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Le richieste di indagini psico-sociali afferenti ai Servizi Sociali

PAS –Sindrome di Alienazione Genitoriale Intervento giuridico e psicologico “Ruolo dei Servizi Sociali. Metodologia di intervento” Dott.ssa M.Pia Guarino. Le richieste di indagini psico-sociali afferenti ai Servizi Sociali. Tribunale per i Minorenni Tribunale Ordinario

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Le richieste di indagini psico-sociali afferenti ai Servizi Sociali

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Presentation Transcript


  1. PAS –Sindrome di Alienazione Genitoriale Intervento giuridico e psicologico“Ruolo dei Servizi Sociali. Metodologia di intervento” Dott.ssa M.Pia Guarino

  2. Le richieste di indagini psico-sociali afferenti ai Servizi Sociali • Tribunale per i Minorenni • Tribunale Ordinario • Procura della Repubblica presso il T.M. • Procura della Repubblica presso il T.O. • Dipartimento Giustizia Minorile USSM

  3. Metodologia di intervento dello psicologo • colloqui con i genitori del minore • anamnesi personale e familiare • fasi del ciclo vitale, eventi normativi (matrimonio, nascita dei figli, crescita ecc. e paranormativi (crisi economica, malattie, morti premature) • eventuali traumi • modalità di gestione del conflitto • test

  4. Metodologia di intervento dello psicologo • notizie anamnestiche relative al minore • osservazione delle modalità comunicative verbali e non verbali e colloquio • osservazione della qualità dell’attaccamento a ciascun genitore • visione di cartelle cliniche e pagelle scolastiche • test e analisi delle relazioni familiari

  5. Metodologia di intervento dell’assistente sociale • colloqui con i genitori del minore e con il minore • anamnesi sociale: • istruzione, lavoro svolto, reddito, tipo di organizzazione familiare, interessi, tempo dedicato al minore, presenza di altri parenti nel contesto familiare • visita domiciliare finalizzata a conoscere gli spazi di vita dei genitori e del minore • colloqui con gli insegnanti e altri adulti significativi

  6. Discussione del caso • Psicologo e Assistente Sociale lavorano in sinergia e dopo aver effettuato, secondo la metodologia che attiene alle singole professionalità, la raccolta di tutti i dati,discutono il caso e si confrontano prima di stilare le relazioni psicologiche e sociali con le proposte di intervento che saranno inviate all’Autorità Giudiziaria

  7. Dispositivo del Tribunale • In via provvisoria • In via definitiva • Affida il caso ai Servizi Sociali, con prescrizioni ai genitori e agli operatori,che dovranno relazionare periodicamente o comparire innanzi al magistrato per informarlo sui risultati conseguiti

  8. Un caso di Pas- la storia di Maria • Nel maggio 2007 il T.M. invia ai Servizi Sociali la seguente richiesta: • “Con preghiera di voler prendere in carico la minore in oggetto assicurandole il sostegno psicologico di cui necessita nelle more di ogni altra determinazione da parte di questo Tribunale. Si trasmette all’uopo copia della segnalazione pervenuta dalla Questura - Ufficio Minori” • Stralcio del verbale di s.i. rese da Maria, nove anni,nell’Ufficio Minori della Questura • Domanda: perché sei venuta nei nostri uffici, cosa ci vuoi raccontare? • Risposta: mi chiamo Maria,sono venuta qui accompagnata da mamma perché oggi alle 16,30 dovevo incontrare mio padre, ma io non lo voglio vedere, non sento il suo amore a differenza di mia madre. Se mi obbligate ad andare agli incontri io scappo via o mi faccio investire da una macchina, preferisco morire!!!

