1 / 84

DICEMBRE 2002

LA PRESENZA DELLE DONNE NELLA COOPERAZIONE: vissuto, percezioni e aspettative di ruolo: un’indagine conoscitiva per promuovere una politica di pari opportunità nelle cooperative”. DICEMBRE 2002. Con il contributo del Ministero delle Attività Produttive

tuan
Download Presentation

DICEMBRE 2002

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. LA PRESENZA DELLE DONNE NELLA COOPERAZIONE:vissuto, percezioni e aspettative di ruolo: un’indagine conoscitiva per promuovere una politica di pari opportunità nelle cooperative” DICEMBRE 2002 Con il contributo del Ministero delle Attività Produttive - Direzione Generale degli Enti Cooperativi -

  2. INDICE • PREMESSA • OBIETTIVI E FINALITA’ DELLA RICERCA • STRUTTURA DEL DOCUMENTO • GLI AMBITI DELL’INDAGINE: • Dai strutturali e profilo del campione • Il lavoro in Cooperativa • La cooperazione e le donne • Democrazia e partecipazione • Governance • L’organizzazione • Abitudini e valori sociali • CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE E PISTE DI LAVORO FUTURO • ALLEGATI: TABELLE - QUESTIONARIO

  3. PREMESSA Nel corso del 1999/2000 il Dipartimento Promozione Imprenditoriale di Legacoop ha promosso e curato la realizzazione di una ricerca, sostenuta finanziariamente da un contributo del Ministero del Lavoro, finalizzata ad indagare l’andamento dell’occupazione e dell’imprenditorialità femminile nella cooperazione. I risultati dell’indagine presentati nell’ambito del Convegno “Imprenditorialità femminile” tenutosi a Roma il 1° febbraio 2001 hanno messo in evidenza come la presenza femminile nella cooperazione sia una realtà ben presente e peraltro in continua crescita. La fotografia così ottenuta ha fatto emergere significativi elementi di conoscenza, quali, la distribuzione dell’occupazione femminile in relazione ai settori produttivi in cui la cooperazione aderente a Legacoop è presente, la distribuzione geografica, nonchè la concentrazione rispetto alle dimensioni delle imprese. Questo patrimonio di informazioni sul dimensionamento quantitativo del fenomeno è stato arricchito, attraverso la presente indagine conoscitiva, da un ulteriore approfondimento in merito alle politiche complessive del sistema Legacoop a favore delle donne e al sistema di garanzie che la cooperazione è in grado di offrire alle socie e lavoratrici, quale misura della loro crescita professionale ed economica. L’attuale ricerca nasce dall’esigenza di proseguire nel percorso di approfondimento per affrontare alcuni ambiti che potrebbero indirizzare in modo più mirato le imprese e gli organismi di rappresentanza del mondo Lega nella progettazione di azioni a sostegno della qualificazione della presenza femminile nella cooperazione, assumendo come punto di partenza la “voce delle donne” che operano nel mondo Lega. In particolare, poichè la precedente fase di ricerca ha messo in luce il differente grado di partecipazione delle donne alla vita della cooperativa in funzione del loro posizionamento socio-economico e culturale, l’impostazione che si è inteso dare alla presente fase di indagine è fondamentalmente di natura qualitativa. L’intenzione infatti era di far emergere e analizzare le aspettative e le motivazioni delle donne rispetto al lavoro, tenendo conto del loro posizionamento relativo, sia in funzione del segmento socio-economico-culturale di appartenenza, sia dei vincoli che le stesse percepiscono come ostacoli al raggiungimento di pari opportunità nell’ambiente lavorativo e negli organismi partecipativi, assumendo quindi, il loro vissuto e le loro attese come punto di partenza per la progettazione/riprogettazione di un programma di azioni positive.

  4. OBIETTIVI E FINALITA’ DELLA RICERCA La ricerca si è posta come principale finalità la progettazione e costruzione nel medio periodo di un programma di azioni positive, allo scopo di supportare la qualificazione delle donne nelle cooperative aderenti a Legacoop. Coerentemente con l’obiettivo di fondo, la costruzione del programma di azioni positive, da intendersi come obiettivo finale del percorso di lavoro, dovrà passare attraverso la costruzione di un repertorio conoscitivo finalizzato a: • verificare quale sia il rapporto della donna con il proprio ambiente di lavoro e quindi con la realtà cooperativa nella quale è inserita, in funzione del segmento socio – economico – culturale di appartenenza, del ruolo da essa ricoperto nel contesto lavorativo (socia, dipendente, membro del Consiglio di Amministrazione, ecc.) e in relazione alle aspettative professionali; si è cercato inoltre in questa fase di lavoro di indagare quale orientamento esprimano le lavoratrici socie rispetto ai temi della “governance” e delle politiche finalizzate a declinare i principi di democrazia e partecipazione nel contesto lavorativo della cooperativa • identificare quali siamo le condizioni di contesto, intendendo per tali le caratteristiche dell’organizzazione, le politiche di comunicazione e partecipazione adottate dalla cooperativa, in relazione alle politiche di valorizzazione delle risorse umane • far emergere le abitudini, i valori sociali espressi dalle donne al di là del contesto di lavoro, le aspettative rispetto al ruolo della donna nel contesto politico e sociale, le difficoltà di conciliazione fra vita lavorativa e vita all’interno della famiglia e della società • enucleare un set di indirizzi, da condividere in diverse sedi istituzionali, allo scopo di far decollare con il contributo dei territori indagati un piano – programma di azioni positive a sostegno delle pari opportunità uomo – donna in ambiente di lavoro

