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Teologia Morale Fondamentale Generale

Teologia Morale Fondamentale Generale. Prof.ssa Donatella Abignente. QUESTIONI INTRODUTTIVE E PRECISAZIONI TERMINOLOGICHE Teologia morale fondamentale: Sequela di Cristo Una teoria critica della prassi cristiana.

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Teologia Morale Fondamentale Generale

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Presentation Transcript


  1. Teologia Morale Fondamentale Generale Prof.ssa Donatella Abignente

  2. QUESTIONI INTRODUTTIVE E PRECISAZIONI TERMINOLOGICHETeologia morale fondamentale: Sequela di CristoUna teoria critica della prassi cristiana

  3. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE GENERALE= morale cristiana fondata biblicamente e culturalmenteTEOLOGIA MORALE GENERALE = studio dei principi generali della morale

  4. TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE E GENERALE Questo corso riguarda entrambi gli aspetti Si presenta come teoretico - sistematico Teoretico = dare ragione all’esperienza morale stessa Sistematico = organicamente strutturato

  5. Uso dei termini Morale = etica (mos = ethos) Moralità = eticità Teologia morale = etica teologica

  6. Moralmente buono/cattivo A) Qualifica di una persona o di un comportamento Dimensione etica specifica riferita all’interiorità personale (libertà,consapevolezza,responsabilità) B) In riferimento a ciò, qualifica di norme, virtù, principi, ecc. Morale (aggettivo)

  7. Morale (sostantivo) = complesso di principi e norme, criteri, modelli, ecc. Es.: la morale di Kant, la morale ellenistica Moralità = esperienza morale vissuta = qualità morale di una persona Ethos = la morale di fatto mediamente assunta in un determinato gruppo sociale

  8. Teologia morale e rinnovamento conciliare 1. Istanze del Concilio Vaticano II - Optatam totius 16 - Gaudium et spes 16 Sacra Scrittura fondamento e nutrimento della TM Vivere la morale cristiana come vocazione, in questo mondo Portare frutti per la vita del mondo

  9. Optatam totius, 16 “Si ponga speciale cura nel perfezionare la teologia morale, in modo che la sua esposizione scientifica, maggiormente fondata sulla Sacra Scrittura, illustri la grandezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di portare frutto nella carità per la vita del mondo”.

  10. Gaudium et spes, 16 “In immo conscientiae homo legem detegit, quam ipse sibi non dat, sed cui oboedire debet, et cuius vox, semper ad bonum amandum et faciendum ac malum vitandum eum advocans, ubi oportet auribus cordis sonat: fac hoc, illud devita. Nam homo legem in corde suo a Deo inscriptam habet, cui parere ipsa dignitas eius est et secundum quam ipse iudicabitur.

  11. Gaudium et spes, 16 Conscientia est nucleus secretissimus atque sacrarium hominis, in quo solus est cum Deo, cuius vox resonat in intimo eius. Conscientia modo mirabili illa lex innotescit, quae in Dei et proximi dilectione adimpletur. Fidelitate erga conscientiam christiani cum ceteris hominibus coniunguntur ad veritatem inquirendam et tot problemata moralia, quae tam in vita singulorum quam in sociali consortione exsurguntur in veritate solvenda.

  12. Gaudium et spes, 16 Quo magis ergo conscientia recta praevalet, eo magis personae et coetus a caeco arbitrio recedunt et normis obiectivis moralitatis conformari satagunt. Non raro tamen evenit ex ignorantia invincibili conoscientiam errare, quin inde suam dignitatem amittat. Quod autem dicit nequit cum homo de vero ac bono inquirendo parum curat, et conscientia ex peccati consuetudine paulatim fere obcaecatur”.

  13. Teologia morale e rinnovamento conciliare 2. Tratti del dibattito seguente Rapporto alla Scrittura: acquisizioni e problemi. Preoccupazione circa la identità cristiana: - Importanza della vita di fede per la vita morale - Comprensibilità del bene e comunicazione di valori (dialogo) Nota: tutti i numerosi problemi emersi nei decenni scorsi sono riconducibili a questi grandi nuclei.

