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le forme di governo in un click

le forme di governo in un click. Around the world. PERCHE’?. Ho scelto di concentrarmi sull’area mediterranea, piuttosto vicina alla mia realtà, e, nonostante la sua ristrettezza, ricca di varietà governative significative e di una storia millenaria. I Paesi dell’Europa mediterranea.

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Presentation Transcript


  1. le forme di governo in un click Around the world

  2. PERCHE’? Ho scelto di concentrarmi sull’area mediterranea, piuttosto vicina alla mia realtà, e, nonostante la sua ristrettezza, ricca di varietà governative significative e di una storia millenaria.

  3. I Paesi dell’Europa mediterranea

  4. I Paesi dell’Africa settentrionale

  5. I Paesi del Medio Oriente

  6. Le isole

  7. Qualche accenno storico Dopo la caduta dell'Impero romano, il paese entrò a far parte del regno di Odoacre e poi di quello ostrogoto, mentre nel VI secolo si insediarono nell'area le genti slave. Nel VIII secolo la zona passò sotto il dominio dei Franchi e nel 1245, Federico II di Babenberg, duca d'Austria e di Stiria, ottenne il titolo di Ducato anche alla Carniola. Seguì un periodo di governo della casa di Carinzia e Tirolo, che erano già signori anche dell'area di Gorizia, ma alla morte di Enrico di Carinzia e Tirolo nel 1335 la Carinzia, la Carniola, la Stiria ed altri possedimenti furono assegnati dall'Imperatore Ludovico il Bavaro. Dal 1335 pertanto iniziò il lungo periodo di dominio asburgico dell'attuale Slovenia, terminato solo nel 1918. Dopo la Prima guerra mondiale e la caduta dell'Impero austro-ungarico, la maggior parte dell'attuale Slovenia entrò nel neonato Regno di Jugoslavia; mentre un'altra parte fu attribuita al Regno d'Italia. Durante la Seconda guerra mondiale la Jugoslavia venne dissolta, e nel 1941 la Slovenia fu spartita fra l'Italia, la Germania e l'Ungheria. Alla fine della guerra, nel 1947, la Slovenia, divine repubblica federata alla Jugoslavia socialista, Il 26 giugno 1991 la Slovenia dichiara l'indipendenza dalla Jugoslavia, e vince la successiva Guerra dei dieci giorni riuscendo così ad ottenere il riconoscimento della propria sovranità. Il Paese riuscì poi a non essere coinvolto nella Guerra civile jugoslava

  8. Ordinamento politico • L‘Assemblea nazionaleconta 90 membri, eletti direttamente dai cittadini con un mandato è di quattro anni. • Il Consiglio nazionale, il senato sloveno, conta 40 seggi e viene eletto ogni cinque anni. • Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato ed è eletto dal popolo per un mandato di cinque anni. Può essere eletto solamente due volte consecutive. • Il Governo è composto dal Presidente e dai ministri. Nell’ambito delle loro competenze il Governo e i singoli ministri sono autonomi e responsabili verso l’Assemblea nazionale. Il Presidente della Repubblica, dopo le consultazioni con i capigruppo dei deputati, presenta all’Assemblea nazionale il candidato a Presidente del Governo. Il Presidente del Governo viene eletto dall’Assemblea a maggioranza dei voti di tutti i deputati. I ministri vengono nominati e destituiti dall’Assemblea nazionale su proposta del Presidente del Governo. • Al vertice della Magistratura c’è la Corte suprema. L’Assemblea nazionale elegge i giudici su proposta del Consiglio della magistratura. Il Consiglio della magistratura è composto da undici membri: cinque sono eletti su proposta del Presidente della Repubblica dall’Assemblea nazionale, sei sono invece eletti nelle proprie file tra i giudici. • La corte costituzionale è formata da nove giudici eletti dall'Assemblea nazionale su proposta del Presidente della Repubblica. Il suo presidente è eletto in seno alla stessa con voto segreto e svolge il suo mandato per tre anni.

  9. Un po’ di storia Dopo essere stata abitata dagli iberi e dai celti, tra l’XI e il V secolo a.C, la Spagna venne colonizzata prima dai fenici, poi dai greci e dai cartaginesi. Nel III secolo a.C. divenne possedimento dei romani che la dominarono fino al V secolo d.C. In seguito alla caduta dell’Impero romano, la regione fu invasa dai visigoti ed il loro regno durò quasi due secoli. Nel 714 la Spagna fu conquistata dagli arabi. Nell’XI secolo i sovrani dei regni cristiani del Nord iniziarono la reconquista che ebbe esito positivo nel 1492. Dopo la scoperta dell’America, la Spagna divenne una grande potenza grazie alle colonie d’oltreoceano. Dal 1588, anno in cui la Invencible Armata spagnola venne sconfitta dagli inglesi, iniziò il declino con la Spagna che perse dall’inizio dell’Ottocento le sue colonie nell’America meridionale. Nel 1931 venne abolita la monarchia e fu proclamata la repubblica. Nel 1936 il generale Francisco Franco, dopo una guerra civile durata tre anni, instaurò una dittatura che durò fino alla sua more nel 1975. Dopo di lui la Spagna tornò alla monarchia e fu proclamato re Juan Carlos di Borbone. Nel 1978 fu votata la Costituzione. Il 23 febbraio 1981, elementi ribelli tra le forze di sicurezza hanno tentato un colpo di stato nel tentativo di imporre un governo militare. Re Juan Carlos ha preso personalmente il comando delle forze armate e con successo ha portato i golpisti alla resa.

  10. Ordinamento politico Secondo la Costituzione del 1978, la Spagna è una monarchia ereditaria parlamentare, dove il re ha un ruolo di rappresentanza, ma anche di garante dell’unità e della democrazia. Il potere esecutivo è nelle mani del Consiglio dei ministri, retto da un Primo Ministro, cui il parlamento dà e toglie la fiducia. Il potere legislativo è attribuito a un parlamento bicamerale con mandato di 4 anni, composto di: • Congresso dei Deputati, una camera di 350 deputati, eletti con un sistema proporzionale; • Senato del Regno di Spagna, una camera di 259 senatori. Il potere giudiziario è indipendente. Le prime elezioni democratiche dopo il franchismo si sono tenute il 15 giugno 1977, vinte da una lega di centro destra, l’Unione del Centro Democratico. Il sistema politico è basato sul multipartitismo, ma da tempo due sono i partiti dominanti: il Partito Socialista Operaio Spagnolo (di centro-sinistra) e il Partito Popolare (di centro-destra). • Organizzazioni internazionali cui la Spagna ha aderito  • Membro ONU dal 14 dicembre 1955 • Membro NATO dal 30 maggio 1982 • Membro UE dal 1º gennaio 1986

