1 / 33

RANUNCOLACEE

RANUNCOLACEE. Le Ranuncolacee comprendono circa 1200 specie, raggruppabili nelle seguenti sottofamiglie: ELLEBOREE, ANEMONEE, IDRASTIDEE, PEONIEE. RANUNCOLACEE. Le ELLEBOREE comprendono i generi:

tala
Download Presentation

RANUNCOLACEE

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. RANUNCOLACEE Le Ranuncolacee comprendono circa 1200 specie, raggruppabili nelle seguenti sottofamiglie: ELLEBOREE, ANEMONEE, IDRASTIDEE, PEONIEE.

  2. RANUNCOLACEE • Le ELLEBOREE comprendono i generi: Caltha, Trollius, Helleborus, Eranthis, Nigella, Actaea, Coptis, Aquilegia, Delphinium, Aconitum. • Le ANEMONEE comprendono i generi: Anemone, Clematis, Myosurus, Ranunculus, Thalictrum, Adonis. • Per le sottofamiglie PEONIEE e IDRASTIDEE vi è un solo genere ciascuno, ovvero Peonia per le prime e Hydrastis per le seconde.

  3. RANUNCOLACEE • Le strategie difensive, quindi la sopravvivenza delle varie piante, sono fortemente legate alla famiglia botanica di appartenenza. • Un possibile metodo di studio dei Rimedi vegetali prevede l’analisi ed indagine delle caratteristiche biologiche comuni nelle varie famiglie d’appartenenza. • Il passo successivo è quello di trovare cosa vi è in comune tra i R. Omeopatici derivanti da una stessa famiglia botanica.

  4. RANUNCOLACEE Come afferma Hodiamont, parlando dei R. minerali, l’affinità chimica conferisce, a minerali diversi, caratteristiche simili e comuni. Pertanto si può affermare, più in generale, che l’appartenenza ad un regno, specie o famiglia è espressione di una caratteristica comune. Proprio questo studio sulla ricerca del “comune” rappresenta il trampolino di lancio dell’azione similare dei vari R. appartenenti alla stessa famiglia, stavolta delle Ranuncolacee.

  5. RANUNCOLACEE CARATTERISTICHE COMUNI DELLE RANUNCOLACEE: • Variabilità morfologica; • necessità di terreni umidi e zone temperate; • fioritura primaverile; • longevità delle radici (“rifugiarsi” nella radice); • contenere sostanze tossiche sia nello stelo-foglie che nelle radici; • crescita limitata in altezza e forma delle radici; • assenza di forme parassite.

  6. RANUNCOLACEE • Viste le caratteristiche comuni si tratta ora di ritrovare i sintomi patogenetici, sia mentali che fisici, che giustificano la tesi di partenza. • Queste caratteristiche botaniche comuni vanno quindi ritrovate speculari nei sintomi clinici dei vari rimedi corrispondenti. Lo studio repertoriale è condotto molto bene nell’articolo Lycopodium article 682, “Studio della famiglia botanica delle Ranuncolacee” (http:// www.lycopodium.it) a cui si rimanda per la lettura ed approfondimento necessario e dal quale sono stati tratti spunti di questa trattazione.

  7. RANUNCOLACEE Le sostanze tossiche proprie della Famiglia sono di due gruppi: • Glucosidi legati alla linfa circolante della pianta, presenti nel fusto e foglie; di natura volatile si perdono nella pianta essiccata. Il glucoside è un monosaccaride (glucosio, ribosio, galattosio) detto anche “glicone”, che legandosi all’acqua si attiva biologicamente. Servono a proteggere la pianta dagli aggressori; ciò è possibile in virtù dell’odore acre ed irritante che la linfa conferisce alla pianta stessa.

  8. RANUNCOLACEE • Alcaloidi sono invece sostanze più stabili, presenti e proprie delle radici ed attive anche nelle piante essiccate. L’alcaloidi sono dei veleni forti, responsabili d’intossicazioni del sistema nervoso e capaci di procurare la morte del malcapitato che tenti di distruggere l’economia totale della pianta, che può sacrificare la parte aerea ma non certo le radici, anima e corpo reale della pianta stessa. Di fatto, una caratteristica comune della famiglia è la longevità della radice.

  9. RANUNCOLACEE • Le R. sono tutte pianti perenni che ogni anno emettono nuovi germogli dalle radici. • Delle radici dobbiamo ricordare che si sviluppano prevalentemente in senso parallelo al terreno, quindi non vanno in profondità, ma si ramificano molto. • La pianta dell’anno precedente lascia una cicatrice nella radice nel punto da cui ha preso origine. • Lo sviluppo radicale è lento.

  10. ACONITUM NAPELLUS • Aconitum contiene alcaloidi diterpenici dei quali il principale è l’aconitina. • L’azione tossicologica si esplica a livello: mentale, cerebrale, nervi periferici(sensitivi), cardiocircolatorio, vescica ed articolazioni; • l’agitazione fisica e mentale, con paura, sono le k.n. del R. così come l’inizio acuto, violento ed improvviso delle malattie febbrili; • disturbi e malattie da temperature rigide o troppo elevata.

