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IL CODICE DEONTOLOGICO nella vita professionale degli assistenti sociali

IL CODICE DEONTOLOGICO nella vita professionale degli assistenti sociali. Consiglio dell’ Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia. Via Stampa, 15 – MILANO www.ordineaslombardia.it www.cnoas.it. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia.

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IL CODICE DEONTOLOGICO nella vita professionale degli assistenti sociali

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  1. IL CODICE DEONTOLOGICO nella vita professionale degli assistenti sociali mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  2. Consiglio dell’ Ordine degli Assistenti Sociali della Lombardia Via Stampa, 15 – MILANO www.ordineaslombardia.it www.cnoas.it mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  3. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia DOVE RISIEDONO? BG = 389 (8,61%) BS = 543 (12, 02%) CO = 320 (7,09%) CR = 193 (4,27%) LC = 231 (5,12% ) LO = 94 (2,08% ) MI = 1552 (34,37%) MB = 380 (8,6%) MN = 166 (3,68%) PV = 158 (3,5%) SO = 94 (2,08%) VA = 391 (8,66%) (Fuori Regione) 24 (0,53%) DONNE = 4188 B = 3426 A=762 UOMINI = 328 B = 233 A=95 QUANTI ASSISTENTI SOCIALI SONO ISCRITTI ALL’ ALBO DELLA LOMBARDIA? Sezione A = 875 Sezione B = 3659 totale = 4516 Sito web www.ordineaslombardia.it www.cnoas.it mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  4. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia - Proposta organizzativa mandato 2005-2009 NORMATIVA COSTITUTIVA LA PROFESSIONE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI (tratto da www. cnoas .it - www. ordineaslombardia.it) LEGGE N. 84 del 23 marzo 1993 – ORDINAMENTO DELLA PROFESSIONE DI ASSISTENTE SOCIALE E ISTITUZIONE DELL’ ALBO PROFESSIONALE D.P.R. N. 14 del 15 gennaio 1987 – VALORE ABILITANTE DEL DIPLOMA DI ASSISTENTE SOCIALE *** DM GRAZIA E GIUSTIZIA N. 615 del 11 ottobre 1994 – REGOLAMENTO RECANTE LE NORME RELATIVE ALL’ ISTITUZIONE DELLE SEDI REGIONALI O INTERREGIONALI DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI LEGGE N. 119 del 3 aprile 2001- DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’ OBBLIGO DEL SEGRETO PROFESSIONALE PER GLI ASSISTENTI SOCIALI D.P.R. N. 328 del 5 giugno 2001- RIFORMA ACCESSO AGLI ALBI LEGGE N. 1 del 8 gennaio 2002 – RICONOSCIMENTO DEI DIPLOMI DI ASSISTENTE SOCIALE PER L’ ACCESSO ALLA LAUREA SPECIALISTICA LEGGE N.173 del 1 agosto 2002 – CONVERSIONE IN LEGGE, CON MODIFICAZIONI, DEL DECRETO- LEGGE 10/06/02 N. 107, RECANTE DIPOSIZIONI IN MATERIA DI ACCESSO ALLE PROFESSIONI LEGGE N. 251 del 10 agosto 2000 e sue modifiche – LEGGE N. 138 del 26 maggio 2004 – CONFERIMENTO DI INCARICHI DI DIRIGENTE AGLI ASSISTENTI SOCIALI NELLE ASL mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  5. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia COSA E’ UNA PROFESSIONE? Requisiti di una Professione: Corpo di teorie Formazione specifica Riconoscimento di utilità sociale Campo di intervento specificoAutoregolamentazione e controllo sull’ esercizio della professione = codice deontologico ESERCIZIO DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI La legge determina le professioni intellettuali per il cui esercizio è necessaria l’ iscrizione in appositi albi o elenchi DEONTOLOGIA = insieme delle regole morali che disciplinano l’ esercizio di una determinata professione (diz. Devoto-Oli) METODOLOGIA = intervento professionale mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  6. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia COSA CARATTERIZZA UNA PROFESSIONE INTELLETTUALE ? SENSO del MANDATO “INTERNO” PROFESSIONALE non e’ mandato dell’ ente - contrattuale o legislativo SENSO di APPARTENENZA alla COMUNITA’ PROFESSIONALE CONDIVISIONE DI TEORIE DI RIFERIMENTO - CRITERI DI SCIENTIFICITA’ consolidare l’ apparato deontologico di ricerca scientifica di autonomia di ruolo di confronto con altre professioni e discipline ARTE creatività SCIENZA coerenza metodologica mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  7. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia COSA E’ UN ORDINE PROFESSIONALE ? Definizione amministrativa:E’ UN ENTE PUBBLICO NON ECONOMICO Definizione giuridico-sociale:E’ L’ ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI TUTELA DELLA PROFESSIONE TUTELA DEGLI UTENTI DA CHI E’ COMPOSTO? da professionisti provvisti dei requisiti Formazione/titolo di studio Iscrizione all’ albo-elenco mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  8. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia COSA E’ UN ORDINE PROFESSIONALE ? • COSTITUZIONE – ART. 33 – prescrive un esame di stato per l’ abilitazione all’ esercizio professionale • CODICE CIVILE –ART. 2229 – afferma che sono da considerare professioni intellettuali solo quelle riconosciute come tali dalla legge e per il cui esercizio è necessaria l’ iscrizione in appositi albi o elenchi; • Inoltre demanda agli ordini alcuni compiti come: • l’ accertamento dei requisiti per l’ iscrizione negli Albi e Elenchi • la tenuta dell’ albo e elenco • il potere disciplinare sugli iscritti • PROFESSIONE ORDINISTICA = professione organizzata in ordini e collegi, disciplinata da norme statali che ne subordinano l’ esercizio al possesso di determinati requisiti, al superamento di un esame e all’ iscrizione a un albo o collegio • QUALI SONO LE PROFESSIONI? • Tre tipologie: • Iscrizione obbligatoria • Non iscrizione obbligatoria ma sono disciplinati da leggi • Non regolamentate mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  9. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia QUAL E’ LA FINALITA’ DI UN ORDINE PROFESSIONALE? = GESTIONE DELL’ALBO PROFESSIONALE – cosa significa? ATTIVITA’ DI TUTELA DELLA PROFESSIONE (esempio: esercizio abusivo della professione; lesione ) chi vuol fare il nostro lavoro ? PROMOZIONE DELL’ IMMAGINE -RAPPORTO CON I MASS-MEDIA chi sparla di noi? ATTIVITA’DI CONTROLLO SULLA PROFESSIONE chi non fa bene, in modo corretto il suo lavoro? FORMAZIONE PERMANENTE Chi non apprende per tutto l’arco della sua vita? SVILUPPO DELLE TEORIE E DELLE PRASSI PROFESSIONALI (attenzione a nuove modalità di svolgimento della professione ) TUTELA DEI CITTADINI utenti/clienti (deontologia professionale) mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  10. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia L’ ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI CONSIGLI REGIONALI 20 (sede nei capoluoghi regionali) Uno per ogni regione In base al numero degli iscritti 3 – 7 – 9 – 15 SEZIONI A e B ELETTO DAGLI ISCRITTI Mandato quadriennale CONSIGLIO NAZIONALE 1 (sede a Roma) Costituito da membri eletti dai consigli regionali 15 ELETTO DAI CONSIGLI REGIONALI Mandato quinquennale COMPITI DIVERSI COMPLEMENTARI mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  11. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • DA CHI E’ COMPOSTO IL CONSIGLIO REGIONALE DEGLI A.S. • Cariche (Ufficio di presidenza) • Consiglieri Compiti istituzionali e di mandato per i professionisti eletti Norme e Regolamenti (L. 84/1993 – D.P.R. 328/2001) CODICE DEONTOLOGICO D.M. 615 del 11 ottobre 1994 aggiornato da DPR 6 luglio 2005 n. 169 D.P.R. 169 del 8 luglio 2005 Regolamento sanzioni disciplinari e procedimento – art. 17 D.M. 615/94 approvato dal C. N. dell’ Ordine – 11 maggio 2002 Regolamento interno C.R. approvato nel 1997, modificato 2001 e nel 2002 Regolamento attuativo L. 241/1990 e successive modifiche approvato da C. R. con delibera n.140 del 10 agosto 2005 • COMMISSIONI “INTERNE” (solo as eletti) • deontologica-disciplinare • iscrizioni-cancellazioni-trasferimenti • tecnico patrimoniale • UFFICIO DI SEGRETERIA • GRUPPI DI LAVORO (anche as iscritti – non eletti) RAPPRESENTANZA/RAPPRESENTATIVITA’ In base a a decisioni di Consiglio, fatto salvo la rappresentanza ex lege della Presidenza/ufficio di presidenza rapporti intra-Ordine (nazionale e regionali): presenza a commissioni nazionali rapporti con la professione organizzata (sunas, aidoss, assnas, casg ecc.) rapporti con livelli extra-Ordine: istituzioni “ politiche”Regione;Comuni/ANCI; partiti Province;ministeri ordini altre professioni/CUP università mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  12. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Dimensioni professionali da sviluppare  Cariche e consiglieri  Gruppi di lavoro Promuovere la partecipazione di professionisti iscritti non eletti Realizzare i compiti istituzionali e di mandato per i professionisti eletti Deontologia e intervento professionale  “mercato” aree di intervento professionale 1. ENTI LOCALI 2. SANITA’ pubblica e privata Az. Osp./ASL/altro 3. MINISTERI – Grazia/Interno 4. TERZO SETTORE LIBERA PROFESSIONE Continuare approfondimenti quesiti = rapporto diretto coi professionisti (singoli-gruppi) • COMMISSIONI “INTERNE” • deontologica disciplinare • responsabile: Presidente • consiglieri sezione A e B • consulente legale • iscrizioni-cancellazioni • responsabile: Segretario • consiglieri individuati • consulente legale • tecnico patrimoniale: • responsabile: Tesoriere • consiglieri individuati • consulente commercialista e lavoro • Livelli di Rappresentanza • rapporti intra-Ordine (nazionale e regionali) • rapporti con la professione organizzata (sunas –aidoss –assnas –casg ..) • rapporti con livelli extra-Ordine: • istituzioni “ politiche” • (Regione- Comuni/ANCI - Province -ministeri - ordini altre professioni/CUP-università - partiti) competenze professionali decentramento territoriale Esempi Minori – TM – piani di zona -segretariato sociale Psichiatria –consultori – sert –accreditamento/qualità Dirigenza AS – libera professione Sviluppare associazionismo professionale Università (riforma – docenze, ecc.) Province Agenzie formative, altro Formazione Formazione permanente aggiornamento Sito web regionale Notiziario regionale Eventi pubblici Altro (es. ASIT – riviste – giornali- media in genere, ecc.) Promozione immagine e comunicazione mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  13. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia - Proposta organizzativa mandato 2005-2009 QUANDO SI COMPLETA IL PERCORSO DI PROFESSIONALIZZAZIONE? Esame di stato = ACCESSO ALL’ ABILITAZIONE PROFESSIONALE DOPO AVER COMPLETATO IL PERCORSO FORMATIVO UNIVERSITARIO (3 ANNI per sezione B + 2 ANNI per sezione A) ISCRIVENDOSI ALLE SESSIONI d’ esame (DUE OGNI ANNO –maggio e novembre) stabilite dal Ministero della Giustizia COMMISSIONI D’ ESAME (presso università su proposta dei Consigli regionali) SUPERANDO LE PROVE D’ ESAME (4) Infine ISCRIVENDOSI ALL’ ORDINE DELLA REGIONE DI RESIDENZA mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  14. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia -  Cariche e consiglieri Norme e Regolamenti (l.. 84/1993 – D.P.R. 328/2001) D.M. 615 del 11 ottobre 1994 aggiornato da DPR 6 luglio 2005 n. 169 D.P.R. 169 del 8 luglio 2005 Regolamento sanzioni disciplinari e procedimento – art. 17 D.M. 615/94 approvato dal C. N. dell’ Ordine – 11 maggio 2002 Regolamento attuativo L. 241/1990 e successive modifiche approvato da C. R. con delibera n.140 del 10 agosto 2005 Compiti istituzionali e di mandato per i professionisti eletti Unità Organizzativa Responsabile COMMISSIONE DEONTOLOGICA DISCIPLINARE composta da 5 membri eventualmente integrata da esperti esterni al Consiglio senza diritto di voto Dirigente dell’ U.O.: Presidente della Commissione – in caso di assenza e o impedimento: Segretario della Commissione, Consigliere anziano della Commissione = Procedimento disciplinare a carico degli iscritti all’ albo = Procedimenti di riammissione dopo radiazione Fase istruttoria e preparatoria Responsabilità dell’ istruttoria ad un membro della stessa sezione del professionista assoggettato al procedimento TERMINI: 120 giorni / 30 giorni presidente della Commissione 2 componenti sezione A 2 componenti sezione B COMMISSIONI “INTERNE” deontologica-disciplinare sez A e sez B consiglieri sez. A e B consulente legale iscrizioni-cancellazioni responsabile: Segretario consiglieri consulente legale tecnico patrimoniale responsabile: Tesoriere consiglieri consulente commercial mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  15. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia NORMA GIURIDICA NORMA DEONTOLOGICA Consenso accordo della collettività etica coscienza responsabilità STATO PROFESSIONE CODICE ORIENTATIVO # IMPOSITIVO COSTITUZIONE mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  16. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI emanato 1998 aggiornato 2002 Aggiornato 2009 (dal 1° settembre) È un atto dovuto, non è un atto obbligatorio PRINCIPI FONDAMENTI E’ VINCOLANTE # mansionario # procedura • ORDINE • PROFESSIONALE • Fasi costitutive • LEGGE • REGOLAMENTO • 1a FORMAZIONE • ELEZIONI mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  17. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia PRINCIPI Sono depurati di ogni aspetto pratico, sono le conclusioni di filosofie, le visioni del mondo Hanno una efficacia sintetica Non sono comandamenti o imperativi ma sono riferimenti essenziali, sono FONDAMENTI IDENTITA’ COERENZA STABILITA’ VS FLESSIBILITA’ mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  18. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 17 LUGLIO 2009 TITOLO I Definizione e potestà disciplinare TITOLO II Principi TITOLO III Responsabilità dell’ as nei confronti della persona utente e cliente TITOLO IV Responsabilità dell’ as nei confronti della società TITOLO V Responsabilità dell’ as nei confronti di colleghi e altri professionisti TITOLO VI Responsabilità dell’ as nei confronti dell’ organizzazione di lavoro TITOLO VII Responsabilità dell’ as nei confronti della professione mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  19. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – 17 luglio 2009 TITOLO I – Definizione e potestà disciplinare TITOLO II - Principi TITOLO III – Responsabilità dell’ as nei confronti della persona utente e cliente TITOLO IV – Responsabilità dell’ as nei confronti della società TITOLO V – Responsabilità dell’ as nei confronti di colleghi e altri professionisti TITOLO VI - Responsabilità dell’ as nei confronti dell’ organizzazione di lavoro TITOLO VII - Responsabilità dell’ as nei confronti della professione TITOLO III– Responsabilità dell’ as nei confronti della persona utente e cliente CAPO I – Diritti degli utenti e dei clienti CAPO II – Regole generali di comportamento dell’ as CAPO III- Riservatezza e segreto professionale TITOLO IV– Responsabilità dell’ as nei confronti della società CAPO I – Partecipazione e promozione del benessere sociale TITOLO V– Responsabilità dell’ as nei confronti di colleghi e altri professionisti CAPO I – Rapporti con colleghi e altri professionisti TITOLO VII– Responsabilità dell’ as nei confronti della professione CAPO I – Promozione e tutela della professione CAPO II – Onorari CAPO III- Sanzioni CAPO IV – Rapporti con il Consiglio dell’ Ordine CAPO V- Attività professionale dell’ as all’ estero e attività degli as stranieri in Italia TITOLO VI– Responsabilità dell’ as nei confronti dell’ organizzazione di lavoro CAPO I – L’ as nei confronti dell’ organizzazione di lavoro mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  20. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 6 aprile 2002 PAROLE CHIAVE TITOLO III– Responsabilità dell’ as nei confronti della persona utente e cliente CAPO I Diritti degli utenti e dei clienti autodeterminazione informazione = accesso /riservatezza salvaguardia degli interessi (incapaci – minori – persone in situazione di impedimento) omissioni e errori CAPO II Regole generali di comportamento dell’ as decoro e dignità aggiornamento professionale consultare altri professionisti – trasferimento ad altro collega informazione all’ utente di funzioni di controllo e tutela (magistratura e norme) CAPO III Riservatezza e segreto professionale diritto –dovere natura fiduciaria della relazione consenso (ad eccezione….) astensione da testimonianza salvo i casi previsti dalla legge riservatezza della documentazione segreto d’ ufficio stampa – banche dati – collaborazioni altri soggetti mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  21. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 6 aprile 2002 PAROLE CHIAVE • TITOLO III– Responsabilità dell’ as nei confronti della persona utente e cliente • CAPO III Riservatezza e segreto professionale • (L. 119/2001) • OBBLIGO A NON RIVELARE FATTI E COSE AVENTI NATURA DI SEGRETO • SALVO PER GLI OBLIGHI DI LEGGE E NEI CASI SPECIFICATI • Rischio di grave danno a utente o a terzi – in particolare minori incapaci o persone impedite per condizioni fisiche, psichiche o ambientali • Richiesta scritta e motivata dei legali rappresentanti • Autorizzazione dell’ interessato/legali rappresentanti • Rischio incolumità per l’ as mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  22. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 6 aprile 2002 PAROLE CHIAVE TITOLO VI– Responsabilità dell’ as nei confronti dell’organizzazione di lavoro CAPO I – L’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione di lavoro Art. 44 = L’ as deve esigere il rispetto del suo profilo professionale, la tutela anche giuridica nell’ esercizio delle sue funzioni professionali e il rispetto del segreto professionale e del segreto d’ufficio. Art. 45 = L’ as deve impegnare la propria competenza professionale per contribuire al miglioramento dellapolitica e delle procedure dell’ organizzazione di lavoro, all’ efficacia, all’ efficienza, all’ economicità ed alla qualità degli interventi e delle prestazioni professionali. Deve altresì contribuire all’individuazione di standards di qualità e alle azioni di pianificazione e programmazione , nonché al razionale ed equo utilizzo delle risorse a disposizione. Art. 46= L’ as non deve accettare o mettersi in condizioni di lavoro che comportino azioni incompatibili con i principi e le norme del Codice o che siano