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La programmazione negli enti locali: I soggetti coinvolti

La programmazione negli enti locali: I soggetti coinvolti. PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO. Giunta. Direttore Generale. relazione previsionale e programmatica. obiettivi strategici. controllo strategico. Direttore Generale. Dirigenti. bilancio pluriennale. obiettivi gestionali.

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La programmazione negli enti locali: I soggetti coinvolti

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Presentation Transcript


  1. La programmazione negli enti locali: I soggetti coinvolti Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  2. PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO Giunta Direttore Generale relazione previsionale e programmatica. obiettivi strategici controllo strategico Direttore Generale Dirigenti bilancio pluriennale obiettivi gestionali bilancio annuale attività P.E.G Dott.ssa Francesca Manes Rossi controllo di gestione

  3. GIUNTA La Giunta è un organo di governo del Comune. I componenti della Giunta sono nominati dal Sindaco, che ne dà notizia al Consiglio nella prima seduta successiva alla elezione. . La Giunta compie tutti gli atti che rientrano nella sua funzione di organo del Governo di cui all’art. 107, 1 e 2 comma, e che non siano di competenza di altri organi. E’ competente altresì all’adozione dei regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  4. DIRETTORE GENERALE art.108 La nomina del Direttore generale viene fatta dal Sindaco nei comuni con più di 15.000 abitanti al di fuori della dotazione organica. Compete al Direttore generale la predisposizione del piano dettagliato degli obiettivi, nonché la proposta di piano esecutivo di gestione. A tali fini rispondono, al Direttore G. nell’esercizio delle funzioni assegnate, i dirigenti dell’ente ad eccezione del segretario. Nei Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti è consentita la nomina del Direttore generale previa stipula di convenzione tra Comuni le cui popolazioni raggiungono 15.000 abitanti. In questo caso il Direttore generale dovrà provvedere anche alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i Comuni interessati. Tra Direttore generale e organi di governo c’è un rapporto diretto, che lo pone in una posizione diversa da quella dell’apparato dirigenziale. Spesso il Direttore generale fa parte dei nuclei di valutazione dei dirigenti e quindi alle dirette dipendenze dell’organo di governo. Nessuna norma espressamente attribuisce al Direttore generale l’assegnazione di funzioni o competenze gestionali. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  5. Direttore generale Giunta obiettivi strategici relazione previsionale e programmatica direttore generale dirigenti La Giunta sente le proposte del Direttore Generale e insieme definiscono gli obiettivi strategici che devono essere inseriti nella Relazione Previsionale e Programmatica. Nella fase del planning ( pianificazione strategica) si assiste dunque alla definizione della R.P.P. ed alla graduazione “discrezionale” degli obiettivi strategici,mediante l’esame dell’ambiente in cui l’Ente opera e delle risorse a disposizione, procedendo, infine, dunque, all’individuazione degli obiettivi strategici di medio - lungo termine. Gli obiettivi strategici devono essere comunicati al Direttore generale o ai top – Management (dirigenti) che li traducono in obiettivi gestionali e inseriti quindi nel bilancio annuale e nella fase – bozza del bilancio pluriennale. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  6. La pianificazione strategica Con la pianificazione strategica si definiscono i programmi di medio- lungo periodo (3-5 anni) e si stabiliscono, seppure in termini macro aggregati, le risorse da assegnare a ciascun programma. Con tale processo si formulano i c.d. indirizzi strategici che comprendono la mission dell’Ente, i progetti strategici e le decisioni strutturali (tipologie d’indirizzo). Le scelte strategiche devono essere coordinate e compatibili fra di loro al fine di evitare un caos strategico – strutturale. A tal fine si rende necessario un controllo strategico a preventivo (controllo ex ante). La MISSION è definita come l’insieme di idee, valori guida che caratterizzano l’identità dell’Ente e le scelte politiche – amministrative. Esempi di mission sono: la città competitiva, la città sicura. I PROGETTI STRATEGICIsono obiettivi che hanno la durata del mandato amministrativo e che caratterizzano tutta l’attività di sviluppo dell’Ente. essi sono estrapolati direttamente dal programma amministrativo del Sindaco. Esempi di progetti strategici sono: potenziamento del servizio del trasporto urbano. Le DECISIONI STRUTTURALIsono quelle che caratterizzano l’attività gestionale dell’Ente per più anni. esempi sono: definizione della struttura organizzativa, modalità di gestione dei servizi, investimenti in beni durevoli. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  7. GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA • Il programma amministrativo del Sindaco, che viene affisso nell’albo pretorio ed è composto dall’insieme delle promesse elettorali che il candidato sindaco si impegna a garantire in caso di vittoria. Da questo documento si estrapolano le linee programmatiche che sono la base per la definizione dei programmi e progetti che verranno inseriti nella Relazione previsionale e programmatica. • Le linee programmatiche, relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato, che entro il termine fissato dallo statuto il Sindaco, sentita la Giunta, le presenta al Consiglio. Si scrivono di fatto le linee elettorali in termini di indirizzi generali ( indirizzi strategici ),che sono idonei a rappresentare sinteticamente l’efficacia sociale dell’attività dell’Ente in grado di monitorare i cambiamenti ambientali e l’evoluzione dei bisogni pubblici. • La relazione previsionale e programmatica (R.P.P.) rappresenta un vero e • proprio documento di piano, nella quale vengono palesate tutte le attività gestionali • dell’Ente. Essa rappresenta dunque un documento di programmazione generale e • pluriennale,attraverso il quale il Consiglio esplica la propria funzione di indirizzo • strategico. La (R.P.P.) ha carattere generale in quanto illustra le caratteristiche • generali della popolazione, del territorio, dell’economia insediata e dei servizi Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  8. dell’Ente, precisandone le risorse umane, strumentali e tecnologiche. Comprende per la parte entrata, una valutazione generale dei mezzi finanziari, individuandone le fonti di finanziamento ed evidenziando l’andamento storico degli stessi ed i relativi vincoli; per la parte spesa viele redatta per programmi e per eventuali progetti, con espresso riferimento ai programmiindicati nel bilancio annuale e nel bilancio pluriennale, rilevando l’entità e l’incidenza percentuale della previsione con riferimento alla spesa corrente consolidata, alla spesa corrente di sviluppo ed alla spesa d’investimento ; specifica per ciascun programma, la finalità che intende conseguire e le risorse (umani e strumentali) ad esso destinate, distintamente per ciascuno degli esercizi in cui si articola il programma stesso, fornendo infine la motivazione delle scelte adottate; contiene la motivata dimostrazione delle variazione intervenute rispetto all’esercizio precedente; indica per gli organismi gestionali dell’Ente, gli obiettivi che intendono raggiungere, sia in termini di bilancio che in termini di efficacia, efficienza ed economicità del servizio; fornisce adeguati strumenti che dimostrano la coerenza delle previsione annuali e pluriennali con i piani economico – finanziario degli investimenti e con gli stpumenti urbanistici ed i relativi piani di attuazione; contiene le indicazioni minime necessarie ai fini del consolidamento dei conti pubblici. Vengono inoltre disciplinati i casi di inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni del consiglio e delle giunta che non siano coerenti con le disposizioni della R.P.P. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  9. PROGRAMAZIONE GESTIONALE I programmi e i progetti definiti dalla pianificazione strategica, per essere realizzati, devono essere tradotti in termini di obiettivi annuali e operativi. Si deve dunque individuare l’attività da svolgere e l’attribuzione delle attività ai responsabili gestionali. Questa fase prende il nome di programmazione gestionale, in quanto ha per oggetto la definizione degli obiettivi annuali o infrannuali che vengono assegnati alle varie unità organizzative. La programmazione gestionale si svolge dunque, solo dopo la fase della pianificazione strategica dalla quale prende come imput le decisioni strutturali considerate come vincoli da rispettare e i programmi e i progetti strategici che sono considerati come finalità poliennali a cui gli obiettivi gestionali devono tendere. gli strumenti della programmazione gestionale sono il Piano Esecutivo degli Gestione specificato puntualmente dall’art. 169 del TUEL e il Piano Dettagliato degli Obiettivi previsto dagli artt. 108 e 197del TUEL. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  10. CONTROLLO DI GESTIONE supporti informatizzazione P.E.G. elaborazione, rilevazione dei dati sui costi, proventi e risultati raggiunti • strumenti di programmazione operativa • cerniera operativa tra organo di governo e di gestione • veicolo programmatico sistema di verifica dell’azione gestionale in tempo reale (concomitante e successiva) eventuali azioni correttive Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  11. NORMATIVA P.E.G. T.U.E.L. art. 11 D.lgs.77/95 procedura di adozione e organo esecutivo art.197 art.169 procedura di adozione contenuto Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  12. FUNZIONI P.E.G. cerniera tra politica e gestione, e delimitazioni ambiti decisionali strumenti di programmazione e guida per la gestione coordinamento delle attività delle unità amministrative responsabilizzazione dei gestori razionalizzazione delle risorse Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  13. CONTENUTO INFORMATIVO DEL P.E.G. ART.169 T.U.E.L. insieme delle informazioni rilevanti per l’attività gestionale sintesi sistemica e coordinata 4 livello d’informazione piano dettagliato degli obiettivi dettaglio di spesa .,..attivitività ordinaria quadro risorse equilibrio programmatico Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  14. PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE dettaglio completo obiettivi attività ordinarie risorse dettaglio di spesa in funzione risorse e obiettivi assegnati sottoarticolazioni di obiettivi attività rilevanti fuori dalla programmazione quadro analitico risorse umane risorse finanziare risorse strumentali Dott.ssa Francesca Manes Rossi uff. ragioneria uff. personale uff. economato