  11. La storia in breve I primi insediamenti umani sono riconducibili al Neolitico. Certamente vi erano gli Illiri e vi sono tracce di una migrazione celtica nel quarto secolo a.C. Nel 229 a.C. iniziò un lungo conflitto tra Illiri e Romani che portò all'annessione dell'Illiria nel 9 d.C. Tra il 337 e il 395 d.C., durante la disgregazione dell'Impero romano, la Dalmazia e la Pannonia divennero parte dell'Impero romano d'Occidente, durante il periodo giustiniano divenne parte dell'Impero bizantino, per poi essere parzialmente conquistata dagli Avari. I principati di Serbia e il regno di Croazia si divisero il controllo della Bosnia ed Erzegovina nel IX e nel X secolo; il territorio venne poi conteso tra il Regno di Ungheria e l'Impero bizantino fino al XII secolo, quando raggiunse l'autonomia, persa in seguito all’occupazione turca, durata fino al 1881. Il dominio ottomano durò tre secoli e portò l'emergere di una comunità musulmana che divenne maggioritaria; nonostante ciò l’impero iniziò a vacillare. L'instabilità portò a rivolte che si conclusero con il Congresso di Berlino che assegnò la Bosnia e l’Erzegovina al dominio asburgico, durante il quale molte furono le riforme per superare il sistema ottomano, codificando un moderno sistema legislativo e politico. L'Austro-Ungheria il 6 ottobre 1908 proclamò l'annessione della Bosnia ed Erzegovina, formalizzata nel 1909. Alla fine della prima guerra mondiale, il 1º dicembre 1918, la Bosnia entrò a far parte del Regno di Jugoslavia il 3 ottobre 1929. Il 31 gennaio 1946 venne redatta una nuova Costituzione che includeva la Bosnia e l'Erzegovina all'interno della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, un regime di ispirazione comunista e socialista orbitante intorno all'URSS. Quando la Bosnia ed Erzegovina il 3 marzo 1992 proclamò la propria indipendenza, la guerra si abbatté con inaudita furia su Sarajevo. Dopo quattro anni di assedio della capitale, la Comunità Internazionale decise di intervenire militarmente, ponendo così fine al conflitto e imponendo gli Accordi di Dayton. (21/11/1995)

  12. Ordinamento politico La Bosnia ed Erzegovina è composta da tre entità territoriali: •  Federazione di Bosnia ed Erzegovina •  Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina •  Distretto di Brčko Secondo gli Accordi di Dayton, è stata istituita la figura dell'Alto Rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina, la più alta autorità civile del Paese, a cui spetta potere di imposizione di provvedimenti legislativi e di rimozione di pubblici funzionari che ostacolino l'attuazione della pace. La nomina dell'Alto Rappresentante è effettuata da un organo di 55 Stati ed organizzazioni internazionali (di cui l'Italia è membro permanente) ed è approvata ufficialmente dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. La Presidenza della Repubblica è esercitata a rotazione, con turnazione di 8 mesi, dai tre Presidenti, uno per ogni etnia, eletti direttamente dal corpo elettorale ogni 2 anni. Assemblea Parlamentare: forma il cosiddetto Corpo legislativo del Paese è formato da due Camere: La Camera dei Popoli e la Camera dei Rappresentanti I deputati della Camera dei Rappresentanti sono eletti a suffragio diretto ogni quattro anni con sistema proporzionale. I membri della Camera dei Popoli sono nominati ogni quattro anni. I disegni di legge devono essere approvati da tutte e due le camere del Parlamento. Il governo è affidato al Presidente del Consiglio dei ministri, nominato dalla Presidenza con conseguente approvazione da parte della Camera dei Rappresentanti. Il Presidente del Consiglio dei ministri deve essere di etnia diversa dal Presidente di turno della triade presidenziale.

  13. Accenni di storia Fra il II e il I secolo a.C. la regione abitata dagli Illiri cadde in potere dei Romani che la governarono fino al V secolo dell'era volgare. Nel tardo impero romano fu invasa prima dagli ostrogoti e poi dagli avari. Ristabilita la sovranità romana (Impero Romano d'Oriente) nel VI secolo, fu occupata, nel secolo successivo, dai croati, una tribù slava originaria dell'odierna Ucraina. Nel X secolo divenne un regno autonomo, il regno di Croazia. Nel 1102 fu annessa al regno di Ungheria. Nel 1603, la Croazia diventò parte dell'Impero Asburgico. Al termine della prima guerra mondiale, con il Trattato di Versailles, entrò a far parte Regno di Iugoslavia. Nel 1945, il paese diventò membro della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il crollo dei regimi comunisti dell'Europa orientale provocò un indebolimento della Lega Comunista Jugoslava: nel partito vi furono disaccordi sulla linea di gestione della federazione. I delegati croati e sloveni abbandonarono il XIV congresso del partito nel gennaio del 1990 e nel 1991 la Croazia si proclamò stato indipendente.

  14. Ordinamento politico La Costituzione croata del 22 dicembre 1990 ha subito, nel tempo, numerose modifiche le ultime delle quali (fine 2000 - inizio 2001) hanno apportato modifiche consistenti trasformando il precedente governo "semipresidenziale" in uno parlamentare. Il presidente della repubblica viene eletto a suffragio diretto ogni 5 anni ed è comandante in capo delle Forze Armate della Repubblica di Croazia e dei servizi segreti. Il parlamento croato è un organismo legislativo unicamerale con al massimo 160 rappresentanti, eletti dal popolo per periodi di quattro anni. Il governo ha il suo capo nella persona del primo ministro, il quale ha quattro vice primi ministri e 14 ministeri. La Croazia ha un sistema giuridico consistente in: Corte Suprema, tribunali delle varie contee, e tribunali di città. La Corte Costituzionale si occupa di questioni relative alla Costituzione. Il 13 gennaio 1992, il Vaticano fu il primo a riconoscere la Repubblica croata, seguito due giorni dopo dalla Germania. L'attuale governo è guidato da ZoranMilanović  che ha vinto le elezioni del 2011. La Croazia è divisa in 20 regioni (županije), mentre la capitale Zagabria costituisce una propria entità.

  15. La storia in qualche riga Nel I secolo a.C. Giulio Cesare si impossessò del territorio sconfiggendo i galli imponendo il dominio romano che proseguì fino alle invasioni dei popoli germanici. I franchi prevalsero e Carlo Magno li trasformò in un impero. Durante il regno di Luigi XIV la Francia divenne una grande potenza europea. Nel Settecento la crisi economica portò alla Rivoluzione francese e alla conseguente formazione della repubblica. A questo punto le monarchie europee dichiararono guerra alla Francia e Napoleone Bonaparte riuscì a sconfiggerle, facendosi nominare imperatore d’Europa nel 1804. Nell’Ottocento la Francia colonizzò territori asiatici e africani. I Tedeschi la occuparono durante la Seconda guerra mondiale, ma il 6 giugno 1944 gli Alleati sbarcarono in Normandia e liberarono la regione. In seguito a ciò la Francia si era indebolita e perse numerose colonie.