  14. I Parte Esperienza morale II parte Unità personale nell’agire concreto III Parte Decisione morale nella fede

  15. Consapevolezza: Conoscere – conoscersi: In rapporto all’alterità In un universo di relazioni Fattualità e trascendenza: Costituiti in relazione Capaci di relazione, capaci di scegliere tra le relazioni possibili

  16. Libertà consapevole Adamo è fatto capace di “dare un nome” alle cose SOGGETTO – oggetto IO – cosa/cose L’oggetto è strumento. E’ l’uomo a dirne il senso e il valore. La realtà è interpretata dall’uomo. La libertà non è illimitata: è libertà tra le possibilità date. Che significa “natura” “disponibile”?

  17. Decisione Decidere – decidersi: Decidere una relazione = decidere se stessi in quella relazione Decidere = modificare le possibilità date, disponendo di esse Disporre della realtà è dare ad essa un senso in funzione di se stessi

  18. Unità di consapevolezza e decisione La continuità del consapevole decidere/decidersi di un soggetto esprime il suo progettarsi In un orizzonte di comprensione e di decisione Attraverso i singoli momenti In unità di fattualità e trascendenza

  19. LA PERSONA NON E’ SOLO HOMO FABER Dalla relazione al mondo alla novità dell’incontro

  20. RELAZIONE INTERPERSONALE Adamo ed Eva: “riconoscenti-riconosciuti” L’altro, di fronte a me, interpretante [TU fine in sé ].

  21. Quale novità? NOVITA’ DI ORIZZONTE/SENSO: Interrelazione – comunione - dono NOVITA’ DELLA CONOSCENZA: Da dominio/arbitrio a riconoscimento. NOVITA’ DELLA LIBERTA’ Nel rapporto al mondo la risposta al “TU” Da rapporto “mondano” a rapporto “umano” Da “natura ” a “natura personale”

  22. DIFRONTE AD UN “TU” LA MIA CONOSCENZA E LIBERTA’ SONO CHIAMATE A FARSI RESPONSABILITA’

  23. Nell’incontro con un “TU”

  24. Moralità positiva (onestà) ACCOGLIENZA DELL’ ALTRO PER IL SUO VALORE DI PERSONA GRATUITA’ Non privilegio di sé Ricerca del bene perché bene

  25. La relazione con l’altro: LUOGO ORIGINARIO DELLA MORALITA’ = Forma l’unità interiore di consapevolezza, libertà e responsabilità

  26. L’altro è interlocutore: mi dona e mi chiede il senso dell’esistenza nella condivisione (co-esistenza, co-umanità) La libertà è morale perché responsabile (non solo libertà di scelta)

  27. Il decidere e l’agire sono personaliin forza della relazione che origina la consapevolezza della libertà come responsabilità

  28. DA CREDENTI Teologia della creazione Salvezza in Cristo Finalità di comunione Legge interiore/dono dello Spirito

  29. Maturazione della relazione Itinerario di costante conversione e sequela, che dura tutta la vita. La relazione di accoglienza è vero compimento Del soggetto come persona

  30. L’ESPERIENZA MORALE: Si costituisce nella relazionalità interpersonale. È qualificata dall’unità personale di conoscenza, libertà, responsabilità.

  31. Morale e antropologia Rapporto di reciproca implicazione • sul piano dell’esperienza • sul piano teoretico • filosofico • e teologico

  32. NO MORALE ANTROPOLOGIA ANTROPOLOGIA MORALE

  33. SI PROVOCAZIONE MORALE ANTROPOLOGIA AIUTO attenzione all’esperienza attenzione alla globale del bene e del male esperienza umana

  34. Orizzonte di fede cristiana La fede influisce sull’orizzonte di comprensione dei credenti Il compimento umano nel dono è svelato nell’umanità di Gesù Il senso dell’esistenza è interpretato nella tensione alla comunione

  35. Nella storia Anche la comprensione di fede matura in una storia Con l’aiuto e il limite di una cultura Che non offre il significato, ma un modo di comprenderlo in un determinato contesto di significati

  36. ASCOLTO DELLA SCRITTURA DA CREDENTI ESERCITANDO FIDES E RATIO

  37. Fondamento biblico Ethos seminomadico LE FONTI: Gn 12-50 (soprattutto)

  38. ETHOS SEMINOMADICO 1. Condizioni di vita Comunità piccola, internamente autosufficiente 2. Elementi di ethos Solidarietà organica 3. Esperienza di fede ed itineranza Rapporto personale-dialogico con Dio “Dio-con” “essere-con” Provvisorietà/vita affidata

