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Paramorfismi e Dismorfismi

PRINCIPALI ALTERAZIONI DELL’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO IN ETA’ EVOLUTIVA. Paramorfismi e Dismorfismi. Prof. Calogero Stefanelli. PARAMORFISMI.

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Paramorfismi e Dismorfismi

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  1. PRINCIPALI ALTERAZIONI DELL’APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO IN ETA’ EVOLUTIVA Paramorfismi e Dismorfismi Prof. Calogero Stefanelli

  2. PARAMORFISMI Si tratta di deformità in genere transitorie, correggibili volontariamente, non sostenute da alterazioni scheletriche.Sono il risultato di posizioni scorrette e atteggiamenti posturali viziosi che con il tempo sono causa di dolore. Di solito sono forme che si possono correggere attraverso esercizi specifici di rieducazione posturale. Sono in generale forme transitorie, che non comportano, se trattate adeguatamente, alterazioni delle strutture scheletriche. Sono forme reversibili (spesso regrediscono spontaneamente) ma devono comunque essere diagnosticate precocemente per essere trattate con successo soprattutto nell’età dello sviluppo.

  3. PARAMORFISMI Difetti del portamento, che senza alcuna modificazione ossea, alterano l’armonico sviluppo dell’organismo. Sono difetti lievi che se ben curati non comportano alcun problema. Esempi di paramorfismi sono: Deviazioni della colonna vertebrale per differente lunghezza degli arti inferiori, per contrattura unilaterale della muscolatura paravertebrale (da irritazione di una radice nervosa dello sciatico, ecc.), scapole alate, ecc.

  4. Atteggiamento scoliotico Deviazione della colonna vertebrale nel senso destra-sinistra che si può verificare su tutta la colonna. Si parla di atteggiamento scoliotico se la deviazione compare solo quando il soggetto assume alcune posizioni: in piedi, per esempio. A parte alcune eccezioni, la deviazione si riduce completamente in posizione distesa, a bacino equilibrato. difetto ad un arto inferiore; La diagnosi radiografica (per misurazioni del grado di gravità) è indicata solo dopo il controllo della postura che individua eventuali: - differenze nel triangolo della taglia. - dislivelli delle spalle. - presenza del gibbo dorsale o lombare che si evidenzia maggiormente flettendo il busto in avanti (segno che può essere assente nell'atteggiamento scoliotico).

  5. Atteggiamento iperlordotico Accentuazione della curva fisiologica lombare. Atteggiamento ipercifotico e iperlordotico Sono causate da un basso tono muscolare a livello dorsale e lombare. Con una buona attività fisica questi due paramorfismi si possono evitare. Atteggiamento ipercifotico Accentuazione della curva fisiologica dorsale del rachide che spesso si associa ad una iperlordosi lombare o cervicale compensatoria (cifolordosi Atteggiamento iperlordotico Accentuazione della curva fisiologica lombare.

  6. Scapole Alate Si hanno scapole alate nel caso in cui il margine vertebrale e l’angolo inferiore della scapola risultino spostati in avanti sulla gabbia toracica. Questo paramorfismo è causato dalla mancanza di tono di alcuni muscoli del tronco,come il gran dentato e il trapezio. Si viene a creare così sorta di fossetta piuttosto pronunciata sotto la sporgenza delle scapole. Le scapole alate si evidenziano in particolare nell’età puberale e tendono a scomparire nel tempo.

  7. DISMORFISMI Sono quelle modificazioni della normale morfologia, sostenute da alterazioni congenite (malformazioni) o acquisite delle strutture muscoloscheletriche.

  8. SCOLIOSI Curvature patologiche irreversibili della colonna vertebrale nel piano frontale (in senso latero-laterale). Una alterazione della corretta forma della colonna vertebrale caratterizzata da una torsione della colonna nei tre piani dello spazio.

  9. SCOLIOSI Questa deviazione è caratterizzata da: • Curva primitiva. Inclinazione laterale delle vertebre (asse di gravità spostato verso il lato della concavità). • Curva compensatoria. Rotazione compensativa dal lato opposto (tentativo di riportare la gravità al centro mediante una o più curve di compenso)

  10. SCOLIOSI La deformazione sul piano trasverso, costituita da una rotazione localizzata a formare il gibbo, rappresenta l'elemento più dannoso per la morfologia del soggetto.

