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Marina Maggini Responsabile Progetto IGEA

Regione Veneto I Conferenza Regionale sul Diabete Verona 2008. Risposte possibili all’emergenza diabete: l’esperienza del progetto IGEA. Marina Maggini Responsabile Progetto IGEA Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità - Roma.

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Marina Maggini Responsabile Progetto IGEA

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Presentation Transcript


  1. Regione Veneto I Conferenza Regionale sul Diabete Verona 2008 Risposte possibili all’emergenza diabete: l’esperienza del progetto IGEA Marina Maggini Responsabile Progetto IGEA Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute Istituto Superiore di Sanità - Roma Maggini

  2. Maggini

  3. Maggini

  4. Malattie croniche e povertà Maggini

  5. The World Health Report2008 Rispondere alle sfide di un mondo che cambia Grandi miglioramenti dello stato di salute … ma aumento delle disuguaglianze Cambiamento dei problemi di salute con aumento delle persone con malattie multiple Maggini

  6. Contesto: costante miglioramento dello stato di salute generale e dell’aspettativa di vita… …tuttavia, persistono e si accentuano diseguaglianze di mortalità e morbosità (Mackenbach, 2003) uomini basso vs alto livello di istruzione 2 , 2 2 1 , 8 RR mortalità generale 1 , 6 1 , 4 1 , 2 1 F i n l a n d i a N o r v e g i a D a n i m a r c a T o r i n o 1981-85 1991-95 Maggini

  7. …in Italia si accentuano le diseguaglianze soprattutto tra le donne (Mackenbach, 2003) donne 2 , 2 basso vs alto livello di istruzione 2 1 , 8 RR mortalità generale 1 , 6 1 , 4 1 , 2 1 F i n l a n d i a N o r v e g i a D a n i m a r c a T o r i n o 1981-85 1991-95 Maggini

  8. Studio QUADRI Prevalenza delle complicanze infarto, angina, ictus, amputazioni, complicanze renali e oculari standardizzata per età e durata del diabete 30% (20% - 35%) 42% tra 55 e 64 anni microvascolari 14% macrovascolari 10% entrambe 6% Amputazioni 1% Circa una persona su 3 ha almeno una complicanza Maggini

  9. Studio QUADRI UOMINI - Occupati vs non occupati OR di avere una complicanza: 1,4 (IC 95%1,1-1,8) OR di ospedalizzazione: 1,3 (IC 95%1,0-1,7) DONNE - Basso vs alto livello di istruzione OR di avere una complicanza: 2,0 (IC 95%1,5-2,7) Maggini

  10. diabetico persona con diabete Maggini

  11. Qualità della cura Studio QUADRI - Adesione alle raccomandazioni Visita medica approfondita (ultimi 6 mesi) 49% Controlli annuali Controllo accurato dei piedi37% Esame del fondo dell’occhio 59% Determinazione dell’albumina urinaria 68% Determinazione della colesterolemia 83% Controlli quadrimestrali Determinazione dell’HbA1c 66%(del 67%) Controllo della PA 75% Misurazione della glicemia 54% Maggini

  12. % 1 0 0 83 8 0 73 61 60 Tipo 1 6 0 45 34 34 4 0 31 28 Tipo 2 19 2 0 0 HbA1c ≤7 LDL <100 PA ≤ 130/85 BMI ≤ 25 Non fumatori Qualità della cura Persone che hanno raggiunto l’obiettivo di prevenzione CV Annali AMD 2007 Maggini

  13. Adesione alle raccomandazioni in Italia Percentuale di persone sottoposte a monitoraggio in un anno Tipo 1 84 83 66 Tipo 2 62 59 58 8 0 54 % 47 42 6 0 32 24 21 4 0 2 0 profilo lipidico piede a rischio HbA1c PA nefropatia piede 0 Qualità della cura Annali AMD 2007 Maggini

  14. The World Health Report2008 Centralità della persona Completezza e integrazione Continuità delle cure Accesso ai servizi regolare Patto di cura/fiducia Putting people first Good care is about people Maggini

  15. La “gestione integrata della malattia” Un sistema organizzato, integrato, proattivo, orientato alla popolazione, che pone al centro dell’intero sistema un paziente informato/educato a giocare un ruolo attivo nella gestione della patologia da cui è affetto. continuità assistenziale integrazione e coordinamento tra i livelli di assistenza coinvolgimento attivo del paziente nel percorso di cura Maggini

  16. La “gestione integrata della malattia” Le caratteristiche • Linee guidadiagnostico-terapeutiche e organizzative condivise • Modelli cooperativiche coinvolgano gruppi multidisciplinari e multiprofessionali di operatori sanitari • Supporto formativo ai pazienti per l’autogestione della patologia (patient empowerment) • Sistemi informativi idonei per i processi di identificazione della popolazione target, per la valutazione di processo e di esito, per svolgere una funzione proattiva di richiamo dei pazienti all’interno del processo, per condividere, efficacemente e tempestivamente, le informazioni necessarie alla gestione dei pazienti. • La formazione continua per gli operatori preposti alla gestione del percorso Maggini