in contrasto con il mandato sociale o che possano compromettere gravemente la qualità e gli obiettivi degli interventi o non garantire rispetto e riservatezza agli utenti e ai clienti. Art. 47 = L’as deve adoperarsi affinchè le sue prestazioni professionali si compiano nei termini di tempoadeguati a realizzare interventi qualificati ed efficaci ed in un ambiente idoneo a tutelare la riservatezza dell’ utente e del cliente. Art. 48 = L’ as deve segnalare all’organizzazione di lavoro o evitare nell’ esercizio della libera professione l’eccessivo cumulo di incarichi e di prestazioni quando questo torni di pregiudizio all’utente o al cliente mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  23. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 6 aprile 2002 PAROLE CHIAVE TITOLO VI– Responsabilità dell’ as nei confronti dell’organizzazione di lavoro CAPO I – L’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione di lavoro Art. 49 = L’ as che svolge compiti di direzione o coordinamento è tenuto a rispettare l’autonomia tecnica e di giudizio dei colleghi, a promuovere la loro formazione, la cooperazione e la crescita professionale, favorendo il confronto tra professionisti. Si adopera per valorizzare esperienze e modelli innovativi di intervento, valorizzando altresì l’immagine del servizio sociale, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. Art. 50 = il rapporto gerarchico funzionale tra colleghi risponde a 2 livelli di responsabilità: verso la professione e verso l’organizzazione e deve essere improntato al rispetto reciproco e delle specifiche funzioni. Nel caso in cui non esista un ordine funzionale gerarchico della professione, l’as risponde ai responsabili dell’ organizzazione di lavoro per gli aspetti amministrativi, salvaguardando la sua autonomia tecnica e di giudizio Art. 51=L’ as deve richiedere opportunità di aggiornamento e di formazione e adoperarsi affinchè si sviluppi la supervisione professionale mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  24. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia IL CODICE DEONTOLOGICO DEGLI ASSISTENTI SOCIALI approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine – Roma 17 LUGLIO 2009 TITOLO VII– Responsabilità dell’ as nei confronti della professione CAPO I – Promozione e tutela della professione CAPO II – Onorari CAPO III- Sanzioni CAPO IV – Rapporti con il Consiglio dell’ Ordine CAPO V- Attività professionale dell’ as all’ estero e attività degli as stranieri in Italia Capo III SANZIONI DISCIPLINARI Regolamento disciplinare è parte integrante del Codice In quali casi? Quali sono? mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  25. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia SANZIONI DISCIPLINARI E PROCEDIMENTO –ART. 17 D.M. 615/1994 REGOLAMENTO (approvato dal Consiglio Nazionale dell’ Ordine –16 novembre 2007) Parte Prima – SANZIONI DISCIPLINARI ALL’ ISCRITTO ALL’ ALBO CHE SI RENDE COLPEVOLE DI ABUSO O MANCANZA NELL’ ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE O CHE COMUNQUE TIENE UN COMPORTAMENTO NON CONFORME ALLE NORME DEL CODICE DEONTOLOGICO, AL DECORO O ALLA DIGNITA’ DELLA PROFESSIONE, IL CONSIGLIO REGIONALE INFLIGGE, TENUTO CONTO DELLA GRAVITA’, UNA DELLE SANZIONI: a) AMMONIZIONE b) CENSURA c) SOSPENSIONE DALL’ ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE d) RADIAZIONE DALL’ ALBO Criterio di gravità = valutazione mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  26. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • AMMONIZIONE = • RICHIAMO SCRITTO COMUNICATO ALL’INTERESSATO SULL’OSSERVANZA DEI SUOI DOVERI E I UN INVITO A NON RIPETERE QUANTO COMMESSO. INFLITTA NEI CASI DI LIEVE ENTITA’ CHE NON HANNO COMPORTATO RIFLESSI NEGATIVI SUL DECORO E DIGNITA’ DELLA PROFESSIONE • CENSURA = • CONSISTE IN UNA DICHIARAZIONE DI BIASIMO RESA PUBBLICA. E’ INFLITTA NEI CASI DI ABUSI E MANCANZE CHE SIANO LESIVI DEL DECORO E DIGNITA’ DELLA PROFESSIONE E NEL CASO DI MOROSITA’ NEL PAGAMENTO DEL CONTRIBUTO ANNUO DOVUTO CHE PERDURI OLTRE 60 GIORNI • SOSPENSIONE DALL’ ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE = • CONSISTE NELL’INIBIZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE E CONSEGUE DI DIRITTO NEL CASO PREVISTO DAGLI ARTICOLI 19 E 35 DEL CODICE PENALE PER TUTTO IL TEMPO STABILITO NEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE PENALE CHE L’HA COMMINATA. IN QUESTO CASO IL CR SI LIMITA A PRENDERNE ATTO. E’ INFLITTA PER UN MASSIMO DI DUE ANNI • - VIOLAZIONI DEL C.D. CHE POSSANO ARRECARE