  11. IPERCIFOSI e IPERLORDOSI Curvature patologiche della colonna vertebrale nel piano sagittale che si accompagnano ad alterazioni strutturali dei corpi vertebrali. Cifosi patologica o ipercifosi dorsale Quando l’angolo della cifosi dorsale è maggiore di 35 gradi (curvatura convessa). Lordosi patologica o iperlordosi Curvatura in avanti della colonna a livello lombare (il bacino ruotato anteriormente fà risultare la pancia sporgente).

  12. DISMORFISMI degli ARTI INFERIORI GINOCCHIA VALGHE atteggiamento ad x GINOCCHIA VARE tipica forma a parentesi ( ) GINOCCHIA RECURVATE ginocchia iperestese o ruotate in dentro PIEDE CAVO volta plantare molto accentuata PIEDE PIATTO annullamento dell’arco plantare

  13. VarismoL’angolo di deviazione è inferiore a 180° relativamente alla linea mediana del corpo.(l'asse longitudinale del primo segmento scheletrico forma con quello del secondo segmento un angolo con il vertice verso l’esterno Valgismo L’angolo di deviazione è superiore a 180° relativamente alla linea mediana del corpo.(l'asse longitudinale del primo segmento scheletrico forma con quello del secondo segmento un angolo con il vertice verso l’interno, verso la linea mediana del corpo).

  14. PIEDE PIATTO È dovuto ad un abbassamento della volta plantare. Col tempo, può causare il calcagno valgo (l’asse è inclinato verso l’esterno). La malformazione, frequente nell’infanzia, di solito scompare da sola. Se invece si accentua, i rimedi sono il plantare nella scarpa e , se questo non basta, l’intervento chirurgico.

  15. PIEDE CAVO È il contrario del piede piatto: una volta plantare più arcuata e più alta del normale che può provocare dolori nella parte anteriore del piede. Per eliminarli di solito basta l’uso del plantare adatto nelle scarpe. Se non è sufficiente si può effettuare una correzione chirurgica.

  16. Consigli per la prevenzione Per raggiungere e conservare la posizione eretta l’uomo ha dovuto raggiungere un’ottimale compromesso tra equilibrio energetico e comfort psicofisico. La continua contrazione dei gruppi muscolari scheletrici rende possibile mantenere la posizione eretta (postura); per questo è assai importante che il tono dei muscoli sia sempre buono. Naturalmente per mantenere la stazione eretta , la colonna vertebrale è sottoposta a continui adattamenti e sforzi. Se si assumono posizioni non corrette, si richiede ai muscoli sforzi maggiori, con trazioni anche su legamenti e ossa, affaticamento e conseguente atteggiamento di comodo. Per mantenere un buon stato di salute a livello del portamento e per prevenire dei dolori a livello della colonna vertebrale, si devono mantenere tonici i muscoli facendo attività fisica; sia evitando posizioni o movimenti scorretti.

  17. Consigli per la prevenzione L'ergonomia è la ricerca del miglior rapporto tra attività della vita quotidiana e ambiente su cui si interagisce (ad esempio tra lavoratore e ambiente di lavoro) attraverso:- le più corrette modalità di esecuzione dei movimenti - l'uso di strumenti idonei (sedie, tavoli, supporti, ecc.). Ognuno deve muoversi correttamente per prevenire (e curare) non bisogna pensare di cambiare il proprio modo di muoversi solo "a causa" del dolore. Bisogna pensare prima di eseguire qualsiasi movimento, finché il modo corretto di muoversi non è entrato automaticamente nei nostri schemi. E' pericoloso per la schiena sia un carico elevato istantaneo (ad esempio il sollevamento di un peso) che, allo stesso modo, bassi carichi ripetuti frequentemente nel tempo. Forse il più importante intervento che una persona può mettere in pratica è comunque quello di cambiare frequentemente la propria posizione (anche se corretta).

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