1 / 50

Identificazione giuridica del comparto aerospaziale dall’ultraleggero allo spazio * * * Università Roma Tre * * * 12-15

Identificazione giuridica del comparto aerospaziale dall’ultraleggero allo spazio * * * Università Roma Tre * * * 12-15 dicembre 2009. Il caso Fiumicino nella gestione di smistamento e riconsegna bagagli. Le responsabilità degli operatori e la class action nei confronti

talitha
Download Presentation

Identificazione giuridica del comparto aerospaziale dall’ultraleggero allo spazio * * * Università Roma Tre * * * 12-15

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Identificazione giuridica del comparto aerospazialedall’ultraleggero allo spazio* * *Università Roma Tre * * *12-15 dicembre 2009

  2. Il caso Fiumicino nella gestione di smistamento e riconsegna bagagli. Le responsabilità degli operatori e la class action nei confronti dei gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità Avv. Pierluigi Di Palma Avv. Tommaso Paparo 2

  3. Tutela del mercato: Cons. di Stato 5501/09 La “tutela del mercato” non si manifesta solo promuovendo un ambiente pro-competitivo per consentire agli operatori economici di confrontarsi liberamente e senza alcuna discriminazione, nel rispetto delle regole concorrenziali imposte dal Trattato UE e recepite dal nostro ordinamento interno, ma soprattutto consiste nell’adottare tutte le misure concrete volte ad assicurare una piena ed effettiva tutela del cittadino-utente-consumatore. 3

  4. Tutela del mercato: Cons. di Stato 5501/09 Consiglio di Stato, sez. V, sent. n. 5501 del 15 sett. 2009: “[…] la posizione degli utenti di un servizio pubblico è stata innovata profondamente dalla legislazione e […] il quadro normativo offre oggi ben più che spunti per ritenere incardinata in quei soggetti una specifica titolarità e quindi una legittimazione alla tutela. […] La lettura del precetto impone di modificare in modo profondo l’orientamento precedente che assegnava agli utenti di un servizio pubblico una posizione per dir così subalterna, nella migliore delle ipotesi, all’attivazione di un soggetto collettivo o portatore di interessi diffusi. […] La filosofia innovativa del Codice del consumo a norma dell’art. 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229 è costituita dalla centralità del soggetto utente e consumatore e dal conseguente presidio della sua posizione soggettiva, che non costituisce più prerogativa esclusiva dell’ente o associazione di tipo collettivo, ma che unisce allo strumento di tutela individuale quello proprio delle situazioni diffuse. […] 4

  5. Tutela del mercato: Cons. di Stato 5501/09 [..] costituisce diritto fondamentale degli utenti l’erogazione di un servizio pubblico secondo standard di qualità ed efficienza […]”. Nel solco di tali riforme si inserisce innanzi tutto l’art. 140 bis del Codice del Consumo. Non si può oggi parlare di tutela del mercato in senso compiuto, anche con riferimento alla par condicio tra gli operatori economici e la promozione di un contesto pro-competitivo, senza aver prima affrontato le implicazioni che oggi la norma pone nel nostro ordinamento, anche con riferimento alla gestione dei servizi pubblici. 5

  6. Le fonti della classaction cronistoria normativa 6

  7. Premessa • L’art. 140 bis, c. 12, del Codice di consumo prevede che • l’azione di classe può essere proposta nei confronti di gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità • in caso di accoglimento dell’azione, il Tribunale con la sentenza di condanna “tiene conto di quanto riconosciuto in favore degli utenti e dei consumatori danneggiati nelle relative carte dei servizi eventualmente emanate”

  8. Premessa “[…] entità che hanno attitudine a soddisfare bisogni primari; è su questo terreno che il legislatore ha dettato discipline di protezione, che segnano limiti all’autonomia privata. Per questi beni, si deve valutare se il loro statuto circolatorio si leghi alla previsione normativa di una particolare funzione” [Beni extra mercato, Alberto Maria Gambino, Giuffrè, 2004, pag. 52] “[…] il bisogno dell’utente, … si realizza nella fruizione […]” [idem, pag. 75] “[…] scopo normativo è la destinazione alla fruizione” [idem, pag. 81]