  11. ACONITUM NAPELLUS MODALITA’ AGGRAVAMENTO: per violente emozioni, colpi di freddo, vento freddo, rumori, musica, luce, la notte, alzandosi da letto e per il tabacco. MIGLIORAMENTO: all’aria aperta, per il riposo, per un’abbondante sudorazione calda.

  12. ACONITUM NAPELLUS Genio del rimedio • Disturbi improvvisi, violenti e dolorosi; • intensa paura (morte) ed agitazione con prurito, parestesie, scossoni, formicolii, vampate e/o senso di freddo, palpitazioni; • malattie infiammatorie da esposizione al freddo, vento gelido, oppure disturbi dopo spavento, paura o shock emotivo; • bruciori; peggioramento notturno.

  13. HELLEBORUS NIGER • HELLEBORUS contiene un alcaloide detto ellebrina ed acido aconico. • L’azione tossicologica avviene a livello: della mente e cervello, nervi periferici sia sensitivi che motori, membrane mucose e sierose, reni, muscoli. • Bassa vitalità e malattie gravi caratterizzate da depressione sensoriale e grande debolezza muscolare.

  14. HELLEBORUS NIGER MODALITA’ AGGRAVAMENTO: aria fredda, pubertà, dentizione, soppressioni, esercizio fisico, la sera (16°°-20°°) (oppure fino al mattino), scoprendosi. MIGLIORAMENTO: all’aria aperta, distraendosi oppure per forte attenzione-concentrazione.

  15. HELLEBORUS NIGER Genio del Rimedio • Stupore, indifferenza, indolenza, > forte concentrazione; • percezioni sensoriali appannate. Vede, sente o gusta in maniera imperfetta; • brividi e freddolosità; forte debolezza muscolare fino alla paralisi; • disturbi cerebrali dopo malattie, traumi od interventi cerebrali, durante la febbre o per soppressione urinaria.

  16. ACTEA RACEMOSA • Cimicifuga, alias Actea Racemosa, contiene l’alcaloide acteina e sostanze estrogeniche. • L’azione tossicologica si esplica a livello: della mente, occipite, vertice, nervi e muscoli (cerebro-spinali, cuore, utero.. ), organi genitali femminili, articolazioni. • Particolarmente utile in soggetti reumatici, nervosi, con “conflitti uterini” ed arti pesanti. I dolori sono prevalentemente nevrotici ed associati ad agitazione marcata.

  17. ACTEA RACEMOSA MODALITA’ AGGRAVAMENTO: al ciclo, per mestruazioni soppresse, climaterio, emozioni, alcool, cambiamenti del tempo, umidità, vento e “spifferi”, seduti, movimento, la mattina. MIGLIORAMENTO: scialle o sciarpe calde, all’aria aperta, pressione, movimento leggero e continuo, mangiando, stringendo le cosce, a riposo.

  18. ACTEA RACEMOSA GENIO DEL RIMEDIO • Disturbi in rapporto con alterazioni del ciclo mestruale, climaterio o post-natali; • sospiri e depressione; • freddolosità ma > aria aperta, persone estroverse e molto loquaci; • dolorosità muscolare dopo sforzo causa d’insonnia; • disturbi della cervicale e nuca; • più intenso è il flusso più forte la sofferenza.

  19. DELPHINIUM STAPHYSAGRIA • Staphysagria è una grande pianta erbacea. Contiene l’alcaloide delfinio, molto simile all’aconitina. • Staphysagria agisce a livello : dei nervi, denti, tratto genito-urinario, tessuti fibrosi, ghiandole, cute e deltoide dx. • Le affezioni nervose sono caratterizzate da marcata irritabilità, impetuosi scoppi passionali, ipocondria e tristezza. Estrema sensibilità al giudizio altrui. Pensieri ricorrenti sul sesso!

  20. DELPHINIUM STAPHYSAGRIA MODALITA’ AGGRAVAMENTO:Emozioni, pene, vessazione, indignazione, insulti, mortificazioni, eccessi sessuali, contatto e tatto delle parti affette, bevande fredde, lacerazioni, notte e terapie mercuriali. MIGLIORAMENTO:Calore, riposo, tranquillità,dopo colazione.

  21. DELPHINIUM STAPHYSAGRIA GENIO DEL RIMEDIO • Persone represse, miti e sottomesse. Insulti subiti per “situazioni” superiori e mortificanti; • pensieri costanti su problematiche sessuali. Masturbazione; cistiti varie con < da catetere; • eczema-prurito violento che cambia sede con il grattamento; • ipersensibilità al tatto; denti anneriti e fragili; • desiderio od aggravamento per il tabacco.

  22. ANEMONE PULSATILLA • In Pulsatilla l’elemento più caratteristico è l’alcaloide ranuncoloside; • L’azione tossicologica si esplica a livello: della mente, vene, membrane mucose, lingua, organi del tratto uro-genitale, respirazione, cuore dx e lato dx. • La disposizione e stato mentale sono i principali sintomi guida. Triste, incline a piangere parlando, mutevole, timida ed indecisa. Ama la consolazione, rifugio e sfogo delle proprie pene. Si scoraggia con facilità.

