del paziente si espanda

  26. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3.RCP Ventilazione • ATTENZIONE !!! • Un incompleta aderenza della maschera • Un insufficiente iperestensione del capo • Insufflazione troppo rapida o brusca • In tutti questi casi abbiamo una ventilazione inefficace. IPOVENTILAZIONE DISTENZIONE GASTRICA

  27. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Infections acquired during cardiopulmonary resuscitation The benefit of initiating lifesaving resuscitation in a patient in cardiopulmonary arrest greatly outweighs the risk for secondary infection in the rescuer or the patient. Nevertheless, use of simple infection-control measures during CPR and CPR training can reduce a very low level of risk even further. Ann Intern Med. 1998

  28. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Operatore Laico Deve eseguire le manovre di base per garantire la perfusione dei tessuti nobili mediante massaggio cardiaco esterno e ventilazioni. Variante: hands-only • Operatore Specializzato Deve eseguire le manovre di base per garantire la perfusione dei tessuti nobili mediante massaggio cardiaco esterno, ventilazioni e DAE (defibrillatore)

  29. HANDS ONLY VS C-CPR • Conclusions: • In patients with OHCA, CC-CPR results in comparable survival and neurological outcomes to Con-CPR. CC-CPR may improve • willingness of lay rescuers to provide CPR and thereby increase survival for cardiac arrest patients. • JACC, 2011-04-05

  30. HANDS ONLY VS C-CPR • Conventional CPR is associated with better outcomes than chest compression only CPR for selected patients with out of hospital cardiopulmonary arrest, such as those with arrests of non-cardiac origin and younger people, and people in whom there was delay in the start of CPR BJM, 2011 Jan 27

  31. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3.RCP Cambio rcp • Il cambio serve per prevenire una rianimazione cardiopolmonare meno efficace causata dall’affaticamento dell’operatore. • E’ previsto un cambio tra i due soccorritori per evitare di dover interrompere le compressioni per affaticamento muscolare. • E’ consigliato il cambio ogni 5 cicli (30 compressioni e 2 ventilazioni) Continuare l’RCP fino a: - Arrivo di un ALS o DAE - Ripristino segni di circolo - Esaurimento fisico

  32. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera ABC versus CAB for cardiopulmonary resuscitation This randomized controlled trial found CAB superior to ABC with an earlier start of CPR and a shorter time to completion of the first 30:2 resuscitation cycle Swiss Med Wkly. 2013 Sep 6;

  33. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera 3.RCP Aspetti medico legali Quando NON iniziare la RCP? In presenza di segni evidenti di morte biologica: • Macchie ipostatiche • Decomposizione tissutale • Rigormortis • Decapitazione IN OGNI ALTRO CASO INIZIARE CON IL CICLO BLS

  34. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Ipotermia • L’ipotermia è definita come unadiminuzionedellatemperaturacorporea (CBT) al di sotto di 35 ◦C. • Questa condizione è classificata come leggeraquando la CBT è tra 35 e 32 ◦C, moderataquando è tra 32 and 30 ◦C, severaquando è sotto 30 ◦C. • La termoregolazione è un equilibrioattivotra la produzione di calore (termogenesi) e la perdita di calore (termolisi) chetende a mantenere la CBT piùvicinopossibile a 37 C.

  35. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Le situazioni più comuni che causano ipotermia accidentale sono: • Esposizione al freddo senza una protezione adeguata. • L’immersione in acqua fredda. • Lesioni che immobilizzano il paziente in un ambiente freddo. L’azione patogena del freddo sull’organismo dipende da: • L’intensità del freddo • La durata dell’esposizione • La condizione di partenza del paziente

  36. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Le più comuni alterazioni in Ipotermia Med Intensiva. 2012;36(3):200---212