  9. Premessa “Il concetto di servizio si lega alla natura intangibile della prestazione, che non ha ad oggetto una res fisicamente individuabile, ed è tradizionalmente opposto al concetto di merce, considerata bene materiale; la prevalenza delle prestazioni di facere ha di conseguenza comportato l’assorbimento di tratti peculiari al modello di circolazione privatistico delle res, relegando quest’ultima a elemento attinente all’organizzazione degli enti erogatori” [idem, pag. 101]

  10. Premessa “[…] l’attività di erogazione dell’ente viene influenzata da una funzione di programmazione esercitata dall’autorità pubblica […]” [idem, pag. 109] “[…] solo una volta posta in essere l’attività programmata ai fini dell’espletamento del servizio, l’ente si trova ad agire iure privatorum” [idem, 114]

  11. Premessa “[…] lo statuto normativo della circolazione è ora approntato dalle autorità di regolazione e, in particolare, dalle c.d. carte dei servizi, delle quali gli erogatori devono dotarsi” (DPCM 27 gennaio 1994) [idem, pag. 129] “Il fine programmatico del miglioramento della qualità si realizza con l’attribuzione di compiti regolatori alle autorità di settore e attraverso la compartecipazione degli utenti alla definizione degli standard qualitativi […]” [idem, pag. 173]

  12. Premessa “[…] il paradigma della conformazione dell’attività erogatoria ai principi e agli standard della direttiva governativa … comporta che l’interesse dell’utente non rileva in termini di pretesa individuale alla prestazione esatta, ma quale interesse pubblico al corretto espletamento del servizio destinato alla collettività” [idem, pag. 187]

  13. Premessa “Non è il singolo inadempimento a rendere l’erogatore civilmente responsabile, ma il fallimento o l’assenza di strategia operativa […] l’inefficienza dell’erogazione, sintomatica di un difetto erogativo, che produce pregiudizio nei confronti di più utenti, non di uno solo tra essi […]” [idem, pag. 188] “[…] la definizione dell’assetto regolatorio non potrà che incidere <<a valle>> sulla posizione negoziale degli erogatori” [idem, pag. 210]

  14. Premessa “La prospettiva conduce ad indagare la portata ed i contenuti specifici delle normative di settore con riferimento alla prestazione del dare, schiudendosi l’operatività, relativamente al comportamento dell’erogatore, al principio di razionalità organizzativa, correlato al criterio dell’efficacia” [idem, pag. 210] <<migliore allocazione equitativa della risorsa>>

  15. Premessa “Dai provvedimenti normativi di settore si conferma il principio che si esprime nella eterodeterminazione della qualità erogabile. Esso rappresenta un limite all’autonomia privata, in attuazione dell’esigenza di razionalizzare il sistema relativo all’erogazione […] ” [idem, pag. 224]

  16. Premessa “Rilevano così regole di razionalità organizzativa normativa, che derivano dall’istanza universalistica sottesa alle normative di settore. L’interesse protetto dell’utente a fare affidamento sulla continuità dell’erogazione è sacrificabile solo nel conflitto con altri diritti soggettivi prevalenti, ma non per ragioni di impresa” [idem, pag. 225] “[…] La lesione viene misurata sul parametro dell’efficacia. […] La forza paralizzante dell’autorità pubblica può operare ove si verifichino esigenze di pianificazione” [idem pag. 226]

  17. Premessa Per i servizi pubblici, “[…] si applica la disciplina generale dei rapporti di utenza che limita alcune facoltà dei contraenti in base al criterio della razionalità organizzativa pubblica. […]” [idem pag. 230]

  18. Premessa “L’evoluzione legislativa ha sin qui dato vita a discipline di protezione del contraente ritenuto debole, deviando dagli schemi negoziali tipizzati nel codice civile, allo scopo di realizzare un controllo sostanziale sul contenuto del contratto e predisponendo regole specifiche per il suo modo di conclusione. La ratio del riequilibrio tra le posizioni negoziali impari ha così plasmato la lettura e i criteri interpretativi delle norme sulla categoria dei “contratti dei consumatori” [idem pag. 240]

