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LA SESSUALITA ’, L’AMORE, LE COTTE

LA SESSUALITA ’, L’AMORE, LE COTTE. Dott.ssa Elisa Papa – albo n° 5343 del 3/ 3 /2008 Associazione MeC Educational www.meceducational.it. Sessualità: linee guida OMS. “ La sessualità è un bene dell’individuo,

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LA SESSUALITA ’, L’AMORE, LE COTTE

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Presentation Transcript


  1. LA SESSUALITA’, L’AMORE, LE COTTE Dott.ssa Elisa Papa – albo n° 5343 del 3/3/2008 Associazione MeC Educational www.meceducational.it

  2. Sessualità: linee guida OMS “La sessualità è un bene dell’individuo, che si può vivere anche in coppia, nel rispetto di sé e dell’altro, all’interno di un progetto di vita” • Organizzazione Mondiale della Sanità, 1972

  3. La sessualità non deve essere concepita solo come atto sessuale o autoerotismo, ma anche come capacità di avere un corpo ed una sensorialità attraverso cui sperimentare il piacere, entrare in relazione con l’altro e con il mondo esterno. Giommi/Perrotta, Guida all’educazione sessuale, Mi

  4. Adolescenza e Corpo Il cambiamento corporeo è la prima grande sfida con cui l’adolescente si confronta Essendo il cambiamento più precoce è quello che può creare più problemi Comporta un cambiamento della propria identità e nel modo di rapportarsi con l’ambiente Aumenta la motivazione ad osservarsi e riflettere su di sé Differenze individuali Differenze di genere

  5. Cambiamenti • Scatto di crescita: aumento del ritmo di sviluppo di peso ed altezza. • Altezza: prima gambe mani e piedi poi tronco e braccia (disarmonie di crescita e difficoltà di movimenti) • Aumento della massa adiposa, aumento dei tessuti muscolari ed ossei in particolare • Sviluppo degli organi genitali. Comparsa di prime eiaculazioni nei maschi e menarca nelle femmine (mediamente a 12-13 anni maschi e 11-12 anni femmine)

  6. Sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Maschi: Aumento della peluria; allargamento della laringe ed allungamento delle corde vocali. Femmine: aumento del seno, allargamento bacino. • Sviluppo del sistema circolatorio e respiratorio • Cambiamenti del sistema endocrino • Ridistribuzione del grasso corporeo e dei tessuti muscolari • Sviluppo del sistema nervoso • Sviluppo del sistema linfatico

  7. I ragazzi percepiscono grande inquietudine perché non conoscono l’esito del cambiamento L’immagine del proprio corpo deriva dall’interpretazione personale che si ha di esso essendo investito di desideri, sogni aspettative per ciò che si vorrebbe essere l’adolescente non ha ancora le competenze cognitive e sociali necessarie per costruire ed accettare pienamente la nuova identità corporea

  8. Risonanze psicologiche Rapporto tra maturazione puberale e condotta sociale: la troppa precocità appare correlata a condotte devianti Forte dispendio di energia per il cambiamento fisico correlato a scarse energie mentali (calo a scuola) Identità sessuale: percezione sessuata di sé e del proprio comportamento Intensificazione delle condotte di genere. I pari diventano occasioni per mostrare la propria identità di adulti e per sedurre

  9. Conflitto mente-corpo L’adolescente ha molti corpi che devono essere integrati (sociale, sessuale, alimentare, maschile o femminile). L’immagine corporea è un’integrazione coerente di tutte queste rappresentazioni Distanza tra corpo da abitare e mente e sopraggiungere del piacere e desiderio che possono essere rifiutati Anoressia: rifiuto del corpo sessuato, controllo del corpo per farlo sull’ambiente per ricerca dell’identità Dismorfofobia: paura che nasce da una visione distorta del proprio aspetto esteriore, causata da eccessiva preoccupazione della propria immagine corporea

  10. CHE FARE? • Alcuni genitori considerano il discorso sulla sessualità più o meno come un’istigazione a delinquere. Ritengono, infatti, che l’esuberanza sessuale degli adolescenti sia soprattutto da controllare e non certo da incoraggiare con proposte edonistiche, o pensano che questo sia un modo per turbare l’innocenza dei giovani, risvegliando prematuramente nel loro cuore degli interessi morbosi. • È necessario arrendersi all’evidenza in quanto l’interesse verso il sesso è previsto dalla natura durante tutta la vita e non essendo possibile isolare i propri figli dal resto del mondo, bisognerà fornire loro immagini che li eccitino con un’idea migliore e meno discutibile di quelle che possono trovare loro da soli.

  11. Molti genitori fanno di tutto per bypassare l'argomento o lo affrontano in maniera sbrigativa, convinti che i loro figli riceveranno le informazioni necessarie fuori casa; così come esistono genitori coscienziosi, disponibili e disinvolti che cercano di affrontare la situazione con la più grande serenità o almeno ci provano. Resta il fatto che l’educazione sessuale che s’impara dai propri genitori può avere dei limiti dei quali dobbiamo tenere conto, sono troppo coinvolti emotivamente per essere liberi di fronte ai propri figli (si tende a considerare l’età mentale dei figli molto più piccola di quella cronologica); sia perché i figli vivono la sessualità dei genitori con un certo disagio (li percepiscono asessuati), per cui alla fine i figli preferiscono non far domande ai genitori e questi sperano che i figli trovino da soli le risposte migliori.