  17. …governare la complessità CLINICAL GOVERNANCE, ovvero PRENDERSI CURA DEI PAZIENTI… MA ANCHE DEI SISTEMI CHE CURANO … IN UNA PROSPETTIVA DI CAMBIAMENTO RADICALE (culturale, organizzativo, operativo) Maggini

  18. CLINICAL GOVERNANCE: QUALI CONCETTI-CHIAVE Logiche di RETE e di PRASSI INTEGRATA Ampia PARTECIPAZIONE e RESPONSABILIZZAZIONE Affermazione di logiche di RISULTATO e di ACCOUNTABILITY Approccio centrato sul PAZIENTE ed i suoi BISOGNI COMPLESSI Predisposizione di INDIRIZZI CLINICI CHIARI sulle “BUONE PRATICHE” Costante crescita professionale - FORMAZIONE CONTINUA Maggini

  19. EBM Linee guida Governo Clinico Ricerca e sviluppo Formazione continua Gestione del rischio clinico Audit clinico Trasparenza Gli elementi del governo clinico … e PA Maggini

  20. CLINICAL GOVERNANCE E PROGETTO IGEA STRUTTURA DEL PROGETTO VISION DEL PROGETTO QUADRO LOGICO-CONCETTUALE ED OPERATIVODEL PROGETTO Maggini

  21. Progetto IGEAIntegrazione, Gestione E Assistenza per la malattia diabetica Un insieme di azioni e interventi che intendono favorire il miglioramento dell’assistenza alle persone con diabete e a prevenire le complicanze attraverso l’adozione di programmi di gestione integrata della malattia. Che cosa è Quale obiettivo Come Tutte le attività concorrono al raggiungimento dell’obiettivo di trasferire le evidenze scientifiche nella pratica clinica per migliorare la qualità della cura e superare le disuguaglianze attraverso la definizione di standard nazionali. Maggini

  22. …. un’ottica di ampia partecipazione alla costruzione di un’ “intelligenza collettiva” che animi i programmi e le iniziative IGEA e che si espliciti periodicamente attraverso l’elaborazione condivisa di documenti di approfondimento e di linee di indirizzo, costruita e progressivamente affinata con il contributo continuo degli operatori checompongonoi reticoliformali ed informali collegati al Progetto IGEA Maggini

  23. Il progetto IGEA - Attività principali Linee operative per i progetti regionali Coordinamento e supporto alla progettazione regionale Definizione di raccomandazioni per la Gestione Integrata della patologia diabetica sulla base delle più recenti evidenze scientifiche Definizione dei requisiti informativi per un sistema di gestione integrata e degli indicatori di processo e di esito Predisposizione di un piano di formazione per la gestione Integrata della patologia diabetica Predisposizione di materiale informativo per i pazienti e di un piano di formazione per l’autogestione della malattia Maggini

  24. Governance nella struttura del Progetto IGEA Maggini

  25. Strategia di sviluppo del progetto STRUTTURA DI SUPPORTO DEL PROGETTO … (PSN- Conferenza Stato-Regioni) disegno progettuale nazionale MINISTERO (CCM) ISS ESPERTI REFERENTE REGIONALE RETE OPERATORI contestualizzazione locale COORDINAMENTO REGIONALE Maggini

  26. Requisiti clinico organizzativi per la gestione integrata del diabete tipo 2 Contenuti: le modalità organizzative per realizzare la gestione integrata del diabete le raccomandazioni per migliorare la qualità della cura gli indicatori per monitorare la gestione integrata in Italia e favorire il confronto tra i sistemi sanitari regionali chi fa che cosa quali controlli con quale frequenza quali indicatori Maggini

  27. LINEE DI INDIRIZZO CLINICO-ORGANIZZATIVE dal livello nazionale al livello locale PANEL MULTIDISCIPLINARE per l’analisi (EBM) della storia naturale e degli snodi critici dell’assistenza Linee di indirizzo clinico-organizzative costruite in modo ampiamente partecipato a livello centrale con diffusione reticolare dal livello nazionale al livello locale 1 DEFINIZIONE DI RACCOMANDAZIONI cliniche e organizzative sulla base di evidenze mirate a definire criteri operativi 2 Tradurre la progettualità nelle routine dei servizi: (chi fa cosa, quando, dove, …) e misurare i risultati (Indicatori di processo e di esito) PERCORSO DEL PAZIENTE nel contesto organizzativo locale 3 Maggini

  28. Requisiti informativi per la gestione integrata del diabete tipo 2 Contenuti: linee di indirizzo generali per lo sviluppo di sistemi informativi che siano di supporto al programma di gestione integrata per il diabete identificazione e la definizione di indicatori idonei a misurare il grado di realizzazione del programma e la sua efficacia definizione di un Dizionario Dati che rappresenti la semantica complessiva del sistema Maggini