  9. Sospensione degli incontri • Maggio 2007 l’Ufficio Minori della Questura, a cui la madre della minore si era rivolta, sollecita il Tribunale a valutare la sospensione degli incontri tra padre e figlia, avendo la bambina manifestato la volontà di porre in essere atteggiamenti autolesionistici • Luglio 2007 il G.I. dispone la sospensione degli incontri tra padre e figlia per ragioni cautelative

  10. Prime convocazioni • Il padre di Maria arriva accompagnato dall’avvocato che parla in sua vece, il sig. G. appare stanco, sfiduciato e quasi demotivato • La signora si presenta da sola ed esprime subito preoccupazione circa il nuovo percorso psicologico che la figlia dovrà seguire presso i Servizi Sociali, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, perchè la bambina è già stata seguita in passato da altri operatori ed ha minacciato il suicidio se sarà ancora costretta ad incontrare il padre. • Maria usa parole che appartengono ad un linguaggio adulto, mostra un atteggiamento sprezzante verso il padre e lo descrive solo con caratteristiche negative • Appare egocentrica, mostra un atteggiamento ostile, rifiutante e provocatorio • Presenta disturbi psicosomatici: la madre esibisce una cartella clinica da cui si evince la diagnosi di “gastropatia acuta”

  11. Osservazioni • La madre trasmette alla figlia i sentimenti di aggressività e frustrazione in maniera sia consapevole che inconsapevole e mostra problemi di contenimento dei propri sentimenti • La forte coalizione madre- figlia sostituisce la deludente coalizione coniugale • L’atteggiamento del padre sembra contribuire al rinforzo e al mantenimento di questo meccanismo. Teme che una relazione risoluta possa portare ad un ulteriore allontanamento • La figlia non vede in lui nessuna forma di rassicurazione e continua a riporre fiducia solo nel genitore alienante • Mostra forte attaccamento verso il genitore affidatario e palesa la salda convinzione che solo lei è “il genitore buono” • Talvolta Maria piange senza che tale atteggiamento sia in relazione al contesto, singhiozza e presenta apnee

  12. Presa in carico del caso e ricostruzione storica • Dai colloqui effettuati con i genitori si apprende che hanno rispettivamente 44 anni il padre e 42 la madre, lui e’ un agente di commercio e la signora un’educatrice. Il loro fidanzamento e’ durato tre anni • Subito dopo il matrimonio celebrato nel ‘96 iniziano i dissapori che la signora attribuisce all’invadenza della suocera, persona determinata ed autoritaria, dalla quale il figlio non si e’ mai staccato emotivamente • Il padre di Maria descrive la moglie come capricciosa ed intemperante e riferisce che ha trascorso quasi tutto il periodo della gravidanza a casa della madre, rimanendovi anche dopo la nascita della bambina,(agosto ‘98) pertanto si sentiva escluso ed inutile

  13. Ricostruzione storica • Inizia la battaglia legale nel dicembre ’98 con la richiesta di separazione promossa dalla signora (Maria ha quattro mesi), il padre torna a vivere nella casa dei genitori • Marzo’99 - dal G.I vengono adottati provvedimenti provvisori ed urgenti che stabilivano l’affidamento della figlia alla madre. (la bambina ha sette mesi) anche se il padre aveva facoltà di tenere con sé la figlia per tre giorni consecutivi • Maggio ’99 – il G.I.conferma l’affidamento esclusivo della figlia alla madre (Maria ha nove mesi) • A seguito di successiva istanza depositata dalla ricorrente, in vista dell’approssimarsi del periodo estivo, viene sospeso il diritto di visita del padre limitatamente ai periodi di luglio e agosto

  14. Ricostruzione storica • Gennaio 2000 viene disposta la 1^ ctu al fine di accertare quali fossero i rapporti affettivi e relazionali di ciascun genitore con la figlia ( di anni due) e individuare le modalità di visita più confacenti all’interesse della minore • Aprile 2000 il G.I. stabilisce che le visite della minore da parte del padre si svolgano presso i Servizi Sociali o presso l’abitazione familiare, ma alla presenza di un a.s. • Ottobre 2001 viene disposta la sostituzione del G.I. ed il fascicolo viene riassegnato ad altro istruttore • Luglio 2002 il nuovo G.I. affida all’ufficio di Mediazione familiare il compito di supportare i genitori e la minore, stabilendo che in caso di mancata collaborazione rimanessero in vigore le condizioni di visita stabilite nell’aprile 2000