  16. Ordinamento politico La Francia è una Repubblica costituzionale a regime parlamentare semi-presidenziale (con forti poteri in mano al Presidente della Repubblica). La riforma costituzionale del 28 marzo 2003. Prima del 1962 il presidente della Repubblica francese era eletto a suffragio universale indiretto; nel novembre 1962, il presidente indisse un referendum per poter essere eletto a suffragio universale diretto. L'ordinamento politico della quinta Repubblica prevede una Camera dei deputati (Assemblée nationale) di 577 membri, eletti per 5 anni a suffragio universale diretto, e un Senato (Sénat) composto di 331 senatori, eletti per 6 anni a suffragio universale indiretto. Il potere legislativo del Senato è limitato; l'Assemblée nationale ha l'ultima parola in caso di disaccordo tra le due camere. I cittadini francesi all'estero vedono i loro interessi difesi in Parlamento da parte dell'Assemblea dei francesi dell'estero. La Francia è suddivisa in 27 distretti.

  17. La storia in sintesi Quando i Turchi conquistarono i Balcani nel XV secolo, anche il Montenegro cadde sotto il loro dominio diretto, ad eccezione della parte costiera che, dal 1420 al 1797, rimase stabilmente in mano alla Repubblica di Venezia. Alla fine del XVII secolo i Turchi subirono numerose sconfitte ad opera dell'Austria. L'indebolimento dell'Impero Ottomano permise al Montenegro di ottenere una certa autonomia con dei principi-vescovi al governo. Durante il Congresso di Berlino del 1878, il paese ottenne il riconoscimento internazionale della sua indipendenza, a seguito della crisi dell'Est (1875-1878). Il 28 agosto 1910 venne fondando il Regno del Montenegro. Nel 1918 il Montenegro perse la sua indipendenza ed entrò a far parte del Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni. Dal 1945 fece parte della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, come una delle sei Repubbliche Federate. Nel referendum del 1992 la popolazione montenegrina decise di rimanere nella Federazione Jugoslava in cui era rimasta solo con la Serbia. Le tensioni tra i due stati erano critiche nonostante il cambio di politica di Belgrado. Nel 2002, la Serbia ed il Montenegro arrivarono ad un nuovo accordo riguardante la cooperazione. Nel 2003, la Federazione Jugoslava venne ridefinita come "Serbia e Montenegro". La fine dell'unione con la Serbia è stata decisa dal referendum sull'indipendenza del Montenegro del 21 maggio 2006. L'iter si è chiuso il 3 giugno 2006 con la dichiarazione d'indipendenza, seguita e quindi confermata il giorno successivo da un analogo atto da parte della Serbia. Il 22 ottobre 2007 è stata promulgata ufficialmente la nuova Costituzione.

  18. Ordinamento politico Il Montenegro è diviso in 21 comuni (opstine), che prendono il nome dal loro capoluogo. L'organo legislatore è l'Assemblea del Montenegro, parlamento unicamerale composto da 81 membri, tutti eletti per un mandato di quattro anni. Il Governo è retto da un primo ministro, che viene nominato dal Parlamento su proposta del Presidente, e può essere sfiduciato dal Parlamento stesso. Il 22 giugno 2006 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha ufficialmente accolto il Montenegro all’interno del consesso mondiale delle nazioni, divenendo così il 192° membro effettivo dell'ONU. Il 19 gennaio 2007 il paese è entrato nel Fondo Monetario Internazionale. Il 9 ottobre 2008 il Montenegro riconosce il Kosovo come Stato indipendente.

  19. Quadro storico Il territorio albanese è stato abitato fin dalla preistoria. Intorno al VI secolo a.C. gli Illiri, svilupparono una forte identità comune, rafforzando il predominio sul territorio con il commercio e con atti di pirateria. Roma conquistò la regione nel 168 a.C. Nel 395 d.C. l'Illiria si ritrovò sotto il dominio dell'Impero romano d'oriente e subì le invasioni di popolazioni barbare come i Goti e gli Avari; intorno al V secolo fu la volta degli Slavi, che occuparono la parte settentrionale del territorio illirico. Solo le zone costiere rimasero in mano bizantina. Nel 1478 il territorio del Principato dell'Albania entrò a far parte dell'Impero ottomano resistendo però tra il 1443 e il 1479 . Le scintille iniziali della prima guerra balcanica nel 1912 furono innescate anche dalla rivolta albanese tra il 1908 e il 1910, diretta a contrastare le politiche dei Giovani Turchi di consolidamento dell'impero ottomano. A seguito dell'indebolimento dell'impero ottomano l’'Albania fu invasa dalla Serbia nel nord e dalla Grecia nel sud. Il Principato di Albania fu stabilito il 21 febbraio 1914. Durante la prima guerra mondiale parte del territorio fu occupato da un corpo di spedizione italiano. Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal colpo di stato politico-militare guidato da AhmetZogu, che diede vita al Regno albanese. Il regime monarchico fu rovesciato nel 1939, quando l'Albania fu occupata dall'esercito italiano.  Nel novembre del 1940, dopo il disastroso attacco italiano alla Grecia, un terzo del territorio albanese fu occupato dai greci. Dal 1946 al 1990 l'Albania fu uno Stato comunista estremamente isolazionista, stalinista e anti-revisionista. Il nuovo governo fu scelto tramite le elezioni democratiche tenute verso la fine del 1945, e confermarono vincitori, con un'assoluta maggioranza, il gruppo del Fronte Democratico, d'ispirazione comunista. Il movimento di protesta e di rivolta che portò alla rinascita della democrazia, e al ripristino del multi-partitismo sorse in seguito al desiderio di rinnovamento, seguito alla caduta del Muro di Berlino e dei cambiamenti che stavano avvenendo negli altri paesi dell'Est europeo.

  20. Ordinamento politico Il potere legislativo è esercitato dal parlamento unicamerale, composto da 140 deputati, eletti ogni 4 anni. Un progetto di legge può essere proposto da un membro dell'Assemblea, oppure da qualsiasi cittadino che raccoglie 20.000 firme di votanti. Ottenuta l'approvazione dal Parlamento, il progetto di legge viene indirizzato al Presidente della Repubblica, il quale ha il diritto di veto, con la dovuta giustificazione, e può rimandare la legge in una seconda votazione, o coinvolgere la Corte Costituzionale, che ne stabilisce la legittimità, nel caso il capo dello Stato ritenga che la Costituzione sia stata violata. La Costituzione che è in vigore è stata adottata ufficialmente nel 28 novembre 1998, dopo l'esito di un referendum. Nel 1997 l'Albania è stata riaffermata repubblica parlamentare, da un referendum che aspirava alla creazione di una monarchia parlamentare. Capo di stato dell'Albania è il Presidente della Repubblica eletto ogni cinque anni con i 3/5 dei voti dell'Assemblea a scrutinio segreto. L'attuale presidente è BujarNishani, eletto nel luglio 2012. Il Presidente ha il potere di garantire il rispetto della costituzione e di tutte le leggi, opera come Comandante Supremo delle Forze Armate, con la proposta del leader del partito o coalizione di partiti che detiene la maggioranza nell'Assemblea nomina il Primo Ministro. Quest’ultimo raccomanda al Presidente i ministri e con essi esercita il potere esecutivo. L'Albania è suddivisa amministrativamente in 12 prefetture o "contee", a loro volta suddivise in 36 distretti.