  12. Le statistiche dicono che i giovani apprendono il 30% delle informazioni sul sesso dagli amici: fenomeno più che comprensibile. Il sesso è un argomento gettonatissimo, ma anche imbarazzante perchè intimo, e con chi meglio degli amici si abbattono tutti gli imbarazzi? Trattandosi di coetanei spesso non si fa però che colmare la propria ignoranza con quella dell'altro. In questi casi gli amici poco più grandi o con più esperienza saranno visti come guru inarrivabili, e soprattutto fonti impagabili di informazioni, una sorta di "formazione dal basso", che però si rivela spesso molto lacunosa e soprattutto male impostata. Gli amici possono istruire su “come si fa” ma non sempre possono “educare” a farlo nel migliore dei modi, cioè tenendo conto degli aspetti extrafisiologici, per i quali occorrono esperienza e maturità. Le statistiche dicono che i giovani imparano la sessualità anzitutto dagli amici (30%), poi dalla propria madre (20%), da libri e riviste (13%), dal proprio padre (7%). I docenti hanno una percentuale molto bassa: 5%.

  13. Come si parla di sesso? Se vogliamo parlare con i nostri figli di sesso dobbiamo avere in mente qualcosa di molto bello che ancora ci appassiona. Dobbiamo poter trasmettere loro il gusto per un grande piacere che si può raggiungere soltanto se si è disposti a spendere un po’ di impegno e di fatica. Dobbiamo far nascere in loro il desiderio di una sessualità fatta di gioia, di corpi che si prendono, di emozioni, di piacere dei sensi e di gioco, d’amore, di stupore, di doni (Veglia).

  14. La prima regola per educare alla sessualità è mettere a disposizione le nostre conoscenze, con la consapevolezza che verranno trasformate in un’idea del sesso abbastanza differente da quella che avevamo intenzione di proporre. E’ necessario che questo accada perché ognuno possa diventare se stesso. Divieti, censure e prescrizioni di comportamenti per orientare la sessualità invece non serviranno a nulla. Sarà utile proporre una pedagogia del piacere attraverso la quale, con pazienza ed entusiasmo, trasmetteremo la voglia di cercare ciò che dà valore ad ogni nostro gesto.

  15. Atteggiamento da avere È necessario essere privi di pregiudizi, deve essere un trasferimento di informazioni relative alla sessualità e dobbiamo saper accogliere qualunque tipo di messaggio usato per chiederci aiuto. I termini scientifici sono rassicuranti e professionali e devono essere insegnati per esprimersi in modo appropriato ma sono i meno adatti per parlarsi d’amore, è necessario abbinarli ad un linguaggio più famigliare, fatto di parole semplici e di uso quotidiano.

  16. Caratteristiche Un discorso sulla sessualità deve avere come obiettivo quello di offrire ai ragazzi risposte semplici, chiare e schiette alle domande più tipiche che tormentano questa fase della vita: il sesso, l’amore, l’affettività, le emozioni, l’amicizia.

  17. In particolare è necessario creare un ricco contenitore di informazioni a tuttotondo sul pianeta amore. Per loro, infatti, non è solo questione di preservativi, fisiologia degli apparati riproduttivi o malattie sessualmente trasmissibili. Anzi. E’ tutto un pulsare di emozioni, paure, adrenalina, gioia, delusioni, illusioni. Vogliono essere informati, su tutto un po’, affrontando sia i risvolti biologici che quelli emotivi dell’amore.

  18. A che eta’ parlare di sesso Parlare ai bambini di sessualità è un processo che dovrebbe essere continuo ed iniziare sin da quando sono molto piccoli. E' meglio non pensare all'educazione sessuale come ad una lezione unica da dare quando un bambino raggiunge la pubertà. Dall'età di quattro anni molti bambini sono curiosi su diverse questioni riguardanti la sessualità e perciò hanno bisogno di risposte chiare, oneste e brevi alle loro domande.

  19. Parlare ad un bambino di sessualità non lo rende sessualmente precoce. Al contrario, la ricerca indica che i bambini che hanno una chiara comprensione delle questioni sessuali hanno maggiori probabilità di manifestare un comportamento responsabile: per esempio, saper attendere l'esperienza sessuale a quando saranno un pò più grandi o la scelta di usare contraccettivi

  20. Poche cose ma chiare È importante far emergere le differenze fra amicizia, avere delle cotte, innamoramento e amore. È necessario comunque mettere in evidenza che l’amore non viene automaticamente, ma si costruisce piano piano: questo è un messaggio importante per la crescita dei ragazzi. Occorre anche dare l’idea che la cotta, come pure l’infatuazione, possono essere unilaterali, non è quindi necessaria la reciprocità, quest'ultimo aspetto invece emerge nell’innamoramento.

  21. In sintesi, si può dire che: - l’infatuazione è idealizzata, univoca e fantastica (come quella per l’attore); - la cotta, seppur idealizzata, è diretta verso una persona reale, anche se il rapporto può essere univoco; è riferita ad aspetti esteriori di una persona che si vede, si conosce, con la quale sarebbe possibile quanto meno parlare; - l’innamoramento implica reciprocità, con almeno un minimo di relazione e di scambio. Rispetto alla cotta, presenta un ulteriore livello di conoscenza (in classe, con il gruppo di amici). L’altro manda dei segnali (anche se possono essere negativi). È necessario anche rassicurare sui tempi diversi che ogni persona ha in queste fasi; va sottolineato che anche non avere mai avuto una cotta è normale: ogni persona ha tempi e modalità specifiche.

  22. TESTI SULLA SESSUALITA’ PER RAGAZZI Edizioni Usborne –Che cosa mi succede? Maria Castro Espin – cosa succede nella pubertà? – Giunti junior Zep Helene Bruller – Tutto quello che non hai mai osato chiedere – Mondadori

  23. EDUCARE ALLA SESSUALITA’ SIGNIFICA EDUCARE ALLA VITA L’obiettivo principale è il benessere dei nostri figli

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