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AUTONOMIA SCOLASTICA E ORGANIZZAZIONE SISTEMICA

AUTONOMIA SCOLASTICA E ORGANIZZAZIONE SISTEMICA. IL MODELLO DI STATO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA.

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AUTONOMIA SCOLASTICA E ORGANIZZAZIONE SISTEMICA

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  1. AUTONOMIA SCOLASTICA E ORGANIZZAZIONE SISTEMICA

  2. IL MODELLO DI STATO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA • L’AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E’ STATA CONFERITA TRAMITE L’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97 (LEGGE BASSANINI), NEL QUADRO PIU’ GENERALE DEL TRASFERIMENTO DI FUNZIONI E COMPITI DALLO STATO ALLE REGIONI ED ENTI LOCALI

  3. IL MODELLO DI STATO E L’AUTONOMIA SCOLASTICA • LE IMPLICAZIONI DEL TRASFERIMENTO RIGUARDANO: • 1) LA MODIFICA DEL RAPPORTO TRA STATO E CITTADINI • 2)LA RIORGANIZZAZIONE DEGLI APPARATI STATALI • 3) LA MODIFICA DEL MODELLO GESTIONALE ED ORGANIZZATIVO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE • 4) LA MODIFICA DELLE REGOLE DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA, COME GIA’ INDICATA NELLA LEGGE 241/90 • 5) LA MODIFICA DEL RAPPORTO DI LAVORO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, COME GIA’ INDICATA NEL DL.vo 29/93

  4. IL MODELLO DI STATO DELLA LEGGE 59/97 • MODELLO DI STATO DELINEATO NELLA LEGGE 59/97: • LE STRUTTURE CENTRALI DI ARTICOLAZIONE DELLO STATO ESERCITANO ESCLUSIVAMENTE FUNZIONI DI INDIRIZZO, PROMOZIONE, COORDINAMENTO E CONTROLLO • LE COMPETENZE GESTIONALI ESERCITATE IN PASSATO VENGONO DELEGATE ALLE ISTITUZIONI LOCALI, SECONDO IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’

  5. LE STRUTTURE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CONSEGUENTEMENTE IL MODELLI ORGANIZZATIVI DELL’INTERA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA CUI MISSION E’ QUELLA DI REALIZZARE AZIONI EFFICACI CONIUGATE CON LA TRASPARENZA, LA RESPONSABILITA’ E LA RENDICONTABILITA’ DI TUTTI GLI ADDETTI AI SERVIZI, SI FONDANO SU STRUTTURE FLESSIBILI IN DETTE STRUTTURE LE ATTIVITA’ SONO FRUTTO DELLA PROGETTUALITA’ E DELLA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DI TUTTI GLI ADDETTI, OGNUNO PER LA PARTE DI PROPRIA COMPETENZA, MA CON IL FINE COMUNE DI OFFRIRE AL CITTADINO UN SERVIZIO DI QUALITA’

  6. IL MODELLO TELOCRATICO DI STATO IN CONTRAPPOSIZIONE A QUELLO BUROCRATICO • NEL MODELLO TELOCRATICO DI STATO, IN CONTRAPPOSIZIONE AL MODELLO BUROCRATICO, L’ATTIVITA’ DI LAVORO DEI PUBBLICI DIPENDENTI SUBISCE PROFONDE TRASFORMAZIONI SIA A LIVELLO CULTURALE CHE RELAZIONALE IN QUANTO • LE AZIONI DELL’ORDINARE E DEL POTERE D’ORDINE VENGONO SOSTITUITE DAL COORDINARE E DALLA DIRETTIVA

  7. L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA AUTONOMA LA SCUOLA AUTONOMA, IN QUANTO EROGATRICE DI UN SERVIZIO PUBBLICO, DOVRA’ ADOTTARE, SIMILMENTE, UNA ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE AL FINE DI RENDERE EFFICACI LE PROPRIE AZIONI, COINVOLGENDO, ATTRAVERSO LO STRUMENTO DEL CONSENSO, TUTTO IL PERSONALE SCOLASTICO PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI, IN MERITO AI QUALI CIASCUNO SARA’ RESPONSABILE E RENDICONTERA’ PER LA PARTE CHE LO RIGUARDA, INSIEME ALL’INTERA STRUTTURA

  8. L’AUTONOMIA SCOLASTICA E L’EDUCAZIONE PERMANENTE • IL SUPERAMENTO DI SISTEMI EDUCATIVI E FORMATIVI A STRUTTURA • CENTRALISTICA E’ UN FENOMENO CHE RIGUARDA TUTTA L’EUROPA E TRAE LE SUE • ORIGINI DALLE CONCLUSIONI DI RAPPORTI ED ANALISI CHE INDIVIDUANO • NELL’ISTRUZIONE IL MOTORE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DELLE SOCIETA’ • AVANZATE DIPENDENTI SEMPRE DI PIU’ DALLA CONOSCENZA E PERTANTO DA • SISTEMI FORMATIVI CAPACI DI GARANTIRE ELEVATI LIVELLI DI ISTRUZIONE E • FORMAZIONE PER TUTTI I CITTADINI