  37. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera L'ICAR MEDDCOM e UIAA MEDDCOM hanno proposto un pratico metodo basato sui segni clinici e il loro rapporto di CBT. Questa classificazione, che può essere utilizzata anche da personale non medico, e divide l’ ipotermia in 5 gradi. ICAR MEDDCOM= International Commission for Mountain Emergency Medicine UIAA MEDDCOM= Union intenationale des associations d’alpinisme

  38. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera I 5 gradi Grado I: La vittima è cosciente e trema (35---32 ◦C). Grado II: La vittima è assonnata e non trema (32---28 ◦C). Grado III: La vittima è incosciente ma con segnali di vita (28---24 ◦C). Grado IV: Assenza di segni vitali e morte apparente (24---13.7 ◦C?). Grado V: Morte secondaria a una ipotermia irreversibile (CBT < 13 ◦C).

  39. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera COSA FARE? GRADO I Poiché in questo scenario il paziente è cosciente e ha mobilità: • Forniamo protezione termica e isolamento. • Incoraggiamo l'esercizio fisico, che riscalda più velocemente (attenzione: puo‘ produrre CBT afterdrop). • Possono essere somministrate bevande calde con lo zucchero. • Trasferimento in ospedale è indicata solo in presenza di comorbilità o sospette lesioni occulte.

  40. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera COSA FARE? GRADO II In questo caso, non abbiamo brividi e il paziente è soggetto a aritmie fatali (tachicardia e asistolia), in particolare quando la gestione è poco accurata (ad esempio, gli indumenti bagnati devono essere rimossi tagliandoli e non tirandoli). • Se il livello di coscienza è basso, il paziente deve essere posto in posizione orizzontale per evitare CBT afterdrop o collasso peri-salvataggio.

  41. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Il riscaldamento deve essere avviato con i mezzi a disposizione. (pacchi chimicamente riscaldati, borse dell’acqua calda ect…) • Se il riflesso del vomito è conservato e non vi è alcun rischio di broncoaspirazione, bevande calde con zucchero possono essere somministrate. Evacuazione in ospedale è indicato, con la possibilità di terapia intensiva.

  42. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera COSA FARE? GRADO III La vittima non è cosciente ma respira, ha un elevata probabilità di aritmie fatali. Il trattamento iniziale dovrebbe essere molto accurato, con protezione termica e isolamento, umidificata e ossigenoterapia calda ( 40 --- 45 ◦ C ), monitorizzare il tracciato ECG, CBT, ect…

  43. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Con a disposizione pochi strumenti (forbici, guanti e telefono): • Chiamare i soccorsi • Il paziente va tenuto in posizione orizzontale e mosso il meno possibile • Il trattamento è essenzialmente quello di fornire una protezione termica e un isolamento dall’ambiente esterno (se freddo).

  44. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera COSA FARE? GRADO IV In questa situazione la vittima è in grave ipotermia e sembra essere morto. Non ha segni di circolo e non respira. La rianimazione cardiopolmonare ( CPR ), deve essere avviata immediatamente con la condizione che, una volta avviata, la CPR non deve essere interrotta fino all’arrivo dei soccorsi o fino all’ospedale di riferimento nel quale c’è la possibilità di un riscaldamento attraverso la ECC.

  45. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera Ritrovamento della vittima NO E’ cosciente? NO Respira? Grado I-II di ipotermia • Somministrazione bevande calde • Riscaldamento con vestiti o coperte • Trasferimento all’ospedale Grado III di ipotermia • Muoverlo il meno possibile • Ventilazione con aria calda e O2 • Trasferimento all’ospedale più vicino dotato di riscaldamento tramite ECC Lesioni mortali evidenti NO Grado IV di ipotermia • Iniziare RCP e proseguire fino all’arrivo dei soccorsi Morte

  46. ? Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera

  47. Rapidità • La propria sicurezza prima di tutto • Importanza del massaggio cardiaco Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera

  48. Il soccorso nelle grandi emergenze in area ospedaliera • Protezione termica e isolamento • Muovere il paziente meno possibile • Nessuno è morto fino a quando non è morto e caldo

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