  5. OBIETTIVI E FINALITA’ DELLA RICERCA L’indagine ha avuto come protagoniste 662 donne socie e/o lavoratrici di 116 cooperative distribuite in: • Lombardia (33 cooperative), • Emilia Romagna (58 cooperative), • Toscana (15 cooperative) • Campania (10 cooperative) scelte tra le aziende, appartenenti ai settori agricolo, manifatturiero e servizi, con una presenza femminile superiore al 30% del totale dei lavoratori. Nel campione così costruito sono state inserite tre importanti cooperative di consumo: Coop Estense, Coop Adriatica, Coop Consumatori del Nord Est per un totale di 80 intervistate che portano a 742 il numero complessivo di donne che hanno partecipato all’indagine – allo scopo di acquisire anche l’opinione delle lavoratrici di un comparto altamente significativo, in termini di fatturato e di presenza femminile, ancorchè anomalo, data la struttura di cooperazione di utenza e non di lavoro. Questo campione, rappresentativo dell’universo delle cooperative operanti, ci dà un interessante spaccato dell’evolversi del vissuto delle donne rispetto al mondo del lavoro e ai valori che la cooperazione trasmette. La scelta di inserire cooperative campane nel campione ha lo scopo di dare voce e rappresentatività alla cooperazione del sud Italia che sta riprendendo la propria identità dopo un periodo di crisi imprenditoriale. I valori percentuali espressi dalle intervistate della Campania sono da prendere tuttavia con cautela, essendo il campione composto da 38 donne e 10 cooperative. Tali dati possono essere quindi evocativi di tendenze la cui corretta interpretazione andrebbe subordinata ad una verifica su un campione più allargato e, comunque, confortata dai trend socio economici del territorio campano. I dati vengono presentati sotto forma di grafici commentati fornendo in allegato tutte le tabelle di elaborazione. In alcuni grafici relativi agli approfondimenti di segmentazione, per chiarezza di lettura, sono stati omessi i valori relativi al “non risponde”, questo potrebbe far si che sommando le risposte non si ottenga il 100%.

  6. STRUTTURA DEL DOCUMENTO Il documento è articolato in sezioni che corrispondono agli ambiti di indagine che la ricerca intendeva approfondire. La prima Sezione descrive le caratteristiche del campione. La seconda è dedicata al “Lavoro in cooperativa”. La terza focalizza il tema de “La cooperazione e le donne”. La quarta la “Democrazia e partecipazione” La quinta la “Governance” La sesta la “Organizzazione” La settima le “Abitudini e i valori sociali” L’ultima Sezione è dedicata ai commenti e alle considerazioni conclusive indotte da questa fase di indagine; infine vengono fornite alcune indicazioni per le piste di lavoro future da dedicare allo sviluppo del piano – programma di azioni positive necessarie a qualificare la presenza delle donne nel mondo della cooperazione e nella società in cui opera.

  7. 1% 4% 19% 36% 18-24 anni 25-30 anni 31-39 anni 21% Campania 40 e più anni 21% 58% non risponde 40% 11% Consumo 43% 21% 3% 18% 38% Emilia 39% 6% 28% Lombardia 41% 18-24 anni 24% 25-30 anni 7% 13% Toscana 50% 31-39 anni 30% 40 e più anni SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Gli elementi di classificazione presi a riferimento sono stati suddivisi in categorie per facilitare la comprensione delle risposte fornite e, quindi, una valutazione più precisa dei fenomeni che s’intendeva indagare. ELEMENTI DI CLASSIFICAZIONE Gli elementi di classificazione sono stati suddivisi in sottocategorie per rendere più significative le valutazioni. • Età: le intervistate hanno in prevalenza una età compresa tra i 31 e i 40 anni (39% del campione) ma nel 35% dei casi hanno un’età superiore ai 40 anni.