  9. L’AUTONOMIA SCOLASTICA E L’EDUCAZIONE PERMANENTE • L’ORGANIZZAZIONE FLESSIBILE DEL LAVORO, IL FREQUENTE PASSAGGIO DA UN LAVORO ALL’ALTRO E DAL LAVORO ALLA FORMAZIONE E VICEVERSA IMPLICA IL SUPERAMENTO DELLA SEPARAZIONE TRA LUOGHI DEPUTATI SOLO ALLA FORMAZIONE O AL LAVORO • SEMPRE PIU’ L’APPRENDIMENTO SI REALIZZA IN DIVERSI CONTESTI, E’ L’INTEGRAZIONE TRA I DIVERSI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO CHE PERMETTE LA COESISTENZA, LUNGO L’ARCO DELLA VITA PRODUTTIVA DEI CITTADINI, DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE COME FONTI DI EDUCAZIONE PERMANENTE

  10. L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA PERSONALITA’ GIURIDICA • L’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97 ATTRIBUISCE A TUTTE LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE L’AUTONOMIA E LA PERSONALITA’ GIURIDICA • L’AUTONOMIA E’ FUNZIONALE, OVVERO IL DIRITTO DI AUTODETERMINARSI E AMMINISTRARSI E’ FINALIZZATO AD UN OBIETTIVO SPECIFICO • LA PERSONALITA’ GIURIDICA, CONNESSA CON L’AUTONOMIA, RAPPRESENTA LA CAPACITA’ RICONOSCIUTA ALLA COMUNITA’ SCOLASTICA DI AGIRE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ASSEGNATI

  11. FINALITA’ DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA • IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA, DPR 275/99, EMANATO AI SENSI • DELL’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97, RAPPRESENTA UNA AUTONOMIA • SCOLASTICA DI TIPO FUNZIONALE, ESERCITATA NELL’AMBITO DI UNA • TRIPARTIZIONE DI FUNZIONI TRA STATO, AUTONOMIE LOCALI E LE STESSE • ISTITUZIONI SCOLASTICHE ALLE QUALI SI RICONOSCONO RESPONSABILITA’ • ORGANIZZATIVE E DIDATTICHE IN UN FORTE QUADRO UNITARIO • GARANTITO DAL RUOLO DELLO STATO

  12. L’AUTONOMIA SCOLASTICA FUNZIONALE • PER AUTONOMIA FUNZIONALE SI INTENDE DELIMITATA ALL’ASSOLVIMENTO DI UNA FUNZIONE SPECIFICA: LA PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA CON IL FINE DI FAR RAGGIUNGERE A TUTTI GLI ALUNNI IL SUCCESSO FORMATIVO, ALL’INTERNO DI UN SISTEMA PUBBLICO SOTTOPOSTO A REGOLE COMUNI E GENERALI

  13. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE IL TRASFERIMENTO ALLE AUTONOMIE LOCALI DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI ISTRUZIONE AVVIENE SECONDO IL DL.vo 112/98, EMANATO AI SENSI DELLA LEGGE 59/97, NEL RISPETTO DELL’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE (FEDERALISMO A COSTITUZIONE VIGENTE)

  14. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE • L’EQUILIBRIO NELLA TRIPARTIZIONE DI FUNZIONI INDIVIDUATO NELLE • NORME DEL DL.vo 112/98 E’ SUPERATO DALLA LEGGE COSTITUZIONALE • 3/2001 CHE MODIFICA L’ART. 117 DELLA COSTITUZIONE, AFFIDANDO • ALLO STATO LE NORME GENERALI SULL’ISTRUZIONE E ALLE REGIONI • DIRITTI DI INZIATIVA CONCORRENTE IN MATERIA DI ISTRUZIONE SEPPUR • NEL RISPETTO DELL’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E DEI • PRINCIPI FONDAMENTALI DI POTESTA’ STATALE • NEL NUOVO QUADRO NORMATIVO, TUTTO IL SETTORE DELL’ISTRUZIONE DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE DIVIENE DI COMPETENZA REGIONALE

  15. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE • LA LEGGE COSTITUZIONALE SI E’ SOVRAPPOSTA CON IL PERCORSO ATTUATIVO DELLA LEGGE ORDINARIA E SI E’ DETERMINATO, ANCHE PER LA PROBLEMATICA DECIFRAZIONE DEL TESTO COSTITUZIONALE, UN ALTO TASSO DI CONFLITTUALITA’ TRA REGIONI E STATO • I PROBLEMI IN MERITO ALLA SUDDIVISIONE DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI ISTRUZIONE TRA STATO E REGIONI, NON RISOLVIBILI CON UNA SEMPLICE ELENCAZIONE, SONO STATI AFFRONTATI DALLA CORTE COSTITUZIONALE CHE HA SEGUITO IL PRINCIPIO DI AFFIDARE ALLO STATO QUELLE NORME CHE SONO GENERALI IN QUANTO DETERMINANO LA STRUTTURA PORTANTE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E CHE DEVONO ESSERE APPLICATE IN MODO UNITARIO ED UNIFORME IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, ASSICURANDO LA PARITA’ DI TRATTAMENTO NEI CONFRONTI DI CHI FRUISCE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE (INTERESSE PRIMARIO DI RILIEVO COSTITUZIONALE). IN QUESTO AMBITO SI COLLOCA ANCHE L’AUTONOMIA SCOLASTICA

