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DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO. Dott.ssa Danila Di Pasquale ( Medico Neuropsichiatra Infantile) Dott.ssa Giulia Andretta (Psicologa e Psicomotricista) UONPIA viale Ungheria, Fondazione IRCCS Caa granda –Ospedale Maggiore Policlinico.

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DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO

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Presentation Transcript


  1. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO Dott.ssa Danila Di Pasquale ( Medico Neuropsichiatra Infantile) Dott.ssa Giulia Andretta (Psicologa e Psicomotricista) UONPIA viale Ungheria, Fondazione IRCCS Caa granda –Ospedale Maggiore Policlinico

  2. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO-DGS (Disturbo autistico) DISTURBO BIOLOGICAMENTE DETERMINATO SINDROME COMPORTAMENTALE ESORDIO NEI PRIMI TRE ANNI

  3. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (AUTISMO) AREE DELLO SVILUPPO PREVALENTEMENTE INTERESSATE COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE CAPACITA’ DI INTERAZIONE SOCIALE ATTIVITA’ IMMAGINATIVA/INTERESSI (comportamentale) ;

  4. Disturbi generalizzati dello sviluppo Spettro di gravità QI differenti (20% del DGS intelligenza nella norma)

  5. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO ? ? NELLE SCUOLE.. BAMBINI CON DIAGNOSI DI DGS TUTTI MOLTO DIVERSI TRA LORO, COSA LI ACCOMUNA???? FUNZIONAMENTOAUTISTICO COSA VUOL DIRE—IMPARARE A PARLARE IL LORO LINGUAGGIO E’ LA PREMESSA X LAVORARE CON LORO

  6. CRITERI DIAGNOSTICI del DSM IV- DGS Compromissione qualitativa dell’interazione sociale, manifestata con almeno due dei seguenti punti:marcata compromissione nell’uso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, l’espressione mimica, le posture corporee e i gesti che regolano l’interazione sociale incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo mancanza di ricerca spontanea nella condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per. es. non mostrare, portare, né richiamare l’attenzione su oggetti di proprio interesse)mancanza di reciprocità sociale o emotiva

  7. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE SOCIALE • COMPROMISSIONE NELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE NON GUARDA NEGL OCCHI, EVITA LO SGUARDO, IL SUO SGUARDO MI ATTRAVERSA SEMBRA NON MI VEDA (SGUARDO—PRIMO PREREQUISITO X COMUNICAZIONE, IMITAZIONE, RELAZIONE SOCIALE) SCARSA VARIETA’ DI ESPRESSIONI MIMICHE, O MIMICA BIZZARRA ESAGERATA, FUORI LUOGO DIFFICOLTA’ A COMPRENDERE LE ESPRESSIONI DEGLI ALTRI E LE DIFFERENTI SFUMATURE DEL LINGUAGGIO NON VERBALE. NON SA MANTENERE LE GIUSTE DISTANZE (dà le spalle/abbraccia i coetanei) NON COMPRENDE LE REGOLE SOCIALI CHE NORMALMENTE NON VENGONO INSEGNATE, SI APPRENDONO PREREQUISITI SPONTANEI DELLA RELAZIONE/SOCIALI MANCANO

  8. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE SOCIALE DIFFICOLTA’ NELLA RELAZIONE CON L’ALTRO Facilitato dall’adulto che spesso—compensa la sua incompetenza relazionale Grossa difficoltà con i coetanei (Non comprende le regole del gioco, non comunica o lo fa in maniera bizzarra, può avere reazioni aggressive in seguito alla continua frustrazione del fallimento relazionale, viceversa i coetanei non lo capiscono, lo considerano bizzarro strano, hanno paura delle sue reazioni, ne vengono infastiditi).

