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OBESITÀ

U. OBESITÀ. Dott.ssa Donatella Pastore Università degli Studi di Roma “ Tor Vergata”. Le persone con problemi di obesità rappresentano oltre il 40% della popolazione e negli ultimi otto anni, sono aumentate di un 4%. 

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Presentation Transcript


  1. U OBESITÀ Dott.ssa Donatella Pastore Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

  2. Le persone con problemi di obesità rappresentano oltre il 40% della popolazione e negli ultimi otto anni, sono aumentate di un 4%.  Il sovrappeso colpisce soprattutto i ragazzi tra i 14 e 34 anni, con incrementi che sfiorano il 5%. Il problema interessa molto l’obesità infantile: 4 bimbi su 10, con meno di 16 anni, risultano in sovrappeso. E a correre il rischio sarebbe anche un buon 10% di quei bambini che hanno un peso che rispetta livelli di normalità. Nelle persone tra i 45 e i 55 anni si registra invece un calo, anche se non molto pronunciato, (-1,6%), ma la situazione torna grave tra gli italiani più maturi tra cui si attesta il numero più importante di obesi: il 62,2% della popolazione tra i 65 e i 74 anni è vittima dal fenomeno.

  3. Si definisce obeso un soggetto quando l’eccesso ponderale rispetto al peso ideale per l’età staturale supera il 20-25%.

  4. L’obesità è clinicamente definita da un marcato aumento del peso corporeo, nello specifico del tessuto adiposo, in grado di causare una alterazione dello stato di salute. Si associa con un aumento del rischio per lo sviluppo di: Diabete di Tipo II, Ipertensione, Dislipidemie, malattie Cardio-Circolatorie, di alcune forme di Tumore (Utero, Seno, Prostata, Colon) Complicanze Respiratorie, Osteoartriti.

  5. Rappresenta un’importante patologia sociale che riduce l’aspettativa di vita. Più del 20% delle popolazione ne è affetta nei paesi occidentali Nei paesi occidentali si calcola che 20-40 bambini e adolescenti su 100 siano in sovrappeso o obesi.

  6. Classificazione etiopatogenica dell’obesità • PRIMARIA: non dovuta a disfunzioni endocrino metaboliche • SECONDARIA: causata da una disfunzione endocrina o metaboliche

  7. Classificazione clinica dell’obesità DIFFUSA : adipepresente in tuttiidistretti del corpo (tronco e arti) DISTRETTUALE: adipepresentesoltanto in alcune zone (addome, glutei, fianchi e torace)

  8. Classificazione clinica dell’obesità/2 • OBESITA’ ANDROIDE (UOMO) (adipe localizzato principalmente nell’addome) • OBESITA’ GINOIDE (DONNA) (adipe localizzato principalmente su glutei e fianchi) F.Monaco “Endocrinologia Clinica” III Ed-SEU

  9. Secondo le linee guida europee la circonferenza vita non dovrebbe superare i 102 cm negli uomini e gli 88 cm nelle donne. Il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 nelle donne.

  10. La circonferenza della vita è rappresentativa del grasso viscerale intraddominale mentre quella dei fianchi del grasso sottocutaneo gluteo-femorale.

  11. La tabella sottostante ci mostra il rischio di malattie basato sulla relazione tra BMI e circonferenza del giro vita tra i due sessi.

  12. Classificazione isto-morfologica: adipocita La cellula è occupata quasi totalmente da un vacuolo lipidico, in cui vengono accumulati i trigliceridi, mentre gli altri organelli cellulari, mitocondri e nucleo, si presentano schiacciati nella periferia della cellula. Sono cellule poco innervate e poco vascolarizzate. http://www.mediter-roma.com/images/EMULSIOLIPOLISI%20nuova%20doc_img_6.jpg

  13. Classificazione isto-morfologica: obesità iperplastica ed ipertrofica F.Monaco “Endocrinologia Clinica” III Ed-SEU

  14. L'iperplasia si ha nei primi anni di vita e nell'età dello sviluppo: in questi periodi della vita gli equilibri ormonali sono tali da imprimere alla velocità di crescita due grandi accelerazioni (picchi di crescita), soprattutto per quanto riguarda l'aspetto moltiplicativo delle cellule dell'organismo. Al termine della pubertà si viene a determinare il numero di adipociti dell'età adulta, quantità che rimane all'incirca invariato per il resto della vita. È quindi l'adolescenza il periodo critico in cui si stabilisce il potenziale di obesità di un individuo, dato dal numero di adipociti. In un soggetto normopeso il numero di adipociti è di circa 25-30 miliardi, i soggetti obesi ne hanno mediamente tra i 40 e i 100 miliardi. Nell'età adulta sono invece le dimensioni degli adipociti a variare: queste aumentano quando si ingrassa e diminuiscono con il dimagrimento; nei soggetti obesi il volume degli adipociti è circa il doppio di quello dei soggetti normopeso.