  16. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE • LA CORTE COSTITUZIONALE HA DISTINTO LE NORME GENERALI DAI PRINCIPI FONDAMENTELI I QUALI FISSANO CRITERI, OBIETTIVI, DIRETTIVE CHE, SEPPUR TESI AD ASSICURARE ELEMENTI DI BASE COMUNI SUL TERRITORIO NAZIONALE IN MERITO ALLE MODALITA’ DI FRUIZIONE DEL SERVIZIO SCOLASTICO, NON SONO RICONDUCIBILI ALLA STRUTTURA ESSENZIALE DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE CHE CARATTERIZZA LE NORME GENERALI E NECESSITANO, PER LA LORO ATTUAZIONE, DELL’INTERVENTO DEL LEGISLATORE REGIONALE CHE DEVE COMUNQUE ESSERE CONFORME A DETTI PRINCIPI FONDAMENTALI. • IN QUESTO AMBITO, LA CORTE COSTITUZIONALE HA SPECIFICATO IL SIGNIFICATO DI PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E DI PROGRAMMAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE, IN RIFERIMENTO AGLI ARTICOLI DEL DL.vo 112/98, CHE DISCIPLINANO LA MATERIA

  17. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE NEL QUADRO DEGLI ARTICOLI DAL 135 AL 144 DEL DL.vo 112/98 CHE DISCIPLINANO LE COMPETENZE DELLO STATO E QUELLE DELEGATE ALLE REGIONI, SI RICHIAMANO: 1) L’ART. 137 CHE ATTRIBUISCE ALLA COMPETENZA STATALE COMPITI E FUNZIONI CONCERNENTI: - I CRITERI ED I PARAMETRI PER L’ORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA NAZIONALE (CURRICOLI, CLASSI DI CONCORSO, CRITERI FORMAZIONE CLASSI, ORGANIZZAZIONE DIDATTICA DEI DUE CICLI DI ISTRUZIONE, ORGANICI…) PREVIO PARERE DELLA CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI - LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO -LA DETERMINAZIONE E ASSEGNAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO E DELLE RISORSE FINANZIARIE A CARICO DEL BILANCIO DELLO STATO

  18. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE 2) L’ART. 138 DELEGA ALLE REGIONI LE FUNZIONI: - DI PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA INTEGRATA TRA ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE - LA PROGRAMMAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA REGIONALE -IL CALENDARIO SCOLASTICO REGIONALE 3)L’ART. 139 DELEGA AI COMUNI, NEL CASO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE, E ALLE PROVINCE, NEL CASO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE, COMPETENZE RELATIVE: • ALL’ISTITUZIONE, AGGREGAZIONE, FUSIONE E SOPPRESSIONE DI SCUOLE • -AI SERVIZI DI SUPPORTO ORGANIZZATIVO PER GLI ALUNNI IN SITUZIONE DI HANDICAP O DI SVANTAGGI, • -ALLA SOSPENSIONE DELLE LEZIONI PER I CASI GRAVI E URGENTI

  19. LE COMPETENZE DELLO STATO E DELLE AUTONOMIE LOCALI IN MATERIA DI ISTRUZIONE SI DELINEA PERTANTO UN DUPLICE LIVELLO ORGANIZZATIVO, QUELLO NAZIONALE CHE COMPRENDE TUTTI I PROFILI DEL SERVIZIO SCOLASTICO FINALIZZATI A FISSARE STANDARD DI QUALITA’ DELL’OFFERTA FORMATIVA UNIFORMI SUL TERRITORIO NAZIONALE E QUELLO REGIONALE CHE COMPRENDE I PROFILI STRETTAMENTE LEGATI ALLE ESIGENZE TERRITORIALI

  20. IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA LIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA L’ATTRIBUZIONE DELL’AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE AVVIENE ENTRO LIMITI INDIVIDUABILI DAL RISCONTRO CON I TESTI LEGISLATIVI IN MERITO: IN BASE ALL’ART. 1 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA, DPR 275/99: 1) LE SCUOLE ESERCITANO, IN QUANTO ESPRESSIONI DI AUTONOMIA FUNZIONALE, UNA AUTONOMIA “NON POLITICA” OVVERO NON RIFERIBILE AL LIBERO PERSEGUIMENTO DI INTERESSI GENERALI DEI QUALI SIANO PORTATRICI NELLO SVOLGIMENTO DELLA LORO FUNZIONE E NON ESPRESSIVA DI UNA “SOVRANITA’” TERRITORIALE, COME QUELLA DELLE AUTONOMIE LOCALI, CHE RENDE APPLICABILE, IN QUEL CASO, IL PRINCIPIO DELLA PARI DIGNITA’ COSTITUZIONALE O DELLA EQUIORDINAZIONE TRA I SOGGETTI COSTITUTIVI DELLA REPUBBLICA