  15. Ricostruzione storica • Gennaio 2004 Il padre chiede di modificare le modalità di visita (la minore ha cinque anni) chiedendo di vedere la figlia tutti i giorni fuori dalla casa coniugale e in assenza della moglie che si opponeva a tale richiesta • Ottobre 2005 lamentando l’atteggiamento ostruzionistico della moglie, viene chiesta la nomina di uno psicologo- psicoterapeuta al fine di valutare i possibili danni derivati alla figlia dal perdurare dell’assenza della figura paterna (Maria ha sette anni) • Gennaio 2006 il G.I. dispone una seconda ctu sulla minore per verificare la sussistenza di un processo di graduale avvicinamento al padre, di motivi di condizionamento pregiudizievoli per il suo sviluppo psicologico e per valutare un eventuale cambio di affidamento o un programma di incontri più confacenti al caso

  16. Ctu psicologica e supporto psicoterapeutico • Sulla scorta degli esiti della ctu psicologica espletata, con ordinanza del 2007 viene disposto supporto psicoterapeutico a mezzo della ctu già nominata, stabilendo che tale percorso dovesse intendersi provvisoriamente sostitutivo del regime delle visite stabilito con l’ultima ordinanza e rivelatosi in concreto inattuabile • Il fine precipuo di tale percorso era di curare il riequilibrio delle relazioni familiari, nonché di preparare ed avviare la progressiva ripresa della relazione padre-figlia. • Nonostante il padre della minore offrisse “ massima collaborazione”, la madre dettava le condizioni, meta- comunicava in modo paradossale sull’altro genitore e anche sui consigli che le venivano dati

  17. Diagnosi di Pas di grado grave • Si evidenziava “comportamento adultomorfo di Maria che attaccava con varie critiche il padre con svariati tentativi di spiegazioni delle accuse e di flashback non sempre suoi, presentava indifferenza verso il padre, incapacità di provare sensi di colpa e nello stesso tempo piena aderenza alla madre • Alla luce di questi dati si evidenziava nella minore un quadro di “Sindrome di alienazione genitoriale di grado grave” ed il ctu proponeva l’invio al servizio territoriale per la prosecuzione della psicoterapia

  18. Alcuni test somministrati a Maria presso i Sevizi Sociali • FRT (Family Relation Test)di E.Bene e J.Anthony • dispositivo semplice ed oggettivo per l’indagine delle relazioni emotive del bambino con la sua famiglia • consente di studiare in particolare le relazioni e le tensioni familiari così come vengono esperite direttamente dal bambino • evidenzia i sentimenti che il paziente nutre verso l’altro • gli eventuali sintomi

  19. Aree esplorate dall’FRT • Sentimenti positivi, sia provenienti dal bambino, sia vissuti dal bambino come provenienti dagli altri • Sentimenti negativi, sia provenienti dal bambino, sia vissuti dal bambino come provenienti dagli altri • Sentimenti di dipendenza dagli altri

  20. Materiale del test FRT • 20 figure di cartone che rappresentano persone di varie età, forme e misure, sufficientemente stereotipate in modo da rappresentare i componenti di una famiglia qualunque, in modo da permettere al soggetto di scegliere tra loro il suo circolo familiare • Oltre alle figure dei familiari è inclusa un’altra importante figura che appare voltata di spalle. Si tratta di “Nessuno” e serve a raccogliere gli item che il soggetto decide di non assegnare a nessuna delle figure scelte • Ciascuna figura ha per base una scatola con un’apertura nella parte superiore in cui vengono inseriti gli item relativi • Gli item sono stampati su cartoncini singoli che vengono letti al soggetto, quindi gli viene chiesto e di mettere ciascun cartoncino nella scatola della figura a cui meglio si adatta • Il numero di item per la versione bambini è di 47

  21. Gli item del test: alcuni esempi • Sentimenti positivi diretti verso l’altro (da 00 a07) • Chi ti è più simpatico fra tutte queste persone? • Sulle gambe di chi ti piace sedere? • Con chi ti piace giocare? • Sentimenti negativi diretti verso l’altro ( da 10 a 17) • Chi non ti piace? • Chi vorresti sculacciare? • Chi vorresti mandar via tra queste persone? • Sentimenti positivi diretti verso Sé (da 20 a 27) • A chi piace giocare con te? • Chi ti rende felice? • Chi è simpatico con te?

