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Il Centro Funzionale della Regione Emilia Romagna

Il Centro Funzionale della Regione Emilia Romagna. Carlo Cacciamani Servizio Meteorologico Regionale ARPA Emilia-Romagna. Come si inserisce la Regione Emilia Romagna in tale disegno nazionale. Riferimenti normativi RER. Del. n. 2001/2515 del 26/11/2001 La RER affida ad ARPA-SMR:

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Presentation Transcript


  1. Il Centro Funzionale della Regione Emilia Romagna Carlo Cacciamani Servizio Meteorologico Regionale ARPA Emilia-Romagna

  2. Come si inserisce la Regione Emilia Romagna in tale disegno nazionale

  3. Riferimenti normativi RER Del. n. 2001/2515 del 26/11/2001 La RER affida ad ARPA-SMR: a) le funzioni di gestione unitaria delle reti di monitoraggio idro-pluvio; b) la gestione tecnico-operativa delle funzioni già svolte dagli Uffici Compartimentali del SIMN (art. 92 del D.Lgs 112/1998) c) la realizzazione e gestione del Centro Funzionale Regionale della regione Emilia Romagna (CFRER), per la condivisione e messa in rete delle osservazioni meteo-pluviometriche prodotte dalle reti regionali di monitoraggio Del. N. 2003/347 del 17/3/2003 La RER approva lo schema di Convenzione con la Regione Basilicata ed il DPCN che assegna ad ARPA-SMR le risorse HW e SW che la Regione Basilicata fornirà alla RER per la realizzazione e gestione del CF

  4. Il ruolo di ARPA Legge Regionale n. 44 del 19/04/1995 "Riorganizzazione dei controlli ambientali ed istituzione dell'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente (ARPA) dell'Emilia-Romagna“ …Art. 5 - Funzioni, attività e compiti ...t) collaborare con gli organi competenti per gli interventi diprotezione civilee ambientale nei casi di emergenza

  5. Ubicazione del CF VII piano Viale Silvani, 6 Centro di calcolo

  6. Sala Operativa del Centro Funzionale

  7. Il contributo del CF-RER al circuito dei CF nazionali e regionali: Fornire: Osservazioni da rete meteo-idro-pluvio Dati radar ed analisi 3D Previsione numeriche da modelli ad alta risoluzione (LAM non idrostatico) Modellistica idrologica Dati ed elaborazioni climatologiche

  8. Dati osservativi della rete meteo-idrologica al suolo Dati dalle centraline meteo, pluviometri e idrometri (interventi di Sandro Nanni e Massimo Bider)

  9. Dati osservativi per la rete radar ed analisi 3D Dati radar Analisi tridimensionali

  10. Dati di previsione numerica da modelli ad alta risoluzione (LM-LAMI) LAMI: Previsione quantitativa della precipitazione, vento,… Scenari probabilistici (COSMO-LEPS) Intervento di Tiziana Paccagnella Previsione quantitativa della precipitazione sui bacini idrografici della regione Emilia Romagna

  11. Valutazione degli effetti al suolo: Modellistica Idro-geologica Situazioni in forte evoluzione: al momento: TopKapi e Mike11 su bacini “destra PO”, Effort e TopKapi su Reno Modello di propagazione onda di piena sul fiume PO. Intervento di Ezio Todini L’impatto del “meteo” sul rischio “frane”. Intervento di Roberto Stanzani e colleghi

  12. Dati ed informazioni climatologiche Analisi di serie temporali, elaborazioni su campi medi e valori estremi Valutazione di soglie pluviometriche Stima tempi di ritorno fenomeni intensi Modelli statistici precipitazione-portate fluviali Modelli statistici precipitazione-frane ……….

  13. Il Contributo del CFRER per la definizione delle allerte per rischio idro-geologico in Regione Emilia Romagna: gli attori e le procedure. Situazione attuale • Al momento è in vigore (dal 1995) una procedura tra ARPA-SMR e ProCiv con la quale lo stato di attenzione viene definito sulle base delle previsioni di precipitazione del modello idrostatico LAMBO (superamento di una soglia pluviometrica di 50 mm/24 ore) • La ProCiv si rapporta con i STB e poi informa le Prefetture ed i Comuni per la gestione delle situazioni di allarme

  14. Il Contributo del CFRER per la definizione delle allerte per rischio idro-geologico in Regione Emilia Romagna: gli attori e le procedure. Situazione futura: proposta per le diverse fasi di allertamento Attenzione (strutture centrali) Pre-Allarme (strutture periferiche: es.: STB) Allarme (strutture periferiche: es: STB) E’ in corso una completa riscrittura delle procedure di definizione delle allerte. Durante le diverse fasi di allertamento concorrono, a diverso livello di responsabilità e sulle diverse aree territoriali: ARPA-SMR/CFRER, ProCiv, AIPO, STB, Consorzi di Difesa.

  15. Esempio: la fase di attenzione: responsabilità del CFRER. Gli strumenti: le previsioni meteo ed idrologiche Livello 3 Livello 2 Livello 1 Livello 0 00 +24 +48 +72 +96 |_______________>|___________________>|_____________________>|__________________>| Giorno D+0 (oggi) Giorno D+1 Giorno D+2 Giorno D+3 Diversi livelli di attenzione a cui seguono diverse tipologie di allertamento. Gli Strumenti in uso: - Interpretazione soggettiva delle previsioni numeriche dei modelli di previsione globale e LAM - Previsione di precipitazione formulate dal modello LM sui bacini idrografici regionali e sulle aree di pianura (superamento soglie pluviometriche areali sui bacini idrografici); - Previsioni idrologiche realizzate con modelli speditivi e fisici

  16. Esempio: le fasi di preallarme e allarme: Il ruolo dei STB e delle altre strutture decentrate Gli strumenti: i dati idro-meteo osservati per la valutazione del superamento di soglie di rischio Il CFRER funge da supporto tecnico

  17. Grazie per l’attenzione Ringrazio per la collaborazione i colleghi: Sandro Nanni, Valentina Pavan, Tiziana Paccagnella, Rodica Tomozeiu, Roberto Stanzani, Massimo Bider, Pier Paolo Alberoni Un particolare ringraziamento a: Maurizio Mainetti (ProCiv), Piermario Bonotto (Difesa del Suolo RER) per la collaborazione alla realizzazione del processo di ri-definizione delle procedure di allertamento in Emilia Romagna

  18. Modellistica Idrologica. Esempio sul bacino del Reno

  19. LM-LAMI: QPF

  20. PO Valley Precipitazione prevista da LM sui bacini della regione E.R. (autunno 2001)

  21. Dati Radar CFRER (SPC-Gattatico)

  22. LAPS LAMBO LAPS Local Analisys and Prediction System • Sistema di analisi alla mesoscala Sviluppato da FSL/NOAA - USA • Dati convenzionali (Synop, Metar, Temp) e da mesonet regionali • Dati non convenzionali (Radar, Satelliti, Profiler, dati da aereo) • Utilizzo dei campi prodotti da un.LAM come “prima scelta” • Problema: Fornire ai previsori previsioni a brevissima aggiornate frequentemente. • Soluzione: Sviluppo di un sistema di assimilazione continua che utilizzi al meglio tutte le osservazioni disponibili. • Implementazione tecnica: accoppiamento del sistema di analisi LAPS con il modello attualmente in uso LAMBO.

  23. Distribuzione del 90th percentile della precipitazione invernale (DGF) con il trend associato. Periodo: 1960-2000

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