  29. Governance nel quadro logico-concettuale ed operativo del Progetto IGEA Maggini

  30. L’INTEGRAZIONE DI ALTRI PROFESSIONISTI (infermiere, dietista, assistente sociale, …) L’INTEGRAZIONE CON L’OSPEDALE L’INTEGRAZIONE MMG SPECIALISTA L’INTEGRAZIONE TRA SPECIALISTI LA GESTIONE INTEGRATA COME PROCESSO DINAMICO E IN EVOLUZIONE Attuazione graduale Percorsi mirati Maggini

  31. MMG TEAM MULTIPROFESSIONALE OSPEDALE pazienti ad alta complessità PAZIENTE CRONICO AD ALTA COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE SPECIALISTA DISTRETTUALE INFERMIERE DISTRETTUALE MMG TEAM MULTIPROFESSIONALE SPECIALISTA DISTRETTUALE pazienti ad alto rischio PAZIENTE CRONICO A MEDIA COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE INFERMIERE DISTRETTUALE OSPEDALE MMG pazienti cronici a bassa complessità PAZIENTE CRONICO A BASSA COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE INFERMIERE DISTRETTUALE SPECIALISTA DISTRETTUALE OSPEDALE prevenzione INDIVIDUARE SUB-TARGET OMOGENEI, INDIVIDUARE IL SETTING PIU’ APPROPRIATO DI ASSISTENZIA E STANDARDIZZARE L’ITER DI CURA COSTRUZIONE DIFOLLOW-UPE PERCORSI ASSISTENZIALIMIRATI(per sub-target di pazienti)E CONDIVISI TRA TUTTI I PROFESSIONISTIDEL SISTEMA ASSISTENZIALE. Maggini

  32. Governance nei processi formativi del Progetto IGEA i professionisti come strumento di cambiamento dell’organizzazione Maggini

  33. STRUTTURA MODULARE APPRENDIMENTO COOPERATIVO COLLABORATIVO FORMAZIONE SUL CAMPO (ACTION LEARNING) ESIGENZE DI CONTESTO E DI PROGETTO E RISPOSTE FORMATIVE ESIGENZA DI • Valorizzazione delle esperienze e condivisione dei saperi • Omogeneità dei linguaggi e dell’offerta assistenziale • Adesione consapevole dei professionisti al nuovo modello assistenziale Flessibilità e contestualizzazione dell’offerta formativa nelle diverse Regioni Forte componente esperienziale nel contesto di lavoro Maggini

  34. Piano di formazione per la gestione integrata della patologia diabetica • Obiettivi generali: • Favorire la creazione di percorsi/protocolli condivisi e un linguaggio comune, in aderenza alle linee guida cliniche e organizzative proposte • Promuovere la collaborazione e l’integrazione di tutti gli attori coinvolti nella gestione del paziente • Promuovere la valutazione dei processi e degli esiti del proprio lavoro Partecipanti: MMG, diabetologi, infermieri, dietisti, psicologi, podologi, farmacisti Maggini

  35. MODULO A1 Autoformazione Studio individuale di materiale selezionato Durata: 2 settimane ECM MODULO A2 Residenziale La gestione integrata del diabete tipo 2- obiettivi e organizzazione Durata: 2 giorni ECM MODULO A3 Formazione sul campo Durata: 6 mesi ECM MODULO A4 In presenza Valutazione delle attività Durata: 1 giorno ECM La gestione integrata del diabete: obiettivi e organizzazione 48 crediti MODULO A e-learning di supporto al percorso formativo Maggini

  36. Processo (ECM) a cascata • a livello nazionale per la formazione dei formatori Santa Scolastica 2007 - 2008 77 formatori di 15 Regioni • a livello regionale per la formazione dei formatori Piemonte 2008 52 formatori Sardegna 2009 30 formatori • seconda fase di realizzazione di corsi specifici a livello regionale garantendo coerenza/personalizzazione dei contenuti formativi con i progetti regionali Campania 2008-2009 10 edizioni Molise 2008 1 edizione Piemonte 2009 13 edizioni Pacchetti formativi e piano di formazione Maggini

  37. …per concludere Maggini

  38. Il Progetto IGEA non si concepisce come l’incipit della gestione integrata e dei percorsi assistenziali in Italia, ed in armonia con tale premessa, si intende come: • punto di arrivo, in quanto raccoglie e valorizza idee, principi, valori, metodi, prospettive… • punto di partenza. Il Progetto IGEA, infatti, per l’impronta istituzionale che lo caratterizza, per l’ampia logica partecipativa che l’ha sempre impregnato e per la sua potenziale capillarizzazione può costituire un vero e proprio laboratorio per la ricerca di soluzioni condivise a vari aspetti critici dell’assistenza Maggini

  39. rete di eccellenza non efficiente sistema di connessione di singole eccellenze ma sistema complesso nel quale l’eccellenza scaturisce dall’azione sinergica dei singoli elementi che lo compongono Maggini

  40. www.epicentro.iss.it/igea Maggini

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