  8. 1% 15% 64% 63% 8% Campania 20% 11% 18% 58% in coppia 16% Consumo 26% nella famiglia d'origine da sola 67% 19% Emilia non risponde 13% 1% 64% 24% Lombardia 12% in coppia 57% nella famiglia d'origine 17% Toscana 27% da sola non risponde SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” ELEMENTI DI CLASSIFICAZIONE (segue) • Il nucleo familiare I dati suggeriscono una situazione di stabilità e benessere. La maggioranza delle intervistate vive in coppia (63%), con figli (51%), con più di un reddito (75%) e senza persone a carico (89%). Da tenere in evidenza il dato della Toscana, dove emerge che il 33% dispone del solo reddito dell’intervistata, rispetto al 19% dell’intero campione (pag. 10). Il dato è da mettere in relazione al maggior numero di single (27% rispetto al 15% del campione). Al momento vivi...

  9. 1% 46% si 53% no non risponde 74% Campania 26% 3 2,5 53% Consumo 48% 1,92 2 1,67 1,57 1,45 1,46 55% 1,5 44% Emilia numero medio di figli: 1,52 1% 1 44% 56% Lombardia 0,5 si 50% 0 50% Toscana no Campania Consumo Emilia Lombardia Toscana non risponde SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Hai figli? Se sì, quanti figli hai?

  10. 2% 6% 16% Campania 84% 0% 14% 85% Consumo 1% si Campania 5% no Emilia 93% 2% non risponde Consumo 6% Lombardia 89% 4% si 91% 3% Toscana 93% no 3% non risponde 68% Campania 26% 5% 71% 4% Consumo 29% 0% 19% 80% 17% Emilia 3% 81% si Lombardia 14% 6% no si 57% non risponde 33% Toscana no 10% non risponde 77% SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Hai altre persone a carico? Ci sono altri redditi oltre al tuo?

  11. 16% Campania 11% 63% 11% licenza 1% 2% 16% elementare Consumo 25% 18% 17% 30% 29% licenza media 4% 17% Emilia 15% 46% 14% 18% qualifica prof.le 1% (3 anni) 19% 14% Lombardia 54% diploma di licenza elementare 12% maturità (5 anni) licenza media 17% 3% Toscana qualifica prof.le (3 anni) laurea 60% 20% 48% diploma di maturità (5 anni) laurea non risponde SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” • TITOLO DI STUDIO Le intervistate hanno un titolo di studio medio alto (48% diplomate, 18% laureate)

  12. 1% 1% 47% 12% 53% 47% Campania stesso comune dove oggi 45% stesso comune 33% Consumo lavori 20% dove oggi lavori stessa regione dove oggi lavori 39% 49% stessa regione 37% altra regione italiana Emilia 12% dove oggi lavori 1% paese etero 34% 50% altra regione Lombardia 15% non risponde italiana 57% 30% paese etero Toscana 7% 3% SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” • RESIDENZA E LAVORO Luogo di origine I dati esplicitati nei grafici sottostanti mettono in evidenza che esiste una notevole vicinanza tra i luoghi di lavoro e la residenza. Le intervistate infatti, lavorano nello stesso comune di origine (47%) o nella stessa regione (39%), mentre è ancora marginale il fenomeno dell’immigrazione da paesi esteri.

  13. 21% 26% 32% Campania 21% 1% meno di 10 8% 10% 26% 25% minuti 50% Consumo 11% 3% tra i 10 ed i 20 25% minuti 43% 24% Emilia 7% 1% tra i 20 ed i 40 minuti 33% 45% meno di 10 minuti 12% Lombardia 8% oltre i 40 minuti 2% 25% tra i 10 ed i 20 minuti 33% 37% 23% Toscana non risponde 7% tra i 20 ed i 40 minuti 40% oltre i 40 minuti non risponde SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Residenza e lavoro Anche i tempi di percorrenza tra residenza e lavoro, si attestano sotto i 20 minuti per il 65% del campione.

  14. automobile 1% 4% altro mezzo privato mezzo pubblico 74% 8% 8% 5% 16% Campania 5% vado a piedi automobile 90% 10% non risponde Consumo altro mezzo 81% privato 7% Emilia 8% 3% mezzo pubblico 1% 9% 74% Lombardia 8% vado a piedi 9% 63% 17% Toscana 17% non risponde 3% SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Residenza e mezzi di trasporto Il mezzo di trasporto utilizzato è comunque l’auto (76%), indicatore di benessere economico, da un lato, da mettere peraltro in correlazione con la situazione dei mezzi di trasporto pubblici nelle singole zone. Tale tendenza è trasversale ai territori con una particolarità data dalle cooperative di Consumo raggiunte esclusivamente con mezzi privati, data la difficoltà ad essere raggiunte con mezzi pubblici. 79%