  19. Regolazione di settore “aeroportuale”Compiti e ruoli dell’Enac Art. 687 - Amministrazione dell'aviazione civile L’ENAC, nel rispetto dei poteri di indirizzo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nonché fatte salve le competenze specifiche degli altri enti aeronautici, agisce come unica autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile, mediante le proprie strutture centrali e periferiche, e cura la presenza e l'applicazione di sistemi di qualità aeronautica rispondenti ai regolamenti comunitari. Le attribuzioni e l'organizzazione dell'ENAC e degli altri enti aeronautici sono disciplinate dalle rispettive norme istitutive, nonchè dalle norme statutarie ed organizzative.

  20. Regolazione di settore “aeroportuale”Il gestore aeroportuale: compiti e responsabilità • L’art. 705 del Codice della navigazione individua i Compiti del gestore aeroportuale. • Il gestore aeroportuale è il soggetto cui è affidato, sotto il controllo e la vigilanza dell'ENAC, il compito • di amministrare e di gestire le infrastrutture aeroportuali e • di coordinare e controllare le attività dei vari operatori privati presenti. • L'idoneità del gestore aeroportuale a espletare tali attività è attestata dalla certificazione rilasciata dall'ENAC.

  21. …segue… • Il Gestore aeroportuale: • assicura il puntuale rispetto degli obblighi assunti con la convenzione ed il contratto di programma; • organizza l'attività aeroportuale al fine di garantire l'efficiente ed ottimale utilizzazione delle risorse per la fornitura di attività e di servizi di livello qualitativo adeguato, anche mediante la pianificazione degli interventi in relazione alla tipologia di traffico; • […] • assicura agli utenti la presenza in aeroporto dei necessari servizi di assistenza a terra, di cui all'articolo 706, fornendoli direttamente o coordinando l'attività dei soggetti idonei che forniscono i suddetti servizi a favore di terzi o in autoproduzione; • sotto la vigilanza dell'ENAC e coordinandosi con la società Enav, assegna le piazzole di sosta agli aeromobili e assicura l'ordinato movimento degli altri mezzi e del personale sui piazzali, al fine di non interferire con l'attività di movimentazione degli aeromobili, verificando il rispetto delle prescrizioni del regolamento di scalo da parte degli operatori privati fornitori di servizi aeroportuali;

  22. …segue… • propone all'ENAC l'applicazione delle misure sanzionatorie previste per l'inosservanza delle condizioni d'uso degli aeroporti e delle disposizioni del regolamento di scalo da parte degli operatori privati fornitori di servizi aerei e aeroportuali; • redige la Carta dei servizi in conformità alle direttive emanate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dall'ENAC e garantisce il rispetto dei previsti livelli di qualità dei servizi offerti all'utenza; • assicura i controlli di sicurezza su passeggeri, bagagli e merci, conformemente alle disposizioni vigenti, nonchè la gestione degli oggetti smarriti

  23. …segue… • L’art. 706 del Codice della navigazione individua i servizi di assistenza a terra e prevede che essi siano esercitati • dal gestore aeroportuale • dagli operatori terzi • dagli utenti in autoassistenza • I soggetti erogatori devono essere ritenuti idonei dall'ENAC