  15. STRUTTURA P.E.G. centri di costo capitoli collegamento responsabilizzazione organo gestionale articolazione spesa per distribuzione economica contribuzione ottimale tra livello di attività e livelli di risorse Dott.ssa Francesca Manes Rossi

  16. PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI Il Piano Dettagliato degli Obiettivi è obbligatorio per tutti i Comuni, in quanto il controllo di gestione è un processo che deve essere attivato da tutti gli Enti Locali. Nel PDO vengono indicati gli obiettivi del PEG in maniera dettagliata,, costituendo in tal modo un documento di programmazione operativa, la cui elaborazione e dovuta dal dettaglio degli obiettivi gestionali. nel PDO saranno trattati gli aspetti che riguardano la gestione del personale dipendente, i rapporti tra le diverse unità organizzative ecc.. Esso costituisce lo strumento Principale del controllo direzionale, al fine di verificare il grado di raggiungimento dei risultati e della individuazione tempestiva delle azioni correttive in rilevazioni di scostamenti. L’art. 108 TUEL dispone che spetta al Direttore Generale la predisposizione del Piano Dettagliato degli Obiettivi, nonché la proposta di PEG . da questa norma si evince, che il PDO, oltre a discendere dal PEG, deve essere approvato con propria determina dal Direttore Generale che rappresenta l’organo che fa da trait d’unin tra gli organi di governo e gli organi gestionali. Nei Comuni cui non è presente in Direttore Generale, il PDO può essere predisposto dalla direzione operativa o, direttamente dal responsabile del controllo di gestione o controllo strategico. Dott.ssa Francesca Manes Rossi

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