  21. IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICALIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA 2) LE SCUOLE AUTONOME SVOLGONO LE LORO FUNZIONI NEL RISPETTO NON SOLO DELLE LEGGI MA ANCHE DELLE COMPETENZE SPETTANTI A SOGGETTI POLITICO ISTITUZIONALI, QUALI REGIONI, PROVINCE E COMUNI LA SCUOLA AUTONOMA INOLTRE NON HA ALCUNA POTESTA’ “REGOLAMENTARE”, OVVERO IL POTERE DI AUTOREGOLARE LA PROPRIA AZIONE MEDIANTE PROVVEDIMENTI CHE NON RISENTANO DI INDIRIZZI O DIRETTIVE MINISTERIALI O REGIONALI E CHE SIANO VALEVOLI AL DI FUORI DEL PERIMETRO DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA

  22. IL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICALIMITI E CONFINI DELL’AUTONOMIA L’AUTONOMIA SCOLASTICA COMPORTA PERO’ UNA DIVERSA QUALITA’ DEI RAPPORTI FUNZIONALI INSTAURATI CON L’AMMINISTRAZIONE CENTRALE E PERIFERICA, MIUR ED UFFICI SCOLASTICI REGIONALI, RAPPORTI CHE DA GERARCHICI SI SONO TRASFORMATI IN DIREZIONALI NELLO SVOLGIMENTO DELLA SUA FUNZIONE, LA SCUOLA EROGA UN SERVIZIO PUBBLICO CHE RIENTRA NELLA CATEGORIA DEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI IN QUANTO DEVE ESSERE EROGATO IN MODO CONTINUO PER GARANTIRE LA PIENA FRUIZIONE DEL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE TUTELATO COSTITUZIONALMENTE

  23. I SETTORI DI ESERCIZIO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA GLI ARTICOLI 4, 5, 6, DEL DPR 275/99 INDIVIDUANO I SETTORI NEI QUALI VIENE ESERCITATA L’AUTONOMIA: LA DIDATTICA L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE CON IL FINE DI PROGETTARE E REALIZZARE GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE,FORMAZIONE E ISTRUZIONE MIRATI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA E AL SUCCESSO FORMATIVO COERENTEMENTE CON GLI OBIETTIVI GENERALI DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE

  24. L’AUTONOMIA SCOLASTICA E LA PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA • ART. 3 DEL DPR 275/99: • LA PROGETTAZIONE SI SOSTANZIA NEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA CHE LA SCUOLA PREDISPONE CON LA PARTECIPAZIONE DI TUTTE LE COMPONENTI E CHE DEVE CONTENERE: • GLI INTERVENTI CURRICOLARI • EXTRACURRICOLARI • EDUCATIVI ED ORGANIZZATIVI ADOTTATI IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI EDUCATIVI E FORMATIVI DEI DIVERSI INDIRIZZI DI STUDIO FISSATI A LIVELLO NAZIONALE • IL POF E’ ELABORATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI, SULLA BASE DEGLI INDIRIZZI GENERALI DEFINITI DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO, TENUTO CONTO DELLE PROPOSTE E PARERI FORMULATI DA GENITORI E STUDENTI • IL POF E’ ADOTTATO DAL C.d.I. CON APPOSITA DELIBERA

  25. IL POF • IL POF E’ UN PIANO CHE ESPLICITA LE AZIONI FINALIZZATE A REALIZZARE GLI OBIETTIVI E LE SCELTE CHE LA SCUOLA HA ADOTTATO IN BASE AI PRINCIPI ISPIRATORI DELLA SUA MISSION • IL POF PERTANTO DICHIARA LE CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE NEL QUALE SONO COMPRESENTI MOLTEPLICI ELEMENTI: • LA DIMENSIONE EDUCATIVO DIDATTICA • LA DIMENSIONE VALUTATIVA • LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E GESTIONALE • LA DIMENSIONE RELAZIONALE E PARTECIPATIVA • LA DIMENSIONE COMUNICATIVA • LA DIMENSIONE DI INTERAZIONE CON IL TERRITORIO, LE ALTRE SCUOLE, ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI

  26. IL POF • IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA DETERMINA ANCHE LE CARATTERISTICHE DEI SEGUENTI DOCUMENTI AD ESSO CORRELATI: • LA CARTA DEI SERVIZI • IL REGOLAMENTO DI ISTITUTO • IL REGOLAMENTO ALUNNI CON IL RELATIVO REGOLAMENTO DI DISCIPLINA • IL CONTRATTO DI ISTITUTO • IL PROGRAMMA ANNUALE • I PIANI DI ATTIVITA’ DEL PERSONALE DOCENTE E ATA