  15. 4% 6% dirigente 10% 25% quadro, capo(area, settore, negozio, reparto…) impiegato operaia, addetta 55% non risponde dirigente 11% 11% 63% Campania 11% 5% 3% quadro, capo(area, 24% 58% Consumo settore, negozio, 13% 4% reparto…) 6% impiegato 10% Emilia 51% 29% 3% 4% 7% operaia, addetta 66% Lombardia 18% 5% 7% 10% non risponde Toscana 43% 37% 3% SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” • IL LAVORO Funzione aziendale Il ruolo prevalente è quello impiegatizio (55% del campione) con una buona presenza di quadri e dirigenti (rispettivamente il 10 e il 6% del campione). L’87% delle intervistate è socia lavoratrice o socia coop il che consente di comprendere il senso di appartenenza al mondo cooperativo dimostrato nelle diverse risposte successivamente fornite sia sulla cooperazione in generale, sia per ciò che riguarda la governance e l’organizzazione del lavoro nella cooperativa di riferimento.

  16. 79% socia Campania 21% lavoratrice / 2% socia coop 91% Consumo 6% 11% 3% dipendente 87% Emilia 11% 2% 87% 12% Lombardia 1% non risponde socia lavoratrice / socia coop 90% Toscana 10% dipendente 87% non risponde SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Posizione istituzionale Solo il 17% del campione ha però un ruolo istituzione come Presidente o membro del CdA. Occorre tuttavia considerare che il 37% delle intervistate non risponde e il 46% non ha alcun ruolo istituzionale. Il dato peggiora se consideriamo il ruolo di RSU (0,6%). C’è una piccola percentuale di consigliere di amministrazione che svolgono anche il ruolo di RSU (0,9%), ma la maggior parte delle socie che appartengono al campione non è coinvolta nella gestione strategica e istituzionale delle imprese. Il dato di scarsa rappresentatività delle donne nelle strutture istituzionali è trasversale ai territori.

  17. 15% 1% 1% 37% Presidente/CdA 11% RSU Presidente/CdA Campania 68% 21% entrambi i ruoli 4% 46% nessun ruolo RSU Consumo 3% 94% non risponde 15% 1% Emilia 1% entrambi i ruoli 59% 23% 14% 2% Lombardia nessun ruolo 36% 47% 27% 2% Toscana 30% non risponde 42% SEZIONE 1: “Dati strutturali e profilo del campione” Ruolo istituzionale

  18. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 1: QUALI CARATTERISTICHE CERCHI IN UN LAVORO? Le risposte andavano riordinate dalla più importante (1) alla meno (5) Come evidenzia il grafico le donne intervistate cercano innanzitutto sicurezza ma, soddisfatto il bisogno economico, scelgono un lavoro che stimoli, ritenuto interessante, in cui lo stile aziendale sia imperniato sull’informalità, l’autonomia e la libertà individuale, stili aziendali peraltro, tipicamente cooperativi. Di scarso interesse appare invece il prestigio e la possibilità di fare carriera. Tale tendenza è risultata trasversale in Emilia Romagna, Lombardia e Toscana, mentre in Campania viene privilegiata la possibilità di fare carriera, ad evidenziare come, nel sud, la cooperazione si distingua per rappresentare una avanguardia nel favorire una occupazione femminile qualificata e di buon livello. Lo scarso interesse generale (4° posto) indicato per il “luogo di lavoro vicino, con orario adeguato e un grado di impegno opportuno”, è probabilmente dovuto al fatto che nella maggior parte dei casi (64%) le intervistate vivono a meno di 20 minuti dal proprio luogo di lavoro (vedi tabella a pag. 14).

  19. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 2: PER QUALI RAGIONI LAVORI IN UNA COOPERATIVA? Le risposte andavano riordinate dalla più importante (1) alla meno (6) La principale motivazione all’inserimento in una azienda cooperativa è data dal sentirsi in sintonia con i valori cooperativi, ponendo una grande attenzione ai valori che permeano il mondo della cooperazione e si avvertono come impliciti e diversi rispetto al privato. Varrebbe la pena valorizzare questa forte enfasi sui valori sentita dalla base sociale femminile e a volte dimenticata dalla dirigenza cooperativa, a scapito di tematiche più prettamente manageriali. Nonostante al secondo posto venga indicato “mi è capitato” va sottolineato come anche chi ha scelto questa risposta, indichi entro le prime tre risposte la sintonia con i valori cooperativi. Ovvero anche chi entra in cooperazione per caso, poi si sente attratto e coinvolto dai valori che questa esprime. Da sottolineare la differente situazione territoriale campana in cui le donne dichiarano di avere poche alternative nella zona di residenza (3° posto contrariamente al 6° indicato dal campione). La cooperazione si pone qui come principale possibilità occupazionale per le donne di questa regione. Sarebbe interessante proporre un approfondimento nelle altre regioni del mezzogiorno.

