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SEMINARIO DI FORMAZIONE

SEMINARIO DI FORMAZIONE “L’uso delle tecnologie informatiche per l’integrazione degli alunni diversamente abili LAVORARE SULLE ABILITA’ PER UN APPRENDIMENTO EFFICACE”. A cura di Tritonj Maria Rita e Villa Raffaella. SORRIDERE. per crescere. Cosa altro proporre ai nostri ragazzi?.

sabina
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Presentation Transcript


  1. SEMINARIO DI FORMAZIONE “L’uso delle tecnologie informatiche per l’integrazione degli alunni diversamente abili LAVORARE SULLE ABILITA’ PER UN APPRENDIMENTO EFFICACE”. A cura di Tritonj Maria Rita e Villa Raffaella

  2. SORRIDERE per crescere

  3. Cosa altro proporre ai nostri ragazzi?

  4. Il gioco può essere un elemento importante nella rieducazione e nello sviluppo del bambino,sia esso disabile o normale. Può essere anche un momento fondamentale per la socializzazione e l’integrazione del bambino handicappato nella classe, se vissuto liberamente. Spesso, invece,si ritiene che il bambino con disabilità non possa partecipare a certe attività, mentre basterebbero pochi piccoli accorgimenti per rendere il gioco adatto a tutti. Non c’è bisogno di insegnare giochi “speciali”, ma piuttosto di trovare soluzioni “speciali” per far sì che ogni gioco sia accessibile a tutti, riscoprendo così attività a volte trascurate ma molto utili e importanti anche per bambini normali

  5. L’uso dei burattini e il disegno onirico rientrano nelle metodologie che tendono alla formazione dell’individuo come persona totale. Questo modo di disegnare si chiama onirico perché vengono stimolati gli stessi meccanismi del sogno, attinge al nostro mondo interiore e la produzione è involontaria e automatica. Il disegno onirico viene usato come risveglio della creatività e come possibilità che viene data all’individuo di manifestare i propri contenuti profondi attraverso immagini simboliche che raccontano e, così facendo, creano quel ponte fra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ di noi che permette di dar forma alle tensioni interiori, le quali ne risultano alleggerite; queste possono così passare,scorrere, anche senza bisogno di verbalizzarle. Lo stesso risultato si raggiunge anche lavorando sulle fiabe, secondo una precisa metodologia. Queste, tramite i simboli, le analogie e le metafore, trattano in verità della trasformazione della personalità. Le fiabe sono utili a risvegliare e poi elaborare l’immaginario simbolico che ognuno possiede, mirando a suscitare associazioni personali; a queste si potrà poi dare espressione attraverso la drammatizzazione con i burattini.

  6. Ippoterapia L’effetto terapeutico della riabilitazione equestre si basa sul particolare rapporto dialettico che si instaura tra il soggetto ed il cavallo, fondato su un linguaggio prettamente motorio, ricco di sensazioni piacevoli e rassicuranti, estremamente coinvolgenti sotto il profilo emotivo. Fino dalle fasi iniziali, a terra, la conoscenza dell’animale e del suo ambiente, il suo accudimento rappresentano la concretizzazione di quelle fantasie particolari evocate dal cavallo in quanto animale fortemente simbolico del super-io, contribuendo ad instaurare senso di fiducia e di sicurezza, che troveranno ancora maggiore stimolazione nella fase successiva del montare a cavallo. 

  7. L’assetto specifico del montare a cavallo rappresenta una vera e propria correzione globale contro gli schemi posturali patologici ( abduzione, semiflessione ed extrarotazione delle anche oltre alla flessione delle ginocchia e delle caviglie contrastano la tendenza alla estensione, all’adduzione, all’intrarotazione, all’equinismo ).Il movimento ritmato ed oscillatorio tipico del cavallo determina sul paziente una molteplicità di stimoli afferenti sensoriali e sensitivi, in specie propriocettivi, che interessano il bacino, il rachide e i cingoli con stimolazione dei sistemi di equilibrio e dei meccanismi di raddrizzamento e di coordinazione.Nel progredire del percorso riabilitativo, ove questo sia possibile, aumenta la capacità di progettare ed organizzare il movimento (conoscenza spazio-tempo), il controllo della propria emotività, il sentimento di fiducia e di autostima, l’inserimento sociale

  8. Esistono anche delle controindicazioni alla riabilitazione equestre che vanno valutate nel singolo caso, sia come patologia associata, sia come grado o livello della malattia principale.Schematicamente si può indicare non indicata nei soggetti che hanno instabilità o malformazioni del rachide, scoliosi gravi, miastenia, atassie gravi, fragilità ossea. Ugualmente controindicata nelle patologie psichiatriche in cui siano presenti fobie, sia per l’animale che per l’altezza, gli attacchi di panico, gli scompensi acuti, le crisi epilettiche frequenti.