GRAVE NOCUMENTO A UNTENTI/CLIENTI O AD ALTRO ISCRITTO O ENTI; OPPURE GENERARE UNA Più ESTESA RISONONZA NEGATIVA PER IL DECORO E LA DIGNITA’ DELLA PROFESSIONE A CAUSA DELLA MAGGIORE PUBBLICITA’ DEL FATTO; • PER MOROSITA’ SUPERIORE AD UN ANNO • IN CASI DI GRAVITA’ PUO’ ESSERE INFLITTA IN VIA CAUTELARE PROVVISORIA AL MOMENTO DELL’APERTURA DEL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE • RADIAZIONE DALL’ ALBO = • CONSISTE NELLA CANCELLAZIONE DALL’ALBO; CONSEGUE DI DIRITTO NEL CASO DI INTERDIZIONE DALLA PROFESSIONE PREVISTO E REGOLATO DAGLI ART. 19 (COMMA1), 30 E 31 DEL CODICE PENALE PER L’INTERA DURATA DELL’INERDIZIONE STABILITA NEL PROVVEDIMENTO DEL GIUDICE CHE L’HA COMMINATA. IL CR SI LIMITA A PRENDERNE ATTO. mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  27. D.P.R. 5 Giugno 2001, n. 328 Regolamento attuativo dell'art. 1 comma 18, Legge 4/99 Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti. (G.U. n.190 del 17 agosto 2001 – suppl. ord. N. 212) Capo IVProfessione di assistente sociale Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Art. 19 Pene accessorie: specie Le pene accessorie per i delitti sono: 1) l'interdizione dai pubblici uffici; 2) l'interdizione da una professione o da un'arte; 3) l'interdizione legale; 4) l'interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese; 5) l'incapacita' di contrattare con la pubblica amministrazione; 6) la decadenza o la sospensione dall'esercizio della potesta' dei genitori. Le pene accessorie per le contravvenzioni sono: 1) la sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte; 2) la sospensione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Pena accessoria comune ai delitti e alle contravvenzioni e' la pubblicazione della sentenza penale di condanna. La legge penale determina gli altri casi in cui le pene accessorie stabilite per i delitti sono comuni alle contravvenzioni. Articolo cosi' modificato dalla L. 24 novembre 1981, n. 689. Art. 30 Interdizione da una professione o da un'arte L'interdizione da una professione o da un'arte priva il condannato della capacita' di esercitare, durante l'interdizione, una professione, arte, industria, o un commercio o mestiere per cui e' richiesto uno speciale permesso o una speciale abilitazione, autorizzazione o licenza dell'Autorita' e importa la decadenza dal permesso o dall'abilitazione, autorizzazione o licenza anzidetta. L'interdizione da una professione o da un'arte non puo' avere una durata inferiore a un mese, ne' superiore a cinque anni, salvi i casi espressamente stabiliti dalla legge. Art. 31 Condanna per delitti commessi con abuso di un pubblico ufficio o di una professione o di un'arte. Interdizione Ogni condanna per delitti commessi con l'abuso dei poteri, o con la violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione, o ad un pubblico servizio, o a taluno degli uffici indicati nel numero 3 dell'art. 28, ovvero con l'abuso di una professione, arte, industria, o di un commercio, o mestiere, o con la violazione dei doveri ad essi inerenti, importa l'interdizione temporanea dai pubblici uffici o dalla professione, arte, industria, o dal commercio o mestiere. Art. 35 Sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte La sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte priva il condannato della capacita' di esercitare, durante la sospensione, una professione, arte, industria, o un commercio o mestiere, per i quali e' richiesto uno speciale permesso o una speciale abilitazione, autorizzazione o licenza dell'Autorita'. La sospensione dall'esercizio di una professione o di un'arte non puo' avere una durata inferiore a quindici giorni, ne' superiore a due anni . Essa consegue a ogni condanna per contravvenzione, che sia commessa con abuso della professione, arte, industria, o del commercio o mestiere, ovvero con violazione dei doveri ad essi inerenti, quando la pena inflitta non e' inferiore a un anno d'arresto. Codice penale mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  28. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia - mandato 2005-2009 ESPOSTI (AL GIUGNO 2008) ASSISTENTI SOCIALI COINVOLTI ITER DEI PROCEDIMENTI 19 SEGNALAZIONI 15 A CARICO DI UN SINGOLO ISCRITTO 1 A CARICO DI 3 ISCRITTI 2 A CARICO DEL MEDESIMO ISCRITTO 21 16 DELLA SEZIONE B 5 DELLA SEZIONE A SEGNALAZIONE VALUTAZIONE DEGLI ADDEBITI APERTURA DEL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE IN CONSIGLIO ISTRUTTORIA IN COMMISSIONE D.D. CHIUSURA DEL PROCEDIMENTO mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  29. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • IL CODICE DEONTOLOGICO: LA LEVA DI ARCHIMEDE (edito 2002) • RAPPORTO TRA ORDINE E ISCRITTI • LA CLASSIFICAZIONE E ANALISI DEI QUESITI POSTI DA ASSISTENTI SOCIALI E DA UTENTI/ENTI/ALTRI PROFESSIONISTI ALL’ ORDINE REGIONALE SONO ARTICOLATE SU DIVERSI PARAMETRI • I DATI SONO RIFERITI AL periodo 1996- 2000 (due mandati 1995/1998 e 1998-2001); ora 4° mandato 2005-2009 • Non sono stati aggiornati i dati relativi al periodo successivo • ISCRITTI 1996 = 2579 2000 = 3310 2006 = 4O14 • NUMERO DI QUESITI = 185 • TIPO DI QUESITO: • posto da un professionista o da più soggetti • tema unico o più problematiche • ASPETTATIVA • segnalazione di un problema • richiesta di un parere • segnalazione di un atto lesivo • richiesta di un intervento • PROVENIENZA • geografica • ente di appartenenza contrattuale • servizio e settore operativo • ITER DI RISPOSTA DA PARTE DEL CONSIGLIO REGIONALE mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  30. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia AREE TRATTATE DAI QUESITI LESIONE DELL’ AUTONOMIA PROFESSIONALE Ruolo tecnico e rapporti con ruolo politico Rapporti gerarchici con colleghi/altre professioni Gli aspetti amministrativi nella gestione del ruolo professionale RICHIESTE IMPROPRIE RISPETTO AL PROFILO PROFESSIONALE SEGRETO PROFESSIONALE Documentazione professionale Testimonianza in ambito giudiziario Generalità dell’ as (DOMICILIO SPECIALE) TUTELA DELL’ IMMAGINE E PRESTIGIO DELLA PROFESSIONE Aggressioni/minacce ai colleghi da parte di utenti Rapporti con gli organi di stampa/mass media in genere QUESITI IMPROPRI (non rientranti nei doveri/poteri ordinistici) Rapporto con le organizzazioni sindacali mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  31. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia ALCUNI ESEMPI DI QUESITI DEONTOLOGICI DECLINARE LE GENERALITA’ (E INDICARE IL DOMICILIO) E’ OBBLIGO DI DECLINARE LE GENERALITA’ ALL’ AUTORITA’ GIUDIZIARIA EQUIPOLLENZA DELLA RESIDENZA (PROPRIA ABITAZIONE) CON IL LUOGO IN CUI SI ESERCITA LA PROFESSIONE mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  32. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • ALCUNI ESEMPI DI QUESITI DEONTOLOGICI • RISERVATEZZA E • SEGRETO PROFESSIONALE (L.119/2001) • (TITOLO III, CAPO III ART. 23, 24, 25, 26, 27,28, 29, 30, 31, 32) • DOCUMENTAZIONE PROFESSIONALE • BANCHE DATI • RENDERE TESTIMONIANZA IN UN • DIBATTIMENTO PROCESSUALE • COME DEVE COMPORTARSI L’ AS CHIAMATA COME TESTE IN UN PROCESSO? • NON PUO’ ESIMERSI DAL PRESENTARSI • PUO’ DICHIARARE DI ESSERE TENUTA AL S.P. • MA SE IL GIUDICE RITIENE CHE VI SIA LA SITUAZIONE DI ECCEZIONE PREVISTA DAL C.P.P. • Anche il codice deontologico ha definito le aree di eccezione (2° stesura) mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  33. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia RISERVATEZZA E SEGRETO PROFESSIONALE (L.119/2001) Altre figure professionali medici e altre professioni sanitarie obbligo di legge di referto, denuncia, di certificazione g giornalisti libertà di informazione avvocati sacerdoti mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  34. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • RISERVATEZZA • È un concetto ampio che comprende diverse dimensioni: • segreto professionale • documentazione professionale • “setting” operativo • Normative: 119/2001; 241/1990; 196/2003 • TRASPARENZA • accesso agli atti • informazione • consenso informato • Normative: 241/1990; 142/1990 mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  35. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Il professionista si colloca “amleticamente” tra due tipi di tutela TUTELA SOCIALE (singolo/gruppo/comunità) = denunciare Codice Penale ART. 622 “GIUSTA CAUSA” • TUTELA DEL SOGGETTO • = Non rivelare • salvo mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  36. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia Informazioni riservate UTILI al processo di aiuto Esempio: lavoro in équipe; tenuta di documentazione professionale FUNZIONALI all’ ente per verificare l’ attività professionale Esempio: relazione di servizio; oculatezza/discernimento documentazione professionale QUALCHE ESEMPIO Conoscenza di atti illeciti (es. furto, abuso, non regolarità, pratiche culturali non previste in italia) mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  37. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia C.P. Art. 357 – pubblico ufficiale Art. 358 – incaricato di pubblico servizio Art. 331 –obbligo di denuncia Art. 326 – segreto d’ ufficio QUALCHE ESEMPIO Conoscenza di atti illeciti (es. furto, abuso, maltrattamenti) mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  38. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • ALCUNI ESEMPI DI QUESITI DEONTOLOGICI • AIUTO E CONTROLLO • RAPPORTI CON LA FORZA PUBBLICA • (esempio: richiesta di affiancamento della polizia/CC in casi di allontanamento di minori) mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  39. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia • ALCUNI ESEMPI DI QUESITI DEONTOLOGICI • CARICHI DI LAVORO • DIMENSIONE ORGANIZZATIVA/PROFESSIONALE • criticità: • area di confine • con la tutela sindacale mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  40. Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia LA PROFESSIONE E’ “UNA ATTIVITA’ PRESTIGIOSA DAL PUNTO DI VISTA SOCIALE CHE CONTROLLA IL PROPRIO TRAINING, IL RECLUTAMENTO E LA PRATICA, CHE APPLICA DELLE CONOSCENZE SPECIALIZZATE, SOTTO LA GUIDA DI UN CODICE ETICO, AI PROBLEMI INDIVIDUALI E SOCIALI” ROBERTSON A. Da “Professionalizzazione e compiti del servizio sociale” in Bianchi e Folgheraiter (a cura di): L’ assistente sociale nella nuova realtà dei servizi – ed. F. Angeli MI 1993 mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  41. D.P.R. 5 Giugno 2001, n. 328 Regolamento attuativo dell'art. 1 comma 18, Legge 4/99 Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti. (G.U. n.190 del 17 agosto 2001 – suppl. ord. N. 212) Capo IVProfessione di assistente sociale Consiglio Regionale Assistenti Sociali Lombardia DPR 5 GIUGNO 2001, N. 328 - REGOLAMENTO ATTUATIVO DELL’ ART. 1 COM.18, LEGGE 4/1999 Art. 21. Attività professionali dell’ a.s. e dell’ a.s.sp. 1. Formano oggetto dell'attività' professionale degli iscritti nella sezione A, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, oltre alle attività indicate nel comma 2, le seguenti attività professionali: a) elaborazione e direzione di programmi nel campo delle politiche e dei servizi sociali; b) pianificazione, organizzazione e gestione manageriale nel campo delle politiche e dei servizi sociali; c) direzione di servizi che gestiscono interventi complessi nel campo delle politiche e dei servizi sociali; d) analisi e valutazione della qualità degli interventi nei servizi e nelle politiche del servizio sociale; e) supervisione dell'attività' di tirocinio degli studenti dei corsi di laurea specialistica della classe 57/S - Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali; f) ricerca sociale e di servizio sociale; g) attività didattico-formativa connessa alla programmazione e gestione delle politiche del servizio sociale. 2. Formano oggetto dell'attività' professionale degli iscritti nella sezione B, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 2, restando immutate le riserve e attribuzioni già stabilite dalla vigente normativa, le seguenti attività: a) attività, con autonomia tecnico-professionale e di giudizio, in tutte le fasi dell'intervento sociale per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio, anche promuovendo e gestendo la collaborazione con organizzazioni di volontariato e del terzo settore; b) compiti di gestione, di collaborazione all'organizzazione e alla programmazione; coordinamento e direzione di interventi specifici nel campo delle politiche e dei servizi sociali; c) attività di informazione e comunicazione nei servizi sociali e sui diritti degli utenti; d) attività didattico formativa connessa al servizio sociale e supervisione del tirocinio di studenti dei corsi di laurea della classe 6 - Scienze del servizio sociale; e) attività di raccolta ed elaborazione di dati sociali e psicosociali ai fini di ricerca. mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  42. METODOLOGIA Significa riflessione, ragionamento, discorso sul metodo Metodo = percorso Modelli teorico-operativi che abbiano obiettivi conoscitivi e obiettivi operativi Relazionalità come sintesi di azione/riflessione mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

  43. DEONTOLOGIA DEON-ONTOS = CIO’ CHE VA FATTO, DOVERE LOGOS = DISCORSO Dottrina che tratta dei doveri da compiere da parte di una determinata categoria o classe di persone E’ il complesso dei doveri e delle regole di comportamento eticamente fondati di solito raccolti in codici etici e/o deontologici Parola chiave RESPONSABILITA’ mandato 2009-2013 presidente Renata Ghisalberti

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