  20. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 3: NELLA TUA COOPERATIVA HAI TROVATO CHE: Domanda a risposte multiple La cooperativa si caratterizza per essere una struttura aperta, in cui le persone vengono valorizzate e che offre momenti di partecipazione. L’aspetto maggiormente apprezzato dalle intervistate (31% delle risposte) è la disponibilità rispetto ai bisogni dei lavoratori, tematica che poi viene sottolineata nelle risposte successive e che conferma il desiderio di riconoscimento da parte delle donne non solo in veste di lavoratrici, ma di persone portatrici di molteplici esigenze che, se comprese, consentono alle donne di partecipare come tasselli importanti nella vita dell’azienda.

  21. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 4: RISPETTO AL MONDO PRIVATO NELLA TUA COOPERATIVA H AI TROVATO CHE: Domanda a risposte multiple Gli aspetti da sottolineare nel confronto tra pubblico e privato sono essenzialmente: a) L’organizzazione è considerata maggiormente strutturata (74%) affermazione da correlare alla presenza di un confronto quotidiano e fondamentale con il proprio superiore (v. dom. 16) e alla sensazione di avere sempre punti di riferimento chiari anche per ciò che riguarda la comunicazione delle politiche aziendali (v. dom. 17). b) Le retribuzioni sono considerate inferiori in cooperazione rispetto al mondo privato (81%); il dato viene confermato dalle principali indagini retributive svolte in ambiente imprenditoriale privato sui livelli medio alti (Impiegati, quadri e dirigenti), che è l’ambito prevalente in cui si colloca il 69% delle nostre intervistate. Varrebbe la pena approfondire la tematica nei ruoli con inquadramenti inferiori e in territori di sottoccupazione ove le politiche cooperative si distinguono per valori retributivi ai più alti livelli di mercato. L’alta percentuale di non risposto (49%) può suggerire che, in assenza di esperienza diretta nel privato, le intervistate non abbiano voluto fornire una valutazione basata sulle sensazioni o sul “sentito dire”.

  22. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 4: RISPETTO AL MONDO PRIVATO NELLA TUA COOPERATIVA H AI TROVATO CHE: Domanda a risposte multiple Per una maggiore comprensione del dato “organizzazione più strutturata”, sono state incrociate le risposte con la segmentazione territorio/ambito, con l’età e con le risposte alla dom. 16 (il rapporto con il capo) e 17 (il livello di comunicazione). Da quanto sopra emerso, si potrebbe arguire che il concetto di strutturazione sia abbastanza “specifico”, o meglio, molto connesso alla quotidianità, ovvero alla reiterazione e sistematicità della relazione, piuttosto che riconducibile alla “formalizzazione o proceduralizzazione” del rapporto di lavoro. (L’azienda è strutturata perché vedo intorno a me una struttura).

  23. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 5: CONOSCI LE STRUTTURE DEL MONDO COOPERATIVO? Il 64% delle donne intervistate conosce le strutture del movimento cooperativo (con punte del 70% in Toscana e nel Consumo). E’ tuttavia interessante correlare il 37% che dichiara di non conoscerle, con le risposte fornite alla successiva domanda, finalizzata ad indagare le cause di questa “non conoscenza”. Il 51% afferma di non avere sufficienti conoscenze e informazioni. Per comprendere meglio il dato sopra indicato, abbiamo cercato di mettere a fuoco l’identità di chi ha sostenuto di non avere sufficienti informazioni. Ne emerge un profilo di donna che per età e titolo di studio è coerente al campione, mentre si differenzia per il ruolo aziendale. Iinfatti il 55% è operaia/addetta contro il 25% del campione, il chè ci consente di rapportare il fenomeno al profilo di ruolo. Peraltro la conoscenza delle organizzazioni cooperative avviene prevalentemente tramite contatti diretti con le Strutture e/o con le persone che le rappresentano, cosa certamente più agevole per chi ha una posizione più alta nella cooperativa. E’ comunque una criticità da prendere in considerazione soprattutto in relazione alle campagne di comunicazione messe in atto dalle diverse organizzazioni del mondo Coop.

  24. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 5a: SE NO, QUAL E’ LA MOTIVAZIONE?

