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La prevenzione degli avvelenamenti

La prevenzione degli avvelenamenti. La prevenzione degli incidenti nell’età 0 – 3 anni : la competenza del Pediatra di famiglia SPOTORNO 21 – 22 maggio 2005. Carlo Amoretti – ASL 1 Imperiese. La prevenzione … …ossia la “teoria del formaggio svizzero”. Rischio. Evento avverso.

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La prevenzione degli avvelenamenti

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Presentation Transcript


  1. La prevenzione degli avvelenamenti La prevenzione degli incidenti nell’età 0 – 3 anni : la competenza del Pediatra di famiglia SPOTORNO 21 – 22 maggio 2005 Carlo Amoretti – ASL 1 Imperiese

  2. La prevenzione ……ossia la “teoria del formaggio svizzero” Rischio Evento avverso

  3. I 4 pilastri della prevenzione • Ambiente • Educazione • Comunità • Legislazione

  4. La Prevenzione primaria:interventi sulla comunità Come fare perché l’evento non avvenga J Nixon, A Spinks, C Turner, R McClure Community based programs to prevent poisoning in children 0–15 years Inj Prev 2004;10:43-46

  5. Gli avvelenamenti nella fascia 0-3 anni • Seconda causa di accesso ai P.S. per cause accidentali,dopo le cadute. • In questa fascia di età si tratta di eventi non intenzionali prevalentemente per assunzione di farmaci o prodotti della casa. • Drammatica riduzione negli ultimi 30 anni dei casi fatali di avvelenamento. • Stazionario il numero degli accessi ai P.S. o in alcune aree addirittura aumento. • Il numero di chiamate ai centri antiveleno resta molto elevato

  6. Il numero dei casi fatali diminuisce, ma gli accessi restano molto elevati Perché ? • Aumento di allarme da parte dei genitori e del personale sanitario? • Aumento casi non gravi? • Si potrebbe ottenere un minore afflusso ai P.S. (con gestione a domicilio) senza aumentare il rischio?

  7. è necessario trovare le strategie per ridurre il numero degli eventi che, comunque, determinano allarme • Casi fatali rari • Casi lievi frequenti

  8. L’osservazione del fenomeno ci può aiutare nello scegliere le strategie momenti a rischio Non bastano quindi le modalità di confezione dei prodotti. E’ necessario porre attenzione sulle modalità di conservazione e d’uso. I bambini raggiungono i prodotti quando questi sono in uso

  9. Come agire ? • Regole per le industrie. • Educazione per la comunità. • Chiare indicazioni sulle confezioni. • Educazione dei genitori con supervisione. • Intervento attivo educativo dei pediatri.

  10. Quali strategie • Gli interventi sulle comunità vanno mirati su specifici gruppi di età e su specifiche sostanze. • Deve essere aumentato il numero dei prodotti per i quali è necessaria la “chiusura a prova di bambino”

  11. 21.000 studi relativi agli avvelenamenti dei bambini e 130.000 studi relativi agli interventi di prevenzione J Nixon, A Spinks, C Turner, R McClure Community based programs to prevent poisoning in children 0–15 years Inj Prev 2004;10:43-46 • Interventi di comunità. • Minori di 15 anni. • Frequenza di avvelenamento come dato ricercato. • Comunità di controllo e un controllo storico 4000 studi che riguardano interventi di prevenzione e avvelenamenti di bambini Solo 4 studi

  12. SOLO UNO STUDIO (*) CON EVIDENZA CONVINCENTE CHE GLI INTERVENTI DI COMUNITA’ RIDUCONO GLI AVVELENAMENTI DEI BAMBINI (*) Krug A, Ellis JB, Hay IT, et al. The impact of child-resistant containers on the incidence of paraffin (Kerosene) ingestion in children. S.Afr. Med J 1994;84:730-4

  13. A Educazione + contenitori di Kerosene con chiusura a prova di bambino B Educazione In A riduzione del 47% dell’incidenza di avvelenamento da Kerosene

  14. Un intervento in Sud Africa realizzato con successo ha determinato le convinzioni : ? • Che ciò che è stato vero in un ambiente socialmente e culturalmente molto diverso sia comunque esportabile. • Ciò che è stato vero con una sostanza in una determinata classe di età sia vero anche per altre sostanze ed altre età.