  21. Un po’ di storia La Civiltà minoica e la Civiltà micenea erano piena fioritura nel 1500 a.C. Fu Alessandro Magno ad unire il Mondo Greco e a guidarlo in vittoria contro l'Impero persiano. All'impero di Alessandro seguì l'età ellenistica e, nel 146 a.C., la conquista da parte dei Romani. La minaccia turca, concretizzatasi nel 1071 con l'invasione dell'Anatolia, provocò l'indebolimento e il crollo dell'impero Romano d’Oriente. Il bavarese Ottone fu scelto come monarca.  La Grecia dovette abbandonare Smirne e la Tracia Orientale dopo la guerra greco-turca. Il Trattato di Losanna, ratificato nel 1923, chiuse le ostilità fra i due Paesi. Il 4 agosto 1936 il generale IoannisMetaxas instaurò con un colpo stato una dittatura di tipo fascista. Ne seguì la guerra fra Italia e Grecia, in cui le forze armate italiane furono respinte all'interno dell'Albania. Dopo la liberazione, la Grecia fu teatro di una guerra civile fra la Destra e la Sinistra (Comunisti), la prima sostenuta dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, la seconda dall'URSS. Nel 1965, un periodo di instabilità politica condusse al colpo di Stato del 21 aprile 1967, tramite la Dittatura dei colonnelli, appoggiata dal governo americano. Nel 1975 la monarchia fu definitivamente abolita tramite un referendum, ed entrò in atto la Costituzione Repubblicana. Nel 1980 la Grecia rientrò nella struttura di comando. A partire dal 2009 un calo di fiducia degli investitori ha fatto schizzare alle stelle gli interessi sul debito pubblico.

  22. Ordinamento politico La Grecia è una repubblica parlamentare in base al referendum del 8 dicembre 1974. La Costituzione è stata adottata l'11 giugno 1975. Il Presidente della Repubblica è scelto da una maggioranza qualificata del Parlamento per un mandato di cinque anni rinnovabili una seconda volta, ed è formalmente il Capo di Stato. Tuttavia, è il Primo Ministro con il suo governo che svolge il ruolo centrale nel processo politico, mentre il presidente svolge funzioni governative molto limitate, oltre che le funzioni cerimoniali e di rappresentanza. I greci eleggono i 300 membri del Parlamento monocamerale del Paese con suffragio universale per un massimo di quattro anni. Con l'attuale sistema elettorale, è il capo del partito che ha vinto le elezioni parlamentari, ad essere nominato Primo Ministro. La Grecia ha un sistema multipartitico, nelle elezioni 2012 dominato da tre coalizioni o partiti politici che sono: • Nuova democrazia  • Coalizione della Sinistra Radicale • Movimento socialista panellenico 

  23. La storia in breve L'Italia è stata abitata a partire dal paleolitico. Per ciò che riguarda l'età del ferro, che in Italia coincide con il periodo preromano, si ricordano la civiltà villanoviana e i popoli indoeuropei trasferitisi in Italia dall'Europa orientale e centrale in varie ondate migratorie. I primi colonizzatori stranieri sono i Fenici. Dopo l'VIII secolo a.C., colonizzatori provenienti dalla Grecia si stabiliscono sulle coste del sud Italia (dando vita alla Magna Grecia) e su quelle della Sicilia.  La regione geografica italiana viene unita politicamente per la prima volta con la Repubblica romana (509-27 a.C.). Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma imperiale, con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella storia dell'umanità. L'Impero romano d'Occidente cade nel 476 quando Odoacre, ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augusto e governa fino al 493, anno in cui viene ucciso da Teodorico. Inizia il regno ostrogoto, un dominio che rappresenta un periodo di pace e stabilità e che s'interrompe nel 535 quando il territorio italiano diventa teatro della guerra gotica, che vede l'imperatore d'Oriente Giustiniano contrapporsi al regno ostrogoto. Nel 553, dopo quasi un ventennio, l'impero bizantino riesce a sconfiggere gli Ostrogoti e ad annettere l'Italia. Tra il 568 e il 569 la penisola perde l'unità politica a causa dei longobardi. I primi secoli dopo il Mille vedono l'affermarsi delle repubbliche marinare e poi dei liberi comuni medievali. Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come avviene nel resto d'Europa: al timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia, si aggiunge la suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, rette da importanti famiglie. Dal 1492 l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte francese ad opera di Carlo VIII e Luigi XII, poi delle truppe spagnole di Carlo V. La campagna d'Italia e la nascita del regno napoleonico nel 1805 risvegliano il sentimento nazionale; è l'inizio del Risorgimento, il periodo della storia d'Italia che porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione e che occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia retto da Casa Savoia. Durante la grande guerra l'Italia, inizialmente neutrale, a seguito della stipula di un trattato segreto che gli accorda cospicui compensi territoriali, si allea alla triplice intesa contro gli Imperi centrali Vinta la guerra, l'Italia completa la riunificazione nazionale, nonostante alcune regioni non le vengano concesse. Nel 1919 Benito Mussolini fonda a Milano il primo fascio di combattimento, confluito poi nel Partito Nazionale Fascista, e il 30 ottobre 1922, dopo la marcia su Roma, sale al potere. Dal 1935 Mussolini accentua la sua politica estera aggressiva. Nel 1941 viene dichiarata guerra anche all'Unione Sovietica e, con l'Impero giapponese agli Stati Uniti. Le sconfitte militari su tutti i teatri bellici portano la popolazione alla ribellione: il Duce, catturato mentre tenta di fuggire, viene ucciso dai partigiani il 28 aprile 1945. Il 2 giugno 1946 un referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Il 1º luglio Enrico De Nicola viene nominato primo presidente della Repubblica Italiana, Alcide De Gasperi è il primo presidente del Consiglio e il 1º gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana. Negli anni settanta e ottanta attività di gruppi terroristici, sia di estrema destra che di estrema sinistra. L'alternanza di governo si conclude nel 2011 quando, sospinto anche dalla crisi del debito sovrano europeo, alla guida del paese s'insedia un governo tecnico guidato da Mario Monti. Le ultime elezioni hanno avuto l’esito di riconfermare Giorgio Napolitano come Presidente della repubblica ed Enrico Letta come Presidente del Consiglio.

