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Impariamo a conoscere e a difendere ciò che ci appartiene

Preservare la bellezza. Impariamo a conoscere e a difendere ciò che ci appartiene. X Municipalità: Fuorigrotta-Bagnoli , Napoli. Ecco lo stato di conservazione in cui versano alcuni siti del nostro quartiere:. Crypta Neapolitana

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Impariamo a conoscere e a difendere ciò che ci appartiene

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Presentation Transcript


  1. Preservare la bellezza Impariamo a conoscere e a difendere ciò che ci appartiene X Municipalità: Fuorigrotta-Bagnoli , Napoli

  2. Ecco lo stato di conservazione in cui versano alcuni siti del nostro quartiere: Crypta Neapolitana I sec a. C. Lato Fuorigrotta, ingresso chiuso al pubblico a causa di lavori. La Crypta fu realizzata nel I sec a. C da Lucio Cocceio Aucto. Essa collegava Neapolis a Puteoli in alternativa alla tortuosa via “Antiniana per Colles”. La leggenda narra che sia stata costruita dal poeta Virgilio in una sola notte. Ha continuato a svolgere il suo ruolo fino agli inizi del ‘900. All’ingresso è visibile un affresco della Madonna con bambino, mentre il bassorilievo più antico del dio Mitra si trova nel Museo Archeologico di Napoli.

  3. Stele di Piperno, 1798. Largo Pilastri a ridosso della SMS “Silio Italico”, Fuorigrotta. La stele riporta un’iscrizione del Tribunale della Generale Salute del 1789, che testimonia che tale sito rappresentava il posto di controllo sanitario per i carri che provenivano dalla zona malarica di Agnano, luogo dedicato alla macerazione della canapa e del lino.

  4. Parco archeologico, Villa Pausylipon, discesa Coroglio. Vista interna Grotta di Seiano, parzialmente chiusa al pubblico e/o aperta in occasione di manifestazioni artistico-culturali.Al termine della discesa di Coroglio si apre l’imponente grotta di Seiano, una galleria artificiale realizzata da Lucio Cocceio Aucto, che attraversava la collina di Posillipo, collegando Bagnoli con la Gaiola. Superata la grotta si accede alla suggestiva area della villa di Pollione comprendente i resti di un teatro maggiore, un giardino porticato, un teatro minore, l’Odeion, un tempio e un ninfeo.

  5. Terme di via Terracina, II sec d. C., via Terracina. Parzialmente chiuse al pubblico. Queste terme pubbliche, databili al II sec.d. C., furono portate alla luce nel 1939 durante i lavori per la costruzione della Mostra d’Oltremare. Esse ci offrono anche una grande testimonianza della via “per Colles Antiniana”; l’importanza di questo complesso è connessa alla presenza di ricche pavimentazioni a mosaico, giunte a noi in cattive condizioni a causa della continua esposizione agli agenti atmosferici.

  6. Terme Antiche di Agnano, II sec d. C. Via Agnano Astroni, chiuse al pubblico. Dietro questo cancello chiuso si cela un grandissimo complesso termale di età romana, che sfruttava le sorgenti di calore naturale dell’antico cratere di Agnano. Al suo interno si possono ammirare vari ambienti: antiche vasche, sale minori con resti di pittura parietali. Degna di menzione è anche la Grotta del Cane, uno scavo praticato dalla mano dell’uomo, che esalava acido mefitico, con cui si effettuavano esperimenti tramite l’utilizzo di cani.

  7. Mostra d’Oltremare, ingresso via Terracina, Fuorigrotta, chiusi al pubblico. Durante i lavori di costruzione della Mostra vennero portati alla luce dei ruderi consistenti in un strada di epoca romana, alcuni resti di un acquedotto antico e in un mausoleo funerario a forma di tempietto. Questa zona subì dei grossi danni durante la II Guerra Mondiale ma, tuttora, ne rimangono alcune testimonianze. La Mostra ospita anche molti spazi interessanti, di più recente creazione, chiusi al pubblico per incuria, inagibilità e lavori. Chiesa Cabrini, inagibile. Padiglione Rodi, inagibile Mausoleo, attualmente non visibile al pubblico

  8. Cosa abbiamo intenzione di fare? • Sollecitare le autorità competenti alla messa in sicurezza e preservazione da agenti atmosferici, incuria e atti vandalici i suddetti siti. • Coinvolgere nella conoscenza di tali siti e problematiche scuole del quartiere, associazioni, anziani, famiglie e bambini al fine di stimolare una partecipazione sempre più dotata di consapevolezza e spirito critico/civico. • Creare itinerari naturalistici e archeologici dell’arte e nell’arte, che possano essere percorsi a piedi o in bicicletta, con l’ausilio di guide volontarie, riscoprendo un senso del tempo e dello spazio che ha un sapore antico. Elena De Iulio Maria Luisa Martino

  9. Pista ciclabile

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