  25. Campania Consumo Emilia Lombardia Toscana 0 0,05 0,1 0,15 0,2 0,25 0,3 0,35 Consorzio Fidi consorzi di settore Coopfond associazioni di settore consorzi di formazione leghe territoriali lega nazionale SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 5b: SE SI’, QUALI DI QUESTE ORGANIZZAZIONI CONOSCI? Domanda a risposte multiple Addentrandoci in particolare nella conoscenza delle diverse organizzazioni possiamo sottolineare come Legacoop Nazionale, ovvero la struttura legata ai valori e al simbolismo cooperativo, sia conosciuta attraverso contatti diretti e mezzi di comunicazione e abbia una valutazione di grande utilità. E’ da sottolineare ancora che Legacoop ha promosso negli ultimi anni diverse azioni di supporto alle pari opportunità e forse anche per questo ha un vissuto di maggiore conoscenza e importanza da parte delle donne, che ne riconoscono il valore di soggetto portatore di stimoli innovativi. Un elemento di criticità, soprattutto in termini di riconoscimento di utilità della struttura, riguarda le Associazioni di settore che vengono vissute dalla maggior parte delle intervistate come migliorabili (61%) e dal 10% non soddisfacenti. Una possibile interpretazione in ordine ad un giudizio di scarsa utilità è forse da attribuire al fatto che, mentre la Lega nazionale è percepita come portatore di valori, l’Associazione di settore e posizionata nel “mondo degli affari” e la percezione di utilità è direttamente proporzionale alla vicinanza che le donne intervistate hanno con il “business” di riferimento. Conoscenza e soprattutto riconoscimento di grande utilità è attribuito a Coopfond, in particolare in Emilia Romagna e Toscana, territori in cui l’intervento della struttura ha dato maggiore forza e incisività alle aziende cooperative (inserire dato numerico degli interventi) Non stupisce il dato di scarsa conoscenza del Consorzio fidi, struttura appena creata che ha compiuto ancora pochi interventi sul territorio Completamente diverso il giudizio delle appartenenti al settore consumo che riconosce come utili solo i Consorzi di formazione, a sottolineare come le aziende più grandi, economicamente forti e strutturate, fatichino a riconoscere l’importanza delle organizzazioni cooperative.

  26. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa” DOM. 5c: ATTRAVERSO QUALI PERSONE E/O STRUTTURE SEI VENUTA A CONOSCENZA DI QUESTE ORGANIZZAZIONI? Domanda a risposte multiple DOM. 5d: IL RUOLO DELLE STRUTTURE ASSOCIATIVE E’ SECONDO TE:

  27. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa”

  28. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa”

  29. SEZIONE 2: “Il lavoro in cooperativa”

  30. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne” DOM. 6a: L’IMPRESA COOPERATIVA GARANTISCE SECONDO TE...

  31. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne” DOM. 6b: L’IMPRESA COOPERATIVA GARANTISCE SECONDO TE...

  32. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne” DOM. 6b: L’IMPRESA COOPERATIVA GARANTISCE SECONDO TE... L’immagine dell’impresa cooperativa che le intervistate esprimono è fortemente positiva, in particolare per ciò che riguarda l’assenza di discriminazioni all’ingresso (87% del campione), anche per donne che hanno superato i 40 anni (affermazione particolarmente elevata in Lombardia, dove supera di 4 punti la media del campione). Pari opportunità di formazione, orari flessibili e facilitazioni alla maternità sono gli altri aspetti individuati come garantiti in una impresa cooperativa. L’aspetto più critico riguarda una percezione di disparità retributiva. Questi dati, sono trasversali a tutti i territori con una denotazione di maggiore positività per la Lombardia. Il tema della differenza retributiva è stato trattato anche all’interno dell’Indagine “Uomini e donne in carriera” promossa recentemente da Federmanager sui dirigenti industriali delle PMI da cui si evince che solo il 53% delle intervistate ritiene che retribuzione e benefits siano uguali indipendentemente dal genere di appartenenza. All’interno del 3° rapporto annuale di Federmanager sulle politiche retributive nelle Pmi, si evidenzia come esistano differenze retributive tra uomini e donne anche se in alcune aree, in particolare quella commerciale e informatica, si è generata un’inversione di tendenza.

  33. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne” DOM. 6b: LA TUA COOPERATIVA GARANTISCE SECONDO TE... In questo approfondimento si rispecchiano i dati di percezione positiva dell’impresa cooperativa. I dati delle risposte 6a e 6b, sembrano suggerire come il meccanismo di appartenenza alla cooperativa e di identificazione tra la propria realtà aziendale (molto positiva) e la cooperazione più in generale, siano molto forti. La percezione è rafforzata anche dai commenti raccolti durante le interviste telefoniche (circa il 20% del totale); infatti, di fronte alla richiesta di indicare prima per la cooperazione in generale, poi per la propria cooperativa, quali fossero gli aspetti positivi/negativi riscontrabili, la risposta generalmente era “ nella mia cooperativa si sta bene e la parità tra uomo e donne è garantita, presumo che in tutte le cooperative funzioni cosi’, i valori sono comuni a tutti, cambia solo il lavoro svolto”.

  34. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne”

  35. SEZIONE 3: “La cooperazione e le donne”

  36. si 79% Campania 21% no 73% Consumo 28% 90% Emilia 9% 91% Lombardia 9% 90% Toscana 10% SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 7: SEI MAI STATA AD UN’ASSEMBLEA DELLA TUA COOPERATIVA? Il dato è estremamente positivo, l’88% del campione delle intervistate dichiara di aver partecipato ad una assemblea; uno scarto si registra in Campania (9% del campione). I valori percentuali del Consumo differiscono rispetto a quelli del campione dal momento che sono state intervistate lavoratrici e non socie/consumatrici.