  22. Gli item del test: alcuni esempi • Sentimenti negativi diretti verso Sé( da 30 a 37) • Chi ti fa essere triste? • Chi ti fa piangere? • A chi non piaci? • Dipendenza ( da 40 a 47) • Chi ti dovrebbe rimboccare le coperte del lettino? • Chi desideri quando non ti senti bene? • Chi desideri quando hai paura?

  23. Somministrazione del test • Dimmi chi sono le persone che vivono con te a casa? • Dimmi, chi sono le persone della tua famiglia? • Vedi tutte queste figure che stanno in piedi? • Ora faremo finta che alcune di queste siano le persone della tua famiglia • Farà parte del gioco anche la scatolina raffigurante “Nessuno” • Qui ci sono tanti cartoncini con dei messaggi scritti su ognuno, io ti leggerò cosa dicono e tu imbucherai ciascun cartoncino nella scatolina con la persona che secondo te andrà meglio • Se il messaggio sul cartoncino non va bene per nessuno, lo imbucherai in “Nessuno” • A volte capiterà che un messaggio andrà bene per più di una persona. Quando è così tu darai a me il cartoncino

  24. Lo Scoring • Appena il soggetto ha terminato il test, l’esaminatore tira fuori i cartoncini dalle singole scatole con le figure e prende nota del collocamento di ciascuno sui moduli per la tabulazione delle risposte • Se sembra in grado di farlo, il bambino può aiutare l’esaminatore in questa operazione leggendo il numero di ciascun item • Aiutare l’esaminatore è rassicurante per il bambino e serve a dargli una sensazione di importanza

  25. Modulo per la tabulazione delle risposte e la registrazione dei risultati

  26. Analisi dei risultati • Maria ha scotomizzato la figura paterna, manifestando forte avversione e ostilità, comunicando alla stregua del fenomeno della disconferma: “Tu non esisti!” • Come componenti della famiglia ha indicato inizialmente la madre e se stessa, aggiungendo solo in un secondo momento i cugini e gli zii, evidenziando una relazione invischiata con la figura materna ed un marcato spostamento di sentimenti affettivi • Ha attribuito a “Nessuno”un alto numero di item negativi, mostrando come prevalente il meccanismo di difesa della “Negazione” affrontando così i fattori stressanti interni ed esterni e rifiutando di riconoscere certi aspetti dolorosi della realtà esterna o dell’esperienza soggettiva

  27. I.R.F. INDICATORE DEI RAPPORTI FAMILIARI • Tecnica proiettiva che consta di una serie di tavole ambigue raffiguranti situazioni familiari • Il soggetto descriverà i rapporti familiari così come egli stesso li percepisce • L’intento è di raccogliere informazioni sui sentimenti, gli atteggiamenti e i rapporti tra membri di una famiglia • Comprendere la differenza tra la reale condizione familiare e quella percepita

  28. Consegna I.R.F. • Ho qui delle figure che rappresentano delle persone che fanno varie cose; vi sono dei bambini e delle persone grandi • Vorrei che tu dessi un’occhiata e mi dicessi qualcosa di loro • Vorrei che mi dicessi che cosa, secondo te, stanno facendo o dicendo queste persone

  29. Tavola M2 -9B= Madre e Bambina • “Due amiche si sono incontrate e un’amica sta leggendo un libro e quell’altra la guarda da dietro. Non parlano perché sono attente al libro”

  30. Tavola B4 – 22B = Bambina • “La mamma è entrata in cucina o dove tengono il tavolo e ha visto nel frigo perché aveva fame e non ha trovato niente e ha questa faccia qui, è di notte, di sera, perché è vestita con gli abiti da casa

  31. Tavola P3- 14B= Padre e Bambina • “……………il fratello grande sta leggendo il giornale e la bimba sta giocando a pallone. La bimba dice al fratello, lo chiama per nome e gli dice: “Guarda, guarda, si sono aperte le tende!” e si è entusiasmata per questo fatto