  15. L’obesità è caratterizzata da un aumento eccessivo della massa adiposa dovuto ad un aumento del volume degli adipociti (obesità ipertrofica) o dal numero degli adipociti (obesità iperplastica).

  16. E' POSSIBILE RIDURRE IL VOLUME DELLE CELLULE ADIPOSE MA NON IL LORO NUMERO

  17. Tipi di Obesità: Morfologicamente l’obesità si classifica in: Obesità addominale, androide (tipo mela): è l’obesità in cui la maggior parte del grasso si accumula nell’ addome, e viene chiamata “tipo mela” per l’associazione con la forma di questo frutto. Questo tipo di obesità e più frequente negli uomini ed è quella che di più porta il rischio di malattie degenerative tipo infarto, Diabete Mellitus, sindrome metabolica, ipercolesterolemia, apnea, insufficienza respiratoria, con conseguente maggior rischio di morte. Obesità Ginecoide (tipo pera):sono le persone obese che accumulano il grasso principalmente in gambe, fianchi e glutei. È comune nelle donne e generalmente non si associa ai rischi che corrono i soggetti che soffrono di obesità addominale.

  18. Cause di Obesità: Le cause della Obesità sono molteplici: Inadeguata alimentazione: un massiccio consumo di fritti, grassi saturi, alcol, carboidrati e zuccheri con una bassa assunzione di frutta e verdura portano ad un aumento inevitabile della massa grassa. Vita Sedentaria: una vita sedentaria, senza sport, senza camminare almeno 3 ore alla settimana, provoca un aumento della massa grassa; al contrario chi fa sport guadagna massa muscolare e lascia meno spazio al grasso, che quindi si accumula di meno. Genetico:attraverso diversi studi scientifici si sono scoperti diversi geni che portano l’obesità, come anche i livelli dell’ ormone leptina. La predisposizione genetica è indiscutibile, chi ha uno dei due genitori obesi ha il 50% di essere obeso, e chi ha i 2 genitori obesi ha un 80 – 90% di esserlo.

  19. Condizione socio- culturali: esistono culture che ancora pensano che essere grasso è sinonimo di ricchezza e salute. In altri paesi come gli USA, invece, il ritmo veloce della vita non permette di seguire una alimentazione sana. Età, sesso, condizione fisiologica: l’età è un fattore che predispone all’obesità, perchè più ci si invecchia e più si rallenta il metabolismo, oltre naturalmente al cambio ormonale che colpisce l’organismo. Le donne inoltre hanno più probabilità di aumentare di peso poiché la loro struttura è composta per l’ 80% da grasso e per il 2% da massa muscolare, mentre per gli uomini vale il contrario. Inoltre, certe condizione fisiologiche come la gravidanza possono causare obesità, ed alcune malattie possono portare a situazioni particolari di obesità.

  20. L'obesità infantile L'obesità infantile è in continuo aumento nelle popolazioni ad alto tenore socio-economico, un giovane obeso con ogni probabilità sarà un adulto obeso. Il bambino obeso tende, a causa della sua condizione, ad autoescludersi dalle normali attività ludiche, causando una situazione di malessere, motivo di un ulteriore aumento di peso. Si instaura, così, un circolo vizioso di inattività, che porta un bilancio energetico positivo, quindi un aumento dell' obesità dalla quale consegue una riduzione delle capacità motorie, per giungere poi ad un grado maggiore di inattività. Le maggiori fonti di inattività dei giovani sono la televisione, il computer e i videogames. Il tempo passato dai ragazzi davanti a questi apparecchi, il modello di attività fisica dei genitori e le cattive abitudini alimentari (merendine, patatine e snack fuori pasto), sono in correlazione diretta con l'incremento dell'obesità infantile.

  21. INATTIVITA’ Bilancio calorico positivo Ridotto rendimento OBESITA’

  22. Conseguenze dell’Obesità: • Malattie del Cuore • Ipertensione • Diabete • Problemi articolari • Artrosi • Cancro • Malattie respiratori (apnea del sogno, insufficienza respiratoria) • Fegato Grasso • Ipercolesterolemia • Poca Autostima • Problemi di inserimento lavorativo e sociale • Depressione

  23. L’OBESITA’ NON E’ UN SINGOLO DISORDINE, MA UN ETEROGENEO GRUPPO DI CONDIZIONI INFLUENZATO DA MOLTEPLICI FATTORI. IL PESO CORPOREO E’ DETERMINATO DA UNA INTEREAZIONE TRA FATTORI GENETICI, AMBIENTALI E PSICOSOCIALI.