  24. Norme speciali di settore:soggetti attivi e passivi dell’Azione di classe • L’art. 2 del d.lgs. 18/1999 definisce • ente di gestione [il soggetto cui è affidato, insieme ad altre attività o in via esclusiva, il compito di amministrare e di gestire le infrastrutture aeroportuali e di coordinare e controllare le attività dei vari operatori presenti nell'aeroporto o nel sistema aeroportuale considerato]; • utente di aeroporto o vettore [qualsiasi persona fisica o giuridica che trasporti per via aerea passeggeri, posta, merci, da e per l'aeroporto considerato]; • assistenza a terra [il servizio, tra quelli elencati nell'allegato A, reso in un aeroporto a un utente]; • autoassistenza a terra o autoproduzione [la situazione nella quale un utente fornisce direttamente a sé stesso una o più categorie di servizi di assistenza e non stipula alcun contratto con terzi, sotto qualsiasi denominazione, avente per oggetto la prestazione dei servizi stessi; non sono considerati terzi fra loro gli utenti di cui uno detiene una partecipazione maggioritaria nell'altro, ovvero la cui partecipazione in ciascuno degli altri è detenuta a titolo maggioritario da uno stesso ente]; • prestatore di servizi di assistenza a terra [qualsiasi persona fisica o giuridica che fornisce a terzi una o più categorie di servizi di assistenza a terra];

  25. …segue… • L’art. 4 del d.lgs. 18 disciplina l’Accesso dei prestatori di servizi di assistenza a terra e prevede che l'E.N.A.C., per motivate ragioni inerenti alla sicurezza, alla capacità o allo spazio disponibile nell'aeroporto, può limitare il numero dei prestatori per le categorie di servizi di assistenza bagagli, assistenza operazioni in pista, assistenza carburante e olio, assistenza merci e posta per quanto riguarda il trattamento fisico delle merci e della posta in arrivo, in partenza e in transito, tra l'aerostazione e l'aeromobile. • È comunque garantita a tutti gli utenti, indipendentemente dalle parti di aeroporto a loro assegnate, l'effettiva scelta tra almeno due prestatori di servizi di assistenza a terra.

  26. Enac: autorità di regolazione. • L’art. 10 del d.lgs. n. 18 nel disciplinare la Vigilanza sull’accesso agli impianti prevede che l'E.N.A.C. vigili affinché: • sia garantito l'accesso agli impianti aeroportuali da parte dei prestatori di servizi e degli utenti che effettuano l'autoassistenza; • le condizioni poste all'accesso siano adeguate, trasparenti, obiettive e non discriminatorie; • siano resi disponibili gli spazi necessari per l'effettuazione dell'assistenza a terra anche in regime di autoassistenza e che gli stessi spazi siano ripartiti in base a criteri adeguati, trasparenti, obiettivi e non discriminatori; • i corrispettivi per l'utilizzo delle strutture centralizzate, dei beni d'uso comune e di quelli in uso esclusivo, siano pertinenti ai costi di gestione e sviluppo del singolo aeroporto in cui le attività si svolgono.

  27. …segue… • L’art. 13 del d.lgs. n. 18 (Requisiti di idoneità dei prestatori) stabilisce in conformità all’art. 706 del Cod. navigazione che l'E.N.A.C. verifica • l'idoneità dei prestatori di servizi di assistenza a terra subordinata • il rispetto del tipo di contratto che regola il rapporto di lavoro dei dipendenti delle aziende di gestione e dei servizi aeroportuali di assistenza a terra • il possesso dei seguenti requisiti: • capitale sociale almeno pari ad un quarto del presumibile giro di affari derivante dalle attività da svolgere; • risorse strumentali e capacità organizzative idonee in relazione alle categorie di servizio richieste; • attestato comprovante il rispetto degli obblighi derivanti dalla legislazione sociale e sulla sicurezza del lavoro; • copertura assicurativa adeguata ai rischi connessi all'attività da svolgere.

  28. Cenni di Class Action - Profili sostanzialiSituazioni giuridiche soggettive tutelate- art. 140 bis, c.1 - • Diritti individuali omogenei • Classe/Categoria: • pluralità di consumatori/utenti • Il conflitto di interessi • Interessi collettivi

  29. …segue…Bene della vita tutelato- art. 140 bis, c.2 - • Diritti: • contrattuali di “pluralità di consumatori” “che versano nei confronti di una stessa impresa in situazione identica”, inclusi quelli relativi a contratti stipulati ai sensi degli artt. 1341 e 1342 c.c.; • spettanti ai consumatori finali di un prodotto verso il produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale • identici al ristoro del pregiudizio derivante da • pratiche commerciali scorrette • comportamenti anticoncorrenziali • [categoria più ampia che prescinde dall’accertamento dell’illecito, come in caso di impegni preliminari dell’impresa indagata che interrompono il procedimento dell’Autorità di accertamento dell’illecito]