  27. IL POF IL POF -ASSUME EFFICACIA GIURIDICA PER LE AZIONI PIANIFICATE - INDIVIDUA OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE MEDIANTE L’ATTIVAZIONE DI PROCESSI - INDIVIDUA STRUMENTI DI ANALISI, RIESAME E VALUTAZIONE

  28. LA STRUTTURA DEL POF • ANALISI DEL CONTESTO • SCELTE EDUCATIVE (MISSION, VALORI E FINALITA’ EDUCATIVE) • SCELTE CURRICOLARI (OBIETTIVI FORMATIVI E DI APPRENDIMENTO DELLE DISCIPLINE, INDIRIZZI METODOLOGICI E VALUTATIVI, RECUPERO DEBITI, RICONOSCIMENTO CREDITI, IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI GENERALI DELL’INDIRIZZO DI STUDI DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE ) • SCELTE DIDATTICHE (METODOLOGIE DI LAVORO, INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO, GRUPPI DI LAVORO, DIDATTICA LABORATORIALE, CLASSI APERTE, INTEGRAZIONE DISABILITA’, TECNICHE DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE)

  29. LA STRUTTURA DEL POF • SCELTE EXTRA CURRICOLARI • SCELTE ORGANIZZATIVE, COERENTEMENTE CONNESSE A QUELLE CURRICOLARI E DIDATTICHE (GESTIONE DELLE RISORSE UMANE, MATERIALI E FINANZIARIE) • SCELTE DI PARTECIPAZIONE (STUDENTI, GENITORI, OPERATORI INTERNI ED ESTERNI) • SCELTE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

  30. LE COMPETENZE DELLO STATO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA • L’ART. 8 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA ELENCA LE COMPETENZE STATALI DEL SISTEMA DI ISTRUZIONE: • 1)OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO • 2)OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO RELATIVI ALLE COMPETENZE DEGLI ALUNNI • 3)LE DISCIPLINE E LE ATTIVITA’ COSTITUENTI LA QUOTA NAZIONALE DEI CURRICOLI ED IL RELATIVO MONTE ORE ANNUALE • 4)L’ORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO DEI CURRICOLI, COMPRENSIVO DELLA QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA E DI QUELLA OBBLIGATORIA RISERVATA ALLE SCUOLE( 20%)

  31. LE COMPETENZE DELLO STATO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA • 5)I LIMITI DI FLESSIBILITA’ TEMPORALE PER LA COMPENSAZIONE TRA DISCIPLINE NELL’AMBITO DEL 20% • 6) GLI INDIRIZZI GENERALI CIRCA LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI • 7)IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E DEI DEBITI FORMATIVI • 8)I CRITERI GENERALI PER L’ORGANIZZAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI FINALIZZATI ALL’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI DA ATTUARE NEL SISTEMA INTEGRATO ISTRUZIONE, FORMAZIONE, LAVORO

  32. L’AUTONOMIA DIDATTICA, ART. 4 DEL DPR 275/99 • LA FLESSIBILITA’ DIDATTICA CONSENTE: • 1) UNA ARTICOLAZIONE MODULARE DEL MONTE ORE ANNUALE DI CIASCUNA DISCIPLINA E ATTIVITA’ • 2)LA DEFINIZIONE DIUNITA’ ORARIE DI INSEGNAMENTO NON COINCIDENTI CON L’UNITA’ ORARIA DI LEZIONE E L’UTILIZZAZIONE DEGLI SPAZI ORARI RESIDUI NEL CURRICOLO OBBLIGATORIO • 3)L’ATTIVAZIONE DIPERCORSI DIDATTICI INDIVIDUALIZZATI • 4)L’ARTICOLAZIONE DIGRUPPI DI ALUNNI PROVENIENTI DALLA STESSA CLASSE O DA CLASSI DIVERSE • 5)L’AGGREGAZIONE DELLE DISCIPLINE IN AREE ED AMBITI DISCIPLINARI

  33. L’AUTONOMIA DIDATTICA, ART. 4 DEL DPR 275/99 • LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, INOLTRE: • DEVONO ASSICURARE LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI DI RECUPERO, DI SOSTEGNO E DI ORIENTAMENTO • DEVONO INDIVIDUARE, NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA NAZIONALE, LE MODALITA’ E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI E I CRITERI PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI E IL RECUPERO DEI DEBITI • IN BASE ALL’ART. 14, COMMA 2, LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ADOTTANO IL REGOLAMENTO DI DISCIPLINA ALUNNI, DPR 249/98, COME MODIFICATO DAL DPR 235/2007