  37. non ho tempo 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% non credo di poter portare contributi Campania non credo che nelle Consumo assemblee si decida davvero qualcosa Emilia lo ritengo poco interessante Lombardia non risponde Toscana SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 7a: SE NO, PER QUALI MOTIVAZIONI? La motivazione rispetto alla mancata partecipazione delle donne alla assemblea della proprio cooperativa è differenziata per territorio. In Campania le donno ritengono che l’assemblea non sia il momento deputato a prendere decisioni. In Emilia e in Lombardia la giustificazione è data dalla mancanza di tempo. Le intervistate Toscane invece ritengono di non poter portare contributi. Tutti questi dati, soprattutto se confrontati con le risposte successive (8b e 9), portano alla sensazione di sfiducia nei confronti dello strumento assembleare, ritenuto non più centrale per il governo della cooperativa.

  38. 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% ho mantenuto un ascolto attento Campania voto con attenzione e consapevolezza Consumo mi è capitato di fare Emilia degli interventi Lombardia intervengo abitualmente nel dibattito Toscana SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 7b: SE SI’, QUALI COMPORTAMENTI HAI ADOTTATO? Quando le donne partecipano alle Assemblee, il comportamento maggiormente adottato è l’ascolto attivo (39% del campione che sale fino ad un 51% nel consumo), seguito dal voto attento e consapevole (36% del campione). Scarseggiano invece gli interventi e soprattutto la continuità nel dibattito (solo il 7% delle intervistate dichiara di intervenire abitualmente). Le intervistate si configurano come una “vigile maggioranza silenziosa” che poco si lascia coinvolgere nelle situazioni istituzionali, pur recando valori e positività di vissuto nei confronti della cooperazione, che andrebbero valorizzati. Occorre forse individuare momenti alternativi di ascolto al fine da raccogliere anche le opinioni delle donne.

  39. 53% Campania 47% 10% Consumo 89% 53% Emilia 45% 55% Lombardia 41% 80% Toscana 20% si no SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 8: RITIENI DI ESSERE COINVOLTA NELLE DECISIONI PIU’ IMPORTANTI DELLA TUA COOPERATIVA? La valutazione si divide equamente tra chi ritiene di essere coinvolta e chi invece no. Fanno eccezione il Consumo che non si ritiene coinvolto (70% di risposte no) e, in senso positivo la Toscana in cui l’80% del campione ritiene di essere coinvolto.

  40. 11% Campania 11% 78% 4% Consumo 11% 85% 15% Emilia 22% 62% 27% Lombardia 15% 56% si no 17% Toscana 17% in parte 67% SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 8a: SE NO, RITIENI CHE DOVRESTI ESSERLO? Il coinvolgimento è desiderato ma solo in parte (66% del campione) e il dato è trasversale ai territori. Il risultato, correlato alle successive risposte (8b e 9) sembra far pensare ad un desiderio di coinvolgimento su temi specifici utilizzando strumenti diversificati e maggiormente operativi (gruppi di lavoro in particolare) attraverso i quali sia più facilmente possibile ottenere risultati anche a breve termine.

  41. assemblea generale 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Campania contatti diretti con chi ha responsabilità decisionale Consumo gruppi di lavoro Emilia Lombardia assemblee separate Toscana SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 8b: SE SI’, ATTRAVERSO QUALI STRUMENTI? Domanda a risposte multiple Il coinvolgimento passa attraverso l’ assemblea generale (33%), i contatti diretti con chi ha responsabilità decisionale (28%) e i gruppi di lavoro (23%). In sostanziale declino le assemblee separate che vengono ritenute strumenti utili al coinvolgimento solo dal 16% del campione con un picco negativo dell’8% in Toscana. E’ interessante notare che sommando la percentuale di intervistate che si ritengono coinvolte attraverso “i gruppi di lavoro” e il “contatto diretto con chi ha responsabilità decisionale” si supera abbondantemente la maggioranza del campione (67%).

  42. SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 9: QUALI STRUMENTI RITIENI PIU’ OPPORTUNO IMPIEGARE PER VENIRE COINVOLTA NELLE DECISIONI DELLA TUA COOPERATIVA? Domanda a risposte multiple Il 32% delle intervistate desidera essere coinvolta attraverso i gruppi di lavoro, a seguire il 28% ritiene utile avere contatti diretti con chi ha responsabilità decisionali. Nuovamente si torna alla opportunità di impiego di strumenti a coinvolgimento diretto e specifico mentre assemblee separate (14%) e assemblea generale (24%) sono ritenute meno opportune.