  9. La relazione psico-corporea con la musica, il movimento-danza permette ai ragazzi di aprirsi a nuove esperienze e di avviare processi di autenticità che migliorano la qualità della loro vita

  10. “Teatro - terapia" vuole essere un mezzo per il benessere della persona e in questo senso non ha un target di riferimento preciso, può essere usata con persone normalmente nevrotiche, con portatori di handicap, con anziani, adolescenti ecc. Lavorare con la "teatro-terapia" vuol dire operare sulle molte sfacettature che ci compongono come individui, sulle parti a noi sconosciute e su quelle che rifiutiamo di riconoscere, per disparati motivi: adattamento sociale, paura del cambiamento o della scoperta di parti inconsce che potrebbero non piacerci. Tutto ciò lo facciamo mediato dalla rappresentazione teatrale.

  11. PET THERAPY Da alcuni anni, numerosi episodi, anche di cronaca, segnalano il ruolo salutare, se non terapeutico, degli animali in persone con disturbi diversi, psichici e organici, soprattutto subacuti o cronici

  12. -l'animale rappresenta per il bambino una fonte d'investimento emozionale che gli permette di rivelare potenzialità fino a prima rimaste nascoste. Il più importante meccanismo d'azione salutare del rapporto uomo-animale, sul quale si basa gran parte delle applicazioni della pet therapy, è di tipo affettivo: quanto maggiore è il legame emozionale, tanto più intensi sono i risultati benefici. L'emozione, e non soltanto quella che scaturisce dal rapporto con un animale, agisce infatti positivamente nei confronti di molte malattie. -l'animale agisce come elemento catalizzatore di componenti caratteriali, di stabilità affettiva ed emozionale per l'acquisizione della nozione di responsabilità e di un'organizzazione comportamentale

  13. -la presenza partecipata di un animale induce la persona a "uscire" dai suoi problemi, interessarsi all'animale e, tramite questo, anche agli altri. Da questa partecipazione scaturiscono molti effetti benefici, anche indiretti. Doversi interessare all'alimentazione di un animale, per esempio, porta anche a interessarsi alla propria alimentazione, un aspetto importante per molte malattie che danno inappetenza e svogliatezza. Un aspetto molto importante per comprendere come agisce questa terapia è il gioco, il divertimento e non raramente il ridere, che spesso ricorre nel rapporto uomo-animale. Quando un ammalato gioca con un gatto o ride per come si comporta un cane aumenta le sue possibilità di difesa e quindi di guarigione. Il gioco inoltre induce a movimenti ed è la migliore ginnastica.

  14. L'ORTOTERAPIA

  15. L’ortoterapia,che sta per Horticultural Therapy, da tradursi più correttamente con “terapia assistita dalle piante” o con “riabilitazione attraverso la natura”, è una forma di cura volta al miglioramento fisico e psicologico dell’individuo tramite l’interazione, anche solo visiva, con la natura. Si basa cioè sul presupposto, dimostrato con varie ricerche scientifiche, che la vista di un paesaggio verde diminuisca il livello di stress nell’individuo,migliorandone l’umore Ma l’ortoterapia affonda le radici ancor più lontano: in tutte le antiche civiltà l’albero era considerato ricco di grande potere benefico. Basti pensare che in alcune tecniche terapeutiche orientali, come nel Qi Gong cinese, si prescriveva di abbracciare un albero per ottenere da esso sostegno energetico oltre che un contatto rassicurante. Sono i Paesi anglosassoni, Stati Uniti in testa, a guidare la ricerca e la sperimentazione terapeutica dell’ortoterapia, un ambito in cui rientrano anche la pratica del giardinaggio terapeutico e l’utilizzo da parte di disabili fisici e psichici di giardini terapeutici.

  16. Qualche sperimentazione viene condotta anche in Italia, anche se il nostro paese è ai blocchi di partenza in questo settore, A Roma c’è per esempiola Casa Dagogestita dall’Associazione per la riabilitazione del comatoso dove, oltre alla pet-terapy, si pratica la horticultural therapy. Qui i ragazzi svegliatisi da un coma più o meno lungo vengono aiutati a curare i postumi del traumacon l’orto-flori-furt-ticoltura: curando fiori e piante viene accresciuta la loro capacità di attenzione e di responsabilità. Curando le piante, curano se stessi.

  17. Nella horticultural therapy non si parla solo di giardinaggio terapeutico. Grande importanza assumono anche i giardini terapeuticicui è stata dedicata un’intera area alla V edizione “Mostra mercato di piante rare insolite e curiose” svoltasi ad Arona sul lago Maggiore. Nell’anno dei disabili si è dato spazio ai giardini creati su misura per loro, come quello realizzato dal Comune di Torino per i non vedenti che permette loro di muoversi tra piante e fiori senza bisognodi un accompagnatore. Il percorso si snoda per quasi un chilometro sul colle della Maddalena con un sentiero dotato di mancorrente e attrezzato con tabelle in Braille sulle quali sono descritti gli elementi naturali che costituiscono il percorso La horticultural therapy nelle sue varie forme (giardinaggio terapeutico, giardini terapeutici e healing landscape cioè interazione visiva con un paesaggio verde) rappresenta quindi una terapia di sostegno alle tradizionali cure mediche

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