  34. L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA, ART. 5 DEL DPR 275/99 • L’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA CONSENTE DI: • 1) ADATTARE IL CALENDARIO SCOLASTICO IN RELAZIONE ALLE ESIGENZE DERVANTI DAL POF, NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE REGIONALI IN MERITO. IN NESSUN CASO LE SCUOLE POSSONO MODIFICARE IL NUMERO DI GIORNI DI LEZIONE, FISSATO OGNI ANNO CON DELIBERA REGIONALE, NE’ IL TERMINE DELLE LEZIONI STABILITO A LIVELLO NAZIONALE PERCHE’ LEGATO AD ADEMPIMENTI QUALI GLI ESAMI DI STATO DEL SECONDO CICLO E LA PROVA NAZIONALE DEGLI ESAMI DI STATO DEL PRIMO CICLO CHE SI REALIZZANO NELLE STESSE DATE IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE • 2)ARTICOLARE FLESSIBILMENTE, RISPETTANDONE IL MONTE ORE ANNUALE, L’ORARIO COMPLESSIVO DEL CURRICOLO E DELLE SINGOLE DISCIPLINE, FERMO RESTANDO CHE LE LEZIONI NON POSSONO SVOLGERSI IN MENO DI CINQUE GIORNI SETTIMANALI

  35. L’AUTONOMIA DI RICERCA, ART. 6 DEL DPR 275/99 • L’AUTONOMIA DI RICERCA CONSENTE DI: • 1)PROGETTARE ED ESERCITARE L’INNOVAZIONE METODOLOGICA E DISCIPLINARE • 2)ENTRARE IN RAPPORTO, AI FINI DI IMPLEMENTARE LE ESPERIENZE DI INNOVAZIONE, CON ALTRI SOGGETTI, ADERENDO AD ACCORDI DI RETE, A CONSORZI • 3)REALIZZARE AMPLIAMENTI DELL’OFFERTA FORMATIVA, SINGOLARMENTE O IN RETE O NEL CONSORZIO, INTRODUCENDO DISCIPLINE E ATTIVITA’ FACOLTATIVE PER GLI ALUNNI

  36. LE RETI DI SCUOLE, ART. 7 DEL DPR 275/99 • LE SCUOLE POSSONO PROMUOVERE O ADERIRE AD ACCORDI DI RETE AVENTI AD OGGETTO: • LA RICERCA DIDATTICA • LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE • PROBLEMATICHE DI TIPO AMMINISTRATIVO E CONTABILE • L’ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE • L’ACCORDO SULLE TEMATICHE DIDATTICHE E L’AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE DEVE ESSERE APPROVATO, OLTRE CHE DAL CONSIGLIO DI ISITITUTO, ANCHE DAL COLLEGIO DEI DOCENTI • LE SCUOLE POSSONO PARTECIPARE AD ACCORDI ANCHE AL DI FUORI DELLE TEMATICHE PRIMA INDICATE, PER IL COORDINAMENTO DI ATTIVITA’ DI COMUNE INTERESSE CHE COINVOLGANO, SU PROGETTI DETERMINATI, PIU’ SCUOLE E ENTI

  37. LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE DELLA SCUOLA AUTONOMA • PER REALIZZARE GLI OBIETTIVI FISSATI NEL POF, LE SCUOLE ADOTTANO DECISIONI DI TIPO DIDATTICO, ORGANIZZATIVO, AMMINISTRATIVO E GESTIONALE, ESPRESSE ATTRAVERSO ATTI DELIBERATIVI AVENTI LA FORMA DI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI, ATTI DI GESTIONE E CONTRATTI • LE COMPETENZE AMMINISTRATIVE DELLE SCUOLE SONO ELENCATE NELL’ART. 14 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA E RIGUARDANO: • 1)LA CARRIERA SCOLASTICA DEGLI ALUNNI, COMPRESA L’ADOZIONE DEL RELATIVO REGOLAMENTO DI DISCIPLINA • 2)L’AMMINISTRAZIONE E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE E FINANZIARIE • 3)LO STATO GIURIDICO ED ECONOMICO DEL PERSONALE CON L’ESCLUSIONE DELLE FUNZIONI RISERVATE ALL’AMMINISTRAZIONE CENTRALE E PERIFERICA IN QUANTO LEGATE AD AMBITI TERRITORIALI CHE TRAVALICANO LA SINGOLA SCUOLA (GRADUATORIE PERMANENTI, RECLUTAMENTO DEL PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO, UTILIZZAZIONI, COMANDI…)

  38. LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE DELLA SCUOLA AUTONOMA • I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI ADOTTATI DALLE SCUOLE AUTONOME DIVENTANO DEFINITIVI IL QUINDICESIMO GIORNO DALLA DATA DI PUBBLICAZIONE ALL’ALBO DELLA SUOLA. • ENTRO TALE TERMINE, CHI E’ PORTATORE DI INTERESSE LEGITTIMO PUO’ PROPORRE RECLAMO ALL’ORGANO CHE HA ADOTTATO L’ATTO, IL QUALE DOVRA’ PRONUNCIARSI NEL TERMINE DI TRENTA GIORNI, DECORSO IL QUALE L’ATTO E’ DEFINITIVO NON ESISTENDO PIU’, IN SEGUITO AL CONFERIMENTO DELL’AUTONOMIA, IL RICORSO GERARCHICO AD ORGANO SUPERIORE (USR O MIUR), CHI HA GIA’ PROPOSTO RICORSO E NON E’ SODDISFATTO PUO’ PRODURRE RICORSO AL TAR