  30. L’azione Introduzione del giudizio • Il giudizio prevede due fasi: Fase preliminare ammissibilità della domanda Reclamo avverso l’ordinanza di (in)ammissibilità Fase di merito fondatezza della domanda 30

  31. Profili sostanzialiIndividuazione della situazione giuridica e del bene oggetto di tutela- art. 140 bis, c. 6 e c. 9 - • L’azione è inammissibile • in caso di conflitto di interessi; • ove manchi la identità dei diritti individuali tutelabili • il proponente non appare in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe • Il Tribunale, con l’ordinanza di ammissione dell’azione: • definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio, • specifica i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi • fissa termini e modalità della più opportuna pubblicità, ai fini della tempestiva adesione degli appartenenti alla classe.

  32. Class Action - Profili processualiTipologia di azione - art. 140 bis, c.1 - • Azione • di accertamento della responsabilità • di condanna • al risarcimento del danno • alle restituzioni

  33. Profili processualiTipologia di sentenze- art. 140 bis, c. 1 e c. 12- • Sentenze • di accertamento della responsabilità • di condanna • al risarcimento del danno • alle restituzioni • Se accoglie la domanda, il tribunale pronuncia sentenza di condanna con cui liquida, ai sensi dell’articolo 1226 del codice civile, le somme definitive dovute a coloro che hanno aderito all’azione o stabilisce il criterio omogeneo di calcolo per la liquidazione di dette somme.

  34. …segue…Legittimazione ad agire- art. 140 bis, c.1 - • Classe/Categoria: • “pluralità di consumatori o utenti” la definizione di soggetto “consumatore” nel nostro ordinamento è data dall’art. 3 del Codice del consumo, D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206, che definisce il consumatore o l’utente come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta”. • La definizione di “consumatore” è stata altresì oggetto di importanti interventi interpretativi della Suprema Corte che ha affermato: “deve essere considerato «professionista» tanto la persona fisica, quanto quella giuridica, sia pubblica che privata, che invece utilizzi il contratto nel quadro della sua attività imprenditoriale o professionale; perché ricorra la figura del «professionista» non è pertanto necessario che il contratto sia posto in essere nell’esercizio dell’attività propria dell’impresa o della professione, essendo sufficiente - come si evince dalla parola «quadro», di cui al 2º comma dell’art. 1469 bis c.c. - che esso venga posto in essere per uno scopo connesso all’esercizio dell’attività imprenditoriale o professionale”. Cfr. Cass., sez. III, 08 giugno 2007, n. 13377.

  35. …segue…Legittimazione ad agire- art. 140 bis, c.1 - • Ciascun componente della classe • I consumatori e utenti che intendono avvalersi della tutela di cui al presente articolo aderiscono all’azione di classe, senza ministero di difensore. L’adesione comporta rinuncia a ogni azione restitutoria o risarcitoria individuale fondata sul medesimo titolo, salvo il caso di rinunce e le transazioni intervenute tra le parti che non pregiudicano i diritti degli aderenti che non vi hanno espressamente consentito. Gli stessi diritti sono fatti salvi anche nei casi di estinzione del giudizio o di chiusura anticipata del processo

  36. …segue…Legittimazione ad agire- art. 140 bis, c.1 - • Associazioni di consumatori • Cass., sez. III, 23-07-2005, n. 15535 - la l. 30 luglio 1998 n. 281 all’art. 3 attribuisce ad esse la legittimazione ad agire, a tutela di interessi collettivi, al fine di inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori, senza preclusione delle azioni individuali di costoro, danneggiati dalle medesime violazioni • La legittimazione ad agire a tutela di interessi collettivi mediante un’azione inibitoria di atti e comportamenti lesivi spetta alle associazioni rappresentative dei consumatori e degli utenti, le quali, al contrario, non possono ricorrere ad azioni di condanna esperibili soltanto dai singoli titolari dei diritti soggettivi lesi. T. Milano, 15-09-2004. Infatti nella class action l’azione seppur proposta da associazioni si fonda sull’adesione della moltitudine dei soggetti lesi