  24. Ordinamento politico La Costituzione della Repubblica Italiana approvata dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, promulgata il successivo 27 dicembre da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948, è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano. Le maggiori istituzioni sono: • il presidente della Repubblica Italiana: è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale;[viene eletto dal Parlamento; nomina il governo e scioglie le camere. • il Parlamento bicamerale (Camera dei deputati e Senato della Repubblica): esercita il potere legislativo e vota la fiducia al Governo; • il Governo: costituito dal presidente del Consiglio, i ministri e il Consiglio dei ministri, esercita il potere esecutivo; • la Magistratura: indipendente, esercita il potere giudiziario (sia inquirente che giudicante); • il Consiglio superiore della magistratura: ha compiti di autogoverno della magistratura, svincolandola totalmente dalle influenze del governo, in particolare dalMinistero della Giustizia; • la Corte costituzionale: svolge la funzione di garante della Costituzione,pronunciandosi sulla conformità delle leggi ad essa.

  25. Accenni di storia L’Algeria, una volta conquistata dai romani, venne occupata dai vandali, dai bizantini e dagli arabi che si fusero con i berberi. Nel 1830 iniziò la colonizzazione della Francia durata fino al 1962, anno in cui finì la guerra per l’indipendenza guidata dal Fronte di Liberazione Nazionale che era cominciata otto anni prima. Da ciò nacque una repubblica di stampo laico retta da militari. Dal 1989 ha acquistato importanza il Fronte Islamico di Salvezza, sostenitore del ritorno alla tradizione islamica, che nel 1991 venne escluso dal governo con un colpo di stato militare. La reazione fu lo scoppio di una guerra civile, conclusasi ufficialmente nel 2006. Nel biennio 2010-2012 sono nate nuove proteste sfociate in cortei ed in violenze.

  26. Ordinamento politico Secondo la Costituzione (del 1976, modificata nel 1979 ed emendata nel 1988, 1989 e 1996), l'Algeria è una repubblica presidenziale democratica, nonostante l’influenza del ceto militare. I partiti politici devono essere approvati dal Ministero dell'interno. Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale, diretto e segreto per un mandato di 5 anni rinnovabile; è il capo dello Stato,del Consiglio dei ministri e del Supremo consiglio di sicurezza. Il potere esecutivo è ripartito tra Presidente e Primo Ministro. Il potere legislativo è bicamerale: l'Assemblea popolare nazionale conta 389 eletti a suffragio universale diretto per un mandato di 5 anni, mentre il meno potente Consiglio nazionale conta 144 membri, un terzo dei quali sono designati dal presidente, per un mandato di 6 anni (rinnovato per metà ogni tre anni). Il parlamento controlla l'azione del governo e approva le leggi; il diritto d'iniziativa legislativa spetta al capo del governo oltre che ai deputati (in numero minimo di 20). Il potere giudiziario è costituito da magistrati di nomina presidenziale. L'Algeria è divisa in 48 province.

  27. La storia in qualche riga Circa 3000 anni prima dell’era cristiana, in questa regione si sviluppò la civiltà egizia lungo il corso del Nilo. Venne assoggettato prima dai Romani e poi, nel Medioevo, subì l’influsso dei bizantini e degli arabi. Questi ultimi diffusero la religione islamica a partire dal VII secolo. Dal XVI sec. l’Egitto divenne parte dell’impero ottomano per poi dichiararsi autonomo agli inizi dell’Ottocento, nonostante subisse l’influenza di Costantinopoli. Nel 1869 venne ultimata la costruzione del Canale di Suez ed il paese divenne tanto importante da diventare protettorato inglese (1882-1922). Si proclamò la repubblica nel 1953, grazie ad un colpo di stato ad opera di Nasser. La costruzione della diga di Assuan portò alla crisi del 1956, a causa della quale l’Egitto dovette scontrarsi con Francia, Gran Bretagna ed Israele per aver nazionalizzato il Canale di Suez. Le guerre con Israele finirono nel 1979 con l’accordo di Camp David.

  28. Ordinamento politico L’Egitto è una repubblica dal 18 giugno 1953 nella quale il potere politico è organizzato secondo un sistema presidenziale multi-partitico. Il potere esecutivo è diviso tra il Primo Ministro e il Presidente, sul quale si concentra il potere esecutivo, che dal 1952 al 2005 è stato eletto mediante consultazioni popolari con un solo candidato. Il potere legislativo è esercitato da: - Assemblea del Popolo, composta da 454 deputati eletti a suffragio universale diretto ogni 5 anni. - Consiglio Consultivo (creato nel 1980 di minore rilievo rispetto all’Assemblea), composto da 264 consiglieri, un terzo dei quali nominati dal Presidente con una validità d’incarico di sei anni. Il potere giudiziario è costituzionalmente indipendente (con al suo vertice la Suprema Corte Costituzionale). Il diritto è segue la civillaw, salvo per le questioni personali, dove vige il diritto religioso. Il sistema politico egiziano è multi-partitico, ma con un partito dominante, il Partito Nazionale Democratico. A seguito delle Sommosse popolari in Egitto del 2011, il 12 febbraio 2011, il Presidente Mubarak si è dimesso. Il Primo ministro Ahmed Shafiq, da lui nominato, è rimasto in carica fino al 3 marzo 2011. I gravi incidenti nuovamente esplosi nella seconda metà del novembre del 2011 hanno portato alle dimissioni anche questo gabinetto. Nel giugno del 2012 ci furono le elezioni presidenziali con la vittoria del candidato segretario dei Fratelli Musulmani.

  29. La storia in sintesi La Libia fu occupata prima dai cartaginesi e poi dai romani, per divenire nel Medioevo possedimento vandalo, bizantino e arabo. In seguito fu assoggettata dall’Impero ottomano e venne rinominata in Cirenaica e Tripolitania. Nel 1951 ha acquistato l’indipendenza dopo anni colonialismo italiano (1911-1943), francese e britannico. Nel 1969 il colonnello Gheddafi instaurò con un colpo di stato il regime di Jamahiria (2 marzo 1977), nel quale esiste un partito unico e il governo controlla la magistratura. A causa del supporto prestato dal colonnello a movimenti arabi contro Israele gli Stati Uniti hanno imposto alla Libia delle sanzioni. Nel febbraio scoppiano delle sommosse popolari a cui segue un conflitto armato che vede opposte le forze fedeli a Gheddafi agli insorti del Consiglio Nazionale Libico. Il 19 marzo, la NATO comincia un intervento militare che si concretizza nel bombardamento sistematico di truppe governative, di infrastrutture civili e militari e nell'appoggio logistico alle truppe antigovernative. Il 20 ottobre 2011 Gheddafi viene catturato e ucciso nella sua città natale, portando di fatto alla caduta del suo regime e alla fine della guerra.