  39. RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA • L’ART. 16 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA SCOLASTICA SI OCCUPA DEL COORDINAMENTO DELLE COMPETENZE IN QUANTO LA PRESENZA NELLA STRUTTURA SCOLASTICA DI PIU’ SOGGETTI AVENTI POTERI DECISIONALI IN PARTICOLARI MATERIE RICHIEDE IL LORO COORDINAMENTO AL FINE DI GARANTIRE L’EFFICACIA DEL SERVIZIO

  40. RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA • NELL’ART. 16 DI INDIVIDUANO: • 1)GLI ORGANI COLLEGIALI • 2)IL DIRIGENTE SCOLASTICO CHE ESERCITA LE FUNZIONI FISSATE NEL COMMA 16 DELL’ART. 21 DELLA LEGGE 59/97, COME RIPRESE NELL’ART. 25 BIS DEL DL.vo 59/98 E NELL’ART. 25 DEL DL.vo 165/2001 • 3)I DOCENTI CHE HANNO IL COMPITO E LA RESPONSABILITA’ DELLA PROGETTAZIONE E DELL’ATTUAZIONE DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO • 4)IL DSGA CHE ASSUME LA DIREZIONE DEI SERVIZI DI SUPPORTO (AUSILIARI, DI SEGRETERIA E TECNICI) NEL QUADRO DELL’UNITA’ DIRIGENZIALE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO • 5) I GENITORI E GLI STUDENTI CHE PARTECIPANO AL PROCESSO DI SVILUPPO DELL’AUTONOMIA

  41. RUOLI E COMPETENZE DEGLI ORGANI NELLA SCUOLA AUTONOMA • IL POF PERTANTO INTEGRA LE AZIONI CONNESSE CON TUTTI I RUOLI, IN QUANTO E’ ELABORATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI, SULLA BASE DELLE INDICAZIONI GENERALI FORNITE DAL CONSIGLIO DI ISTITUTO, TENUTO CONTO DELLE PROPOSTE FORMULATE DA GENITORI E STUDENTI, ED E’ ADOTTATO DAL MEDESIMO CONSIGLIO DI ISTITUTO

  42. IL DIRIGENTE SCOLASTICO • PER QUANTO RIGUARDA IL DIRIGENTE SCOLASTICO, LA DIRIGENZA SCOLASTICA ATTRIBUITA AI CAPI DI ISTITUTO VIENE INTESA, NELLE NORME DI LEGGE (ART. 21, COMMA 16 DELLA LEGGE 59/97), COME “L’AFFIDAMENTO, NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE DEGLI ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI, DI AUTONOMI COMPITI DI DIREZIONE, DI COORDINAMENTO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, DI GESTIONE DI RISORSE FINANZIARIE E STRUMENTALI, CON CONNESSE RESPONSABILITA’ IN ORDINE AI RISULTATI” • IL DIRIGENTE SCOLASTICO E’ IL LEGALE RAPPRESENTANTE DELL’ISTITUZIONE, E’ TITOLARE DELLE RELAZIONI SINDACALI E ORGANIZZA IL SERVIZIO SCOLASTICO IN TERMINI DI EFFICIENZA ED EFFICACIA

  43. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA • LA PRESENZA DI PIU’ SOGGETTI CON DIVERSI RUOLI E DIVERSE TIPOLOGIE DI LAVORO, ALL’INTERNO DELLA STESSA STRUTTURA, RICHIEDE CHE IL DIRIGENTE SCOLASTICO ADOTTI UNO STILE DI DIREZIONE FINALIZZATO A SUSCITARE IL CONSENSO E LA PARTECIPAZIONE RESPONSABILE DI TUTTI. • IL MODELLO ORGANIZZATIVO NOTO COME COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO E’ CONNOTATO DA UNA ATTIVITA’ DIRIGENZIALE CHE INCREMENTA L’EFFICACIA DEI COMPORTAMENTI DEI COMPONENTI L’ORGANIZZAZIONE • NELLA SCUOLA AUTONOMA, LA MISSION DISTINTIVA LEGATA ALLA DIDATTICA E’ SUPPORTATA DALLA GESTIONE DEL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE, DELL’ASSISTENZA TECNICA E DELLA SICUREZZA

  44. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA STILE DI DIREZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO • NEL MODELLO TELOCRATICO DI STATO, IL DIRIGENTE SCOLASTICO E’ PREPOSTO ALLA REALIZZAZIONE DI OBIETTIVI GENERALI FISSATI DAL CENTRO, ATTRAVERSO L’ESERCIZIO DELLA FLESSIBILITA’ ORGANIZZATIVA E DIDATTICA E LA STRUTTURAZIONE DI UN SISTEMA DI RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE • LO STILE DI DIREZIONE EFFICACE E’ QUELLO FONDATO SULLA MOTIVAZIONE E RESPONSABILIZZAZIONE DI TUTTI GLI ADDETTI AL SERVIZIO SCOLASTICO

