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IL SISTEMA NEUROENDOCRINO DELL’UOMO – parte seconda

Presentazione del prof. Ciro Formica. IL SISTEMA NEUROENDOCRINO DELL’UOMO – parte seconda. Sistema neurovegetativo o autonomo. Testi e immagini tratti da: zanichelli.it, unimo.it, unina.it, Istituto Nazionale Tumori Milano, minerva.unito.it. Integrazione: sistema neuroendocrino.

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IL SISTEMA NEUROENDOCRINO DELL’UOMO – parte seconda

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Presentation Transcript


  1. Presentazione del prof. Ciro Formica IL SISTEMA NEUROENDOCRINO DELL’UOMO – parte seconda

  2. Sistema neurovegetativo o autonomo Testi e immagini tratti da: zanichelli.it, unimo.it, unina.it, Istituto Nazionale Tumori Milano, minerva.unito.it

  3. Integrazione: sistema neuroendocrino Esempio di integrazione

  4. ipotalamo • L’ipotalamo riceve informazioni di varia origine da ogni parte dell’organismo: • stato degli organi interni o visceri • sensazioni dolorifiche • temperatura del sangue (termocettori centrali), • osmolarità plasmatica (osmocettori), • glicemia (glicocettori), • concentrazione di diversi ormoni. • Esso media le risposte finalizzate a mantenere l’omeostasi. (temperatura corporea, pressione del sangue, equilibrio idrico-salino, metabolismo energetico). • È in diretta connessione con l’adenoipofisi • Controlla alcuni comportamenti (assunzione acqua e cibo, attività riproduttiva).

  5. ipotalamo I meccanismi centrali di controllo e di integrazione delle funzioni vegetative e le regioni cerebrali coinvolte agiscono nella maggior parte dei casi attraverso l’Ipotalamo, che proietta a vari nuclei vegetativi del tronco encefalico e del midollo spinale. È in diretto rapporto anche col sistema autonomo: La parte anteriore media le risposte riconducibili ad azioni parasimpatiche (aumento motilità e secrezione gastrica, contrazione vescica) Quella postero-laterale le risposte simpatiche di lotta-fuga (aumento frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, diminuzione motilità gastro-intestinale, aumento flusso ematico muscolare, midriasi)

  6. Sistema endocrino • Coopera col SN per regolare le funzioni dell’organismo e reagire alle modificazioni dell’ambiente esterno o interno. È costituito da ghiandole endocrine distribuite nell’organismo che secernono ormoni. • Gli ormoni possono avere varia composizione chimica: • STEROIDEI: ormoni sessuali, cortisolo ecc. • NON STEROIDEI • - derivanti da amminoacidi. Es. adrenalina • peptidici. Es. prolattina • Proteici. Es. insulina, GH • Tali molecole vengono riversate nel sangue e trasportate fino agli organi bersaglio, dove esercitano la loro azione.

  7. Controllo endocrino e controllo nervoso

  8. Controllo a feedback Gli ormoni sono attivi anche in minime concentrazioni. La loro quantità nel sangue è regolata da sistemi a feedback negativo: all’aumentare della concentrazione dell’ormone, viene inibito il rilascio dell’ormone stesso. Feedback negativo: il risultato di un’azione produce una inversione dell’effetto iniziale (per esempio la regolazione della pressione sanguigna, della glicemia, della temperatura corporea). Feedback positivo: il risultato di un’azione rafforza l’effetto iniziale (per esempio eventi che generano il parto o la coagulazione)

  9. Assi endocrini e feedback Gli stimoli partono di norma dall’ipotalamo, che appartiene al SNC. Da questo si dirigono all’ipofisi, minuscola ghiandola endocrina situata sopra la sella turcica dell’osso sfenoide nel cranio. Tra questi due organi si stabilisce un feedback breve. L’ADENOIPOFISI produce le tropine, ormoni peptidici che attraverso il sangue, con un feedback lungo, raggiungono gli organi bersaglio: TSH tireostimolante  tiroide GH crescita  ossa, muscoli … LH luteotropina  ♀corpo luteo, ♂ cellule Leydig testicolo  testosterone e altri ormoni FSH follicolostimolante  ♀follicolo ovarico, ♂ cellule Sertoli testicolo  spermatozoi ACTH adrenocorticotropo  corticale surrene  aldosterone Prolattina: agisce sulla ghiandola mammaria e sul sistema riproduttore femminile

  10. neuroIpofisi • La neuroipofisi produce: • ADH ormone antidiuretico (vasopressina)  • azione sul rene: riduce la diuresi ossia l’eliminazione di liquidi e urina in quanto favorisce il riassorbimento renale dei liquidi • vasi sanguigni, sui quali produce costrizione e aumento della pressione arteriosa • OSSITOCINA  • azione e sull’utero: favorisce l’espulsione del feto durante il parto • azione sulla ghiandola mammaria: stimola la lattazione dopo il parto

  11. Azione del TSH: le goccioline di colloide, contenenti T3 E T4 trasportate dalla tireoglobulina, entrano nelle cellule follicolari per pinocitosisi La fusione delle goccioline di colloide con i lisosomi provoca l’idrolisi della tireoglobulina e la liberazione di T3 e T4 Il 10% circa di T4 è soggetto a perdere un atomo di iodio trasformandosi in T3 prima di essere secreto. Secrezione degli ormoni tiroidei: ogni giorno sono secreti in media 100 μg di T4 e 10 μg di T3. Tiroide: Secrezione degli ormoni tiroidei