  37. …segue…Legittimazione ad agireArt. 8 d.lgs. n. 18/1999 • Art. 8 Comitato degli utenti. (norma speciale di settore) • 1. Per ciascun aeroporto, l'ente di gestione, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, costituisce il comitato degli utenti al quale ha diritto di partecipare ogni vettore che utilizza i servizi dell'aeroporto, direttamente o tramite organizzazioni rappresentative. • 2. L'ente di gestione stabilisce una procedura di consultazione almeno annuale con il comitato degli utenti di cui al comma 1 e con i soggetti prestatori di servizi per la corretta attuazione del presente decreto, per la determinazione dei prezzi massimi delle categorie di servizi che sono oggetto di eventuale limitazione disposta a norma dell'articolo 12, comma 1, lettera b), per l'organizzazione della fornitura dei servizi stessi e per la determinazione dei corrispettivi per l'uso delle infrastrutture di cui all'articolo 9.

  38. …segue…Legittimazione ad agireAdesione all’azione - art. 140 bis, c. 3 - • L’adesione all’azione di classe • è facoltativa • comporta rinuncia all’azione individuale “sul medesimo titolo” [escluso in caso di “questione identica” e “cause scindibili” ?] • avviene senza ministero di un difensore • è depositata in cancelleria, anche tramite l’attore, nel termine di cui al comma 9, lett. b)

  39. …segue…La domandaAmmissibilità e sospensione- art. 140 bis, c. 5, 6, 7 , 8, 9, 11 - • La domanda si propone con atto di citazione • L’atto è notificato anche all’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale adìto, • Il pubblico ministero può intervenire limitatamente al giudizio di ammissibilità. • All’esito della prima udienza il tribunale decide con ordinanza sull’ammissibilità della domanda. • Il Giudice può sospendere il giudizio quando sui fatti rilevanti ai fini del decidere è in corso un’istruttoria davanti a un’autorità indipendente ovvero un giudizio davanti al giudice amministrativo.

  40. … segue… • La domanda è dichiarata inammissibile quando: • è manifestamente infondata, • sussiste un conflitto di interessi • il giudice non ravvisa l’identità dei diritti individuali tutelabili ai sensi del comma 2, • il proponente non appare in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe.

  41. …segue… • L’ordinanza che decide sulla ammissibilità è reclamabile davanti alla corte d’appello. • Il termine perentorio per il reclamo è di trenta giorni dalla comunicazione dell’ordinanza o notificazione se anteriore. • Sul reclamo la corte d’appello decide con ordinanza in camera di consiglio non oltre quaranta giorni dal deposito del ricorso. • Il reclamo dell’ordinanza ammissiva non sospende il procedimento davanti al tribunale.

  42. …segue… • Con l’ordinanza di inammissibilità, il giudice regola le spese, anche ai sensi dell’articolo 96 del codice di procedura civile, e ordina la più opportuna pubblicità a cura e spese del soccombente. • Peraltro la responsabilità aggravata prevista dall’art. 96 cpc è stata recentemente rivista dal legislatore e ora prevede: • Se risulta che la parte soccombente ha agito o resistito in giudizio con mala fede o colpa grave, il giudice, su istanza dell'altra parte, la condanna, oltre che alle spese, al risarcimento dei danni, che liquida, anche d'ufficio, nella sentenza. • Il giudice che accerta l'inesistenza del diritto per cui è stato eseguito un provvedimento cautelare, o trascritta domanda giudiziale, o iscritta ipoteca giudiziale, oppure iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, su istanza della parte danneggiata condanna al risarcimento dei danni l'attore o il creditore procedente, che ha agito senza la normale prudenza. La liquidazione dei danni è fatta a norma del comma precedente. • In ogni caso, quando pronuncia sulle spese ai sensi dell’articolo 91, il giudice, anche d’ufficio, può altresì condannare la parte soccombente al pagamento, a favore della controparte, di una somma equitativamente determinata

  43. …segue… • Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il tribunale fissa termini e modalità della più opportuna pubblicità, ai fini della tempestiva adesione degli appartenenti alla classe. • L’esecuzione della pubblicità è condizione di procedibilità della domanda.