  24. L’obesità rappresenta uno squilibrio del bilancio energetico che consiste in un aumento dell’energia introdotta e in una diminuzione dell’energia spesa. Quando l’energia introdotta eccede il dispendio si parla di BILANCIO ENERGETICO POSITIVO cui consegue un accumulo di lipidi negli adipociti.

  25. Assunzione di calorie Consumo di calorie Metabolismo basale Termogenesi Alimentazione Attività fisica L’obesità è una malattia “cronica”, ad elevato rischio di morbilità e mortalità, molto costosa, con un’eziologia multifattoriale, definita dalla presenza di un eccesso di grasso corporeo nell’organismo. Fattori non biologici (psico-sociali ed economico-culturali) e biologici (genetici, fisiologici, metabolici) intervengono in varia misura nella sua eziopatogenesi, anche se il problema essenziale è l’alterazione del bilancio energetico con un’aumentata assunzione di energia rispetto al dispendio giornaliero

  26. L’obesità origina da un’alterazione del bilancio energetico tra introito e spesa. Per creare un bilancio energetico negativo favorevole al calo del peso è necessario agire non solo ed esclusivamente sull’introito, ma sulla spesa energetica attraverso l’attività fisica. L’abbinamento dieta/attività fisica è l’approccio più adeguato (perdita di peso e perdita di massa grassa-12 settimane-)

  27. FATTORI SOCIO-CULTURALI Correlazione altamente significativa tra BMI di coppie di gemelli monozigoti, vs. scarsa correlazione tra BMI di coppie di gemelli dizigoti, indipendentemente dall’essere cresciuti o meno insieme. Iperalimentazione in coppie di gemelli monozigoti: Incremento ponderale intra-coppia simile; Incremento ponderale inter-coppia dissimile; Il metabolismo basale è un tratto familiare (Indiani Pima) FATTORI GENETICI 20 Bogardus et al, N Engl J Med, 1986 OBESITÀ 15 25.000 ANNI Prevalenza di obesità laurea o diploma 10 Stunkard et al, N Engl J Med, 1990 scuola media elementari “GENOTIPO ECONOMO” Bouchard et al, N Engl J Med, 1990 5 0 18-64 66-74 > 74 50 ANNI FATTORI AMBIENTALI Anni ISTAT, 2001

  28. Obesità monogeniche murine (ob/ob, db/db, fat/fat, tubby, agouti). Topi transgenici iperesprimenti una data proteina (ubiquitariamente o in modo tessuto-specifico). Topi KO per una data proteina (totale o tessuto-specifico). Obesità monogeniche umane (OB, OB-R, POMC, PC1, MC4-R) 0 100 Attualità: gli ultimi 10 anni...

  29. Diverse disendocrinie possono essere responsabili di obesità secondaria La SINDROME DI CUSHING è caratterizzata da una distribuzione centripeta del grasso corporeo. Nella SINDROME DA RESISTENZA INSULINICA l’obesità è in relazione agli elevati livelli plasmatici d’ insulina. In questa forma di obesità I recettori insulinici e in particolare quelli degli adipociti, sono ridotti di numero. SINDROMI GENETICHE

  30. Medical Factors • Hypothyroidism • Cushing’s syndrome • Polycystic Ovarian Syndrome • Insulin resistance, hirsutism, amenorrhea, polycystic ovaries • Syndrome X or Metabolic Syndrome • Hypertension, hyperlipidemia, insulin resistance, visceral obesity • Kleine-Levin Syndrome • Periodic hyperphagia and hypersomnia

  31. Diagnosi di obesità • Misure indirette • Misure dirette

  32. Misurazioni indirette dell’obesità • BMI: Peso in chilogrammi diviso il quadrato dell’altezza in metri; limitazione non distingue la massa grassa dalla massa magra. • Circonferenza vita: Misurazione (in centimetri) nel punto intermedio tra il bordo inferiore delle coste ed il margine superiore della pelvi. La circonferenza vita e il rapporto vita fianco misurano i depositi di grasso addominale • Spessore delle pieghe cutanee (plicometria) • Bioimpedenza Una delle metodiche più precise e veloci per la valutazione della composizione corporea • TOBEC (Total body electrical conductivity) (sfrutta la conduttività elettrica del corpo)

  33. Body Mass Index - B M I (Kg/m2) L’indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI, calcolato dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza in metri) permette d’inquadrare i pazienti in classi di gravità crescente < 18.5 = Sottopeso 18.5 - 24.9 = Normopeso 25.0 - 29.9 = Sovrappeso 30.0 - 34.9 = Obesità classe I 35.0 - 39.9 = Obesità classe II > 40 = Obesità classe III International Obesity Task Force