  15. Gli interventi educativi da soli non determinano riduzione misurabile degli avvelenamenti Utilità degli interventi sulle comunità con diffusione di modalità di confezione dei prodotti associati a interventi educativi

  16. La Prevenzione secondaria:intervenire perché non si verifichino eventi dannosi In caso di assunzione Stabilire in tempi brevi quali bambini potrebbero avere danni dall’evento

  17. Dall’esposizione al colloquio con il CAV Tipo di sostanza Dose ingerita Tossica Decontaminazione Tempo intercorso Sintomatologia potenziale Sintomi potenzialmente gravi < 1 ora Ricovero

  18. SOSTANZA CONOSCERE LA SOSTANZA E LA MODALITA’ DI ESPOSIZIONE

  19. Sostanza : determinanti della tossicità e ricovero ospedaliero • pH : < 3 e > 10 - sintomi presenti • Viscosità : benzina < gasolio < trementina < idrocarburi aromatici (benzene, toluele…) < idrocarburi alogenati – minor viscosità (benzina), maggior rischio di aspirazione • Destinazione d’uso dei pesticidi : agricoli > veterinari > domestici • Gradi alcolici

  20. Alcune sostanze non sono pericolose • Fluidificanti • Estroprogestinici • Creme all’ossido di zinco • Preparati polivitaminici • Gel di silica • Candele di cera • Pastelli a cera • Pennarelli • Colori ad acqua • Creme cosmetiche • Mercurio per termometro • Appretti

  21. Cosa bisogna conoscere • Nome commerciale del prodotto • Composizione percentuale e la quantità del principio attivo • Categoria d’uso • Dose assunta • Tempo intercorso • Sintomatologia • Peso – età del bambino

  22. Dose soglia per alcune sostanze • ASA < 100 mg/Kg • Acido borico < 50 mg/Kg • Astemizolo < 2,5 mg/Kg • Chetotifene < 20 mg/Kg • Codeina < 5 mg/Kg • Canfora < 50 mg/Kg • Digossina < 0.04 mg/Kg

  23. Dose soglia per alcun sostanze • Fenotiazina – Tioridazina < 0.8 mg/Kg • Floruro di Sodio < 1 mg/Kg • Paracetamolo < 150 mg/Kg • Salbutamolo < 1 mg/Kg • Tabacco di sigaretta < ¼ di sigaretta • Teofillina < 5 mg/Kg • Triciclici antidepressivi < 3 mg/Kg

  24. “Quanto ne hai bevuto ?”“Un sorso!” • UN SORSO : 0,2 – 0,3 ml/Kg fino ai tre anni Difficilmente un bambino assume più di un sorso, più di una compressa

  25. Sostanze più frequentemente assunte • Benzodiazepine. • Farmaci attivi sull’A.C.V. (beta bloccanti, ACE-inibitori – calcio antagonisti). • Tabacco di sigaretta. • Ipoclorito di sodio. • Floruro di sodio. (P.S. Ist.”G.Gaslini)

  26. Che fare ? • ABC • Decisione • Contatto con CAV • Svuotamento gastrico ? D.E.A – Ist. “G. Gaslini”: 01056361 C.A.V. PAVIA : 0382 24444

  27. Svuotamento gastrico ?nella prima ora • IPECACUANA se la sostanza assunta non determina depressione SNC e non è caustica. Non per prodotti schiumogeni e derivati del petrolio ( rischio inalazione) • Controindicazione assoluta : depressione SNC • 10 ml nel b. 6 m – 1 anno • 15 ml nel b. 1 –12 anni • 30 ml nel b. > 12 anni

  28. Adsorbimento con Carbone Vegetale Attivato • 0,5 -1 gr/Kg • NON ADSORBE : alcool , acido borico • ADSORBE POCO : derivati del petrolio.

  29. Primo intervento domiciliare Paziente vigile, cosciente e reattivo Ingestione di sostanza tossica Tipo di sostanza: depress. SNC Tempo intercorso Tipo di sintomi potenzialmente gravi < 1 ora Sostanza che non deprime SNC Carbone vegetale attivato Controindicazioni : Caustici, petrolio e derivati Sciroppo di ipecacuana

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