  30. Ordinamento politico Secondo la Costituzione del 2 marzo 1977 l'ordinamento dello Stato libico era un unicum nel quale il sistema istituzionale prevedeva la teorica partecipazione diretta del popolo alla gestione del potere, con l’abolizione dei partiti politici. Il "settore della rivoluzione" comprendeva Gheddafi, gli altri membri ancora in vita del Consiglio di Comando Rivoluzionario (stabilito nel 1969 con 12 membri) e i Comitati Rivoluzionari. La loro legittimazione derivava dalla partecipazione alla rivoluzione del 1º settembre 1969: non erano eletti né potevano essere sostituiti mediante elezioni. Il diritto applicato era quello coranico. Il regime voleva teoricamente essere una democrazia diretta. Gheddafi, quale "Guida della Rivoluzione", si poneva al di sopra del sistema istituzionale, manovrando la maggior parte delle leve di potere del regime. L'opposizione, per la maggior parte basata all'estero, non aveva vera capacità di azione nel paese. Dopo la caduta di Gheddafi, salì al potere un governo di transizione che nel luglio 2012 indisse nuove elezioni, le quali promossero i liberali e il partito del Fronte Nazionale.

  31. Accenni di storia Popolato già nel Paleolitico, il Marocco venne colonizzato dai fenici e dai romani, per poi venire occupato dai bizantini e dagli arabi. Nel XVI secolo la Spagna cominciò a colonizzarlo; ma nel 1912 il controllo del territorio fu spartito fra spagnoli e francesi. Al termine della Seconda guerra mondiale fu nuovamente ceduto alla Spagna e alla Francia, dopo la breve occupazione degli ango-americani. Dopo una sanguinosa ribellione, nel 1956 il Marocco si rese indipendente e l’anno seguente si costituì la monarchia con Mohammed V. Con il regno di Mohammad VI, salito al trono nel 1999, è cominciato un processo di democratizzazione del paese. Nel 2004 è stato approvato il uovo codice di famiglia che sancisce l’uguaglianza di uomini e donne davanti alla legge.

  32. Ordinamento politico Il sovrano è capo religioso del paese, capo politico e capo delle forze armate. In quanto capo politico può a sua discrezione sciogliere il parlamento e convocare nuove elezioni; inoltre, ha poteri esecutivi. Il potere esecutivo è detenuto dal Palazzo (cioè dal re e dai suoi consiglieri) e dal governo. Il potere legislativo, bicamerale dal 1996, è prerogativa della Camera dei rappresentanti, composta da 325 deputati eletti ogni 5 anni a suffragio universale, e dalla Camera dei consiglieri, composta da 270 seggi rinnovati a elezione indiretta per un terzo ogni 3 anni. Il parlamento ha visto progressivamente aumentare i suoi poteri di controllo, fino alle ultime revisioni costituzionali del 1992 e 1996. I giudici della corte suprema sono nominati dal sovrano. Negli ultimi anni sono state create diverse magistrature specializzate, di ispirazione codicistica e non coranica. Sull'onda delle proteste popolari in tutto il Maghreb il 1º luglio 2011 è stata varata una nuova Costituzione con la quale il re ha rinunciato a tutta una serie di poteri esecutivi a vantaggio del Capo del governo, però mantiene il controllo di tutte le decisioni strategiche. Il sovrano infatti continua a sovrastare gran parte dell’attività decisionale e tutti e i poteri del Capo del governo sono sempre e comunque legati al consenso del re. Il Marocco è suddiviso in 71 tra prefetture (urbane) e province (rurali).

  33. Sintesi storica Anticamente la regione venne conquistata da cartaginesi, romani, vandali, bizantini, arabi e marocchini. Alla fine del Cinquecento cadde sotto l’Impero ottomano. Nel XIX secolo gli europei iniziarono a costruirvi banche e industrie, agevolando in tal modo uno sviluppo basato sul modello occidentale. La Francia approfitto della situazione instabile del paese, che aveva rischiato di entrare in una crisi economica, per imporre il suo protettorato, accordando poi l’indipendenza il 20 marzo 1956.

  34. Ordinamento politico Il potere esecutivo è concentrato nel Presidente della Repubblica che lo esercita con l'assistenza di un Primo ministro e di più ministri, tutti di sua nomina e revoca. Il Presidente della Repubblica è eletto ogni 5 anni a suffragio universale ed è rieleggibile senza limiti purché abbia meno di 75 anni. Il potere legislativo, peraltro di fatto in gran parte di iniziativa governativa con diritto di priorità, è esercitato da - Camera dei deputati, composta da 189 deputati eletti a suffragio universale diretto per un mandato di 5 anni; - Camera dei consiglieri, composta da 112 consiglieri per 1/3 designati dal presidente. È stata inaugurata il 16 agosto 2005. Inizialmente dominata dal PSD, un partito socialista e laico, la Tunisia si è aperta al pluralismo, nonostante le forze d’opposizione abbiano scarsa importanza in parlamento. Il generale Abdin Ben Ali, una volta preso il potere nel 1987, è stato eletto presidente della repubblica cinque volte consecutivamente, sollevando proteste da associazioni che hanno denunciato abusi da parte delle forze dell’ordine. All’inizio del 2011 Ben Ali è stato costretto ad abbandonare la presidenza ed il paese in seguito alla sommossa popolare chiamata “Rivoluzione del gelsomino” scoppiata a causa delle pessime condizioni nelle quali la popolazione era costretta a vivere.

  35. Un po’ di storia Appartenente all’Impero bizantino, il territorio della Turchia fu invaso dai turchi provenienti dalla Mongolia. All’inizio del XIV secolo fra i vari emirati primeggiò quello ottomano che occupò la penisola balcanica e Costantinopoli nel 1453, scontrandosi con i cristiani a Lepanto nel 1571 dove questi ultimi uscirono vittoriosi. Nel 1923 la Turchia divenne una repubblica presidenziale. Durante gli anni venti e trenta del XX secolo la politica di Atatürk, militare e fondatore della repubblica turca, ha svolto un processo di laicizzazione, atta a reprimere il controllo della religione islamica sullo Stato. Il processo di repressione ha permesso una forte occidentalizzazione dei costumi e venne istituito a tal fine un organismo di rigido controllo, avente lo scopo di controllare la vita religiosa del paese. Tale processo ha condotto ad una forma di Islam definita talora moderato e moderno.

  36. Ordinamento politico La Turchia è una repubblica parlamentare sin dalla sua fondazione benché fino al 1946 sia stata retta da un sistema a partito unico. L'attuale sistema legislativo unicamerale è entrato in vigore con la costituzione del 1982, che ha assegnato l'esclusiva del potere legislativo alla Grande Assemblea Nazionale turca composta da 550 deputati eletti ogni cinque anni a cui compete il potere legislativo.Il presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento con un mandato di sette anni, nomina il primo ministro e, su indicazione di questi, un Consiglio dei ministri. Il Primo ministro viene scelto di norma nella persona del leader del partito o della coalizione di maggioranza. L'ordinamento giudiziario prevede una Corte costituzionale, i cui membri sono nominati dal presidente, e una Corte d'appello, eletta dal Consiglio supremo dei giudici e procuratori.