  12. Lo scambio Na+. – ioduro (I-) è la prima fase dell’uptake Rimozione di I- in caso di somministrazione di ioni competitivi come: perclorato, bromuro e clorato. L’ uptake di I-, è il principale controllo della sintesi degli ormoni, è stimolato dal TSH. L’ossidazione di ioduro mediante H2O2 forma ioduro attivo. La reazione è catalizzeta dalla tiroide perossidasi (TPO). Trasporto attivo di ioduro attraverso la superficie apicale delle cellule follicolari. Incorporazione di ioduro attivo nelle tirosina della Tg forma MIT e DIT (mono- e di-iodotirosina). Quindi: MIT+DIT = T3, DIT+DIT=T4 Uptake della Tg nel lume del follicolo and lining of iodinated tyrosine residues. Rimozione della colloide; ne viene rimossa circa l’1% al dì. Quando la tiroide è molto attiva si può arrivare al 100%: in questo caso le riserve di colloide si svuotano. Uptake e organicazione dello Iodio

  13. Uptake e organicazione dello iodio tiroideo

  14. Follicoli tiroidei pieni di colloide

  15. Manifestazioni cliniche del deficit o dell’eccesso di ormoni tiroidei T3 e T4

  16. Gli ormoni calcitonina e paratormone (pTH)

  17. Distribuzione del calcio osseo

  18. Struttura chimica degli steroidi La struttura base è il ciclopentanoperidrofenantrene formato da fenantrene (idrocarburo aromatico policiclico, A+B+C) con aggiunta di un ciclopentano (D) Da esso deriva il Colestano, C-27, che a sua volta genera i seguenti idrocarburi capostipiti degli steroidi: • colano (C-24) – capostipite degli acidi biliari, • pregnano (C-21) - capostipite di: progestinici, glucocorticoidi e mineralocorticoidi • androstano (C-19) - capostipite degli androgeni • estrano (C-18) - capostipite degli estrogeni. Gli steroidi enetrano nella cellula attraverso la membrana cellulare si legano ad uno specifico recettore presente nel citoplasma entrano nel nucleo, si legano a specifici siti del DNA e inducono la sintesi di nuove proteine

  19. Struttura degli ormoni steroidei I carboni ai vertici dei 4 anelli A, B, C, D sono numerati da 1 a 18, compresi i gruppi laterali. Segue la catena legata al C-17

  20. Terminologia degli steroidi. I capostipiti di tutti gli ormoni steroidei sono: pregnano, androstano e estrani

  21. Le 5 famiglie degli ormoni steroidei

  22. Nello schema delle formule le aree in blu indicano strutture indispensabili per l’attività progestinica. Le aree tratteggiate indicano strutture indispensabili per l’attività glucocorticoide e mineralocorticoide.

  23. Le 5 famiglie degli ormoni steroidei

  24. Ormoni sessuali: estrogeni

  25. Ormoni sessuali: androgeni

  26. Estrogeni: dove vengono prodotti … Estrogeni (aromatasi) Gonadotropine (FSH + LH) Progesterone PREMENOPAUSA Ovaio Prolattina ormone della crescita Corticosteroidi Ipofisi POSTMENOPAUSA Surrenali Androgeni Estrogeni ACTH Progesterone Conversione periferica (aromatasi) Fonte: Istituto Nazionale Tumori Milano

  27. COREGOLATORI RECETTORI E E Attivatori Repressori modificazioni conformazionali Dimero RE RE E E Legando Estrogeni o SERM ERE ER Promoter Gene DNA … e come agiscono Osborne, JCO, 2000 Trascrizione - mRNA - proteine

  28. Surrene: porzione corticale Gli stimoli dal SNC attivano i neuroni colinergici pregangliari SN Autonomo), che agiscono sulle cellule cromaffini della midollarre surrenale. Questa secerne: epinefrina (adrenalina) e piccole quantità di norepinefrina. Le prime due fasi avvengono nel citoplasma, la conversione da dopamina a noradrenalina nei granuli secretori, dove viene conservata l’adrenalina. Le ghiandole surrenali sono poste sopra i due reni. La loro zona più esterna è detta corticale, quella più interna midollare La CORTICALE produce: • CORTISOLO che induce la sintesi e la liberazione di glucosio • ALDOSTERONE coinvolto nella regolazione delle concentrazioni di ioni, specie sodio e potassio

  29. Surrene: porzione midollare La midollare produce: • CATECOLAMINE sostanze ad azione ormonali formate dall’anello benzenico dell’amminoacido TIROSINA. Esse comprendono  • ADRENALINA (epinefrina) • NORADRENALINA (norepinefrina) • DOPAMINA. Essi agiscono sia da ormoni che da neurotrasmettitori. Esse accelerano il battito cardiaco e aumentano la forza delle contrazioni, aiutando l’organismo a resistere allo stress

  30. Azione delle catecolamine • ADRENALINA (epinefrina). Produce un’azione di stimolo su: • Cuore  azione inotropa, cronotropa positiva (aumenta la forza e la frequenza) • pressione arteriosa • vasocostrizione cutanea, renale • • vasodilatazione muscolatura striata • rilassamento muscolatura liscia • contrazione muscolatura striata • metabolismo • iperglicemia, lipolisi

  31. dalla tirosina agli ormoni e ai neurotrasmettotori 2 3 1 CH2- NH2 CH- COOH-NH2 dopamina CH- COOH-NH2 DOPA 1 Tirosina idrossilasi 4 DOPA decarbossilasi 2 3 Dopamina idrossilasi tirosina CH2- NH2 CH2- NH-CH2 4 Metil transferasi (nella midollare del surrene noradrenalina ADRENALINA

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