  32. Tavola P2- 8B = Padre e Bambina • ……….……………………. La sorellina è malata, allora entra il fratello, i genitori non l’hanno mandata a scuola. Il fratello chiede: “Com è andata la scuola? Come va la febbre?” • “ Ce l’ho sempre a 38”

  33. Tavola P4- 20B = Padre e Bambina • ………………………………………..Il nonno va a trovare la famiglia in casa, la bambina va ad aprire la porta e dice: “ Da quanto tempo non ci vediamo!!!” Il nonno dice: “ ho avuto un forte mal di schiena, ora l’ho curato…e sta bene”.

  34. Osservazioni Psicodiagnostiche • Ansia e paura nell’incontrare l’altro genitore in assenza di ragioni concrete • Il soggetto affronta i conflitti emozionali e i fattori stressanti interni ed esterni trasferendo un sentimento o una reazione da un oggetto ad un altro oggetto sostitutivo meno minaccioso • Difficoltoso processo di identificazione- differenziazione

  35. Osservazioni Psicodiagnostiche • La configurazione dell’attaccamento si presenta disturbata • L’ipercoinvolgimento fra madre e figlia determina confini diffusi e confusione emotiva • Il soggetto si rifiuta di riconoscere certi aspetti dolorosi della realtà esterna o dell’esperienza soggettiva • Disturbo dell’età evolutiva

  36. Decreto del T.M. Luglio 2008 • Preso atto degli esiti in cui si evidenzia un quadro di Sindrome di alienazione genitoriale di grado grave • Si suggerisce per la minore un percorso psicoterapeutico finalizzato al ri-conoscimento con il padre • Un graduale e progressivo riavvicinamento della piccola alla figura paterna in considerazione dell’indispensabilità di entrambi i genitori per un sano sviluppo della personalità

  37. Decreto del T.M.Luglio 2008 • P.Q.M. provvede in via definitiva • Incarica il Servizio Sociale del Comune di Foggia a porre in essere interventi di sostegno di cui in premessa • Prescrive alla madre di non ostacolare in alcun modo il percorso di sostegno psicologico in favore della figlia volto al recupero della figura paterna • Prescrive alla madre di collaborare con le indicazioni che le saranno impartite dagli operatori, con l’avvertenza che in caso di inottemperanza potranno essere adottati nei suoi confronti provvedimenti limitativi della potestà genitoriale

  38. Provvedimento del Tribunale Ordinario Aprile 2009 • ……………….al fine di ricostruire un valido rapporto con la figura paterna ed assicurare la necessaria ripresa delle frequentazioni tra padre e figlia, al momento inattuabili, non resta altra strada che ricorrere all’affidamento della minore ai Servizi Sociali perché solo tale intervento sostitutivo di responsabilizzazione sembra allo stato, in grado di garantire la prosecuzione del percorso psicoterapico…….. • ………Fermo il collocamento della figlia minore presso l’abitazione materna, affida la medesima ai Servizi Sociali del Comune di Foggia i quali cureranno l’attuazione del programma psicoterapico con obbligo di relazionare quadrimestralmente alla Procura della Repubblica presso il T.M.

  39. Piano di trattamento • Dopo aver inizialmente rispettato i tempi della bambina ed i suoi feedback, non saranno ancora prese troppo sul serio le sue lamentele • Accontentare eccessivamente i suoi desideri di respingere il genitore alienato non va nel suo interesse • Seguendo gli studi di Gardner, la migliore terapia consiste nel dare ai figli la possibilità di sperimentare che il genitore alienato non è così disprezzabile o pericoloso come loro pensano

  40. Situazione attuale • Gli incontri fra la bambina ed il padre sono stati organizzati presso la sede dei Servizi Sociali e sono tuttora in corso • Maria sta mostrando una maggiore apertura verso il genitore, ha iniziato a parlare delle sue esperienze e sembra più serena • Non è ancora pronta per lasciare lo spazio “protetto” del servizio e si dovrà ancora lavorare perché possa raggiungere la capacità di leggere gli eventi in modo critico

  41. GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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