  37. La storia in breve L’epoca romana ebbe inizio nel 64 a.C. con la conquista della regione da parte di Pompeo e si protrasse per circa sette secoli, prima nel quadro di un Impero unitario, poi come parte dell'Impero romano d'Oriente. Nel VII secolo la Siria venne conquistata dagli arabi e fu amministrata dalla dinastia califfale omayyade. Il paese fu coinvolto nelle Crociate e subì l'invasione dei Mongoli. Tra il 1517 e il 1920 fece parte dell'Impero ottomano, cui si ribellò alla fine della prima guerra mondiale, reclamando l'indipendenza. Dal 1920 e il 1946 la Siria dovette sottostare a un Mandato francese; ma dal maggio 1945, grazie alle pressioni della Gran Bretagna, l'indipendenza fu riconosciuta a partire dal 1 gennaio 1946 e le ultime truppe straniere lasciarono la Siria il 17 aprile 1946. A seguito dell'indipendenza si ebbe un periodo di instabilità, costellato da numerosi cambi di governo e tredici colpi di stato. Nel corso del 2011 sono scoppiate delle sommosse popolari.

  38. Ordinamento politico L'attuale costituzione è stata adottata il 13 marzo 1973. Affida al partito Ba'th un ruolo di guida nella società e nello Stato. Il Presidente della Repubblica è il segretario generale del partito Baʿth e il capo del Fronte Progressista Nazionale ed è approvato per un mandato di 7 anni tramite un referendum a suffragio universale. Deve essere musulmano, ma l'Islam non è religione ufficiale. Il potere esecutivo è retto da un Primo Ministro, mentre il potere legislativo viene esercitato dall'Assemblea del Popolo, costituita da 250 membri eletti a suffragio universale generalmente ogni quattro anni. Dal colpo di Stato del 1963 è in vigore la legge , che sospende la maggior parte delle garanzie costituzionali, ufficialmente motivata dallo stato di guerra con Israele e dalla minaccia del terrorismo. Formalmente la Siria è una repubblica retta dal gruppo etnico-religioso degli alauiti, al cui vertice è dal 1970 la famiglia Asad, titolare della Presidenza della Repubblica in forma ormai ereditaria; attualmente la carica è ricoperta da Bashar al-Asad.

  39. Accenni di storia I più antichi insediamenti umani in Libano risalgono al 7000 a.C. Nell'antichità il Libano fu la sede della civiltà dei Fenici, che nel VI secolo a.C. fu incorporata da Ciro il Grande nell'Impero Persiano e due secoli più tardi entrò nell'orbita dei regni ellenistici. Nel I secolo a.C. ebbe luogo la conquista romana, che si protrasse fino all'invasione araba nel VII secolo. L'Impero ottomano dominò anche il Libano dal 1516 fino alla battaglia di Megiddo al termine della prima guerra mondiale (settembre1918).Ciò che differenzia e rende unico il Libano è il suo costante ruolo di crocevia e ponte tra il mondo cristiano ed islamico: da rimarcare sono i contatti frequenti tra il Libano e l'Europa ed in particolare con la Francia e con l'Italia. I re di Francia ottengono, nel quadro dell'alleanza che aveva siglato con l'Impero ottomano ai danni dell'Impero Asburgico, uno statuto di particolare autonomia e libertà per i cristiani del Libano. Proprio per via di questi rapporti storici, la Francia al momento della caduta dell'Impero ottomano volle ottenere nel Trattato di Pace di Versailles il protettorato sul Libano attraverso un mandato.Tuttavia, a partire dal 1º settembre 1920, la Francia istituì come indipendente sotto proprio mandato, lo Stato del Grande Libano. Nel marzo 1922 venne istituito un "consiglio rappresentativo“ che ratificò la Costituzione libanese, promulgata il 23 maggio 1926. Il Libano ottenne l'indipendenza nel 1943, durante la seconda guerra mondiale mentre la Francia era occupata dalla Germania nazista perciò il Regno Unito lo occupò militarmente. Nel 1982 il Paese subì una invasione israeliana voluta dal governo per sradicare dal Libano la presenza armata palestinese. L'intervento internazionale consentì di evitare lo sgombero della dirigenza dell'OLP. Dopo gli scontri avvenuti agli inizi di maggio 2008, una mediazione internazionale guidata dalla diplomazia del Qatar ha permesso alle fazioni politiche locali di accordarsi per l'elezione del generale Michel Suleiman alla presidenza della repubblica e per la formazione di un governo di unità nazionale.

  40. Ordinamento politico Dal punto di vista costituzionale, il Libano può essere definito una repubblica semipresidenziale perché il presidente della repubblica, per quanto non eletto direttamente dal corpo elettorale, condivide il potere esecutivo con il primo ministro ed è eletto ogni sei anni da parte dei deputati. Il potere legislativo è affidato all'Assemblea dei deputati, composta da 128 deputati eletti ogni cinque anni mediante suffragio universale diretto. L'elemento più importante del sistema politico libanese è il confessionalismo, ossia un assetto istituzionale in cui l'appartenenza religiosa di ogni singolo cittadino diventa il principio ordinatore della rappresentanza politica e il cardine del sistema giuridico. In base a una convenzione costituzionale siglata informalmente come "Patto Nazionale” nel 1943, che integra o interpreta la costituzione del 23 maggio 1926, le più alte cariche dello Stato sono assegnate ai tre gruppi principali: • il presidente della repubblica è maronita, • il primo ministro è sunnita, • il presidente del parlamento è sciita. La Repubblica del Libano è divisa in sei governatorati, a loro volta divisi in 25 distretti. L'unita amministrativa minima è il municipio.

  41. La storia in qualche riga Conquistato dai romani nel I secolo il territorio israeliano divenne provincia con il nome di Palestina. Nel 638 d.C. fu conquistato dagli arabi e, nel XVI, venne sottomesso dai turchi ottomani fino al 1917. Dopo la Prima guerra mondiale la regione divenne protettorato inglese e allo scadere del mandato britannico, nel 1948, gli ebrei proclamarono la nascita dello stato d’Israele, riconosciuto da Gran Bretagna, USA e URSS, che venne attaccato dagli eserciti arabi, i quali furono sconfitti. Nel 1956, 1967 e 1973 Israele occupò Siria, Giordania, Egitto e, nel 1981, il Libano meridionale. A questo punto gli arabi diedero inizio all’intifada nel 1987 che si espresse in forme di disobbedienza civile. Nel 1991 iniziarono le trattative di pace e nel 1993 fu concessa l’autonomia alla Cisgiordania e alla striscia di Gaza che vennero poi controllate dall’autorità nazionale palestinese.

