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L’economia come scienza morale La visione di Keynes

L’economia come scienza morale La visione di Keynes. Maria Cristina Marcuzzo Sapienza, Università di Roma. Dal punto di vista della mela.

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L’economia come scienza morale La visione di Keynes

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Presentation Transcript


  1. L’economia come scienza moraleLa visione di Keynes Maria Cristina Marcuzzo Sapienza, Università di Roma

  2. Dal punto di vista della mela • “E' come se la caduta a terra della mela dipendesse dai motivi della mela, se alla mela conviene o meno cadere e se la terra vuole davvero che la mela cada, e dai calcoli sbagliati della mela di quanto lontana dal centro della terra” (Keynes a Harrod, 1938) • L'economia è una scienza morale perchè ha: • "a che fare con l'introspezione e con i valori ... con le motivazioni, le aspettative e l'incertezza psicologica” (ibidem) • Fisica ->scoprire regolarità da cui derivare leggi generali • Economia ->cogliere gli effetti di decisioni prese in un contesto di incertezza.

  3. Non ci sono “forze naturali” • "non possiamo sperare di fare generalizzazioni completamente accurate" (Teoria Generale) perchè il sistema economico non è regolato da "forze naturali" che gli economisti possono scoprire e ordinare in una chiara sequenza di cause e di effetti. • Il compito dell' economia è quello di "selezionare le variabili che possono essere deliberatamente controllate e governate da una autorità centrale nel tipo di sistema in cui viviamo”

  4. Promuovere valori e atteggiamenti che possano rendere migliore la società: “Sono passate molte generazioni da quando gli uomini individualmente hanno incominciato a impiegare la ragione e la morale al posto del cieco istinto come molla dell'azione. Adesso è arrivato il momento di farlo collettivamente” (J.M. Keynes) Compito dell’economista

  5. L’interesse individuale Lasciare che gli individui perseguano il proprio interesse personale - - non produce il bene sociale. Perché? non ci sono forze in grado di armonizzare gli interessi individuali l'esito aggregato del comportamento economico non è lo stesso di quello individuale. 5

  6. Politiche Keynesiane non di Keynes Le politiche keynesiane del "stop and go" o del "fine tuning" - si basavano invece sull'idea che il sistema economico fosse come un meccanismo su cui si poteva intervenire direttamente per ottenere gli effetti desiderati. Una politica di basso costo del denaro non avrebbe potuto non incoraggiare l'investimento, data la relazione inversa tra la funzione di investimento e il tasso di interesse e data la supposta stabilità della scheda della preferenza per la liquidità C’è una alternativa tra disoccupazione e inflazione, per l'esistenza di una curva di Phillips negativamente inclinata e per il fatto che le aspettative sono in genere adattive (i lavoratori si aspettano che il tasso di aumento dei prezzi nel futuro sia pari a quello che è stato nel passato).

  7. L' economia keynesiana, o meglio la sintesi neoclassica, ha interpretato il messaggio di Keynes nel senso di poter governare la macchina economica in funzione degli obiettivi desiderati, quali un alto livello di occupazione e un basso livello di inflazione, basandosi su un modello del sistema economico che, replicandone il funzionamento, poteva essere empiricamente verificato e le cui previsioni potevano essere usate per forgiare gli strumenti di intervento. I modelli come macchina economica 7

  8. L'enfasi posta sulla previsione, la misurazione, la verifica empirica era garanzia dell'aspetto scientifico della teoria economica, dove "scientifico" vuol dire somiglianza con la fisica, con il suo rigore e la sua capacità predittiva. Le caratteristiche di un approccio scientifico sono interpretate nel senso di poter fare una separazione netta tra valori e fatti, tra scienza e ideologia, tra analisi e prescrizioni. Il rifiuto di Keynes di considerare l'economia come una disciplina che si propone di scoprire leggi scientifiche" e di essere wertfrei, si fonda sulla premessa che "il pensiero morale" e i "valori morali" sono parte di ogni filosofia sociale. Il punto cruciale è come i fini prescelti possano essere meglio e prima raggiunti, contrastando sul piano etico abitudini e pratiche sociali indesiderate Il pensiero morale 8

  9. [Negli ultimi vent'anni] ho impiegato tutta la mia energia per persuadere i miei concittadini e il mondo in generale a cambiare le teorie tradizionali, e accettando un modo di pensare migliore, allontanare la maledizione della disoccupazione. (Keynes 1944). Un modo di pensare migliore -> teoria che eliminasse la disoccupazione sconfessando la teoria economica tradizionale per cui ogni livello di disoccupazione esistente - stabilito dalle forze di mercato - era un livello "naturale". Ruolo della persuasione 9

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