  39. L’altro Interpretazione della figura di “prossimo” fino al “farsi prossimo” (Lc 10,25-37)

  40. ESODO E RIVELAZIONE DEL NOME Decisione di salvezza - liberazione Rivelazione del nome - autocomunicazione Liberazione Rivelazione Conoscenza di Dio conoscenza di sé Nella relazione a Dio che si rivela liberando (liberazione esteriore ed interiore): da non-popolo a popolo solidale futuro - speranza (compimento)

  41. ESODO-SINAI La struttura di alleanza in Gs 24,1-28 I. (AUTO) PRESENTAZIONE [Preambolo]: 24,2b II. RIEVOCAZIONE/KERIGMA [Prologo storico]: 24,2c-13 III. CHIAMATI A DECISIONE [Dichiarazione fondamentale]: 24,14-15 (16-24) IV. COMANDAMENTO E LEGGI [clausole]: 24,25-26 cf Cd. Alleanza: Es 20,22-23.33; Cod. Deuteronomico: Dt 12-26; Cod. Santità : Lv 17-26 cf Decalogo: Es 20,2-17; Dt 5,6-22 V. I TESTIMONI: 24,26b-27 (24,1.22). Cf Dt 4,26 ecc. VI. BENEDIZIONE (maledizioni): 24,13.19-20. cf Dt 28.30

  42. LA RELAZIONE “ALLEANZA”: Dono e compito (grazia e comandamento): Intenzionalità salvifica e risposta di vita Il dono è la comunione Il compito è l’accoglienza della comunione Il comandamento appartiene alla grazia “Sarò il vostro Dio” - “sarete il mio popolo”: • Rapporto stabile e globale • Resi capacidi rispondere Salvezza come dono di vita e libertà (presente e futura) da accogliere diventando un popolo solidale.

  43. ALLEANZA: Iniziativa gratuita di Dio: Creazione di un popolo solidale Nella comunione con lui Responsabilità della risposta: Diventare un popolo solidale Nella comunione accolta

  44. JAHVISMO E UNIFICAZIONE DELLE TRIBU’: Assunzione del patrimonio esodale - sinaitico: - processo di unificazione - culturale- sociale, etica e religiosa. Novità della vita sedentaria - agricola: - fedeltà e progettazione creativa Incontro con altre culture (Cananei): - incarnare e conservare la propria identità Dio nella storia e Dio della natura: - tradizione e novità Prime codificazioni etiche e giuridiche

  45. MONARCHIA: I popoli vicini hanno una struttura unificata e centralizzata Israele ne sente il bisogno, ma ha esperienza negativa del monarca (Faraone, Og…) La figura del re come “re giusto”, al servizio del “popolo dell’alleanza” Problema etico delle istituzioni: strumenti da assumere responsabilmente La traditio vivente nella storia, interpretazione critica e creativa di nuovi problemi

  46. JAHVISMO E MORALE Timore per la novità di vita: - non si perderà l’identità religiosa? La “religione di stato”: - estensione dell’appartenenza religiosa - rischio del minimalismo e del sincretismo Accento sul “culto” e sulla “legge”: - favorisce la fedeltà nel quotidiano e la visibilità dell’apparenza - induce un senso di “separazione”: persona onesta = religiosa = osservante

  47. JAHVISMO E MORALE Teologia della “elezione”: - forza di identificazione - tentazione nazionalista Correnti “sapienziali”: - unificazione della tradizione di fede con la riflessione umana - rischio: pretesa della “giusta retribuzione”

  48. NATURA, STORIA, ALLEANZA Jahvè che elegge e chiama è Dio della natura, della storia, dell’alleanza (teologia del dono) Uomo = fragilità e grandezza, fattualità e trascendenza, carne e spirito. Vivere = lodare Dio. Modello: gratuità. Gratuito è il dono e gratuita deve essere la risposta. La regalità di Jahvè chiede il “servizio” dell’uomo: obbedienza, responsabilità etica di risposta.

  49. LA TORAH E’ risposta di Israele alla salvezza donata. Servizio e “timore di Dio”. Comunione fiducia.

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