  42. Ordinamento politico Israele è una repubblica parlamentare, basata sul multipartitismo e su elezioni a suffragio universale cui partecipano tutti i cittadini che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Il potere legislativo spetta alla Knesset (Assemblea nazionale), composta da 120 deputati eletti ogni quattro anni. Le elezioni parlamentari si tengono ogni quattro anni, ma la Knesset può essere sciolta anticipatamente in seguito ad una decisione assunta dalla maggioranza dei suoi componenti. Il Presidente di Israele è il Capo dello Stato israeliano ed è eletto dalla Knesset per un mandato di sette anni non rinnovabile. La sua funzione è puramente rappresentativa, essendo l'esercizio del potere esecutivo delegato nella sua interezza al Primo Ministro. Il potere esecutivo è affidato al Primo ministro, che di regola è il leader del partito o della coalizione maggioritaria in Parlamento. Egli forma il governo grazie alla nomina dei ministri. Il potere giudiziario è affidato a una Corte Suprema. Israele non ha una "costituzione" redatta in unico documento, ma più leggi fondamentali.

  43. La storia in sintesi Dal periodo definito Tardo Cipriota (1600-1050 a.C.), l'isola entra nella cerchia dei paesi satelliti dell'Impero Ittita. La dominazione ittita dura fino al periodo generale di crisi delle culture mediterranee, che coincide con le invasioni dei cosiddetti Popoli del mare. Con l'inizio dell'Età del Ferro (I millennio a.C.), Cipro si riapre ai commerci e alle influenze culturali del Vicino Oriente, rendendosi permeabile anche dal punto di vista etnico. Nel 58 a.C., Cipro fu annessa all'Impero Romano e la sua cultura si amalgamò in quest'ultima. Nel 395 l'isola entrò a far parte dell'Impero Romano d'Oriente fino all'epoca delle crociate. Nel 1571 venne occupata dagli Ottomani. In seguito alla guerra russo-turca (1877-1878) e il Congresso di Berlino, Cipro è stata affittata all'Impero Britannico che di fatto ha assunto la sua amministrazione nel 1878  in cambio di garanzie che la Gran Bretagna avrebbe usato l'isola come base per proteggere l'impero ottomano contro un'eventuale aggressione russa. L'isola servì alla Gran Bretagna come base fondamentale militare nelle sue conquiste coloniali. Divenuta indipendente nel 1959, fu subito interessata da forti tensioni di carattere etnico, tanto che un colpo di Stato della maggioranza etnica greca fornì il destro alla Turchia d'intervenire militarmente, in base al Trattato di Zurigo, e di occupare una porzione di territorio assai più grande di quella su cui viveva la minoranza etnica turca. Nacque così la Repubblica Turca di Cipro del Nord, priva di riconoscimenti internazionale (salvo la Turchia) e di fatto strettamente legata ad Ankara. In vista dell'adesione di Cipro all'Unione europea, nell'aprile del 2004 si è svolto un referendum, in cui i due gruppi etnici sono stati chiamati a pronunciarsi in merito alla riunificazione del paese. Poiché l'esito di questa consultazione è stato negativo, solo la parte greca dell'isola ha potuto aderire all'Unione Europea.

  44. Ordinamento politico La Repubblica di Cipro è di tipo presidenziale; il presidente viene eletto a suffragio universale e resta in carica per cinque anni. Il Parlamento comprende 59 deputati, eletti ogni 5 anni a suffragio universale. La Repubblica di Cipro estende la sua sovranità su tutta l'isola di Cipro e sulle acque circostanti, tranne che su due piccole aree, Akrotiri e Dhekelia che, al momento dell'indipendenza, sono state assegnate al Regno Unito come basi militari sovrane. Cipro è tuttavia divisa  in due parti separate dalla cosiddetta linea verde: l'area sotto il controllo effettivo della Repubblica di Cipro e la zona turco-cipriota a nord, che si autodefinisce Repubblica Turca di Cipro del Nord, che è riconosciuta dalla sola Turchia. Il 16 agosto 1960 il Trattato di Zurigo e Londra consentiva la nascita a Cipro di una repubblica presidenziale libera e indipendente. Veniva stabilito anche il diritto di Grecia, Regno Unito e Turchia di intraprendere azioni, sia congiuntamente che disgiuntamente, in caso di modifica della situazione di Cipro così come regolarizzata ai tempi del trattato. Dal 1974 le istituzioni della repubblica esercitano la loro autorità solo sulla zona greca. L'attuale presidente è NicosAnastasiades, del partito cristiano-conservatore Raggruppamento Democratico. È il presidente ad avere l'incarico delle nomine dei ministri.

  45. Quadro storico Malta venne abitata fin dal 5200 a.C.  I Fenici colonizzarono l'isola solo intorno al 1000 a.C., usandola come avamposto per la loro espansione e i loro commerci nel Mar Mediterraneo. In seguito, nel 736 a.C. venne occupata dai Greci. L'isola finì in seguito sotto il controllo di Cartagine, nel 400 a.C., e in seguito sotto il dominio Romano (218 a.C.). Dopo un periodo di dominio Bizantino dal IV secolo al IX secolo, l'isola venne conquistata dagli Arabi nel 870 d.C fino al 1091, quando sopraggiunsero i Normanni provenienti dal Regno di Sicilia che ne conquistò la proprietà perenne nel 1530. Malta venne presa da Napoleone che si stava dirigendo verso la campagna d'Egitto nel 1798. I Maltesi si ribellarono e costrinsero i francesi a ritirarsi nelle loro fortificazioni; la Gran Bretagna e il Regno di Sicilia mandarono munizioni e aiuti ai ribelli, facendo sì che nel 1800 i francesi si arrendessero. L'isola divenne così nel 1814 un possedimento inglese. Dopo la seconda guerra mondiale, seguita da un breve periodo di instabilità politica, Malta ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna il 21 settembre 1964, divenendo membro del Commonwealth. Nella costituzione mantenne il monarca britannico come proprio capo dello Stato, con il titolo di Regina di Malta (Reġina ta' Malta), con un Governatore che deteneva i poteri esecutivi.

  46. Ordinamento politico Il 13 dicembre 1974 divenne una repubblica, con il Presidente a capo dello Stato. Il 31 marzo 1979 ebbe termine anche l'accordo di difesa militare (rinnovato l'ultima volta nel 1972) tra la repubblica e il Regno Unito. L'8 marzo 2003 un referendum approvò l'adesione all'Unione Europea. È il più piccolo Stato dell'Unione Europea in termini di dimensioni. Nel gennaio 2008 ha adottato l'euro come moneta nazionale. La Camera dei deputati, assemblea legislativa monocamerale composta da 65 membri viene eletta a suffragio universale ogni 5 anni. Può essere sciolta prima della scadenza della legislatura solo dal Presidente, su consiglio del Primo Ministro. Il Presidente della Repubblica viene eletto ogni 5 anni dalla Camera dei Deputati e nomina il Primo Ministro. La magistratura è indipendente, secondo il modello anglosassone. Dalla riforma del 30 giugno 1993, Malta è stata suddivisa in 68 "Consigli locali", raggruppati in tre regioni. I principali partiti politici sono il Partito Nazionalista, democristiano, e il Partito Laburista, socialista.

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