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Massimo Bordignon Università Cattolica

Crisi in Europa: la risposta dell’Unione Europea e degli Stati membri SSEF - Milano, 9 dicembre 2013. Massimo Bordignon Università Cattolica. Indice. Prendendo il titolo sul serio .. La crisi e la risposta europea ; Sta funzionando sul piano economico ?

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Presentation Transcript


  1. Crisi in Europa: la risposta dell’Unione Europea e degli Stati membriSSEF - Milano, 9 dicembre 2013 Massimo Bordignon Università Cattolica

  2. Indice Prendendoiltitolosulserio.. • La crisi e la rispostaeuropea; • Stafunzionandosul piano economico? • Stafunzionandosul piano politico? • E allora?

  3. I problemi.. --2008-2009 Crisi internazionale.., crisi finanziaria poi reale… …….crisi bancaria, poi dei sovrani.. --2011-2012 Crisi dell’Euro, generato inizialmente dai problemi della Grecia (2010), poi generalizzato ai PPIGS

  4. Le rispostedella UE (e UEM) --Trasferimenti di risorse a paesi sotto strettipiani di condizionalità.. Prima prestitibilaterali, poi varifonditemporanei poi permanente, ESM.. • Rafforzamentodellacoordinamentosul piano fiscale.. SemestreEuropeo, Two Pacs, Six Pacs, Fiscal Compact.. • Piùvagamentesul piano economico.. Euro-plus, macroeconomic scoreboard -e sul piano della governance Vertice Euro, rafforzamentoruoloCommissione

  5. E della BCE • Politicamonetariaespansiva.. • SMPT , finanziamento al settorebancario.. che ha sostituitoilmercatointerbancariocompletamentefermo.. • OMT, lender of last resource • Considerati, ma non effettuati, interventipiùmarcatidi politicamonetaria..

  6. La strategia • Idea di fondo: crisidell’euroessenzialmenteproblema di finanzapubblica • Dunquepolitiche di consolidamentocongiunte.. • ..con in cambioqualcheaiutotrapaesieuropei, ma sotto strettacondizionalità..(previstaanche per l’OMT). • Solo successivamenteprevistiinterventisulsistemabancario ..stress tests, unionebancaria • Sul piano di maggiorintegrazionepolitica o fiscale, qualchechiacchiera (ildocumentodei 4 presidenti) nulla di concreto..

  7. Stafunzionandosul piano economico?

  8. Il reddito…. • Fo Fonte: Eurostat

  9. Finanzepubbliche..

  10. Convergenza..

  11. Convergenza

  12. Sta funzionando sul piano economico? • Discutibile per l’area nel suo complesso.. • Forse in Irlanda, Cipro.. Spagna? • Certo non da noi…..

  13. La dinamica del PIL italiano (reale)… 2008 -1,4% 2009 -5,1% 2010 +1,3% 2011 +0,4% 2012-2,4% • -1,7% 2014+1% (previsione)

  14. E il PIL si porta dietro altre cose…. Nel 2013 rispetto al 2007 * il PIL èinferioredell’9%, *l’occupazione di 1,5 milioni di persone, *la produzione industriale del 24%, *i consumi delle famiglie dell’7-8%, *gli investimenti del 26%... etc. La bilancia di parte corrente èin surplus (debito estero al 24% del PIL). L’indebitamento netto è al 3%, quello strutturale allo 0,5%. La pressione fiscale è al 44% (53% quella effettiva), la spesa al 51%

  15. ..compreso una minore sostenibilità del debito pubblico..

  16. La dinamica del debito d(D/Y)/dt=dd/dt = -a+d(i-g) a=(E-S)/Y avanzo primario sul PIL; d=D/Y rapporto debito pubblico su PIL;g= (dY/dt)/Y tasso di crescita del PIL nominale; -In Italia prossimo anno pilnominalepocosoprail 2% , costomediopocosoprail 3,5%, debitosuPilattorno al 130%, dunque:

  17. La dinamicaoggi d(i-g)=1.3x(3,7-2,1)=2,4 -più o menol’avanzoprimarioprevistonel 2013; eccoperchéildebitodovrebberimanerestabile o in lieveriduzionenel 2014 e negliannisuccessivi (il DEF). • Ma situazione fragile:dipende da crescitareale e nominaleeffettiva e tassi di interesse; • Con d=1,3, se ridurreD dell’1% con politiche di consolidamentofacadereY di più di 0.7% =1/d (moltiplicatore) , allorad aumenta..

  18. Il Piano politico • E’ l’Unione Europea e l’Euro più solido dopo la crisi e come effetto delle politiche che sono state adottate? • I dati Eurobarometro

  19. La percezione dell’UE tra i cittadini europei

  20. Il livello di fiducia nelle istituzioni Europee e nazionali

  21. La fiducia nell’euro

  22. La percezione della situazione economica nella media europea

  23. E nei diversi paesi

  24. E allora? • Molto si potrebbe fare sia sul piano economico che politico.. • Politiche reflazionistiche a livello europeo (investimenti, sussidi..), un aggiustamento fiscale meno asimmetrico e più lento, banking union con fiscal backstop, politiche monetarie non convenzionali, crescita inflazionistica differenziata, indebolimento tasso di cambio euro.., anche i contractualarrangementspotrebbero essere una strada.. • Rafforzamento istituzioni europee e passi verso una vera unione politica..

  25. Ma.. * 1) sfiducia tra paesi, situazione economica ancora differenziata e vincoli istituzionali rendono difficile adottare politica economica più sensata.. • 2) BCE unico soggetto realmente europeo ma vincolato sia dalle proprie regole istituzionali che da opposizione interna.. • 3) le nuove regole di governance fiscale non funzionano: eccessivamente complesse, non trasparenti e comunque discutibili; • 4) senza legittimità e integrazione politica interventi commissione sempre più risentiti dai cittadini..(a cui nessuno ha spiegato niente..)

  26. Ma.. • Tutto ciò rende più difficile, non più facile, l’integrazione politica; probabilmente, avremo un Parlamento europeo dominato da partiti anti-europei.. • Da noi cortocircuito istituzionale, paese incapace di esprimere un governo in grado di prendere decisioni e di essere credibile in Europa… • Ma situazione politica, economica e delle finanze pubbliche resta molto fragile..

  27. E allora? • Via d’uscita solo politica, scambio tra politiche più espansive a livello europeo e sul piano monetario, comprese forme implicite o esplicite di mutualizzazione del debito, con riforme strutturali e integrazione politica; • Per le dinamiche politiche europee, questo può essere solo il risultato di uno scambio franco-tedesco; • da noi essenziale riuscire a costruire un quadro istituzionale stabile per riguadagnare credibilità..

  28. E allora? • Altrimenti rischio patatrack, fuoriuscita dall’euro e consolidamento debito pubblico.. • Questo può succedere da noi (candidato più probabile) ma anche in altri paesi (Francia..).. E estendersi ad altri tramite crisi finanziaria.. • Ma anche se usciamo dall’euro e paghiamo i costi necessari, i ns problemi (che sono strutturali e di lungo periodo) sono sempre lì e diventerà probabilmente più difficile, non più facile, affrontarli..

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