  23. ANEMONE PULSATILLA MODALITA’ AGGR: calore e caldo (cibi e bevande comprese), prendendo freddo ai piedi, soppressioni, riposo, inizio del movimento, distesa, mangiando e per cibi calorosi-ricchi, grassi, gelati, pubertà, gravidanza, prima del ciclo; MIGL: freddo, fresco, aria aperta, scoprendosi, in posizione eretta, movimento blando, bevande e cibi freddi, pressione energica, disteso a testa rialzata-alta.

  24. ANEMONE PULSATILLA GENIO DEL RIMEDIO • Mite, affettuoso. Ricerca attenzione e consolazione; molto emotivo e coccolone; • tante paure: buio, ambienti stretti, stare solo; • freddoloso ma subitaneamente accaldato in maniera intollerabile …. > aria aperta; • assenza di sete negli stati acuti-febbrili; • scoli giallastri o giallo-verdastri, blandi; • cibi grassi e ricchi (avversione/<).

  25. RANUNCULUS BULBOSUS • In Ranunculustroviamo alcaloidi analoghi a quelli dell’anemone cioè l’anemonina; • L’azione tossicologica si concentra sui nervi, muscoli, occhi, superfici sierose (pleura), torace (parete-coste), cute e dita, sia delle mani che dei piedi. • Cura gli effetti negativi dell’alcool, utile nel delirium tremens, aiuta nella disintossicazione etilica.

  26. RANUNCULUS BULBOSUS MODALITA’ AGGR:aria umida, freddo–umido, tempestoso, cambiamenti del tempo, cambiamenti di temperatura, cambiamento di posizione, alcool, movimento, respirando, contatto. MIGL: eruttazioni, a riposo, applicazioni calde, tempo caldo.

  27. RANUNCULUS BULBOSUS GENIO DEL RIMEDIO • Irritabili e collerici; alcolisti con paure ed atteggiamento critico, confusione mentale e sensazione di levitazione, singhiozzo, eruttazioni ….; • molto freddolosi e sensibili ai camb. tempo; • dolori puntori; < tatto, freddo e movimento; • dolori del rachide dorsale,< la mattina; • dolori intercostali nevralgici, dopo herpes zoster, pleuriti e pneumopatie varie.

  28. CLEMATIS ERECTA • Clematis, come le altre Ranuncolacee contiene alcaloidi e nel caso specifico protoanemonine ed anemonine ( Ranunculus – Pulsatilla). • L’azione tossicologica si esplica a livello: delle membrane mucose (occhi ed uretra), ghiandole( prostata, testicoli, epididimo, mammelle, ovaie), cute, cuoio capelluto ed occipite. • Pazienti scrofolosi, reumatici, gonorroici o sifilitici. R. importante nei disturbi del sonno, e per la cura di dolori nevralgici.

  29. CLEMATIS ERECTA MODALITA’ AGGR: gonorrea e/o scoli uretrali patologici, calore del letto, la notte, lavaggi freddi, luna crescente, terapie mercuriali, muovendo la testa e fumando. MIGL: sudorazione, grattandosi, tenendo dell’acqua fredda in bocca, all’aria aperta.

  30. CLEMATIS ERECTA GENIO DEL RIMEDIO • Ghiandole molto dure, gonfie e doloranti; • disturbi uro-genitali maschili e prev. del lato dx, con testicoli induriti e molto dolorosi; • effetti negativi da soppressione di gonorrea (reumatismi); • uretrite e leucorrea purulente; • dolori nevralgici > dalla sudorazione; • minzione disturbata e con flusso improvvisamente discontinuo; tenesmo.

  31. HYDRASTIS CANADENSIS • HYDRASTIS contiene, nel rizoma, l’alcaloide isochinonico idrastina. • L’azione farmacologica e tossicologica avviene a livello delle membrane mucose (coane nasali, stomaco, dotti biliari, intestino), muscoli, utero, fegato, vagina e cute. • L’azione irritante sulle mucose provoca una risposta secretiva densa, giallastra e vischiosa, tenace ed ubiquitaria. • particolarmente utile per gli anziani.

  32. HYDRASTIS CANADENSIS MODALITA’ AGGR: aria fredda, inalando aria fredda, vento freddo, debole sanguinamento, lavaggi, la notte, calore, tatto o vestiario, movimento, durante la gravidanza, abuso di vino. MIGL: riposo, pressione, tempo secco, vestiti in maniera pesante,caldamente.

  33. HYDRASTIS CANADENSIS GENIO DEL RIMEDIO • Condizione di cachessia, atonia e degenerativa; • mentale caratterizzato da depressione, pensieri e desiderio di morte; • secrezioni dense, abbondanti, vischiose e giallastre; • digestione debole, senso di vuoto dello stomaco non > mangiando, costipazione senza stimolo; • < per il pane e verdure.

More Related