  43. 26% Campania 74% 4% Consumo 91% 29% Emilia 70% 33% Lombardia 64% 40% si Toscana 60% no SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM: 10: SEI MAI STATA CANDIDATA? La maggior parte delle intervistate, pari al 68% del campione non è mai stata candidata: il dato peggiora in Campania (74%). Si conferma una situazione di esclusione delle donne dalle strutture istituzionali della cooperativa. Andrebbero indagate le motivazioni che portano un numero cosi’ scarso di donne all’interno dei CdA.

  44. SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” IDENTIKIT DELLA CANDIDATA? Per comprendere meglio il profilo della “candidata” abbiamo incrociato alcuni dati strutturali. Il profilo che ne deriva mostra una donna al di sotto dei 40 anni, con figli, diplomata e radicata nel comune dove lavora.

  45. 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Campania Consumo altri soci Emilia qualche componente del CdA Lombardia autocandidatura Toscana altre donne socie SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM: 10a: SE SI’, CHI TI HA CANDIDATA? Domanda a risposte multiple La candidatura nasce da altri soci (42%), solo in Campania c’è una forte ed esclusiva candidature delle donne da parte di altre donne (67 %); di scarsa rilevanza è anche l’autocandidatura (16%). La cooptazione da parte di qualche componente del CdA è la seconda forma di candidatura per le donne (27%).

  46. 80% Campania 20% 100% Consumo 78% 18% Emilia 5% 98% 2% Lombardia si 83% 17% Toscana no non risponde SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” DOM. 11: IN CASO DI CANDIDATURA, SEI STATA ELETTA? L’83% delle candidate sono state elette, a conferma che, nel momento in cui avviene il riconoscimento di stima e rappresentatività attraverso la candidatura, questa viene confermata con l’elezione. Questo fatto deve indurre a riflettere sull’opportunità di procedere ad una maggiore candidatura di donne, vista l’elevata percentuale di candidati vincenti.

  47. SEZIONE 4: “Democrazia e partecipazione” IDENTIKIT DELL’ELETTA Le donne elette si identificano per avere una età compresa fra i 31-39 anni, hanno figli (57%), sono diplomate ed appartengono al ruolo impiegatizio.

  48. 42% Campania 21% 37% 21% 26% Consumo 51% 57% Emilia 11% 30% 68% Lombardia 4% 21% si 70% no Toscana 3% 17% non so SEZIONE 5: “Governance” DOM. 12: RITIENI CHE IL CDA INDICHI EFFETTIVAMENTE GLI INDIRIZZI STRATEGICI A CHI E’ DELEGATO ALLA GESTIONE? Il 54% del campione ritiene che il CdA indichi veramente gli indirizzi strategici gestionali. Il dato è trasversale a tutti i territori, con una maggiore enfasi in Toscana dove la percentuale dei si’ è pari al 70%. Tale indicazione positiva rispecchia quanto rilevato nelle risposte alle domande precedenti in cui si ribadisce l’importanza dei diversi strumenti attraverso i quali è garantita la democraticità in cooperativa. Da sottolineare però il dato relativo a chi dichiara di non sapere (28 % del campione che cresce al 40% nel consumo) che fa riflettere sull’efficacia dei flussi della comunicazione in azienda.

  49. 63% 5% Campania 32% 0% 48% 6% Consumo 45% 1% 60% 9% Emilia 27% 4% 57% 4% Lombardia 23% 16% 67% 13% Toscana 10% 10% si no non so non risponde SEZIONE 5: “Governance” DOM. 12a: RITIENI CHE IL CDA DELEGHI EFFETTIVAMENTE ALLE DIREZIONI LA GESTIONE DELL’ATTIVITA’? Anche in questo caso la valutazione è positiva per il 57% del campione con percentuali ancora più alte in Campania e Toscana. In flessione il dato relativo al consumo (solo il 48% di si).

  50. 1 2 3 4 5 Campania Consumo Emilia Lombardia Toscana statuto regolamenti prassi di gestione procedure meccanismi di controllo SEZIONE 5: “Governance” DOM: 13: QUALI TRA QUESTI STRUMENTI VIENE IMPIEGATO NELLA TUA COOPERATIVA PER GESTIRE IN MODO TRASPARENTE ED EFFICACE IL RAPPORTO PRESIDENZA/CDA/DIREZIONI? A ciascun strumento è stato attribuito un valore da 1 (per niente) a 5 (perfettamente impiegati) Statuto, regolamenti, procedure, prassi di gestione, meccanismi di controllo sono egualmente impiegati, con una leggera prevalenza dello statuto (voto medio 4,07 su 5). Ciò sottolinea come gli strumenti istituzionali siano non solo conosciuti da chi opera in cooperativa, ma si abbia la percezione di un loro equilibrato utilizzo.

More Related