  45. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA STILE DI DIREZIONE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO • IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOVREBBE POSSEDERE COMPETENZE EDUCATIVO DIDATTICHE, GESTIONALI, ORGANIZZATIVE, RELAZIONALI E COMUNICATIVE, AL FINE DI UTILIZZARE EFFICACEMENTE LE RISORSE ASSEGNATE, SUSCITARE CONSAPEVOLEZZA INDICANDO PERCORSI VALIDI E POSSIBILI RISPETTO AGLI OBIETTIVI, DISTRIBUENDO INCARICHI E FUNZIONI CHE RICONOSCANO E IMPLEMENTINO LA PROFESSIONALITA’, STIMOLANDO ALLA VERIFICA DELLA QUALITA’ DEL LAVORO • IL DIRIGENTE SCOLASTICO , NEI CONFRONTI DEI DOCENTI, DEL DSGA E DEL PERSONALE ATA HA UNA POSIZIONE DI SUPREMAZIA GERARCHICO FUNZIONALE

  46. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO • ENTRAMBI I PROCESSI, QUELLO DIDATTICO EDUCATIVO E QUELLO DI SUPPORTO, SI SVOLGONO CON UNA ATTIVITA’ DI PIANIFICAZIONE, CHE, NELL’AREA DIDATTICO FORMATIVA, SI SOSTANZIA NEL POF, MENTRE, NELL’AREA DI GESTIONE DEL PERSONALE E NELL’AREA TECNICA E DELLA SICUREZZA, SI SOSTANZIA NEL PIANO DELLE ATTIVITA’ E NELLA CONTRATTAZIONE DECENTRATA DI ISTITUTO E NEI DOCUMENTI SULLA SICUREZZA E DI TIPO TECNICO • IL PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ PER IL PERSONALE DOCENTE E’ ELABORATO DAL DIRIGENTE SCOLASTICO E DELIBERATO DAL COLLEGIO DEI DOCENTI NEL QUADRO DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO DIDATTICA

  47. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO ANCHE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLA SCUOLA AUTONOMA E’ FUNZIONALE AL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DIDATTICO EDUCATIVI, INFATTI IL BILANCIO DI PREVISIONE ESISTENTE PRIMA DELL’AUTONOMIA E’ STATO SOSTITUITO CON IL PROGRAMMA ANNUALE, DOCUMENTO CONTABILE ELABORATO PARTENDO DAL POF, SECONDO LE MODALITA’ FISSATE NEL DECRETO INTERMINISTERIALE 44/2001

  48. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA E I PROCESSI DI LAVORO GLI STESSI CONTRATTI COLLETTIVI DEL PERSONALE DOCENTE E NON DOCENTE RECEPISCONO, NELLA DESCRIZIONE DELLE MANSIONI DEL PERSONALE, I PRINCIPI E GLI INDIRIZZI PRESENTI NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA IN QUESTO QUADRO RINNOVATO, RIMANGONO INVARIATE LE NORME CHE DISCIPLINANO LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI E DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO, IN QUANTO, ANCHE SE SEMBRA IMMINENTE, NON E’ ANCORA STATA APPROVATA LA NUOVA DISCIPLINA CHE REGOLAMENTA IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI

  49. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA : LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI • IN UNA OTTICA DI SEPARAZIONE DI COMPETENZE E DI FUNZIONI, IL COLLEGIO DEI DOCENTI ASSUME LA CONNOTAZIONE DI ORGANO TECNICO PROFESSIONALE • LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI SONO INDIVIDUATE NELL’ART. 7 DEL TESTO UNICO, DL.vo 297/94, E NELL’ART. 3 DEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA IN MERITO ALL’ELABORAZIONE DEL POF

  50. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SCUOLA AUTONOMA : LE COMPETENZE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI • L’ELEBORAZIONE DEL POF CONTIENE NON SOLO SCELTE TECNICO DIDATTICHE MA INDIRETTAMENTE ANCHE DI TIPO ORGANIZZATIVO IN STRETTA CORRELAZIONE ALLA AZIONE DIDATTICA, QUALI: • INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI STRUMENTALI • PROPOSTA RELATIVA ALLA FORMAZIONE DELLE CLASSI E ALL’ASSSEGNAZIONE A QUESTE ULTIME DEI DOCENTI • FORMULAZIONE DELL’ORARIO DELLE LEZIONI E DELLA SUDDIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO IN PERIODI VALUTATIVI • APPROVAZIONE DEL PIANO DELLE ATTIVITA’ • SCELTE DI FLESSIBILITA’ PREVISTE DAL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA • ELEZIONE DEI DOCENTI NEL C.d.I. E NEL COMITATO DI VALUTAZIONE DEL SERVIZIO DEI DOCENTI

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