  9. COMPROMISSIONE DELL’INTERAZIONE SOCIALE CONDIVISIONE e RECIPROCITA’ SOCIALE SCARSA E’ LA CONDIVISIONE CON L’ALTRO IN MOLTI CASI, NON MOSTRA IL GIOCO CHE GLI PIACE ALLA MAMMA, NON SA CHIEDERE, A VOLTE UTILIZZA LA MANO DELL’ALTRO COME “PROTESI” SENZA CHIEDERE AIUTO. SPESSO NON INDICANO (IL GESTA DELL’INDICARE IMPLICA UNA CONDIVISIONE) DA PICCOLI VENGONO DESCRITTI DAI GENITORI COME ESTREMAMENTE AUTONOMI E INDIPENDENTI, PASSANO ORE INTERE A GIOCARE DA SOLI, SE VOGLIONO UNA COSA SI ARRAMPICANO SU UNA SEDIA PER PRENDERLA DA SOLI. I PIU’ GRANDI SONO INCAPACI DI “RACCONTARSI” SPONTANEAMENTE O DI MANTENERE UNA CONVERSAZIONE BOTTA E RISPOSTA RISPETTANDO I TURNI E I TEMPI DELLA CONVERSAZIONE (QI ) ----ABILITA’ “APPRESE”,

  10. LA TEORIA DELLA MENTE CAPACITA’ DI COMPRENDERE CHE I COMPORTAMENTI UMANI SONO GOVERNATI DA SENTIMENTI, INTENZIONI E PENSIERI CHE POSSONO A VOLTE ESSERE DISCREPANTI DALLA REALTA’ CONCRETA. COMPRENDERE LE INTENZIONI DELLE ALTRE PERSONE, IO PENSO CHE TU PENSI DISTINGUERE TRA MONDO REALE E MONDO IMMAGINARIO

  11. Test delle false credenze-L’ESPERIMENTO DI SALLY E ANNE

  12. CRITERI DIAGNOSTICI • 2 - compromissione qualitativa della comunicazione come manifestato da almeno uno dei seguenti punti: • ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalità alternative di comunicazione come gesti o mimica) • in soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri • uso stereotipato e ripetitivo del linguaggio o linguaggio eccentrico • mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo

  13. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE Linguaggio assente o in ritardo • Dove presente un linguaggio sembra venir meno la FUNZIONE COMUNICATIVA del linguaggio • Linguaggio bizzarro, ripetitivo, stereotipato • Spesso cantilenante (sembra un libro parlato) • Ecolalia immediata e differita, inversione pronominale • Bizzarie (neologismi, uso improprio di modi di dire)

  14. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE Sven ha 7 anni. Ogni volta che suo padre apre la porta del bagno Sven ripete “sei un disastro!”. Ha un modo di parlare un po’ strano? E’ un bambino maleducato? Dal punto di vista di Sven, questo suo modo di esprimersi non è tanto illogico quanto può sembrare. Diversi anni prima suo padre si è arrabiato quando si è accorto x l’ennesima volta che Sven si era fatto la pipì addosso. Lo aveva trascinato in bagno, aveva aperto la porta e gli aveva detto “sei un disastro”. Ogni volta che Sven si trova davanti alla porta della cantina, ripete “e adesso ci mangiamo la marmellata di mirtilli”. Ogni volta che vede l’impianto stereo ripete “Non lo toccare, altrimenti lo rompi”.

  15. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE • Difficoltà nel linguaggio in entrata – COMPRENSIONE, anche in bambini con buone capacità espressive (dicono più cose di quelle che realmente comprendono) • Troppo verbale li manda in confusione • Messaggi semplici e chiari, • Facilitato dal canale visivo

  16. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE • Scarsa comprensione dei proverbi, dei modi di dire, dello humor (QI ) • Interpretano il linguaggio in maniera strettamente concreta e letterale. • Ho la testa sulle nuvole

  17. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE • NO GIOCO SIMBOLICO DI FINZIONE, IPERREALISMO, DIFFICOLTA’ AD ASTRARRE E A FAR FINTA Far finta di ..(far finta che una bambola possa rappresentare una persona e far finta che abbia fame e sonno non è un passaggio scontato.) Utilizza le macchinine avanti indietro sul tavolo, osservandole da vicino Mette in fila i tasselli del lego Annusa la bambola MANCA LA COMPONENTE IMMAGINATIVA E SIMBOLICA NEL GIOCO

  18. COMPROMISSIONE QUALITATIVA DELLA COMUNICAZIONE • Sven ha 20 anni, si agita molto ogni volta che vede una testa di cervo appesa alla parete come trofeo di caccia e va dall’altra parte del muro per vedere se c’è il corpo dell’animale- • IPERREALISMO---non comprende che è una falsa realtà cioè una realtà che supera quella vera---finzione.