  34. Il BMI non è un indice molto raffinato, perché non fornisce indicazioni sulla distribuzione sottocutanea e viscerale della massa adiposa. È pertanto opportuno integrare questo dato con la misurazione della circonferenza addominale che dà invece un’indicazione più precisa sull’accumulo di adipe a livello viscerale (valori soglia: 88 cm per la donna; 102 cm per gli uomini). Misurazione della circonferenza vita Rischio Incrementato Sostanziale aumento del rischio Uomo≥ 94 cm ≥ 102cm Donna ≥ 68cm ≥ 88cm

  35. PRINCIPIO FISICO Bioimpedenza 1) I tessuti biologici agiscono come conduttori o isolanti e il flusso di corrente segue il percorso di minima resistenza. 2) L' uso della BIA per valutare lacomposizione corporeasi basa proprio sulle diverse proprietà conducenti e dielettriche dei tessuti biologici al variare della frequenza della corrente elettrica: tessuti che contengono acqua ed elettroliti come fluido cerebro-spinale,sanguee muscoli sono buoni conduttori; grasso, osso e spazi pieni di aria come i polmoni sono tessuti dielettrici, cioè offrono una certa resistenza al passaggio della corrente. Quindi una maggiore resistenza equivale ad una maggiore massa grassa e viceversa.

  36. PLICOMETRIA Tra le varie metodiche di misurazione della percentuale di grasso corporeo, la PLICOMETRIA rappresenta una delle più semplici, precise e con dei costi di acquisto della strumentazione contenuti. Il plicometro è uno strumento che può essere paragonato al calibro di un meccanico in quanto è costituito essenzialmente da una pinza e da una scala graduata che misura la distanza tra le punte. Il plicometro dovrebbe esercitare una pressione costante tra le pliche di 10g/mm ² (se la pressione è diversa  la non ottimale compressione della plica causerà errori in fase di rilevazione).

  37. TOBEC La metodica si basa sul fatto che la massa magra ha una conducibilità elettrica di molte  volte superiore al tessuto adiposo.Il soggetto da esaminare è adagiato su un carrello che viene fatto passare attraverso una camera cilindrica in cui è generato un campo magnetico. Le variazioni di questo campo sono correlate alla composizione corporea ed è così possibile calcolare la massa grassa e magra e l'acqua corporea totale. La tecnica è rapida, non invasiva ed estremamente precisa ed affidabile, ma il costo non contenuto lo rende poco utilizzabile nelle indagini di routine.

  38. Diagnosi obesità/2 (misure dirette) • DEXA (dual x-ray absorpitometry): Due fasci di raggi X a bassa energia vengono differentemente attenuati dalle massa magra, dalla massa proteica e dal tessuto scheletrico Massa Grassa:Uomo 6%-15% Donna 12%-17%

  39. Misurazioni dirette dell’obesità • TC • MRI Si può misurare la distribuzione del grasso corporeo Permettono la distinzione fra grasso viscerale e sottocutaneo a livello addominale

  40. Diagnosi obesità/3 (misure dirette) Si può misurare la distribuzione del grasso corporeo Permettono la distinzione fra grasso viscerale e sottocutaneo a livello addominale T.A.C M.R.I

  41. L’etiopatogenesi dell’obesità è multifattoriale Fattori socio-culturali Fattori genetici Fattori ambientali Squilibrio apporto calorico/dispendio energetico Deposizione di tessuto adiposo in eccesso

  42. FATTORI SOCIO-CULTURALI 20 15 Prevalenza di obesità laurea o diploma 10 scuola media elementari 5 0 18-64 66-74 > 74 Anni ISTAT, 2001

  43. I FATTORI CULTURALI: Studi hanno dimostrato un'elevata correlazione tra obesità e condizioni socio-economiche svantaggiate, così come tra eccesso di peso e bassi livelli di istruzione. Tra gli adulti di studio medio-alto (diploma o laurea) la percentuale degli obesi è pari al 4,5% mentre sale al 15% tra gli adulti con al massimo la licenza elementare o nessun titolo. Il fenomeno coinvolge maggiormente il gentil sesso, tanto che una donna con bassi titoli di studio ha una probabilità di diventare obesa 3-4 volte superiore rispetto alla sua pari diplomata o laureata. Sono quindi le fasce più colte e consapevoli della popolazione italiana a difendersi meglio dall'obesità e dal sovrappeso.

  44. Fattori ambientali • Stile di vita (sedentarietà, inattitività fisica) • Abitudini familiari

  45. Fattori genetici • Alterazione dei meccanismi di controllo della fame e della sazietà • Disfunzionedeimeccanismicheregolano la spesaenergetica

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