  44. …segue… • Con la stessa ordinanza il tribunale: • definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio, specificando i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi dall’azione; • fissa un termine perentorio, non superiore a centoventi giorni dalla scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità, entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore, sono depositati in cancelleria. • Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura della cancelleria, al Ministero dello sviluppo economico che ne cura ulteriori forme di pubblicità, anche mediante la pubblicazione sul relativo sito internet

  45. …segue… • Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il tribunale determina altresì il corso della procedura assicurando, nel rispetto del contraddittorio, l’equa, efficace e sollecita gestione del processo. • Con la stessa o con successiva ordinanza, modificabile o revocabile in ogni tempo, il tribunale • prescrive le misure atte a evitare indebite ripetizioni o complicazioni nella presentazione di prove o argomenti; • onera le parti della pubblicità ritenuta necessaria a tutela degli aderenti; • regola nel modo che ritiene più opportuno l’istruzione probatoria e disciplina ogni altra questione di rito, omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio

  46. …segue…La sentenza definitiva- art. 140 bis, c. 14 - • La sentenza che definisce il giudizio fa stato anche nei confronti degli aderenti. • E' fatta salva l’azione individuale dei soggetti che non aderiscono all’azione collettiva. • Non sono proponibili ulteriori azioni di classe per i medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa dopo la scadenza del termine per l’adesione assegnato dal giudice ai sensi del comma 9. • Quelle proposte entro detto termine sono riunite d’ufficio se pendenti davanti allo stesso tribunale; altrimenti il giudice successivamente adìto ordina la cancellazione della causa dal ruolo, assegnando un termine perentorio non superiore a sessanta giorni per la riassunzione davanti al primo giudice.

  47. Considerazioni Occorrono azioni generali e mirate di prevenzione, difesa e mitigazione del rischio. L’istituto della class action è una opportunità di evoluzione dell’impresa nel mercato quale ricerca dell’efficienza a vantaggio proprio e dell’utente-consumatore. Efficacia paretiana

  48. Considerazioni • Enac agisce quale autorità di regolazione, vigilanza e controllo di settore • Compito del regolatore ricercare l’equilibrio nella pianificazione ed organizzazione del servizio, con ciò impattando sull’attività negoziale del gestore da svolgersi secondo i canoni del diritto privato • La regolazione di settore adottata da Enac nel rispetto della normativa citata impatta tanto sulla definizione delle proprie responsabilità che sulla individuazione delle responsabilità dei soggetti che a diverso titolo sono parte attiva nella gestione degli aeroporti e del trasporto aereo • L’entrata in vigore delle disposizioni sulla Azione di classe impone una diversa angolazione e prospettiva nell’analisi dell’impatto della regolazione (air) di settore, sia rispetto alle “responsabilità” dell’Enac che degli altri operatori

  49. Considerazioni • L’efficacia delle disposizioni sull’Azione di classe rende evidentemente opportuno una accelerazione sul processo di trasformazione di Enac in formale “autorità indipendente” analogamente alla Agcom, all’Aeeg, alla Avcp ed alla Agcm • Assumono sempre maggiore rilevanza le “carte dei servizi” ben potendo esse stesse contenere già l’equo ristoro in caso di pregiudizio alla classe di consumatori ed utenti: non rileva il danno al singolo ma la disfunsione nella organizzazione del servizio a danno della collettività • Le Azioni di classe porteranno su un nuovo e diverso stadio i rapporti giuridici tra regolatori, imprese, cittadini ed utenti/consumatori

  50. Grazie 50

More Related