  19. CRITERI DIAGNOSTICI • Modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati, come manifestato da almeno 1 dei seguenti: • dedizione assorbente ad uno o più tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensità o per focalizzazione • sottomissione del tutto rigida ad abitudini inutili o rituali specifici • manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo) • persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti

  20. Modalita’ di comportamento/interessi Interessi selettivi e stereotipati- Sa tutto di macchine, parla solo di winnie the pou, sa a memoria “il millione” di Marco Polo Interessi ripetitivi sono presenti anche nel bambino sano, ma nell’individuo con DGS Si presentano in maniera esageratamente ripetitiva, rigida immodificabile.

  21. Modalita’ di comportamento/interessi Necessita’ di poter “prevedere “ la realtà attraverso comportamenti ripetitivi, routinari molto rigidi. Cambiamenti improvvisi non prevedibili della routine quotidiana possono mandare questi bambini in ansia, scatenare crisi di agitazione.- comportamenti problema. Necessitano di una struttura e una prevedibilità nella giornata molto ben scandita e chiara --agenda/PCS/ simboli

  22. Modalita’ di comportamento/interessi Stereotipie motorie e vocali (SFARFALLA QUANDO ECCITATO, SALTELLA, RIPETE SUONI GUTTURALI O ACUTI, ECC.) Ipersensibilità a suoni, rumori, confusione (Si tappa le orecchie al suono dell’ambulanza, del campanile.. E’ terrorizzato quando sente una moto.. Durante l’intervallo si agita è nervoso o persino aggressivo.)

  23. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO Cosa li facilita cosa li mette in difficoltà

  24. VISIVO, ABOLIZIONE DI TROPPO VERBALE (per faciitare la comprensione) • (CAA, PCS) • ROUTINE CHIARE • PREVEDIBILITà (AGENDA/SCHEMA DI LAVORO) • “STRUTTURA”

  25. DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO CRISI DI COMPORTAMENTO RISPOSTA A UNA DIFFICOLTA’

  26. IMPARARE A STUDIARE I COMPORTAMENTI E ANALIZZARLI DI FRONTE A UNA CRISI O A UN COMPORTAMENTO PROBLEMA— IMPARARE AD ANALIZZARE IL COMPORTAMENTO IN MANIERA “AUTISTICA”.

  27. Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children(TEACCH) Il programma TEACCH è stato costruito specificatamente per bambini con Dist. dello spettro Autistico e ha lo scopo di ridurre le difficoltà di questi bambini usando: - interventi continui e strutturati, - adattando l’ambiente circostante alle esigenze di questi bambini - utilizzando training di comunicazione alternativa.

  28. Treatment and Education of Autistic and Communication Handicapped Children(TEACCH) E’ molto difficile per un bambino con autismo dare significato e decodificare i significati della realtà, mentre questa abilità sembra svilupparsi in maniera spontanea come risultato di un talento biologico in individui non autistici. I bambini affetti da autismo trovano estremamente complicato comprendere concetti astratti, gesti, relazioni interpersonali e il “come-quando-dove e perché” degli eventi. Il programma TEACCH rende la realtà più chiara possibile dal punto di vista percettivo utilizzando aiuti visivi. Chairisce il “come-quando-dove e perché” degli eventi utilizzando il canale percettivo visivo.

  29. “osservo le persone e il modo in cui si comportano. Poi divido i comportamenti, li annoto e a ognuno di essi attribuisco un numero; imparo questi numeri a memoria e poi cerco di comprenderli. Però quando mi trovo nuovamente di fronte allo stesso comportamento, è sempre tutto diverso” adulto affetto da autismo

  30. Il mio modo di pensare è visivo afferma Temple Gradin, adulta affetta da autismo, non riesco a pensare rapidamente perché mi ci vuole del tempo x riuscire a formare l’immagine di ciò che sento, come un film. Non riesco a ricordare quello che mi dicono le persone a eccezione delle volte in cui trasformo le informazioni verbali in immagini visive. La maggior parte delle persone del così detto mondo normale pensa attraverso le parole; ma il pensiero formulato con le parole per me è sconosciuto. Io penso attraverso le immagini. Il pensiero visivo per me è come riprodurre delle videocassette nel videoregistratore della mia memoria. Questo metodo è più lento del pensiero verbale. Ci vuole più tempo per riprodurre la videocassetta nella mia immaginazione.” • Queste persone pensano attraverso le immagini non attraverso le parole e sicuramente non attraverso i concetti.

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